«A noi, quando eravamo giovani come voi, come la maggior parte di voi, ha fatto sempre una grande impressione una frase che santa Chiara ha detto a san Francesco quando san Francesco l’ha praticamente trascinata nella sua strada e san Francesco le ha detto: “Figliola, che cosa desideri?” Qui c’era da aspettarsi di tutto cioè che lei dicesse: “Io voglio seguirti nella via della povertà, io voglio farmi suora, voglio rinchiudermi in un convento”, ecc. Invece lei ha proprio imbroccato. “Figliola, che cosa desideri?” e lei ha detto: “Dio”. Desiderava Dio perché sceglieva Dio perché Dio l’aveva scelta. È la stessa scelta che abbiamo fatto anche noi all’inizio del Movimento, abbiamo fatto una scelta unica: Dio! Sopra i bombardamenti e tutte le cose è emerso Dio, abbiamo creduto in Dio, abbiamo fatto di Dio l’ideale della nostra vita. E vediamo come è sempre nuovo perché questa scelta di Dio ci fa posporre un po’ tutte quelle ricchezze che noi magari andiamo accumulando anche senza accorgerci. Magari siamo ricchi del focolare, siamo ricchi delle cose, siamo ricchi della testa, degli studi, siamo ricchi, non so, dei nostri parenti, siamo ricchi magari del nostro sacerdozio, siamo ricchi magari di qualcosa ancora di più. Ecco, tutto questo il nostro ideale che è Gesù abbandonato, che è niente, che s’è fatto niente, ce lo fa posporre per mettere Dio prima e il resto farlo tutto per volontà di Dio. Questo ci ricorda ancora oggi santa Chiara. Lei l’ha fatto scegliendo la via della povertà; noi lo facciamo scegliendo la via dell’unità, avendo sempre Gesù in mezzo a noi, il Risorto e Gesù in noi attraverso l’amore a Gesù abbandonato». Mollens, 11 agosto 1987 Fonte: www.centrochiaralubich.org
Essere operatori di pace
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