Dic 25, 2003 | Ecumenismo
Venerati Fratelli! 1. Con gioia invio il mio cordiale saluto a ciascuno di voi, Vescovi amici del Movimento dei Focolari, partecipanti al 22� Convegno ecumenico che, a causa dei tragici avvenimenti degli ultimi giorni, avete dovuto trasferire da Istanbul a Rocca di Papa. Se non avete potuto rendere visita alla veneranda Chiesa di sant’Andrea a Costantinopoli, con grande affetto vi accoglie però la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Roma e vi offre l’ospitalità riservata ai fratelli in Cristo. 2. Il programma di questo vostro annuale incontro è centrato sulla frase della Sacra Scrittura: “Voi siete tutti uno in Cristo Gesù” (Gal 3,28). Si tratta di un tema attuale più che mai: esso può fornire una risposta valida alle gravi lacerazioni che affliggono il mondo di oggi. Possa il vostro Congresso rafforzarvi nell’impegno ecumenico ed accelerare il cammino verso quella piena unità per la quale Gesù ha pregato il Padre e per la quale ha offerto la sua vita! Voi ben sapete quanto l’unità dei Cristiani mi stia a cuore e come ad essa, sin dall’inizio del mio Pontificato, abbia dedicato costante attenzione. 3. Ripeto a voi, carissimi Fratelli nell’Episcopato, quanto ho scritto recentemente all’Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani: “La forza dell’amore ci spinge gli uni verso gli altri e ci aiuta a predisporci all’ascolto, al dialogo, alla conversione, al rinnovamento (cfr Unitatis redintegratio, 1)”. E ancora: “Soltanto un’intensa spiritualità ecumenica, vissuta nella docilità a Cristo e nella piena disponibilità ai suggerimenti dello Spirito, ci aiuterà a vivere con il necessario slancio questo periodo intermedio durante il quale dobbiamo fare i conti con i nostri progressi e con le nostre sconfitte, con le luci e con le ombre del nostro cammino di riconciliazione” (Messaggio del 3.11.03). 4. Con affetto fraterno vi incoraggio a perseverare nell’itinerario apostolico intrapreso e, mentre assicuro la mia preghiera per le vostre attività pastorali, imparto una speciale Benedizione Apostolica a tutti voi, estendendola volentieri alla Sig.na Chiara Lubich, che vi ha accolto, e a quanti vivono nel Centro del Movimento dei Focolari. Dal Vaticano, 25 Novembre 2003 GIOVANNI PAOLO II (altro…)
Feb 16, 2001 | Chiesa
Il messaggio di Giovanni Paolo II alla luce della Novo Millennio Ineunte incoraggia i Vescovi ad adoperarsi con tutte le forze ad attuare la prospettiva espressa nel tema del Convegno: “Il Cristo Crocefisso e abbandonato radice della Chiesa comunione”. “L’amore al Crocifisso, contemplato nel momento culminante della sofferenza e dell’abbandono, costituisce la via maestra non soltanto per rendere sempre più effettiva la comunione a tutti i livelli della compagine ecclesiale, ma anche per aprire un fecondo dialogo con le altre culture e religioni”. Così si legge nel messaggio che Giovanni Paolo II ha fatto consegnare in occasione dell’Udienza generale di mercoledì 14 febbraio ai 91 vescovi dai 5 continenti, partecipanti al 25^ Convegno spirituale dei Vescovi amici del Movimento dei Focolari. “Fare della Chiesa la casa e la scuola della comunione”, l’appello del Papa lanciato nella Lettera apostolica Novo Millennio Ineunte, era stato richiamato in apertura del Convegno dal Cardinale Miloslav Vlk, e aveva dato il “la” ai lavori. Per sei giornate, il tema del Convegno – “Il Cristo crocifisso ed abbandonato: radice della Chiesa-comunione” – è stato, poi, il punto di gravitazione attorno al quale si sono snodati temi spirituali, riflessioni teologiche e testimonianze sull’impegno di edificare la Chiesa oggi, unita al suo interno e protesa verso un dialogo universale. Nei loro interventi, i Vescovi, provenienti dai più diversi contesti, hanno illustrato come, assieme alle loro Chiese particolari ma anche a livello delle Conferenze episcopali, cercano di realizzare questa immagine della Chiesa disegnata dalla Nuovo Millennio Ineunte nella scia del Concilio Vaticano II. Così un Vescovo del Belgio ha raccontato come, nella sua diocesi, ad ogni iniziativa pastorale si cerca di far precedere un intenso impegno di vivere la Parola di Dio e di mettere in comune le comprensioni ed esperienze che ne scaturiscono. Due Vescovi del Burundi hanno testimoniato come l’amore a Gesu’ crocefisso ed abbandonato agisce nella loro nazione come un lievito di riconciliazione e di pace. Altri presuli hanno riferito dei frutti della comunione vissuta, in contesti fortemente secolarizzati o in nazioni in cui i cristiani sono in minoranza. Altri ancora hanno portato l’esperienza delle loro diocesi nascenti, in situazioni socialmente difficili. Riguardo al rapporto con le altre culture e religioni, ha suscitato vivo interesse nei vescovi la relazione di Chiara Lubich sulla sua recente esperienza in India, a contatto con il mondo hindù, con il quale la fondatrice dei Focolari ha instaurato un promettente dialogo. Individuare e valorizzare i “semi del Verbo”, mettendo a base di ogni rapporto l’ascolto e l’amore vissuto, è stato, in questo immenso subcontinente, la via per un annuncio del cuore del messaggio cristiano: Dio-Amore. “Lei ha aperto una porta – ha commentato un Vescovo dell’India – e nessuno può fermare i piani di Dio”. Ed ha soggiunto: “Il futuro mostrerà quello che Dio, in avvenimenti come questo, aveva in mente per tutti noi”. “Rinnovare la politica”, “Gesù abbandonato e la famiglia” : sono questi altri argomenti di grande attualità, su cui erano incentrate le ultime giornate del Convegno. Con vivo interesse i partecipanti hanno colto l’azione dei Focolari in questi campi-frontiera della missione della Chiesa. Oltre a rispondere a domande dei Vescovi, Chiara Lubich ha svolto pure la relazione-base con cui si era entrati nel cuore della tematica del Convegno. Attingendo all’oltre cinquantennale esperienza dei Focolari, ha parlato dell’amore come “grimaldello che apre tutte le porte”: dal problema posto dalle divisioni fra i cristiani, al mondo variegato delle religioni, al fenomeno della non-credenza. Ed ha evidenziato come un amore così nasce proprio da Gesù in croce: “Egli abbandonato, che si riabbandona al Padre – ha affermato -, è la rivelazione di Colui che può dirsi espressione di ogni disunità, ma pure modello di come si può ricomporre ogni disunità”. Nel Cristo in croce, infatti, trovano risposta tutti “i mali nominabili, ma anche i mali innominabili” del nostro tempo. Prospettive che sono risuonate con forza ancora quando i Vescovi hanno riflettuto sul Messaggio del Papa che il Card. Vlk ha definito “un importante approfondimento della Lettera apostolica Novo Millennio Ineunte”. Riannodandosi ad uno dei temi forti della Lettera apostolica, Giovanni Paolo II aveva espresso nel Messaggio la certezza che “la spiritualità dell’unità e della comunione, che caratterizza il Movimento dei Focolari, non mancherà di portare frutti fecondi di rinnovamento per tutti i credenti”. Nell’esprimere profonda gratitudine e gioia, i Vescovi hanno risposto al Papa: “Fissando con Lei lo sguardo sul volto del Crocifisso abbandonato vogliamo spendere tutte le forze per fare delle nostre diocesi delle scuole in cui, abbracciando il Cristo in croce, si vive e si apprende a far crescere la Chiesa come ‘Comunità d’amore’ “. Ed hanno proseguito: “Ci faremo – come Lei ci ha esortato a fare – animatori generosi e responsabili di quella ‘reciproca comprensione e stretta collaborazione che sta maturando nella Chiesa grazie all’impegno posto in essere dai vari Movimenti’ “. A conclusione del Convegno, il bilancio è stato decisamente positivo. “Quello che approfondiamo qui crea punti sicuri di riferimento per la mia vita spirituale”, constata un Vescovo dell’Africa occidentale. Ed indica una priorità per l’azione pastorale: “Dobbiamo trasmettere ai sacerdoti questo spirito di comunione”. Comunione che, nello stesso Convegno, è stata un’esperienza gioiosa ed intensa, se un Vescovo del Nord-Est del Brasile ha tirato questa conclusione: “Il linguaggio che in questi giorni mi ha parlato di più sono state le persone. Poi naturalmente anche i contenuti. Ma qui il ‘vedete come si amano’ dei primi tempi della Chiesa, è vissuto”. Dalla prospettiva sua, il Segretario di una Conferenza episcopale europea ha riassunto così le sue impressioni: “Rimane la percezione di trovarsi alle prese con un grande avvenimento di Dio che cresce nella storia. Spesso, nella programmazione pastorale, pensiamo d’essere noi a fare. Qui si capisce: dobbiamo lasciarci condurre da Gesù vivo”. (altro…)
Dic 9, 2000 | Ecumenismo
25 Vescovi di 3 continenti, ortodossi, siro-ortodossi, anglicani, evangelici-luterani, oltre che cattolici, si sono riuniti a Castel Gandolfo (Roma) per il 19° Convegno Ecumenico di Vescovi amici del Movimento dei Focolari. “La via ecumenica è la via della Chiesa”, ha detto il Papa nel suo discorso ai Vescovi, riconfermando l’ “irrevocabile impegno” della Chiesa cattolica a lavorare per il raggiungimento della piena unità dei cristiani. “L’intenso desiderio di obbedire al comando del Signore che ‘tutti siano una cosa sola’ (Gv 17, 11) – ha ancora detto Giovanni Paolo II – è stato al centro dello spirito giubilare”. “Sono state parole forti – ha commentato in un’intervista il metropolita rumeno ortodosso Serafim – che hanno suscitato una grande gioia”, proprio perché cadevano su dubbi e ombre che recentemente si erano addensati sui rapporti ecumenici. Toccante per questi Vescovi – che con tenacia hanno sposato la causa dell’ecumenismo – l’invito del Papa a “rileggere la complessa e a volte travagliata storia delle nostre Comunità nella prospettiva dell’unica Chiesa di Cristo, dove le legittime differenze contribuiscono a rendere più splendente il volto della Sposa del gran Re”. La ricchezza delle diversità è emersa al Convegno pure attraverso meditazioni bibliche, tenute ogni giorno da un Vescovo di diversa denominazione, temi di spiritualità e riflessioni teologiche, ma anche testimonianze di laici impegnati nelle diverse Comunità. “Il grido del Cristo abbandonato: luce sul cammino verso la piena comunione tra le Chiese” – questo il Leitmotiv dell’intero Convegno. Nella sua relazione-base, Chiara Lubich ha evidenziato che “per un proficuo ecumenismo occorrono cuori toccati da Lui, che sanno vedere il suo volto divino in ogni disunità e trovano in lui la forza per non fermarsi nel trauma della divisione, ma andare sempre al di là e trovarvi rimedio”. Sabato 2 dicembre il gruppo si è recato alle Catacombe di S. Callisto, quasi a voler riannodare il contatto con il tempo delle origini, quando la Comunità cristiana era ancor indivisa. Sulle tombe dei martiri i Vescovi si sono promessi di amarsi a vicenda secondo il comando di Cristo, prima di essere poi ricevuti, assieme a Chiara Lubich, in Vaticano, per l’udienza speciale con Giovanni Paolo II. Particolare attenzione si è dedicata a recenti esperienze ecumeniche nell‘ambito dei Focolari, fra cui il promettente contatto con comunità e movimenti evangelici in varie parti della Germania. Una dimensione fondamentale è stata lo scambio di esperienze ed il dialogo tra i Vescovi, in un’atmosfera di profonda comunione. “Qui non ci sentiamo rappresentanti di Chiese diverse, ma piuttosto come una famiglia”, ha constatato un Vescovo siro-ortodosso del Medio Oriente. E un suo confratello anglicano: “Qui si vedono quasi i primi frutti di quello che speriamo si manifesterà nell’unità futura della Chiesa”. Intervenendo al Convegno, il Card. Edward I. Cassidy, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, ha offerto ai Vescovi una panoramica sull‘attuale situazione dell‘ecumenismo, ed ha risposto ad alcune domande sulla Dominus Jesus. Interrogato su come contribuire a sanare le ferite del passato più o meno vicino, ha risposto sottolineando l’importanza di simili convegni spirituali ed ha aggiunto: “Il dialogo teologico da solo non può ottenere questo. Occorre una maggiore pratica del comandamento nuovo di Gesù, dell’amore reciproco e fraterno. Se non abbiamo l‘unità dei cuori, non raggiungeremo l‘unità di mente”. Attraverso messaggi di saluto, si sono resi presenti anche il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, e il Primate della Chiesa d’Inghilterra, Arcivescovo George Carey. “Ammiriamo il meraviglioso lavoro del Movimento dei Focolari per incarnare gli ideali cristiani e mettere nei cuori e nelle menti di migliaia di fedeli speranza, amore e fede”, ha scritto il Patriarca Bartolomeo. E l’Arcivescovo Carey: “Il Movimento dei Focolari è una viva testimonianza dell’importanza della preghiera e della spiritualità in tutte le nostre Chiese in questo tempo”. Questi Convegni ecumenici di Vescovi amici del Movimento dei Focolari sono nati da un suggerimento di Giovanni Paolo II. Dal 1982, si sono svolti ogni anno in un luogo diverso: Roma, Istanbul, Londra, Trento, Augsburg, Gerusalemme. Attualmente sono coordinati dal Card. Miloslav Vlk, arcivescovo di Praga. (altro…)