Set 19, 2004 | Cultura
“I Poli imprenditoriali dell’Economia di Comunione svolgono una funzione profetica, sono come il sale: possono dar sapore a questa economia che cerca il nuovo, ma non sa costruirlo”. Così il prof. Stefano Zamagni ordinario di Istituzioni di Economia all’Università di Bologna, nel suo intervento alla seconda giornata del Congresso sull’Economia di Comunione (EdC) a Castelgandolfo (Roma).
I Poli imprenditoriali di EdC Erano stati presentati in apertura della mattinata: sono nati o si stanno sviluppando in Italia, Brasile, Argentina, Portogallo, Francia, USA, Belgio. Ne sono state delineate le finalità: – dare visibilità concreta al progetto, radunando in un luogo più aziende in modo che si “veda” un modello economico concreto – fare da punto di riferimento per tutte le aziende di EdC di una nazione o regione in cui il Polo imprenditoriale è situato La vocazione principale dei Poli, quindi, è mostrare un’economia centrata sulla categoria della comunione, non solo nella cultura e nello stile di vita dei singoli attori (imprenditori, lavoratori), ma anche nelle dinamiche organizzative e di governance. Esperienze di economia civile che hanno radice in altre culture e religioni L’EdC si apre anche al dialogo con altre culture e così sul palco del convegno si parla ancora di consumo critico e responsabile: la dott.ssa A. Suriakanthi presenta l’esperienza della Gandhigram University dell’India, un modello di microcredito basato esclusivamente sui piccoli e piccolissimi risparmi accantonati dagli stessi indigenti e utilizzati per microfinanziamenti di attività. Ad oggi, dopo quasi tre anni di attività, sono 190 le famiglie che hanno ottenuto un prestito per le proprie microimprese. “Il successo – ha detto – non sta solo nel miglioramento delle condizioni economiche delle famiglie, senza l’intervento di istituzioni esterne, ma nello sviluppo integrale della persona, secondo l’ideale gandhiano di autosviluppo”. Nuovo umanesimo di comunione Il congresso si è concluso con l’ultimo panel: “Non solo economia: per un umanesimo di comunione”. L’EdC è stata presentata come parte di un progetto più ampio, interdisciplinare e interculturale, portato avanti dal Movimento dei Focolari. (altro…)
Set 18, 2004 | Cultura, Spiritualità
Una povertà da sradicare e una povertà da scegliere C’è una “povertà subita” da sradicare. E’ la miseria ingiusta e disumana. Ma “c’è un’altra povertà, quella
liberamente scelta che costituisce la precondizione per sconfiggere la miseria”. E’ questa la visione di povertà e ricchezza maturata dall’esperienza dell’Economia di comunione in atto da 13 anni nei 5 continenti, approfondita dal Prof. Luigino Bruni, docente di economia politica e tra i responsabili del Movimento per un’Economia di comunione. “Tutto ciò che sono ed ho mi è stato donato e quindi deve essere ridonato” – ha aggiunto il prof. Bruni. Di qui la scelta della condivisione: i “beni che diventano così ponti”.
L’EdC è un’esperienza di grande attualità Lo ha affermato Chiara Lubich, perché può “suscitare una corrente inversa al terrorismo”, contribuendo, “con le tante forze positive” a quella fraternità che rende possibile la comunione dei beni, la sconfitta delle disparità sociali. Infatti – ha proseguito – “una delle cause più profonde del terrorismo risiede nello spaventoso squilibrio tra Paesi ricchi e poveri.” che “genera ostilità, vendetta”. La prima idea dell’Economia di Comunione: sanare il contrasto tra ricchi e poveri Intervenendo al Centro Mariapoli di Castelgandolfo, di fronte a oltre 700 economisti, ricercatori, imprenditori, lavoratori, studenti, azionisti da 30 Paesi, dall’India agli Stati Uniti, all’Europa dell’Est e Ovest, la fondatrice dei Focolari ha ricordato come la prima idea dell’Economia di comunione era nata nel 1991, in occasione di un suo viaggio in Brasile, proprio sorvolando san Paolo, “colpita dal contrasto tra la selva di grattacieli e la miseria delle favelas che la circonda”. Di qui la sfida lanciata alle imprese: produrre utili a beneficio dei più bisognosi. Destinarli in parte per la formazione di uomini nuovi, atti a questa nuova economia, e in parte per l’incremento della stessa azienda. Il bilancio di 13 anni dell’Edc Poco prima era stato presentato a più voci il bilancio di questi 13 anni: le aziende e attività di produzione gestite secondo questo progetto sono 800 in tutti i continenti. 470 in Europa, 270 nelle Americhe.
Un Movimento economico Chiara Lubich ha incoraggiato lo sviluppo di un vero e proprio movimento economico che possa esprimersi anche in termini culturali e scientifici. In questi anni seminari accademici, pubblicazioni, tesi di laurea (166 nel mondo) “già ne sono – ha detto – un promettente inizio”.
Come ha sottolineato il prof. Bruni, “senza una cultura nuova non si fa una economia nuova”: “nell’EdC – ha detto – intravediamo la possibilità concreta di un nuovo umanesimo; vi scorgiamo la strada per un ordine economico più giusto e solidale”. Una nuova visione del lavoro In questa visione anche il lavoro assume un’altra dimensione. Specchiandosi nel Vangelo, Chiara Lubich ne ha delineato quasi un decalogo: “far di ogni ora un capolavoro di precisione, di armonia”. “Sfruttare i propri talenti e perfezionarsi”. Lavorare “non solo per il guadagno”, ma per “trasformare in amore ogni cosa che esce dalle nostre mani”: “i destinatari sono fratelli”. Gesù stesso ritiene fatto a sé ciò che facciamo a loro. “Pesantezza del lavoro, difficoltà di rapporto, contraddizioni sono la tipica penitenza che non può mancare al cristiano”. Al primo posto tra datore di lavoro, lavoratori “quell’amore reciproco che attira la presenza di Gesù nella collettività”, e diventa luce per “trovare insieme nuove forme di organizzazioni del lavoro, di partecipazione di gestione”. Le “aziende diverranno così dimore di Dio con gli uomini, vere anticamere del Paradiso”. Il prolungato applauso diceva l’adesione a questa altissima proposta. Le esperienze di aziende di vari Paesi, che sono seguite nel pomeriggio, hanno mostrato questo volto nuovo dell’impresa. (altro…)
Ago 28, 2004 | Cultura
10 SETTEMBRE
9.00 Saluto iniziale Gisella Calliari e Oreste Basso 9.15 Panel 1 “L’EdC oggi” Introducono e coordinano Lorna Gold e Luca Crivelli Interventi: – “Le Tesi di laurea” – Antonella Ferrucci – “Tredici anni di profitti condivisi” – Carla Bozzani – “Le scuole imprenditori” – Giovanni Mazzanti “Bilancio dell’Economia di Comunione dopo 13 anni” Luigino Bruni 11.00 “Nuovi orizzonti dell’EdC” Chiara Lubich 15.30 Panel 2 “Quale azienda sta nascendo dall’EdC”? – “Verso un’azienda di comunione” – Alberto Ferrucci – “Per una governance di comunione” – Leo Andringa – Esperienze di imprese 17.00 Forum paralleli sulla vita dell’impresa EdC (per aree linguistiche): – Spagnolo – Inglese – Francese – Portoghese – Tedesco – Italiano 11 SETTEMBRE 9.00 Video: Chiara Lubich al Polo Lionello Introduce Tommaso Sorgi 9.15 Panel 3 “I Poli” Introduce e coordina Filipe Coelho Interventi: – Polo Spartaco (San Paolo) – Polo Lionello (Firenze) – Polo Ginetta (Recife) – Polo Solidaridad (Buenos Aires) In dialogo: nascenti poli solidali ispirati all’EdC Conclude Prof. Stefano Zamagni 11.15 Panel 4 “Povertà e sviluppo” Introduce e coordina Cristina Calvo – EdC e indigenti – Quale consumo? (F.Tortorella) – Banko Kabajan (Manila) In dialogo: Gandhigram University (India) 15.30 Panel 5 “Nuovi orizzonti per la riflessione economica” Introduce e coordina Benedetto Gui Interventi di: – Prof.Micheal Noughton (USA) – Prof.Manuela Silva (Portogallo) – Prof.H.C. Parekh (India) – Prof. Bob Goudzwaard (Olanda) – Dr. Rogate Mshana (Ginevra) 17.15 Due Forum in parallelo Forum 2a: Imprese – Coordina Eva Gullo Forum 2b (in inglese): Cultura e teoria economica – coordina Vittorio Pelligra 12 SETTEMBRE 9.00 Video: C. Lubich:“Lancio dell’EdC: maggio 1991” Introduce Pino Quartana 9.30 Panel 6 Tavola Rotonda “Non solo economia: per un umanesimo di comunione” Introduce e coordina Luigino Bruni Interventi: – “Per una cultura della comunione” – Giuseppe Zanghì – “Comunione e Ecologia” – Sergio Rondinara – “Comunione e città” – Elena Granata – “Comunione e vita politica” – Pasquale Ferrara 11.30 Dialogo e impressioni dei partecipanti Conclusioni e prospettive future Riascolto del tema di Chiara Lubich Introduce Vera Araujo 12.30 Chiusura dei lavori (altro…)
Ago 28, 2004 | Cultura
Mai come in questi ultimi anni si avverte la fragilità e la non sostenibilità dell’attuale sistema economico: dai crak finanziari di
grandi imprese alla crisi energetica, tutto dice che l’economia così come l’abbiamo concepita negli ultimi due secoli è gravemente malata. Al tempo stesso, mai come in questi anni la società civile esprime una fioritura di nuove forme di economia sociale: commercio equo, finanza etica, consumo critico. Un fenomeno che fa intravedere la possibilità di una economia e di uno sviluppo sostenibili.
In questo contesto si situa l’Economia di comunione. Il Convegno internazionale che avrà luogo a Castelgandolfo dal 10 al 12 settembre, presenterà un bilancio sui risultati raggiunti dopo oltre un decennio di sperimentazione a livello internazionale, e prospetterà nuovi orizzonti. Il Convegno presenterà le esperienze più significative sulla condivisione dei profitti delle aziende con i poveri; le tesi di laurea, 130, presentate in Università di vari Paesi; i poli imprenditoriali sorti in America Latina e quello nascente in Italia. Sono queste infatti alcune tra le realizzazioni del progetto dell’Economia di comunione lanciato da Chiara Lubich in Brasile nel 1991 per rispondere al grave divario tra ricchi e poveri. Uno dei temi più importanti sarà: “Povertà e sviluppo nella prospettiva della comunione”. La stessa fondatrice dei Focolari affronterà il tema centrale: “Nuovi orizzonti dell’Economia di Comunione”. Un’altra novità che caratterizza il Convegno: il dialogo tra le diverse forme di economia sociale attuate in altri universi culturali. Verranno presentate esperienze di microcredito ispirate all’economia gandhiana, altre esperienze innovative in campo economico, originate dalla cultura indù e jainista. Saranno proposti stili di vita improntati alla sobrietà, tra cui l’esperienza olandese dell’“Economy of enough”. Interverranno in questo dialogo studiosi di economia sociale a livello internazionale, tra cui Michael Noughton e Stefano Zamagni, e altri studiosi e imprenditori di vari continenti e di diverse discipline. “Non solo economia: per un umanesimo di comunione”, questo il titolo dell’ultima sessione del Convegno che inserirà le realizzazioni di questo progetto nel quadro più ampio di un umanesimo di comunione a cui danno il loro apporto studiosi di altri ambiti tra cui ecologia, politica e urbanistica. (altro…)
Giu 17, 2004 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Sta suscitando vasto interesse, a Londra, la capitale d’Europa più cosmopolita, e in tutta la Gran Bretagna, l’evento dal titolo: “Immagina un mondo…. arricchito dalla diversità”.
Attraverso interventi, riflessioni, testimonianze, spazi artistici, questo incontro vuol esprimere il comune impegno di cristiani di diverse Chiese e comunità ecclesiali, e seguaci di varie religioni, nel costruire un mondo di pace e unità nella fraternità. Significativa la scelta del luogo: la storica Westminster Central Hall, dove nel 1946 si è svolta la prima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, e nel 1931 aveva preso la parola il Mahatma Gandhi.
Chiara Lubich, nel suo intervento, affronterà l’interrogativo sempre più diffuso: ”Quale futuro per una società multietnica, multiculturale e multireligiosa?”. Premio Unesco per l’Educazione alla pace 1996, fondatrice e presidente dei Focolari, Chiara Lubich proprio a Londra, in occasione del Premio Templeton per il progresso della religione, nel 1977, diede un impulso decisivo al dialogo interreligioso, in cui da allora è impegnato il Movimento dei Focolari, nei 5 continenti. Sono attese 2000 persone di varie Chiese, con rappresentanze di varie religioni, tra cui Musulmani, Sikhs, Indù. Tra le personalità che hanno dato la loro adesione: il leader sikh, Bhai Sahib Ji Mohinder Singh di Birmigham; il dr. Zaki Badawi, Presidente del Consiglio degli Imam e delle Moschee della Gran Bretagna; la signora Didi Athavale, leader del vasto movimento indù Swadhyaya Family. Saranno presenti anche il vescovo anglicano Tom Butler, dirigente dell’organizzazione: “Rete interreligiosa per la Gran Bretagna”, l’arcivescovo di Glasgow, Mario Conti, particolarmente impegnato nell’ecumenismo, la baronessa Shirley Williams, nota personalità, leader dei democratici liberali alla Camera dei Lord.
Martedì 15 giugno, Chiara Lubich è stata ricevuta in udienza al Lambeth Palace dall’Arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, Primate della Chiesa d’Inghilterra (anglicana) e Primo inter-pares tra i Primati della Comunione Anglicana mondiale. Il Rev.do Williams ha iniziato il suo ministero il 27 febbraio 2003.
La pagina ecumenica, nei rapporti con la Chiesa anglicana, inizia nel 1965 quando alcuni ministri anglicani si trovano ad un incontro a Grottaferrata (Roma) fra cattolici ed evangelico-luterani. Sono toccati dall’atmosfera suscitata dall’amore reciproco che li fa riconoscere fratelli e sorelle in Cristo. A Londra, nel 1966, al Lambeth Palace, l’allora Primate della Chiesa d’Inghilterra, l’Arcivescovo Michael Ramsey, incontrando Chiara, le dice: “Vedo la mano di Dio in quest’Opera” e la incoraggia a diffondere la spiritualità del Movimento nella Chiesa d’Inghilterra. Così in seguito i suoi successori: Coggan, Runcie e Carey.
Il giorno seguente, mercoledì 16, su invito del Rettore del St. Mary’ College dell’Università Statale del Surrey (Londra), Chiara Lubich aveva tenuto una lezione su
“I nuovi Movimenti e il profilo mariano”, a conclusione di un ciclo su “Missione e Evangelizzazione” dedicato lo scorso anno ai Cardinali Connell, Pulic, Grinze, Napier, Williams, Daly, O’Connor, Stafford, e quest’anno ai Movimenti, comunità e cammini ecclesiali.
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Mag 15, 2004 | Cultura
Nel 40° del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso nel giorno del compleanno del Papa, 18 maggio 2004 – ore 20.30. Aula Paolo VI in Vaticano. (altro…)