Movimento dei Focolari

“Una cosa piccola come un sorriso”

Gen 23, 2007

Una giovane londinese racconta l’impegno suo e di altri per gettare ponti di fraternità nella città. Nuova forza dall’unità spirituale con giovani di altre Chiese

Oltre la semplice tolleranza – Vivo a Londra e faccio parte di un’unità gen (generazione nuova). L’unità gen è per noi una palestra di… unità! Ci esercitiamo a viverla innanzitutto tra noi, in piccoli gruppi. Siamo ragazze appartenenti alla Chiesa cattolica, alla Chiesa ortodossa e io, che appartengo alla Chiesa d’Inghilterra. La nostra esperienza insieme è quella di costruire un rapporto che vada oltre la semplice tolleranza, che si basi sull’amore reciproco. Ciò richiede l’allenamento ad andare sempre verso l’altra con cuore aperto, per conoscere la cultura e la Chiesa dell’altra ed amarla come la propria. Ed è dalla forza dell’unità che attingiamo quell’amore che suscita semi di fraternità, lì dove viviamo. Aprire gli occhi – Quando Chiara Lubich è stata a Londra due anni fa, ha lanciato un progetto chiamato “Bridging London”. E’ fantastico, perché i londinesi per lungo tempo sono andati fieri di essere multi-religiosi e multi-culturali, ma Chiara ci ha detto che questo non era abbastanza: c’è bisogno del dialogo fra fedi e culture, c’è bisogno dell’amore. Questo mi ha veramente aperto gli occhi. Oltre la separazione – La maggior parte delle mie esperienze è sul posto di lavoro: un Museo di Londra. Lì regna una grande differenza nella composizione dello staff. Molti dei curatori, scienziati, e personale della Mostra sono europei bianchi. Molti dello staff delle pulizie vengono dall’Asia o dall’Europa dell’Est, e africani o afro-americani, per la maggior parte hanno contratti a breve termine. La separazione è evidente e spaventosa. Nello sforzo di ‘gettare ponti a Londra’ ho fatto la scelta di cercare di conoscere e amare il personale attorno a me, in modo particolare chi è di un’altra etnia. Dallo staff della sicurezza… – Il posto più semplice da cui iniziare è stato l’entrata del Museo, dove lo staff della sicurezza ha il compito di controllare le borse. Cerco di sorridere e di aprire la mia borsa velocemente. Un giorno una delle guardie mi ha detto: “E’ la gente come te che rende il nostro lavoro più leggero!”. Ero sorpresa che una cosa piccola come un sorriso avesse fatto una tale differenza. Da allora in poi ci fermiamo a parlare ogni volta che entro. … a tutta Londra – Con gli altri gen siamo impegnati nell’operazione “Bridging London” in molti modi. A volte organizziamo dei “Caffè Internazionali” che riuniscono giovani di diverse fedi e culture. Per esempio, recentemente abbiamo organizzato una grande serata latino-americana con 200 giovani. Prima di cominciare, ci siamo trovati fra noi per pregare insieme, anglicani e cattolici, ed assicurarci la presenza di Gesù tra noi, come da lui promesso quando “due o tre sono riuniti nel suo nome”. E’ stata una serata molto speciale, con un’atmosfera bellissima, molto diversa da quella che respiri nei club e pub al centro di Londra, e molte persone ci hanno chiesto della nostra vita e del nostro impegno per il mondo unito. (A. G. – Londra)

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