Movimento dei Focolari

Convegno nazionale ’Polo Lionello, casa degli imprenditori’

E’ stata Loppiano, la cittadella internazionale dei Focolari, ad ospitare il 17-18 maggio prossimi, il Convegno nazionale di Economia di Comunione (EdC) dal titolo: “Polo Lionello, casa degli imprenditori” che ha visto la partecipazione di circa 400 tra imprenditori, operatori economici, dipendenti, studenti e professionisti provenienti da tutta l’Italia. Promosso dalla società E. di C. spa, società di gestione del Polo imprenditoriale e dall’Associazione Lionello Bonfanti per una Economia di Comunione, la manifestazione è stata inoltre patrocinata dalla Provincia di Firenze e dal Comune di Incisa in Valdarno.

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Brani da «L’inutilità della guerra»

Brani da «L’inutilità della guerra»

“La guerra è un omicidio in grande, rivestito di una specie di culto sacro”, p. 9

“Quando l’umanità sarà progredita spiritualmente, la guerra verrà catalogata accanto ai riti cruenti, alle superstizioni della stregoneria e ai fenomeni di barbari”, p. 9 “Solo i matti e gl’incurabili possono desiderar la morte. E morte è la guerra. Essa non è voluta dal popolo; è voluta da minoranze alle quali la violenza fisica serve per assicurarsi vantaggi economici o, anche, per soddisfare passioni deteriori. Soprattutto oggi, con il costo, i morti e le rovine, la guerra si manifesta una ‘inutile strage’. Strage, e per di più inutile” , p. 9 “Come la peste serve ad appestare, la fame ad affamare, così la guerra serve ad ammazzare: per giunta, distrugge i mezzi della vita. E’ una industria funeraria: una fabbrica di rovine”, p.12 “La guerra non serve a niente, all’infuori di distruggere vite e ricchezze”, p.13 “La guerra moderna – inutile, maledetta – non conta più né vittorie né sconfitte. E’ tutta una sconfitta”, p.15 “Con le somme spese si sarebbe potuto provvedere d’un alloggio comodo e mobiliato ciascuna famiglia degli Stati Uniti, del Canada, dell’Australia, Inghilterra, Irlanda, Francia, Germania, Russia e Belgio ecc., e di più costruire chiese, ospedali, scuole, musei, strade, stadi, ecc. Ma s’è preferito quella ricchezza – costata lavoro, ingegno, sacrifici – gittarla in armi, per distruggere abitati e abitanti”, p.17 “Se quanto si spende per le guerre, si spendesse per rimuoverne le cause, si avrebbe un accrescimento immenso di benessere, di pace, di civiltà: un accrescimento di vita. E non è meglio vivere che morire ammazzati?”, p.20 “Ha torto senz’altro chi inizia la guerra. (…) Il torto è di chi, pur avendo ragione, ricorre alle armi. Chi primo spara è il più sicuro criminale”, p.22 “La guerra è guerra, cioè una sciagura senza attenuanti, complicata da imbecillità senza limiti (pretende di conseguire il bene con il male, di curare un malato uccidendolo); ed è tale sia se combattuta dagli amici sia se combattuta dagli avversari. Questo perciò è da stabilire: la guerra è un male: dunque non è lecito muoverla”, p.23 “Chi ama la Patria le assicura la pace, cioè la vita: come chi ama suo figlio, gli assicura la salute. La pace è la salute di un popolo: è l’ossigeno della sua civiltà”, p.24 “…il ‘si vis pacem para pacem’, è di tutti i tempi, anche dei nostri, al lume, se non altro, della semplice ragione”, p.25 “Se la guerra è inutile, non si ha da fare: ecco, la logica. La questione è spirituale: ma allora è questione della carità, e non della tecnica”, p.29 “E dunque discutere, trattare: questa la soluzione, più che il riarmo, il quale – dicono i pensatori d’ogni colore – porta alla guerra”, p.54 “La sostanza della frattura sta altrove che nel capitalismo o nel comunismo. Sta nella miseria. E causa prima della guerra è la miseria. Essa, come porta all’ateismo, porta alla guerra. I Padri della Chiesa sapevano ciò”, p.58 “Se causa prima della guerra è la miseria, causa seconda è la cupidigia”, p.64 “La diplomazia dei due emisferi prosegue il ragionamento dei figli di Caino, col quale e per il quale da millenni gli uomini vivono la loro esistenza come un’occasione per ammazzarsi, facendo della vita una produzione di morte. E’ il trionfo dell’imbecillità: ma non si vede come sottrarvisi”, p.71 “Il principale argomento a sostegno delle spese di guerra è tratto dalla sapienza pagane: – Si vis pacem para bellum (se vuoi la pace, allestisci la guerra) -. Che è come dire: se vuoi la salute, procurati la polmonite; se vuoi arricchire, dilapida il denaro; se vuoi il bene, opera il male…”, p.72 “La pace si ottiene con la pace: e sant’Agostino già dai suoi tempi, nei quali le guerre stavano dissolvendo l’Impero Romano, insegnava ad acquistare vel obtinere pacem pace: a conquistare o a custodire la pace con la pace, non con le armi. Con le armi si ammazza la pace”, p.74 “Solo una suggestione ipnotica può dare a certuni l’illusione che con le armi si difenda la civiltà cristiana: che con l’omicidio si difenda l’amore; che si custodisca il culto di Dio ammazzandoGli i figli”, p.81 “Noi dovremmo resistergli (al Principe della Morte, l’Omicida): muovere guerra alla guerra; rispondere con la carità alla bestialità”, p.82 “Per non aver timore dell’uomo, bisogna amarlo. Amarlo anche se malvagio, anche se pezzente, anche se sporco, vedendo sempre, sotto le sue spoglie e i suoi cenci e la sua grinta il volto di Cristo”, p.84 “Ci vuole coraggio – un coraggio razionale – a sostener la pace contro le orge della propaganda bellica, contro quei fenomeni di ossessione collettiva prodotti dalla retorica”, p.85 “La guerra è l’utopia che rinasce, come idra: la pace è la realtà, che l’intelligenza postula. La guerra è l’utopia che pretende di risolvere problemi, mentre invece essa complica tutti i problemi ed altri crea”, p.87 “C’è un alternativa all’atomica? C’è: e si chiama carità, che è l’amore divino che lega Dio e uomini”, p.88 “La pace comincia in noi… in me e da me, da te, da ciascuno… come la guerra”, p.91 “Se gli altri odiano, non è una ragione perché odiamo anche noi. Si vince il male col bene; la malattia con la salute; si oppone all’ostilità la carità: questo è il comandamento di Dio. Gli altri sono comandamenti di uomini e uomini senza Dio, anche se facciamo salamelecchi al pievano”, p.91 “Il comandamento vale anche in politica. Soprattutto in politica, dove si scatenano le passioni irrazionali, e più arduo diviene il mantenere la serenità – la pace -, mentre diviene quasi eroico il serbare l’amore dentro il vortice delle ambizioni e intrighi e miserie. Ma Cristo ha voluto redimere anche al politica, per portarla a una funzione di pace, di vita”, p.92 “I nemici si amano: questa è la posizione del cristianesimo. Se si iniziasse una politica della carità, si scoprirebbe che questa coincide con la più illuminata razionalità, e si palesa, anche economicamente e socialmente, un affare”, p.93 “E un giorno saremo liberi dalla guerra come dalla peste e dalla fame, e succubi d’oggi, i retori delle virtù militari e dell’onore insanguinato, appariranno figuri sinistri come i monatti e gli untori. Ma tocca al popolo – a questo deposito di carne da macello, per gli uni; a questo corpo sociale di Dio, per noi -, a rovesciare il maleficio, abbattendo la tirannide d’odio, avarizia e ignoranza, da cui è immolato”, p.95 “‘L’invasione liberatrice è un crimine di guerra come la guerra preventiva’. Tranne il caso di evidente aggressione subìta, e cioè tranne il caso di difesa, la guerra è sempre ingiusta. Mentre la stessa guerra giusta è di fatto condotta oggi con tale violenza indiscriminata che colpendo militari e civili, per il danno sproporzionato che reca, diviene essa stessa ingiusta”, p.98 “La religione porta alla pace. Essa è la pace, cercata e attuata, tra Dio e gli uomini, tra materia e Spirito. Il saluto tipico dell’anima religiosa è: Pace”, p.99 “Per meritarsi il nome di figli di Dio, i cristiani devono lavorare per la pace”, p.108 “L’opera pacificatrice comincia da me e da te…”, p.110 “Ecco perché il problema è anzitutto morale. Come sempre, anche oggi il male nasce dal cuore dell’uomo: e là va curato. Non basta il riarmo e neppure il disarmo per rimuovere il pericolo della guerra: occorre rimuovere lo spirito di aggressione e sfruttamento ed egemonia, dal quale la guerra viene: occorre ricostruire una coscienza”, p.111 “Le guerre sono franamenti della costruzione sociale sulla sabbia di nequizie giuridiche, economiche, sociali, politiche: sul terreno, puntellato magari di cannoni e illustrato di lampioni, ma senza uno strato di principi morali”, p.114 “La guerra, mentre impoverisce tutti, non abolisce le più gravi disuguaglianze”, p.116 “Il popolo non vuole inutili stragi. E qui davvero vox populi vox Dei”, p.116

Città Nuova, Roma 2003

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Brani da «L’inutilità della guerra»

Economia di comunione: proposta per un nuovo agire economico

Di fronte al fenomeno della globalizzazione della finanza e dell’economia, che da un lato apre nuove prospettive, ma dall’altro attua un modello di sviluppo che provoca l’ampliamento del divario fra ricchi e poveri, il progetto dell’Economia di Comunione vuole offrire una risposta al dramma della povertà delle popolazioni ancora oggi prive dei più fondamentali diritti umani. I Movimenti Internazionali Umanità Nuova e Giovani per un Mondo Unito di Firenze impegnati nel diffondere valori di pace e di unità tra i popoli, pur non essendo tra gli organizzatori del Social Forum Europeo, considerando però la pluralità delle voci che si esprimono in questo contesto, hanno proposto un seminario autogestito sull’Economia di Comunione (EdC). Il progetto Edc è nato in Brasile da Chiara Lubich nel 1991: oggi è attuato nei cinque continenti da oltre 800 aziende for profit, che hanno modificato lo stile di gestione aziendale e già destinano una parte dei loro utili ai poveri. Questo progetto sta suscitando un grande interesse sul piano teorico: sono circa un centinaio le tesi di laurea discusse in varie università; numerosi sono i congressi promossi da Atenei e organizzazioni nazionali e internazionali in vari Paesi del mondo. Da questi studi sull’Edc si fa strada una nuova teoria economica. Il seminario ha il Patrocinio della Provincia di Firenze, dal momento che il nascente polo imprenditoriale E.di C.spa Lionello, sorgerà nei pressi della cittadella internazionale di Loppiano a Incisa in Valdarno (FI). Il seminario sull’EdC, articolato in due momenti, vuole essere una proposta in prospettiva di una globalizzazione della solidarietà e della fraternità. Nella prima parte attraverso contributi teorici ed esperienze concrete, è stata presentata “l’EdC fra storia e profezia” quale nuovo paradigma antropologico, politico, ed etico. Coordinatore il prof. Luigino Bruni, docente di Storia del pensiero economico all’Università Bocconi di Milano. E’ intervenuto il dr. Alberto Ferrucci, presidente di New Humanity – ONG accreditata all’ONU. Nella seconda parte, l’esperienza e la teorizzazione dell’EdC è stata inquadrata nel contesto dell’attuale scenario mondiale. Alla tavola rotonda “” hanno preso parte: Walter Baier, Presidente del KPÖ – Austria; Lorna Gold, York University- Inghilterra; Eva Gullo, Edc Bologna; Riccardo Moro, Fondazione Giustizia e Solidarietà – Roma; Mario Primicerio, Fondazione La Pira – Firenze; Stefano Zamagni Università di Bologna; Alex Zanotelli, Missionario Comboniano. Coordinatrice la sociologa brasiliana Vera Araujo, che a Porto Alegre ha presentato un workshop di più giorni sull’EdC. E’ stato allestito per tutto il periodo, all’interno della Fortezza da Basso, uno stand che illustra il progetto EdC. Movimenti internazionali Umanità Nuova – Firenze Giovani per Un Mondo Unito – Firenze

Brani da «L’inutilità della guerra»

Il nascente Polo imprenditoriale di Loppiano laboratorio per un nuovo agire economico

La Giunta della Regione Toscana si è impegnata ad inserire nei programmi di sviluppo della Regione il progetto del Polo Imprenditoriale di Loppiano (Incisa Valdarno, FI), riconosciuto come laboratorio di una nuova economia, "modello da proporre e moltiplicare anche al fine di rafforzare e organizzare l’attuazione di una nuova politica di cooperazione allo sviluppo".

Loppiano incontra gli Imprenditori – Questo progetto verrà presentato nella cittadella internazionale di Loppiano, il 9-10 febbraio 2002, in un incontro a livello nazionale con imprenditori, dipendenti, operatori economici, ricercatori e studenti interessati al progetto di Economia di comunione.

Verranno presentati:
– La cittadella di Loppiano e la sua vita
– Gli ultimi sviluppi del progetto dell’Economia di Comunione a 10 anni dal suo lancio
– Il nascente Polo produttivo "Lionello"

Una mozione approvata per il sostegno del progetto imprenditoriale promosso dal Movimento dei Focolari

Una mozione di sostegno al polo imprenditoriale di Loppiano, presentata dal Gruppo Rinnovamento Italiano e Riformisti per l’Ulivo, è stata approvata a maggioranza, con l’astensione dello SDI e di alcuni consiglieri del centro sinistra.
Nel testo si chiede alla Giunta regionale di aderire al progetto del polo imprenditoriale di Loppiano nel Comune di Incisa Valdarno, laboratorio di una nuova economia, promosso dal Movimento dei Focolari, sottoscrivendo simbolicamente alcune quote di azionariato popolare e di inserire il progetto nei programmi di sviluppo della Regione Toscana quale modello da proporre per l’attuazione di una nuova politica di cooperazione allo sviluppo.

Premessa

La “Dichiarazione sul futuro dell’Unione”, allegata al trattato di Nizza, ha rilanciato il dibattito sul “metodo di governo” quale processo di cooperazione costruttiva tra tutti i livelli di potere e responsabilità in Europa.
I principi guida sono la sussidiarietà, il pluralismo istituzionale e la legittimità democratica.
Sono punti programmatici che devono trovare realizzazione completa anche nelle politiche dei governi nazionali e tra le pluralità delle istituzioni territoriali.

Nel frattempo, si sono affermati in Europa valori importanti quali l’uguaglianza dei popoli, politiche di coesione economica e sociale, la libertà di circolazione, la parità di trattamento ed il riconoscimento dei diritti fondamentali.
E’ il concetto di “fraternità politica”, quale effettiva composizione di strutture, territori, funzioni, identità e culture ma anche per fornire risposte originali alle molteplici sfide del nuovo millennio. La prima sfida importante è stata raccolta da Chiara Lubich e dal Mov.to dei Focolari che, realizzando nel corso degli ultimi anni, in tutto il mondo, piccole città autonome, modello di vita da proporre e moltiplicare, hanno voluto conciliare plurime esigenze capaci di coniugare valori imprescindibili.


I sottoscritti Consiglieri (Lucia Franchini e Francesco Pifferi)

atteso che dal lancio del progetto dell’Economia di Comunione, pensato da Chiara Lubich e dal Movimento dei Focolari, sono sorte nel mondo iniziative tese a far crescere e diffondere una cultura economica innovativa, dove si coniuga il “bilancio economico” con il “bilancio sociale”;

considerato che da detta iniziativa è nata l’esigenza di dar vita ad un polo imprenditoriale in cui concentrare alcune aziende italiane che già aderiscono al progetto stesso tale da rappresentare un modello all’interno della realtà economica nazionale;

considerato che il Movimento dei Focolari ha presentato il progetto di far nascere un Polo Industriale nei pressi della cittadella di Loppiano nel Val d’Arno, attraverso la sottoscrizione di azionariato popolare;
preso atto che gli scopi principale saranno la costruzione di capannoni, uffici e infrastrutture, oltre ad attività di supporto alle aziende e promozione di nuove imprese, scuole per imprenditori, manager e operatori;

considerato che Loppiano rappresenterà la prima esperienza industriale del Movimento, oggetto di attenzione anche da parte delle Istituzioni comunitarie e del Governo nazionale;

ritenuto necessario, nello spirito di costituzione di un “laboratorio di fraternità”, sostenere politicamente e materialmente i programmi di investimento solidale, anche quale attuazione di iniziative di cooperazione allo sviluppo;

visto il contesto operativo nel quale il progetto di Loppiano si colloca, teso a comprendere l’inserimento dello stesso nei programmi di sviluppo regionale anche quale modello contro l’esclusione sociale;

tutto ciò premesso
impegnano la Giunta


– ad aderire al progetto del Polo Imprenditoriale di Loppiano nel comune di Incisa Valdarno, laboratorio di una nuova economia, promosso dal Movimento dei Focolari.

– ad inserire il progetto nei programmi di sviluppo della Regione Toscana quale modello da proporre e moltiplicare anche al fine di rafforzare ed organizzare l’attuazione di una nuova politica di cooperazione allo sviluppo”.

Il nascente Polo imprenditoriale di Loppiano

Lucia Franchini (Rinnovamento Italiano) ha illustrato la mozione sottolineando che l’esperienza di Loppiano dimostra la possibilità concreta di coniugare sviluppo e solidarietà, tenendo conto non soltanto del bilancio economico, ma anche della valenza sociale. L’esperienza di Loppiano è un esempio da valorizzare e far conoscere sull’intero territorio regionale.

Franco Banchi (Centro Democratici Uniti) ha evidenziato gli aspetti positivi dell’esperienza di Loppiano, ma la Regione non deve avere un coinvolgimento diretto, perché il compito della politica è di dare degli input propositivi, non di entrare nella gestione diretta dell’attività. L’esperimento di Loppiano dimostra la possibilità di un nuovo rapporto tra economia e solidarietà.

Varis Rossi (Democratici di Sinistra) ha evidenziato il valore di questa esperienza, ha preso l’impegno di approfondire ulteriormente la conoscenza del progetto in Terza Commissione. E’ necessario sostenere vari modelli di sviluppo, aiutando anche coloro che hanno un passo economico più lento, ma un alto valore sociale. E’ necessaria la massima attenzione e cautela per conoscere le potenzialità di un’esperienza notevole come quella portata avanti a Loppiano.

Marco Carraresi (Centro Cristiano Democratico) ha dichiarato di condividere totalmente la mozione che rende giustizia di un Movimento di grande valore, una esperienza quotidiana di vivere il Vangelo in modo concreto. Un modello da imitare nei progetti di cooperazione promossi dalla Giunta regionale.

Anche Giovanni Barbagli (Rifondazione Comunista) e Lorenzo Zirri (Forza Italia) hanno dato il pieno sostegno alla mozione presentata, mentre Pieraldo Ciucchi (Socialisti Democratici Italiani) ha dichiarato il proprio voto di astensione per la troppa enfatizzazione che si vuole dare a questa esperienza ecclesiastica.

Angelo Passaleva, vicepresidente della Giunta regionale ha dichiarato l’adesione alla mozione e all’esperienza di Loppiano che è un nuovo modo di fare impresa con l’attenzione ai valori sociali. E’ un modello sperimentale che si può trasferire anche ad altre situazioni regionali. Nella società globale è sbagliato accettare soltanto la logica del profitto, perché la guerra e la violenza nascono anche dalla mancanza di una giusta distribuzione della ricchezza complessiva.