Lug 25, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
In mezzo ad una pioggia continua, vento, freddo e un traffico caotico, il teatro centrale Carlos Gomes di Rio de Janeiro era gremito da una folla di giovani. Sono venuti da lontano: chi parlava francese, chi spagnolo, chi inglese e ovviamente la lingua brasileira – tutti in cerca di conoscere l’amata Chiara Luce, scelta tra gli intercessori della GMG come “Colei che visse l’abbandono totale a Gesù”. La beata Chiara Luce Badano nasce a Sassello, Italia, nel 1971. Così si legge nel sito della GMG: “A 10 anni vive una forte esperienza d’incontro con Dio, che cambia la sua vita e quella dei suoi genitori. Da quel momento decide di vivere in modo radicale il Vangelo, cercando di amare tutti quelli che la circondavano. A 18 anni le viene diagnosticato un tumore osseo. Vive con grande coraggio ogni tappa della sua dolorosa malattia”. “Aiutami a vincere le sfide della mia gioventù, affinché io possa consegnare la mia vita a Gesù Cristo, senza riserve”, è la preghiera che viene proposta.
Per far conoscere la sua vita, 80 giovani, tra ballerini, musicisti, cantanti e tutto lo staff della produzione si sono dedicati arduamente per ben sei mesi prima dello spettacolo del 24 luglio a Rio, durante la GMG. Hanno creduto oltre ogni speranza di coprire tutte le spese, ma la comunione dei beni della comunità dei Focolari di tutto il Brasile ha colmato tutto il budget ancor prima dello spettacolo. “A santidade veste jeans”, titolo dello spettacolo, ha tracciato la breve vita di della Beata Chiara Luce (www.chiaraluce.org) con ritmo, colori ed esplosione di gioia tipici di questo Paese. In alcuni momenti di profondità unica, la sala era in silenzio e ammirazione a questa ragazza che ha saputo trasformare il dolore in amore, grazie all’amore al Suo “Sposo” – Gesù crocefisso e abbandonato. Questo passaggio intenso è stato rappresentato da un mimo coinvolgente con immagini di dolore personale e sociale sullo sfondo. Ognuno degli spettacoli della serata non è durato più di un’ora, lasciando nei giovani una sete incredibile di conoscere più Chiara Luce e il suo segreto di vita, attingendo poi dal libro “25 minutos” di Franz Coriasco e visitando il sito www.chiaraluce.org.
Tanti dei presenti hanno lasciato impressioni spontanee sullo spettacolo: “mi sono convertito”; “ho ritrovato il mio ideale di vita”; “era come un risveglio a una vita più radicale”; “siamo incantati dalla bellezza della vita di Chiara Luce”; e tanti altri. La previsione della serata al teatro Carlo Gomes era di tre spettacoli ma la fila di giovani che avvolgeva il blocco del quartiere ha spinto di chiedere al Comitato Organizzativo Locale della GMG un quarto spettacolo! In poco tempo, ma non senza difficoltà logistiche oltre la stanchezza degli attori, si è ottenuto questo permesso. Per la gioia di tutti, quest’ultimo spettacolo ha accolto i genitori di Chiara Luce, Maria Teresa e Ruggero – che prima erano all’ospedale San Francesco per la visita del Papa – accompagnati da Chicca, storica amica di Chiara Luce. Ogni spettacolo si è concluso con una ‘standing ovation’. Ma sembra non finire qua. I Giovani per un Mondo Unito di San Paolo hanno già chiesto di ripetere lo spettacolo nella loro grande metropoli. (altro…)
Lug 25, 2013 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
“I protagonisti in questa settimana saranno i giovani”. Sono parole di Papa Francesco, alla vigilia della partenza per Rio de Janeiro. Ed è così. Sono i giovani i protagonisti della straordinaria accoglienza al Papa, della gioia che in questi giorni fa vibrare la “cidade maravilhosa”, della serata di apertura dell’evento a Copacabana, delle molteplici manifestazioni che punteggiano la città in lungo e in largo. A Copacabana erano in 500 mila, le previsioni dicono che alla fine della settimana saranno due milioni. Da martedì 23, i giovani dei Focolari sono presenti con uno stand alla Fiera delle Vocazioni, a Quinta da Boa Vista. Un parco immerso nel verde, dove le varie realtà ecclesiali presenti alla GMG accolgono i giovani per momenti di incontro e di approfondimento. Qui si parla della giovane Chiara Luce Badano, del United World Project, della Escola Civitas. Sono presenti anche con una tenda al Largo da Carioca, in pieno centro città, per la distribuzione del libro “25 minutos: a vida de Chiara Luce Badano”, edizione portoghese della biografia di Chiara Luce scritta dall’amico agnostico Franz Coriasco. L’edizione del libro, fatta dall’editrice Cidade Nova, ha avuto il sostegno della Fondazione “Aiuto alla Chiesa che soffre”.
Il mercoledì 24 è il giorno che ha visto la presentazione di “A santidade veste jeans”, un musical sulla vita di Chiara Luce preparato da un gruppo di giovani brasiliani. Previsti tre spettacoli, alla fine ne fanno un quarto per accogliere i molti giovani in attesa fuori le porte del Teatro Carlos Gomes, in centro città. E proprio quest’ultima sessione ha avuto, a sorpresa, la presenza di Maria Teresa e Ruggero Badano, genitori di Chiara Luce, arrivati dall’ospedale São Francisco in seguito ad avere partecipato all’accoglienza fatta lì a Papa Francesco. “Sul palco si vedevano giovani incantati con la vita semplice e allo stesso tempo straordinaria di Chiara Luce”, racconta Rosamari, brasiliana. “Era chiaro che la santità non è qualcosa del passato, proprio per l’esempio che ci dà Chiara Luce, una giovane come noi”.
La sera, dall’altra parte della città, al Centro di Convegni Riocentro, il Gen Rosso ha presentato il suo spettacolo “Dimensione indelebile”. Il giorno 25 il Gen Rosso – insieme a 200 ragazzi che partecipano ad un programma di recupero dalla tossicodipendenza attraverso l’arte – è presente a Varginha, nella favela di Manguinhos, per animare la festa di accoglienza al Papa. La giornata del 24 luglio ha visto ancora i giovani dei Focolari impegnati, assieme agli amici del Religions for Peace Global Youth Network, nell’organizzazione dell’incontro interreligioso sul tema “Andate e costruite la pace in tutte le nazioni”. Tra le 18.00 e le 20.00, a Estácio de Sá, i giovani hanno dibattuto su dialogo e forme di azione in vista del comune impegno per la pace.
Una giornata vissuta sullo sfondo della visita di Papa Francesco ad Aparecida e l’inaugurazione del Polo di cura integrale all’ospedale São Francisco de Assis. Occasioni per vedere gesti e sentire parole che penetrano naturalmente nel cuore e nella mente, che suscitano adesione. E potrebbe essere rivolto a tutti il messaggio che Papa Francesco, a fine giornata, ha indirizzato ai giovani riuniti a “Casa Italia”: “Fidatevi di Cristo, ascoltatelo, seguitene le orme. Non ci abbandona mai, neanche nei momenti più bui della vita. È Lui la nostra speranza. Domani a Copacabana ci sarà l’occasione per approfondire questa verità, per rendere luminosa la vita. A domani”. Focus: Incontro interreligioso dà il via alla Settimana della Gioventù Focus: GMG 2013: il contributo dei giovani dei Focolari Aggiornato il 25 luglio 2013 BF – LH Servizio Informazione Focolari – SIF (altro…)
Lug 25, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
“Sono arrivato in un momento di crisi profonda, una ricerca interminabile su questioni esistenziali e sociali che in questi giorni ha trovato una forte risposta”, racconta uno dei numerosi partecipanti arrivati dal Cono Sud (Bolivia, Cile, Paraguay, Uruguay e Argentina), a conclusione della Scuola di Studi Sociali (EDES), che dal 6 all’8 luglio si è svolta presso la Mariapoli Lia, la cittadella dei Focolari in Argentina. Tre giorni di riflessione e di intenso scambio, partendo dalle esperienze di vita, fra persone impegnate in modi diversi nel campo della promozione umana; molti con una lunga esperienza ed altri appena agli inizi, lavorando insieme e cercando di dare una risposta alla domanda fondamentale: “Dov’è tuo fratello?”. Una questione molto inquietante che, coincideva proprio in quei giorni con il forte appello di Papa Francesco visitando l’isola di Lampedusa (Italia), luogo di approdo di migranti africani alla ricerca di migliori condizioni di vita, spesso vittime di naufragi.
“Quello che più mi ha colpito in questi giorni è stato vedere gente così diversa proveniente da tante località geografiche, impegnate in vari ambienti della società, ma tutti con lo stesso obiettivo: amare. Tutto è stato così importante, che vorrei metterlo in pratica già, subito”. Le attività in cui sono impegnati i partecipanti si rivolgono al riscatto della dignità umana in mezzo agli immondezzai, ai centri di ascolto e di salute in centri educativi in zone ad alto rischio, al lavoro nella conservazione del patrimonio culturale indigeno, alla promozione del turismo sociale, dei centri per l’infanzia, al sostegno scolastico, prevenzione e recupero di tossicodipendenti, centri di aiuto alla vita, centri per disabili, volontariato in diverse ONG ed enti di promozione sociale dello Stato, gestione di progetti, alloggi popolari, centri sociali, sindacalisti, dirigenti d’azienda, politici… Anche il solo fatto di potersi incontrare per scambiare le proprie esperienze, è stato di grande arricchimento reciproco. La metodologia di lavoro, era centrata sull’impegno e nell’interesse sociale proprio di ognuno, più che in dibattiti accademici; e ha privilegiato la “costruzione di conoscenze a partire da esperienze vissute”.
“Porto con me strumenti e idee da mettere in pratica nelle attività sociali in un quartiere a rischio nel quale stiamo lavorando”. “L’aspettativa è stata ampiamente colmata: ho partecipato a scuole precedenti e sento che gradualmente stiamo crescendo e maturando in questa vocazione all’impegno sociale nelle nostre città”. “Grazie mille! Qui impariamo ad essere, per tornare alle nostre case e fare”. (altro…)