Movimento dei Focolari

Interesse per l’Economia di Comunione

Apr 8, 2010

“Se il profitto va (in parte) ai poveri”, così il titolo dell’articolo pubblicato lo scorso 3 aprile dal quotidiano italiano Il Sole 24 Ore

«Una signora, nervosamente, continuava a girarsi indietro. Una, due, tre, dieci volte al giorno. Gli altri non capivano che cosa avesse. Pensavano a un tic. Da una vita faceva l’operaia nei capannoni dei terzisti del tessile e della calzatura, qui in Val d’Arno.

“Non mi spiegavo – racconta oggi Emanuela Camisciottoli – perché nella nuova ditta dove ero finita non c’avessi sempre alle spalle il caporeparto con il cronometro, che calcolava in quanto tempo realizzavo il capo. E, quasi quasi, non riuscivo nemmeno a intendere perché non m’insultassero. Per me era normale. Si è sempre fatto così. Qui mi chiedevano: per piacere, puoi fare questo? Per piacere, puoi fare quello?». E, sorridendo, conclude:«Ora non mi giro più Il Diavolo si vedrà pure nei dettagli. Forse, però, anche Dio vi ricorre e si nasconde in una gentilezza imprevista.

Emanuela è una delle dodici dipendenti della Fantasy, piccola impresa tessile specializzata in piumoni, culle, paracolpi e pannelli da parete che con altre 24 è ospitata nel polo industriale Lionello Bonfanti, fondato dai focolarini a Incisa in Val d’Arno (Firenze), a pochi chilometri da quella Loppiano che è la principale cittadella del movimento cattolico creato da Chiara Lubich durante la Seconda guerra mondiale, per realizzare gli ideali di unità fra le persone …». (leggi tutto)
 

___

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla Newsletter

Pensiero del giorno

Articoli Correlati

Fratellanza

Fratellanza

La fratellanza, l’essere figli di uno stesso Padre, può essere la radice di ogni pacifismo. In questo stralcio tratto dal volume “Rivolta cattolica” Igino Giordani scrive quasi una invocazione, un poetico appello che ci costringe ad alzare lo sguardo e ci apre gli occhi su chi è il fratello, quel fratello che può essere catalogato come nemico, come straniero, come migrante, ma sempre fratello è. E’ un appello che scritto nel lontano 1925 ci può toccare le corde più profonde e ci interpella per essere costruttori di pace.