Movimento dei Focolari

Margaret Karram: alternanza e stile sinodale

Intervista alla Presidente dei Focolari pubblicata da Città Nuova Italia, a proposito del Decreto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita sul ricambio ai vertici delle aggregazioni laicali.     Favorire l’alternanza. Approvato da papa Francesco, lo scorso 3 giugno è stato promulgato dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita un Decreto che regola la durata dei mandati delle cariche di governo delle associazioni internazionali. Durata massima di cinque anni del singolo mandato per un periodo massimo di dieci anni consecutivi, la norma che viene indicata (con i relativi approfondimenti specifici, tra cui possibili dispense per i fondatori), mentre una articolata nota esplicativa aiuta a comprendere lo spirito del provvedimento: favorire una maggiore comunione ecclesiale, una più ampia sinodalità, un autentico spirito di servizio, evitare personalismi, abusi di potere, incrementare lo slancio missionario e un vero e proprio stile evangelico. Ne abbiamo parlato con la Presidente dei Focolari, Margaret Karram. Presidente, vi ha sorpreso il Decreto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita relativo al ricambio ai vertici delle aggregazioni laicali? Non aspettavamo un decreto di questa natura in questo momento dell’anno, ma il contenuto non ci ha sorpresoDa anni, nel Movimento dei Focolari si è innescato un processo che tiene conto dell’alternanza negli organi di governo, al centro internazionale e nei Paesi dove siamo presenti, stabilendo dei limiti nei mandati. Il Decreto ci ha mostrato ancora una volta la Chiesa come madre. Prendendosi cura delle associazioni come la nostra, accompagna e aiuta ogni realtà a trovare forme organizzative che le permettano di restare fedele al proprio carisma e missione, in coerenza al cammino della Chiesa nel mondo di oggi. Per questo, accogliamo pienamente lo spirito e le determinazioni del Decreto, che inoltre, va incontro alla riflessione aperta nel Movimento sulla rappresentatività negli organi di governo, condivisa già con il Dicastero. L’incipit del Decreto recita che «le associazioni internazionali di fedeli e l’esercizio del governo al loro interno sono oggetto di peculiare riflessione e conseguente discernimento da parte del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita». Avvertite una certa preoccupazione verso i movimenti in generale? E nei confronti del Movimento dei Focolari? Direi che il Dicastero ha senz’altro una particolare attenzione verso i Movimenti, e ne siamo testimoni, tenendo conto che è una sua particolare competenza. Poi, essendo una realtà così variegata, sicuramente il Dicastero ha anche qualche preoccupazione. Il Decreto stesso sottolinea la «fioritura» di queste associazioni e riconosce il fatto che esse hanno portato «alla Chiesa e al mondo contemporaneo abbondanza di grazia e di frutti apostolici». Non è intenzione della Chiesa frenare lo slancio carismatico dei movimenti, la loro forza innovatrice e il loro impatto missionario. Vuole aiutarli a realizzare le loro stesse finalità che sono sempre orientate al bene della persona, della Chiesa e della società. Il Decreto offre elementi strutturali che possono aiutare a diminuire alcuni di questi rischi, limitando il tempo in cui una persona può ricoprire incarichi di governo. Non vedo però in questi interventi una particolare concentrazione sul Movimento dei Focolari, anche perché è già prassi raccolta nei nostri Statuti l’alternanza negli incarichi di governo. Papa Francesco nel discorso ai partecipanti al III congresso mondiale dei movimenti ecclesiali e nuove comunità nel novembre 2014 indicava un metodo per raggiungere la maturità ecclesiale auspicata anche dai suoi due predecessori: «Non dimenticate che, per raggiungere questo traguardo, la conversione deve essere missionaria: la forza di superare tentazioni e insufficienze viene dalla gioia profonda dell’annuncio del Vangelo, che è alla base di tutti i vostri carismi». Cosa ne pensa? Concordo pienamente! L’augurio del Papa ci richiede un doppio impegno: occorre tornare sempre al Vangelo, alla Parola di Dio ed essere coscienti che il carisma del proprio fondatore non è altro che una lettura nuova e attuale delle parole di Gesù, illuminate da un dono dello Spirito Santo che le fa vivere da un’angolatura particolare. Dobbiamo quindi tener conto che la spiritualità, che nasce da un carisma è un modo per annunciare il Vangelo e quindi di operare per il bene della Chiesa e dell’umanità. Basta un sano ricambio generazionale, un’alternanza delle persone negli incarichi direttivi per assicurare un governo sinodale, svolto con spirito di servizio e capace di non ripetere gli errori del passato, dai personalismi fino agli abusi di potere? Direi che questo non può bastare se si vuol attuare un vero cambiamento culturale, duraturo e fruttuoso. Credo dovremmo chiederci innanzitutto qual è lo scopo del governo di una associazione come la nostra. Non è, anche se importante, il cambio generazionale, e neppure evitare gli errori passati. Lo scopo principale del nostro governo – come penso di ogni movimento ecclesiale – è quello di garantire che il Movimento vada avanti e si sviluppi nello spirito genuino al proprio carisma, seguendo il disegno che ne scaturisce e realizzando le finalità per le quali lo Spirito Santo l’ha fatto nascere. Lo stesso Decreto sottolinea che il governo «sia esercitato coerentemente con la missione ecclesiale delle medesime (associazioni), quale servizio ordinato alla realizzazione delle finalità loro proprie e alla tutela dei membri». È un lavoro di continua attualizzazione, miglioramento e rinnovamento che richiede soprattutto una conversione dei cuori al Vangelo e alle proprie radici carismatiche. Il cambio generazionale negli organi direttivi, attraverso un frequente avvicendamento negli incarichi di governo, può favorire l’attualizzazione di un’associazione, può aiutare ad evitare – come dice una nota esplicativa del Dicastero – «forme di appropriazione del carisma, personalismi, accentramento delle funzioni nonché espressioni di autoreferenzialità, che facilmente cagionano gravi violazioni della dignità e della libertà personali e, finanche, veri e propri abusi». Ma l’alternanza negli incarichi da sola non garantisce una giusta gestione del potere. Ci vogliono altri elementi che da diversi anni stiamo mettendo in atto e continuamente migliorando, come ad esempio un percorso di formazione spirituale ed umano ad una leadership coerente a uno stile evangelico e al proprio carisma, quindi uno stile di governo che mette in luce il discernimento comunitario, con nuove forme di accompagnamento e modalità sinodali per la scelta dei candidati agli incarichi di governo. Concretamente, fra tre anni, diverse delle persone elette durante l’Assemblea generale dello scorso febbraio dovranno essere sostituite. Avete già un’idea di come procedere anche per modificare gli attuali Statuti che prevedono sei anni per la durata delle cariche e la possibilità di un secondo mandato? In alcuni punti siamo già in linea con il nuovo Decreto, soprattutto per quanto riguarda il limite massimo di due mandati consecutivi per gli incarichi di governo, quel che occorre cambiare ora è la durata: da 6 a 5 anni.  Avevamo già avviato la costituzione di una commissione per la necessaria revisione dei nostri Statuti in diversi punti, a cui si aggiunge ora il lavoro prioritario per l’adeguamento al Decreto. È un lavoro che vogliamo fare con calma e con cura, perché non vorremmo solo accogliere questa nuova normativa “alla lettera”, ma anche e soprattutto il suo spirito e studiare bene come realizzarlo non solo per gli organi centrali ed internazionali, ma su vasta scala, anche nel governo locale dei centri territoriali. Comunque, vorremmo fare tutto in dialogo col Dicastero, approfondendo alcuni aspetti puntuali e alcuni dubbi. Loro hanno detto espressamente che sono pronti ad ascoltarci su eventuali questioni. Papa Francesco, incontrando i partecipanti all’Assemblea generale, aveva messo in evidenza alcuni temi ai quali porre particolare attenzione: l’autoreferenzialità, l’importanza delle crisi e di saperle ben gestire, la coerenza e il realismo nel vivere la spiritualità, la sinodalità. Cosa è stato fatto o si intende fare per dar seguito a queste indicazioni? Riteniamo il discorso di Papa Francesco ai partecipanti dell’Assemblea generale come documento programmatico, così come il documento finale dell’Assemblea stessa. Con grande gioia vediamo quanto l’approfondimento e la ricerca di strade applicative di questi due documenti stiano portando frutto nelle diverse aree geografiche in cui il nostro Movimento è presente. Stanno emergendo due punti centrali: l’ascolto attento al grido di sofferenza dell’umanità che ci circonda nel quale riscopriamo il volto di Gesù crocifisso ed abbandonato e un nuovo spirito di famiglia nel nostro Movimento al di là di ogni suddivisione. In questo si esprime il nucleo della nostra spiritualità: offrire al mondo un modello di vita sullo stile di quello di una famiglia; cioè fratelli e sorelle a livello universale, legati tra di loro dall’amore fraterno per ogni uomo e donna e preferenziale per chi più soffre, per i più bisognosi. Con che stile e con quali modalità si è avviato il nuovo governo del Movimento dei Focolari? Margaret Karram ha in cuore novità a riguardo? Mi sta particolarmente a cuore vivere nel governo del Movimento un’esperienza di “sinodalità” che significa portare avanti tutto in spirito di ascolto e riportare alle relazioni interpersonali quell’amore fraterno, di verità e carità, evangelico, che illumina anche il posto che spetta a ciascuno, cioè quello centrale. Come Consiglio generale, ad esempio, abbiamo appena fatto la bellissima esperienza di metterci in ascolto dei nostri responsabili territoriali di tutto il mondo. Sono loro che hanno le “mani in pasta”, che conoscono le potenzialità, i bisogni e le caratteristiche culturali e antropologiche delle nostre comunità. Ascoltando loro, è emersa tutta la vivacità e la creatività del “popolo di Chiara” che vuole prendersi cura delle diverse forme di disunità e curare le ferite dell’umanità che la circonda. Forse non è neanche necessario che sia sempre il Centro internazionale a dare delle direttive o ad indirizzare il percorso del Movimento. La cosa importante è che il Centro garantisca sempre l’unità dell’intera Opera e che possa mettere in luce ciò che lo Spirito Santo man mano ci indica per tutti.

Aurora Nicosia

  Fonte: Città Nuova (altro…)

Campagna mondiale “A Vaccine for all – Vaccino per tutti”

Prenderà il via il 20 maggio per promuovere l’accesso per tutti ai vaccini contro il Covid-19 insieme a un’azione-simbolo per portare cure alle popolazioni native dell’Amazzonia. Promotrice una rete internazionale di organizzazioni di diverse culture e religioni. Un male globale può essere sconfitto solo con un bene comune globale: la vaccinazione contro il Covid-19 sia accessibile a tutti, dando priorità ai più vulnerabili e bisognosi del pianeta, indipendentemente dal loro reddito individuale e nazionale. Urge la decisione della comunità internazionale: sospensione dei brevetti per le case farmaceutiche o contratti con quantità e prezzi più generosi per i Paesi poveri o emergenti. Mentre chiediamo soluzioni eque e urgenti, ci mobilitiamo per una campagna sanitaria nella regione amazzonica del Pará (Brasile) con il progetto “Barco Hospital Papa Francisco” per le popolazioni dei “ribeirinhos” che non possono raggiungere i luoghi di cura e avere così diritto all’assistenza socio-sanitaria. È questo il cuore del Manifesto che spiega l’impegno della campagna mondiale “A vaccine for all” che prende il via il 20 maggio prossimo, alla vigilia del Global Health Summit (Vertice Mondiale sulla Salute) del G20, a presidenza italiana. È promossa da un partenariato internazionale e trasversale di movimenti, organizzazioni e centri di ricerca che si sta ampliando in queste ore.   Internazionalizzare i vaccini – La pandemia da Covid-19 sta confermando una volta di più quanto i popoli della terra siano interconnessi e quanto ogni scelta locale abbia ricadute anche globali. La campagna “A Vaccine for all” promuove azioni proattive in favore delle nazioni rimaste fuori dalle varie forme di cura; stimola i Governi a praticare l’internazionalismo dei vaccini, che è l’esatto opposto del nazionalismo chiuso che non potrà mai sconfiggere il virus. L’obiettivo è che ogni persona del pianeta abbia accesso ai vaccini in modo universale, equo, gratuito, veloce. “Vogliamo lo sviluppo della capacità di produzione e distribuzione dei vaccini anche nei Paesi poveri del mondo” si legge nel Manifesto. Prevenzione, vaccino e cura per i “ribeirinhos” dell’Amazzonia “Barco Hospital Papa Francisco” – La Pandemia da Covid-19 ha reso ancora più vulnerabili comunità e popolazioni che già prima erano escluse dall’assistenza sanitaria pubblica e vivevano in condizioni di isolamento. Nella città di Óbidos, (regione amazzonica del Pará – Brasile) da settembre 2019 opera l’ospedale fluviale “Barco Hospital Papa Francisco” che serve più di 1000 comunità lungo il Rio delle Amazzoni. La barca-ospedale garantisce assistenza sanitaria a circa 700 mila persone che non hanno accesso ad altre forme di cura e non possono raggiungere gli ospedali. Solo una campagna mondiale di donazioni può permettere al “Barco Hospital Papa Francisco” di raggiungere le comunità più isolate con: vaccini, Kit Covid per l’igiene e la prevenzione dal virus, materiali di protezione e per l’assistenza durante e dopo la malattia, aiuti alimentari di base. Promotori della campagna: Movimento dei Focolari; AMU (Azione per un Mondo Unito Onlus); Associação Lar São Francisco de Assis na Providência de Deus (Brasile); New Humanity International NGO; Economy of Francesco; Comunità di Sant’Egidio; UCOII – Unione Comunità Islamiche d’Italia; RETINOPERA (Italia) – Programa Latinoamericano de Tierras, hacia una fraternidad posible – Red Latinoamericana y Caribeña de Tierras; Cátedra “Sociedad, Política, Fraternidad”- Universidad Nacional de La Plata (Argentina); ASCES-UNITA Centro Universitário Tabosa de Almeida. Caruarú (Pernambuco – Brasile); RUEF (Rete universitaria per lo studio della fraternità); Promoción Integral de la Persona para una Sociedad Fraterna (Messico) – #FareRete Grottaferrata (Italia); ASD Sunrise 1 Roma (Italia); Centro di Cultura per lo Sviluppo “G. Lazzati” (Italia); Nuovi Orizzonti (Italia); CLAdeES (Centro Latinoamericano de Evangelización Social); FOCSIV (Italia); Associazione AFN onlus; Fundacion Igino Giordani (Spagna);  Accademia Kronos (Italia); ACLF – Aljucer, (Spagna); Asociación Humanidad Nueva (Spagna); Asociación por una Economía de Comunión (Spagna); Accademia Kronos (Italia); Asociación “Unidad y Fraternidad” Caravaca de la Cruz (Spagna); Asociación “Levántate y Anda” (Spagna); Religion for peace – Italia; Acciones de Familias Nuevas (Spagna); Ciudades por la Fraternidad (Spagna); Gen Verde-International performing arts group; CONSULUS (Global Innovation Consultancy); Istituto Universitario Sophia (Italia); Associazione Città per la Fraternità (Italia); Suore Missionarie di San Carlo Borromeo – Scalabriniane “Provincia Europea” (Italia);   (Italia); Associazione Vivamazzonia O.D.V. (Italia); Gen Rosso-International performing arts group (Italia); SHANTI ASHRAM – Gandhian center for development, learning and collaboration – International Center for Child and Public Health – Coimbatore (Tamil Nadu – India); Sermig – Fraternità della speranza (Italia); Consorzio Il Picchio (Italia). (altre adesioni stanno pervenendo in queste ore) CONFERENZA STAMPA Conferenza stampa online di presentazione giovedì 20 maggio 2021, alle ore 13.00. Interverranno: Alessandra Smerilli (Italia) – Sottosegretario del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, coordina la task-force Economia della Commissione vaticana COVID-19; Yassine Lafram (Italia) – Presidente Unione Comunità islamiche d’Italia (UCOII); Mario Bruno (Italia) – Presidente Movimento politico per l’unità; Conleth  Burns (Irlanda) e Klara Piedade (Brasile) – Giovani per un mondo unito del Movimento dei Focolari; Gianfranco Cattai – Coordinatore Retinopera (Italia); Stefano Comazzi (Italia) – Presidente Azione Mondo Unito ngo (Italia); Edson Galego (Brasile), operatore sanitario del “Barco Hospital Papa Francisco”. Modera: Lourdes Hèrcules (Guatemala). Per seguire la diretta: https://www.youtube.com/c/FocolareMovement_official IT – Conferenza Stampa: Vaccino per Tutti – https://youtu.be/Ts13kYFpqfw EN – Press Conference: A Vaccine for All – https://youtu.be/rZzHFqJHhvY ES – Rueda de Prensa: Vacuna para Todos – https://youtu.be/tpSzwt6hVtU PT – Conferência de Imprensa: Vacina para Todos – https://youtu.be/LLfCHVFl0Ow FR – Conférence de Presse: Vaccin pour Tous – https://youtu.be/4FlvJlYTJeQ   (altro…)

Perché un’altra biografia di Giordani?

Perché un’altra biografia di Giordani?

L’abbiamo chiesto al prof. Alberto Lo Presti e alla dott.ssa Elena Merli del Centro Igino Giordani che ha curato la stesura di “Igino Giordani un eroe disarmato” (Città Nuova Ed.) Di biografie su Giordani ce ne sono molte. Perché un’altra? Elena Merli: Le biografie scritte in precedenza hanno preso in considerazione un arco temporale delimitato, della vita di Giordani. Dopo la prima biografia del 1936, ci fu quella di Tommaso Sorgi, che fu amico e profondo studioso di Giordani. Scrisse una ispirata e dettagliata biografia del primo periodo di Giordani, cioè dalla nascita al 1948. Altre biografie hanno analizzato la figura di Giordani da una prospettiva particolare: storica, spirituale, politica… Sono tutte preziose, una grande ricchezza, però rispetto alle precedenti questa biografia ha potuto considerare la vita di Giordani a 360 gradi. E ha potuto inoltrarsi in aspetti della vita di Giordani finora poco esplorati: ad esempio la vita in famiglia; il suo profondissimo rapporto con Chiara; quel periodo di particolare luce che fu il “Paradiso ‘49”. Anche la sua vicenda con il Terz’ordine domenicano non era ancora stata approfondita; alcuni retroscena della sua vita politica non erano emersi; così come di alcune sue scelte intime, alcuni passaggi delicati della sua vicenda personale. Vorrei segnalare in particolare la novità del capitolo dedicato a quella che lui scherzosamente chiamava la “Giordania”, cioè la sua famiglia. Credo che a molti piacerà conoscere i segreti della vivacissima situazione familiare di Igino. La prima cosa che balza agli occhi in questo volume è la prestigiosa prefazione a firma del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella. Perché proprio lui? Alberto Lo Presti: Bisogna conoscere qualche retroscena. Il primo è che Sergio Mattarella ha conosciuto personalmente Igino Giordani e nella prefazione racconta qualcosa. E poi, ricordiamo che quella prima biografia del 1936 fu scritta proprio da suo padre − Bernardo Mattarella. Dunque, avevano un bell’aggancio per chiedergli di fare una prefazione. Ci sembra inoltre che Sergio Mattarella stia interpretando il ruolo di Presidente della Repubblica come una fonte di unità in Italia e nel contesto internazionale. In questa situazione di crisi sanitaria, è una figura di equilibrio e di alta moralità. Giordani fu un testimone dell’unità in politica e dell’armonia fra i popoli. Le parti del libro dedicate al suo impegno politico descrivono l’azione di Giordani in guerra e nel dopoguerra, sotto le bombe e sotto il fascismo, fra le macerie della ricostruzione e fra le lacerazioni sociali. Non erano tempi più tranquilli e calmi di oggi. Quella fermezza di Giordani può servire ancora oggi a capire dove andare. Questo volume è frutto di un lavoro di ricerca archivistica poderoso. Sappiamo già tutto di Giordani? Elena Merli: Abbiamo una mole impressionante di materiali, documenti, epistolari, e anche audio-registrazioni e videoregistrazioni di molte conversazioni di Giordani, pubbliche e riservate, trascritte e ordinate. E’ stato tutto molto utile per svelare i particolari delle sue vicende personali. Quante scoperte nuove e interessanti ancora facciamo esplorando l’archivio! Molte di queste novità sono ora dentro il volume. Ne cito solo una: i particolari degli ultimi anni di Giordani, quando lui viveva qui, in questa struttura del Centro Internazionale del Movimento dei Focolari, che all’epoca – al primo piano – aveva il focolare di Antonio Petrilli, dove Igino si era trasferito nel 1974 dopo la morte della moglie Mya. Sono particolari inediti che dicono la fedeltà di Igino alla vita comunitaria e la profondità della sua umanità. A chi è indirizzato questo libro? Alberto Lo Presti: A tutti coloro che vogliono risolvere il mistero dei misteri, cioè come fare ad avere una vita di totale donazione a Dio pur essendo immersi nel mondo delle cose più comuni. Giordani c’è riuscito e ha segnato una strada lungo la quale dovremmo incamminarci. La domanda su come fare ce l’aveva dentro da sempre… ma quando incontra Chiara Lubich trova anche le risposte. Chiara è per Igino la risposta a tutti i suoi interrogativi esistenziali. Aveva studiato la patristica, i teologi medievali, i teologi moderni, le grandi figure spirituali, eppure le risposte le trova in Chiara e nella spiritualità di comunione. E qui vorrei raccontare un aneddoto poco conosciuto, uno dei tanti riportati nel libro. Tanto era il suo desiderio di donarsi a Dio che diventa terziario domenicano alla fine degli anni Venti. Ma non gli basta… nella regola dei terziari era prevista almeno una messa al mese, una predica di un frate predicatore e niente di più. Lui voleva essere inserito di più nella vita religiosa. E allora fa una proposta ai frati: affittare un appartamento, in cui potessero convenire: “voi con la tonaca (la tonaca dei frati) e noi con in pantaloni (i laici terziari). Così facciamo un po’ di vita insieme, quanto ci è possibile”. Gli fu risposto che non era nelle norme dell’ordine domenicano e la cosa finì lì. In pratica, alla fine degli anni Venti Giordani aveva in cuore qualcosa che poi, per lui, attraverso Chiara, diventerà il focolare. Sì, sognava il focolare nel 1928, quando accaddero tali episodi. Incredibile, vero?

A cura di Lorenzo Russo

  Per acquistare il libro visita la pagina web dell’Editrice Città Nuova. (altro…)

Un eroe disarmato. Rivedi l’evento

Un pomeriggio dedicato a Igino Giordani (1894-1980) politico, scrittore, giornalista, co-fondatore del Movimento dei Focolari. Domenica 18 aprile 2021 presso il Centro internazionale dei Focolari a Rocca di Papa (Roma, Italia)  si è ricordato Igino Giordani a 41 anni dalla morte. Figura ricca e poliedrica, Giordani è stato politico, membro dell’Assemblea Costituente e poi del Parlamento italiano, giornalista, scrittore, co-fondatore con Chiara Lubich del Movimento dei Focolari. Durante l’evento, trasmesso in live streaming e arricchito da alcune testimonianze, è stata presentata una scultura dedicata a Giordani opera dell’artista Peter Kostner ed il libro biografico a cura di Alberto Lo Presti  “Igino Giordani. Un eroe disarmato” (Città Nuova ed.) con la prefazione del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella. https://www.youtube.com/watch?v=AH3bPOU01DA (altro…)

Perché un’altra biografia di Giordani?

Igino Giordani, un eroe disarmato

Domenica 18 aprile in live streaming attraverso alcune testimonianze sarà ricordato Igino Giordani, politico ispiratore dell’impegno sociale e delle scelte ideali di tanti, scrittore e giornalista, co-fondatore del Movimento dei Focolari. Verrà presentato l’ultimo libro biografico e inaugurata una scultura a lui dedicata. Uomo del dialogo e di profonda fede, sostenitore della fraternità universale, costruttore di pace, politico, giornalista: Igino Giordani (1894-1980) è tutto questo e molto di più. Il 18 aprile 2021 ricorre il 41esimo anniversario della sua dipartita e per questa ricorrenza il Centro Igino Giordani ha organizzato un evento per commemorare la sua figura. Una figura che continua nel tempo a suscitare interesse in persone di diverse età, provenienze geografiche, politiche, culturali e richiama all’impegno per costruire una società migliore. L’evento sarà trasmesso in live streaming ( https://live.focolare.org/ ) dal Centro Internazionale del Movimento dei Focolari (Rocca di Papa, Italia), domenica 18 aprile 2021 alle ore 15.30 (ora italiana) con la possibilità di seguirlo in italiano, inglese, francese, spagnolo e portoghese. Giordani è stato giornalista e scrittore, ma ha avuto un ruolo molto importante nella politica italiana del secondo dopoguerra. Ha dato infatti un valido contributo nel porre le basi per la nascente Repubblica Italiana in un periodo non facile per questo Paese, cioè a ridosso delle guerre mondiali ed è stato anche membro dell’Assemblea Costituente. Un testimone della politica vissuta come servizio alla pace e per una società più giusta. E in quest’ottica ci saranno alcune testimonianze di chi ha tradotto la sapienza di Giordani in disegni di legge o iniziative politiche a favore del dialogo e per il bene comune, o ancora chi ha capito quali scelte è giusto fare per contrastare politiche che minacciano la pace fra i popoli. Durante l’evento sarà presentata l’ultima biografia a cura di Alberto Lo Presti (ed. Città Nuova Italia), dal titolo “Igino Giordani. Un eroe disarmato”, con la prefazione del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella. Una biografia che aiuta a riscoprire il senso di un autentico impegno politico e sociale. Appassionante come un romanzo. “La sua fede prorompente, – scrive Mattarella parlando di Giordani – la sua coerenza evangelica, il fervore con cui si batteva per l’equità sociale, la libertà, la pace hanno scosso tante coscienze e promosso azione e pensiero, sia nei tempi bui del fascismo che negli anni della ricostruzione democratica”. “Si fece costruttore di pace nel dialogo tra persone, tra confessioni religiose, tra popoli e Stati.  – continua Mattarella – Pensava l’Europa come continente di pace, dopo essere stata teatro di guerre sconvolgenti. Voleva che il suo Paese fosse un ponte. E lui stesso cercava di farsi ponte per avvicinare, connettere, ricomporre”. Sarà anche inaugurata una scultura a lui dedicata, opera dell’artista Peter Kostner. L’opera, che sarà collocata nel giardino del Centro Internazionale dei Focolari, raffigura Giordani seduto su una panchina. Negli ultimi anni della sua vita, infatti, egli era solito sedersi spesso proprio su una panchina di quel parco. Durante gli incontri internazionali che si svolgevano al Centro, molti, giovani e adulti, si avvicinavano per salutarlo e parlare con lui. E la panchina diveniva luogo di incontro e dialogo. Nel corso dell’evento alcune testimonianze ricorderanno quei colloqui nei quali Giordani ascoltava con umiltà e pazienza non risparmiando consigli attinti dalla sua feconda esperienza di vita e arricchiti dal carisma dell’unità.

Lorenzo Russo

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Uomini di Dio in dialogo con tutti

Dopo l’Assemblea Generale dei Focolari, si sono svolte le Assemblee di alcune diramazioni: quelle dei e delle focolarine, quella dei sacerdoti diocesani che appartengono al Movimento e quelle dei e delle Volontarie di Dio. Tema comune era l’orientamento al dialogo su tutti i livelli.  Dal 24 gennaio al 7 febbraio 2021 si è svolta l’Assemblea generale del Movimento dei Focolari. Sono state rinnovate le cariche della Presidente, del Copresidente, degli organi direttivi e sono state definite le linee d’orientamento e d’azione per i prossimi sei anni. Successivamente si sono svolte – tutte in modalità online – le Assemblee dei focolarini e delle focolarine, dei sacerdoti focolarini e dei e delle Volontarie di Dio. Focolarini e focolarine. L’Assemblea dei focolarini dal 9 al 13 febbraio era composta da 121 membri sparsi nei 5 continenti fra cui un focolarino anglicano da Londra, uno copto-ortodosso dal Cairo e uno musulmano dall’Algeria. Nella sua relazione dell’ultimo sessennio, il Centro Internazionale dei Focolarini ha condiviso con tanta franchezza sfide, aspetti dolorosi e anche sviluppi molto promettenti riguardo la vita dei Focolarini nel mondo. Il documento finale caratterizza il focolarino come uomo di Dio in continuo ascolto al grido dell’umanità di oggi. Come responsabile è stato riconfermato il brasiliano Flavio Roveré. In contemporanea si sono ritrovate 136 focolarine. Dalla domanda della loro responsabile uscente, Agnes van Zeeland, se non sia arrivato il momento di “uscire” di più verso il mondo e le sue piaghe, è scaturito un appassionante dialogo. La nuova responsabile, Noreen Lockhart (Gran Bretagna), è stata descritta dal copresidente Jesús Morán come “persona che ha il dialogo nel sangue, abituata a risolvere conflitti”. Sacerdoti focolarini. Dal 1° al 5 marzo si è svolta l’Assemblea dei sacerdoti focolarini con 74 partecipanti, tra cui alcuni invitati, come ad esempio un ministro della Chiesa luterana-svedese. Ripercorrendo le parole chiave dell’Assemblea Generale 2014, “Uscire – Insieme – Opportunamente preparati”, il responsabile don Antonio Bacelar ha presentato nella sua relazione i passi fatti, i processi avviati, le prospettive da sviluppare, come ad esempio l’esigenza di agire sempre più in rete con tutte le vocazioni del Popolo di Dio. Nel documento finale, che vuole essere “una mappa di navigazione”, emerge prioritario il dialogo fondato sull’ascolto dello Spirito Santo. Come responsabile centrale dei sacerdoti focolarini è stato rieletto per un secondo mandato don Antonio Bacelar (Portogallo). Volontari e volontarie di Dio. Dal 17 al 21 marzo si sono svolte le due Assemblee dei e delle Volontarie di Dio – presenti online complessivamente 356 partecipanti. Le parole “coraggio e avanti” rivolte dalla nuova Presidente dei Focolari, Margaret Karram, alle due Assemblee, mettono in luce la particolare vocazione dei e delle Volontarie nell’affrontare le sfide future dell’umanità per cambiare il mondo secondo “la legge” dell’amore evangelico. Punto di partenza per i due documenti finali è stato l’invito di Papa Francesco, rivolto all’Assemblea Generale, ad “essere espressione viva del carisma di fondazione e a rimanere fedeli alla fonte originaria sforzandosi di ripensarla ed esprimerla in dialogo con le nuove situazioni sociali e culturali”. Come nuovi responsabili sono stati eletti Juan Ignacio Larrañaga, volontario della Spagna, e l’italiana Fanny Bava.

Lorenzo Russo

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