Apr 29, 2013 | Cultura
Il saggio di danza della sua piccola – la più bella di tutte! -; il sabato mattina tutti insieme a giocare sul lettone; l’eterna e assillante domanda: “Che cosa cucino stasera?”: una mamma racconta. Squarci di vita quotidiana descritti con delicatezza e ironia che aprono una finestra sulla vita non sempre facile delle mamme di oggi, impegnate a coniugare il lavoro, l’educazione dei figli, la casa. Un libretto leggero e profondo al tempo stesso, gustoso e poetico. Che fa sorridere, commuovere e pensare. Da regalare e regalarsi in occasione della Festa della mamma o tutte le volte che desideriamo dirle: «Ti voglio bene, mamma! ». L’autrice, Hana Pinknerová, nata nel 1963 a Znojmo nella Repubblica Ceca, si è laureata in Pedagogia presso l’Università Masaryk a Brno. Attualmente lavora nella redazione del periodico femminile on line www.moje-rodina.cz. È sposata, vive con il marito e due figlie a Brno. È autrice di numerose pubblicazioni. (altro…)
Apr 29, 2013 | Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
C’è il tempo del cammino e c’è quello della sosta. Nazareth è stata la tappa in cui i 120 giovani dei focolari in Terra Santa per la conclusione dell’anno dedicato al Genfest si sono incontrati con 25 loro coetanei di Haifa e Gerusalemme, lo scorso 28 aprile. La lingua o la differente provenienza non sono stati motivo di imbarazzo e neppure le improvvisate traduzioni hanno frenato il racconto e le impressioni di questi giorni vissuti in Terra Santa alla scoperta dei luoghi della fede cristiana, ma soprattutto delle persone che in questa terra continuano con generosità e coraggio a scrivere nuove pagine di una storia che ripete con altri volti, altre vite la buona novella. Dominga di Napoli ha riconosciuto immediatamente Nicola di Haifa: una foto scattata in modo giocoso a Budapest, da sconosciuti, li ha fatti rincontrare in questa città in modo inatteso. Il patto di fraternità siglato al Genfest in questi mesi ha nutrito le loro scelte e anche la fedeltà all’impegno di “fare agli altri ciò che si vorrebbe per se” come pilone dei ponti di dialogo che in tutto il mondo si sono continuati a costruire. Ci si racconta con spontaneità delle scoperte e delle novità incontrate in questi luoghi: “non è un percorso di memoria sulle tracce di quanto è successo duemila anni fa con Gesù, è scoprirlo nella realtà di oggi e questo è affascinante”, commenta Tiziana entusiasta per l’accoglienza e il senso di famiglia sperimentato immediatamente con la comunità dei Focolari. Poi c’è chi è arrivato qui con il suo fardello di storia personale. Stanislaw è bosniaco, la sua storia non è dissimile da quella di tanti giovani che qui, sulla loro pelle, vivono un conflitto non armato ma latente. “Durante la guerra in Bosnia ho vissuto tempi difficili, la situazione politica era difficile e dovevo decidere se rimanere nel mio Paese o restare. Alla fine sono rimasto a Sarajevo, in una città che ha molto in comune con quelle palestinesi. Anche lì c’era spazio per costruire ponti. Non mi pento di quanto scelto e forse quel sì mi ha condotto oggi fino a questa terra, fino a voi con cui sento grande affinità”. Joaquin viene dall’Argentina. Lui è cristiano, il papà è ebreo. “Era difficile dire ai giovani palestinesi di questa mia doppia identità. Certi giorni mi sentivo molto vicino agli ebrei, mi identificavo anche con le loro paure. Poi ho ripensato ad un mio amico tedesco. Quando ci eravamo conosciuti mi aveva chiesto scusa per la shoà. Oggi voglio chiedere anch’io perdono ai palestinesi per quanto di ingiusto gli ebrei fanno nei loro confronti”. Un ponte tra ebrei e arabi è stato anche il workshop che il Gen Verde e il Gen Rosso hanno preparato con studenti delle scuole sia a Betlemme che a Nazareth. Samer di Haifa entra nei dettagli. “Non eravamo convinti di questo esperimento. Sappiamo che in questi rapporti basta una parola sbagliata per far esplodere contestazioni e critiche. Eravamo proprio intimoriti. Invece danzare insieme, muoversi in modo coordinato ha sciolto ogni tensione: avevamo un obiettivo comune e quello potevamo realizzarlo perché il pubblico si aspetta la nostra coreografia. Basta un piccolo passo e Dio interviene. E poi c’eravate tutti voi a sostenerci e incoraggiarci nel continuare”. Il concerto al Technion di Haifa, con la presentazione dello United World Project, mette il sigillo, anche con la musica, su questo ponte che si puntella con nuovi mattoni. Dall’inviata, Maddalena Maltese (altro…)
Apr 29, 2013 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
Si chiama “Condecoración” de la “Orden del congreso de Colombia”, ed è stata istituita nel 1987 dal parlamento colombiano: è l’onorificenza che a nome del popolo le due camere possono conferire a cittadini o istituzioni che abbiano servito il Paese. Ed è con questa motivazione che la “Condecoración” – sollecitata dal Senatore della Repubblica José Darío Salazar Cruz – è stata attribuita al Movimento dei Focolari e consegnata al magistrato italiano, dott. Giovanni Caso, presidente aggiunto onorario della Corte di Cassazione italiana. “Accogliamo questo riconoscimento all’opera di Chiara Lubich come un ulteriore incoraggiamento a proseguire, con sempre maggior decisione e slancio, il cammino da lei tracciato ovunque, e in particolare in Colombia”; scrive la presidente dei Focolari Maria Voce nel ringraziamento inviato agli onorevoli e a tutti i presenti radunati nella seduta straordinaria del congresso della Repubblica di Colombia tenuta il 25 aprile. In questa occasione è stato conferito ai Focolari il titolo di “Commendatore”, con la motivazione di “mettere in luce l’eccelso contributo che il Movimento ha dato lungo i suoi 40 anni di presenza in Colombia a beneficio della convivenza e della fraternità”. Erano presenti il segretario della conferenza episcopale, mons. Daniel Falla Robles, il vescovo anglicano Francisco Duque, e il Personero di Bogotà [responsabile dell’ufficio distrettuale dei diritti umani], dr. Ricardo Cañón. Nel riconoscimento si ricorda in particolare come i Focolari, nei 40 anni di permanenza in Colombia, abbiano generato “modelli di convivenza nei vari ambienti della società, nel mondo della pedagogia, del diritto, dell’economia…”. E nel suo discorso, il Senatore cita tra le concretizzazioni, quella de Los Chircales, della scuola Sol Naciente, la collaborazione con la Pastorale sociale di Soacha, tra le altre. Sulla fraternità, “presupposto essenziale di ogni convivenza”, mette ancora l’accento Maria Voce, considerando che applicandola “su più vasta scala, nell’agire politico, giuridico, sociale, essa offre possibilità sorprendenti. Favorisce il dialogo a vari livelli e permette di tenere insieme e valorizzare culture, pensieri diversi, esperienze umane divergenti che, altrimenti, possono sfociare in conflitti insanabili. Per la fraternità acquistano nuovi significati anche la libertà e l’uguaglianza, fondamenti base della democrazia. La fraternità può sostenere e dare nuova luce a quegli organismi impegnati a superare le barriere tra singoli e popoli per accelerare le tappe verso l’unità della famiglia umana e garantire la pace”. Prosegue dunque l’impegno dei Focolari in Colombia, che, nei giorni scorsi si è concretizzato anche con una serie incontri tenuti dal dott. Caso, membro della commissione centrale internazionale di Comunione e Diritto, rete internazionale di studiosi e operatori del diritto, che cercano di coniugare il paradigma della fraternità con il diritto. Il calendario degli interventi ha toccato in precedenza anche il Centro America, con un importante appuntamento di operatori del diritto in Guatemala. (altro…)