Metti in moto l’amore
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Questo Salmo è un canto di gloria per celebrare la regalità del Signore che domina tutta la storia: è eterna e maestosa, ma si esprime nella giustizia e nella bontà e somiglia più alla vicinanza di un padre che alla potenza di un dominatore. E’ Dio il protagonista di questo inno, che rivela la sua tenerezza, sovrabbondante come quella materna: Egli è misericordioso, pietoso, lento all’ira, grande nell’amore, buono verso tutti … La bontà di Dio si è manifestata verso il popolo di Israele, ma si espande su quanto è uscito dalle sue mani creatrici, su ogni persona e su tutto il creato. Al termine del Salmo, l’autore invita tutti i viventi ad associarsi a questo canto, per moltiplicare il suo annuncio, in un armonioso coro a più voci: “Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature”. Dio stesso ha affidato il creato alle mani operose dell’uomo e della donna, come “libro” aperto in cui è scritta la sua bontà. Essi sono chiamati a collaborare all’opera del Creatore, aggiungendo pagine di giustizia e di pace, camminando secondo il Suo disegno di amore. Purtroppo, però, ciò che vediamo intorno a noi sono le tante ferite inferte a persone, spesso indifese, ed all’ambiente naturale. Questo a causa dell’indifferenza di molti e per l’egoismo e la voracità di chi sfrutta le grandi ricchezze dell’ambiente, solo per i propri interessi, a scapito del bene comune. Negli ultimi anni, nella comunità cristiana si è fatta strada una nuova consapevolezza e sensibilità a favore del rispetto del creato; in questa prospettiva possiamo ricordare i tanti appelli autorevoli che incoraggiano la riscoperta della natura come specchio della bontà divina e patrimonio di tutta l’umanità. Così si è espresso il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I, nel suo Messaggio per la Giornata del creato dello scorso anno: “È richiesta una vigilanza continua, formazione e insegnamento in modo che sia chiara la relazione dell’attuale crisi ecologica con le passioni umane […] il cui […] risultato e frutto è la crisi ambientale che viviamo. Costituisce, pertanto, unica via il ritorno alla bellezza antica […] della moderazione e della ascesi, che possono condurre alla saggia gestione dell’ambiente naturale. In modo particolare, l’ingordigia, con la soddisfazione delle necessità materiali, porta con certezza alla povertà spirituale dell’uomo, la quale comporta la distruzione dell’ambiente naturale”.1 E papa Francesco, nel documento Laudato si’, ha scritto: “La cura per la natura è parte di uno stile di vita che implica capacità di vivere insieme e di comunione. Gesù ci ha ricordato che abbiamo Dio come nostro Padre comune e che questo ci rende fratelli. L’amore fraterno può solo essere gratuito […]. Questa stessa gratuità ci porta ad amare e accettare il vento, il sole o le nubi, benché non si sottomettano al nostro controllo. […] Occorre sentire nuovamente che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che abbiamo una responsabilità verso gli altri e verso il mondo, che vale la pena di essere buoni e onesti ”.2 Approfittiamo allora dei momenti liberi dagli impegni di lavoro, o di tutte le occasioni che abbiamo durante la giornata, per rivolgere lo sguardo verso la profondità del cielo, la maestà delle vette e l’immensità del mare, o anche solo sul piccolo filo d’erba spuntato al margine della strada. Questo ci aiuterà a riconoscere la grandezza del Creatore “amante della vita” e a ritrovare la radice della nostra speranza nella sua infinità bontà, che tutto avvolge ed accompagna. Scegliamo per noi stessi e per la nostra famiglia uno stile di vita sobrio, rispettoso delle esigenze dell’ambiente e commisurato sulle necessità degli altri, per arricchirci di amore. Condividiamo i beni della terra e del lavoro con i fratelli più poveri e testimoniamo questa pienezza di vita e di gioia facendoci portatori di tenerezza, benevolenza, riconciliazione nel nostro ambiente. Letizia Magri _____________________________
A partire dal passaggio della band internazionale Gen Verde dalla città e anche dalla scuola dove Tiziana fa l’insegnante, ci sono stati degli effetti positivi nei rapporti tra lei e gli allievi. In particolare, quando ha saputo a corso finito che uno di loro si dichiarava non credente, ha voluto scrivergli. La risposta dello studente non si è fatta attendere. «Caro Luca, ormai siamo alla fine del tuo percorso scolastico. Avevo voglia di scriverti due righe perché mi è mancata la possibilità di scambiare due chiacchiere con te. Così, senza un motivo preciso, solo perché mi piace molto il confronto. Mi sarebbe piaciuto anche chiederti il perché della tua “ateità”, per dirla alla Checco Zalone… [un comico italiano, ndr], ma non c’è stato il tempo. Sono convinta che non esistano atei, ma solo “diversamente credenti”. È troppo forte il desiderio di infinito che ci strugge l’animo. Ho fatto una scoperta fondamentale nella mia vita, che mi ha cambiata radicalmente: Dio ama da matti me e ciascuno di noi. Forse sarei stata anch’io diversamente atea se non avessi conosciuto questo Dio. L’amore ci interpella tutti, ne siamo follemente assetati. Se tu credi come me nell’amore, allora siamo entrambi diversamente credenti. Se l’ateismo ti porta a non credere in un Dio crudele, giustiziere, freddo, indifferente, Motore immobile, grande architetto, Essere supremo, ecc., ecc., allora anche io sono atea con te! Posso solo credere in un Dio in carne e ossa, che per amore è nato, si è fatto uomo, è morto ed è risorto. Ciao Luca, volevo dirti grazie per questi anni vissuti insieme!».
«Cara Prof, mi fa un grandissimo piacere sapere che anche fuori dal contesto scolastico lei abbia voglia di sentirmi (non che non lo sapessi, ma è stata un’ulteriore conferma). Anche a me sarebbe piaciuto discutere con lei degli argomenti più disparati, dalla politica alla religione. Ho sempre ammirato la sua disponibilità e la sua apertura mentale, la sua capacità di dialogo, ascolto, comprensione, accoglienza delle opinioni altrui, anche se totalmente differenti dalle sue. Ho sempre considerato il suo parere molto importante. Tra le tante cose, mi ha insegnato che cambiare punto di vista è fondamentale per capire gli altri, ma soprattutto se stessi. Quest’anno ho partecipato insieme ad alcuni compagni di scuola a “PULSE”, il 1° Maggio alla cittadella di Loppiano. Durante la nostra permanenza siamo stati ospiti dell’Istituto Universitario Sophia, nel quale diversi ragazzi provenienti da tutto il mondo continuano i loro studi dopo la laurea. È stato lì che, per quanto mi riguarda, ho provato in prima persona cosa significa uguaglianza, fraternità. E questo grazie alla magnifica accoglienza dei ragazzi e dei professori dell’Istituto, che ci hanno trattato come se ci conoscessero da una vita. La cosa che mi ha colpito maggiormente è successa la sera del secondo giorno, quando abbiamo cenato insieme ai ragazzi che ci ospitavano. Avevano cucinato con passione, solo per noi, tutto quello che avevano in cucina. In quel momento, nonostante fossi a più di 1000 km di distanza dalla mia città, mi sono sentito a casa. Mi sono ritrovato a tavola a parlare del più e del meno con due libanesi, un tedesco, un cubano, un argentino, un colombiano e un bolognese davanti ad un piatto di carne, spinaci, patate e cipolle. Dopo di che siamo rimasti svegli fino a tardi parlando delle nostre esperienze, dei nostri progetti, suonando la chitarra, cantando canzoni e sorseggiando un po’ di vino della foresta nera tedesca. In quel momento gli obiettivi di “PULSE”, almeno per me, erano stati raggiunti. Grazie Prof e… alla prossima!». (altro…)
Economía de Comunión, empresas y capitalismo El siglo XXI vive un cambio de ritmo. La invención de Internet, la mundialización de los mercados y de las finanzas, el surgimiento de las redes sociales han impuesto una mutación en las relaciones, hasta en el seno de la economía y del capitalismo. Las concepciones innovadoras deben tener en cuenta las nuevas expectativas en materia de relaciones humanas. El que desee evolucionar tiene que respirar, escuchar, hablar con todo su ser, como las plantas. El que quiera sobrevivir hoy está llamado a desplegar todas sus funciones –incluyendo la función empresarial– renunciando a ejercer un control sobre todas las cosas, activando y responsabilizando a todas las células del cuerpo en una dinámica de comunión y de unidad. Este libro habla, entonces, de economía, de donación, de comunión, de la subsidiaridad en la gestión, de espíritu en el capitalismo…, expresiones poco familiares en el lenguaje económico de hoy. El mensaje es, con razón, portador de novedad, porque allí se descubre la potencia de lo frágil, de lo vulnerable y se contempla la acción de esta economía humana y silenciosa, ya profundamente en acción en el seno de nuestras sociedades. Una fuente de inspiración para teóricos y actores de la vida económica y política. Grupo Editorial Ciudad Nueva – Buenos Aires
Esta historia es una novela basada en hechos reales: hechos heroicos portadores de una fuerza transformadora extraordinaria: la del amor llevado hasta el extremo. Un hombre es llevado a prisión sin juicio ni sentencia. Su futuro se dibuja truncado por la desesperación. Aparentemente triunfa una opresión que impide la libertad. Y el cautivo se convierte en símbolo de todo un pueblo. El escenario cambia cuando su respuesta trasciende la lógica humana y provoca un huracán de reacciones. Parece imposible atrapar con palabras una experiencia tan asombrosa como la que vivió F. X. Nguyen Van Thuan. Solo se puede tejer un relato de búsqueda, poner a prueba convicciones e interrogantes sobre las prisiones y verdugos que amenazan nuestro tesoro más preciado: la libertad. Y es que esta novela está dirigida a todos, lectores jóvenes y adultos. Y sobre todo a los “encarcelados” hoy en día tras nuestros miedos, nuestras inseguridades, nuestras obsesiones o nuestras adicciones cotidianas (al consumo, al qué dirán, al perfeccionismo, al dinero, a las prisas, a la tecnología). Pequeñeces si observamos, por unos días de lectura, todos los personajes de muy diversas convicciones y reacciones que se cruzaron con Van Thuan en sus años de cautiverio. El ritmo trepidante de la acción viene combinado con un diálogo profundo sobre la libertad interior y sobre los caminos que abren paso a una Esperanza. Grupo Editorial Ciudad Nueva – Madrid – Buenos Aires https://youtu.be/m_c1-Si5mwA