Gen 16, 2012 | Cultura, Ecumenismo
Il volume – L’ecumenismo visto dalla straordinaria esperienza di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei focolari, che ha capito che Dio ha suscitato il Movimento dei Focolari anche per contribuire al cammino verso la piena e visibile comunione fra le Chiese. Nel presente volume vengono riportate il pensiero ecumenico di Chiara radicato nel carisma dell’unità che Dio le ha donato per il bene della Chiesa e dell’umanità. ll volume presenta i discorsi che Chiara Lubich nel 2002 ha offerto ad un pubblico vario a Ginevra e dintorni, dagli studenti, ai professori, alla parrocchia riformata di Ginevra, ai vescovi di varie Chiese e allo staff del Consiglio Ecumenico delle Chiese. L’unità in Cristo sperimentata fra fedeli di diverse Chiese vi traspare anche nelle introduzioni fatte da vari ecumenisti di diverse Chiese. In esse affiora l’unica passione di procedere assieme lungo la via verso unità. Una via sulla quale, seguendo quanto Giovanni Paolo II chiama “la via della Chiesa”, si trova Chiara Lubich e il Movimento dei Focolari da oltre 50 anni.
Gen 16, 2012 | Cultura, Ecumenismo
Il mondo sembra proporci solo eventi tristi, dolorosi, luttuosi. Viviamo in una realtà che genera spesso paura, sospetto, una contagiosa indifferenza o rassegnazione come se ci trovassimo di fronte ad un fato ineluttabile. Di fronte a questo scenario che ispira solo pensieri negativi e pessimistici, l’Autore, nelle meditazioni qui raccolte, ci invita a ricordare che Dio in Cristo ha vinto il mondo. Sarebbe sorprendente sintonizzarci un giorno con il telegiornale ed ascoltare delle previsioni ottimistiche sul futuro del mondo: la pace è ormai vicina, la fame è vinta, la violenza cede il passo all’amore, la speranza prende il posto della disperazione. Eppure per un credente la Resurrezione di Gesù ha inaugurato il tempo in cui la nostra speranza di pace, verità, fraternità, oggi considerate utopie, può essere realizzata. L’Autore – Valdo Benecchi, pastore metodista, laureato presso la Facoltà Valdese di Teologia di Roma, ha svolto il ministero pastorale nelle chiese evangeliche in diverse città italiane. Ha ricoperto diversi incarichi a livello nazionale fra cui la presidenza dell’Opera per le Chiese evangeliche metodiste in Italia. Ha pubblicato Fare la verità nell’amore, spunti per un itinerario di fede (Paoline, 1990); Il Padre Nostro, programma di vita e di testimonianza (Claudiana, 1982); I dieci comandamenti, avventura di libertà (1994); John Wesley, l’ottimismo della grazia ( 2005).
Gen 16, 2012 | Cultura, Ecumenismo
È un pregiudizio diffuso che il mondo protestante non “riconosca i santi”. In realtà l’eroismo della donazione radicale a Dio è fortemente sentito nelle Chiese della Riforma. Secondo questo criterio, il volume dà visibilità ad una schiera di grandi personaggi cristiani delle Chiese Riformate che meritano di essere “commemorati”. Frutto del lavoro di oltre 60 collaboratori appartenenti alle Chiese Protestanti, il Dizionario – curato da David Trementozzi e Walter Hampel – raccoglie 341 profili di testimoni di fede, da Lutero ai nostri giorni, provenienti dai più vari ambiti confessionali delle Chiese Luterane, Riformate, Metodiste, Anglicane, Pentecostali e altre –, ciascuna sotto la direzione di un esperto di prestigio nel campo. Da Johan Sebastian Bach a Dietrich Bonhoeffer, a John Milton: politici, artisti, missionari, fondatori di chiese e movimenti, mistici, martiri per la fede, compongono un quadro affascinante di vite cristiane unite nell’unica passione di consumare la propria esistenza a servizio di Dio. Direzione dell’opera – James Puglisi, francescano italo-americano, della congregazione francescana dell’Atonement, è direttore del “Centro Pro Unione” (Roma) e professore di ecclesiologia, sacramenti ed ecumenismo presso varie Università Pontificie. Stefan Tobler, della Chiesa evangelica, è docente di Teologia sistematica presso il Dipartimento di Teologia Protestante di Sibiu (Romania) e presso la Facoltà di Teologia Evangelica di Tübingen. Autore di numerose pubblicazioni, ha pubblicato per Città Nuova: Tutto il Vangelo in quel grido (2009).
Gen 16, 2012 | Ecumenismo, Spiritualità
«Venendo in questa zona è scoppiata una cosa. E’ scoppiata quest’idea: che veramente Dio ha dato a noi un nuovo ecumenismo. Prima c’era l’ecumenismo della carità, cioè il dialogo della carità, come quando Atenagora portava i doni al Papa, il Papa portava i doni a Istanbul, a Atenagora; come quando Ramsey portava i doni al Papa, il Papa dava i doni… per indicare che è un avvicinamento. Poi c’era il dialogo quello della preghiera, dove tutti preghiamo insieme, specie nella Settimana per l’unità. E poi c’era il dialogo teologico, che è anche frenato da tante parti, anche qui in Inghilterra un po’… un po’ frenato, così. Noi ci siamo accorti, soprattutto venendo qui, che noi abbiamo un quarto dialogo, una quarta linea; che il nostro dialogo è il dialogo della vita, il dialogo di un popolo che è già cattolico, anglicano, luterano, riformato…, di un popolo che già è tutto unito e che è un popolo… è “il” popolo cristiano del 2000, di adesso, questo popolo. E che noi, e questo è un modo di fare ecumenismo nostro, cioè svegliare nei cristiani il loro istinto cristiano, legarci tutti insieme perché la bottiglia è quasi piena, legarci tutti insieme e portare avanti questo popolo. Già il Papa ci dice da anni: “Voi siete un popolo”, ma lui lo intendeva dire “per il numero che siete”. Adesso siamo quadruplicati, per il numero da allora, quando il Papa ci diceva… Ma noi intendiamo: che popolo è? E’ il popolo cristiano. Il popolo… ecco, siamo noi; siamo noi. Io dicevo l’altro giorno, parlando ai focolarini, c’era la Lesley, c’era il Callan (*), dicevo: “Ma chi mi separerà dalla Lesley e dal Callan? Nessuno, perché è Cristo che ci ha uniti! Gesù in mezzo a noi che ci ha uniti. Nessuno ci separerà!” Ora, chi dice così nel mondo solito cristiano fra ortodossi e cattolici e luterani? Tutti vanno per conto loro. Tutti vanno dietro alle proprie Chiese, naturalmente; intanto bisogna fare così, dietro alle proprie anime, alle proprie persone, alla propria corrente, alla propria denominazione; ma chi dice: “Nessuno mi separerà, perché Cristo ci ha uniti”? Il fatto è che Cristo ci ha uniti e ci ha fatti un popolo solo, e questa è la piccola “bomba” che è scoppiata qui in Inghilterra. Ecco. Carissimi, grazie anche di questo applauso. Non ringrazio mai io degli applausi. Perché vuol dire che ci siete, vuol dire che ci siamo!». Chiara Lubich, Londra, 16 Novembre 1996 – alla comunità dei Focolari di Gran Bretagna e Irlanda (*) Focolarini anglicani (altro…)
Gen 16, 2012 | Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
“Amo stare fra i bambini perché sono quelli che meglio hanno interpretato il mio Ideale!”, scriveva Chiara Lubich nel 1955. Oggi i bambini che vivono l’Ideale dell’unità sono più di 16.000, in tutti i continenti. In un’epoca di emergenza educativa, sono una risposta viva alle molte domande sull’educazione che oggi gli adulti si pongono, perché, insieme ai loro assistenti, testimoniano un rapporto nuovo: l’amore reciproco, come Gesù ha detto: “Amatevi come io vi ho amato”. E questo è stato anche il titolo della scuola che ha riunito a Castelgandolfo, dal 27 dicembre al 3 gennaio, una parte degli incaricati della formazione dei Gen4, i bambini del Movimento dei focolari; 180 arrivati anche da Stati Uniti, Vietnam, Sud Africa – alcuni con più di 30 ore di viaggio – e altri collegati via internet da tutto il mondo.
Bambini bombardati da messaggi spesso de-formativi, che non li rispettano per le caratteristiche della loro età: come dare loro una formazione sia umana che cristiana? Situazioni spesso difficili vissute in famiglia, che causano la perdita della fiducia nell’adulto e di conseguenza in Dio: come fare loro sperimentare l’amore di Dio? Queste sono alcune delle domande attorno alle quali si è riflettuto durante la settimana di formazione. “Il nostro metodo di trasmissione inizia da noi stessi – sintetizzano gli organizzatori – dall’essere noi i primi a mettere in pratica il Vangelo”.
Un vivace scambio di idee ed esperienze, relativi approfondimenti tematici e psicopedagogici alla luce della spiritualità collettiva, sperimentazioni, tutela dell’infanzia, lavori di gruppo e dialogo in plenaria… in un clima di grande dedizione per i bambini, hanno rilanciato la voglia di mettersi in gioco con tutte le forze. «I gen 4 vedevano i gen più grandi, ragazzi e giovani, che si mobilitavano per la loro città, il Cairo – raccontano i formatori egiziani presenti all’incontro – e volevano a tutti i costi fare qualcosa anche loro. “Perché non portare la pace e la gioia?”, ci siamo detti. Abbiamo comprato dei fiori da offrire ai passanti. Prima di andare per strada, i e le gen4 hanno pensato a quali frasi avrebbero detto mentre donavano i fiori: “Quando mangi una caramella, se ami l’Egitto, non buttare la carta per terra”, o frasi simili. Tanti – sia cristiani che musulmani – rimenavano a bocca aperta… Uno spazzino ha detto ad una gen 4: “Un fiore per me?”. “Sì, perché ti voglio bene” e lui, commosso: “È la prima volta che qualcuno mi regala un fiore”». Dal Brasile invece, una storia toccante: Cristina, una gen4, soffre di una malattia che provoca un’insufficienza cardiaca. Dopo un attacco cardiaco molto grave, quest’estate ha rischiato la vita. I medici l’hanno sottoposta a numerosi accertamenti. Cristina è sempre molto serena, perché, dopo avere conosciuto la storia di Chiara Luce Badano, non ha paura delle visite o delle cure che deve sopportare. In uno dei momenti di colloquio con i medici, uno di loro le ha detto: “Lo sai che eri molto vicina alla porta del Paradiso?” e lei: “Sì, lo so, ma non sono entrata perché il mio zainetto non è ancora abbastanza pieno di atti d’amore”. Dopo questa risposta il medico, ha chiesto di conoscere qualcosa della sua vita. Queste, alcune delle testimonianze raccontate durante la settimana di lavoro a servizio delle nuove generazioni. Un percorso formativo complesso e delicato, portato avanti in collaborazione con le famiglie ed esperti in diversi ambiti, che ci interpella tutti. (altro…)