«Domenica 22 novembre. È pomeriggio. Suona il campanello al focolare di Kinshasa. Davanti alla porta si ferma una macchina imponente – scrive Edi -. Vediamo uscire una signora impegnata in uno dei partiti politici più importanti del governo congolese. La donna scende accompagnata dalla sua guardia del corpo e porta con sé un grande pacco. Gioiamo al vedere che si tratta di Georgine, ex-deputata, tuttora impegnata in politica e che ora si occupa di mamme indigenti. L’abbiamo conosciuta da poco. Il pacco pesante che porta in mano è pieno di panie congolesi, un tessuto tipico dal quale si cuciono i vestiti tradizionali sia per donna che per uomo. “Ho voluto venire a trovarvi – ci dice –, perché ho saputo che avete perso una valigia… Ecco, con questi panie potrete rifarvi nuovi vestiti”. La donna condivide delle panie di alto valore, corrispondenti almeno a due salari mensili, sufficienti per noi e per altri. Alcuni giorni fa una di noi, ritornando da un convegno a Roma, aveva perso il bagaglio a mano all’interno dell’aereo. La valigia conteneva non solo i suoi vestiti, ma anche la “comunione di beni” che aveva raccolto in Italia per i poveri; un fatto che ci aveva procurato tanto dolore. Rimaniamo quindi sbalordite e in Focolare si scatena una danza spontanea intorno alla signora! Ma come mai questo gesto di una persona che solo da poco ci conosce?». Era successo questo: andando a Messa la mattina, la signora aveva notato che una di loro, anziché togliere la polvere solo dal suo banco, spolverava anche gli altri senza che nessuno glielo chiedesse. Si era incuriosita e aveva voluto conoscere la vita di queste giovani rimanendo impressionata. «Dopo aver danzato intorno a lei, per ringraziarla – scrivono – Georgine ci spiega il motivo del suo gesto: “Volevo rendere grazie al nostro Dio per voi e condividere la gioia che ho in cuore perché ci siete! Colui che avete seguito non dimentica le sue figlie. In questo mondo di tenebre dove regnano le forze del male, voi vivete come agnelli in mezzo ai lupi. Non è facile vivere in mezzo al mondo ed essere donate a Lui. Ma abbiate coraggio, siete luce per il mondo”. Siamo, allora, andate insieme nella nostra piccola cappella per ringraziare il Signore». Dal Focolare di Kinshasa
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