La storia di José Pintor
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BEYOND_ME racconta il percorso personale che ciascuno vive nell’affrontare le sfide quotidiane, nel superare i limiti che ci si presentano e i confini non solo geografici, sociali e politici. BEYOND_ME sta nella spinta ad andare oltre se stessi e quindi verso l’altro. Giovani che si interrogano sul proprio presente: di anno in anno il Primo Maggio a Loppiano (FI) intreccia le domande locali con quelle globali, e in 40 anni di storia ha visto passare migliaia di giovani italiani e di ogni latitudine. Il linguaggio privilegiato è quello della musica e delle forme artistiche, accanto a laboratori, testimonianze, impegno civico. Il 2018 rappresenta però una data speciale: lo sguardo è rivolto infatti al Genfest di Manila. L’appuntamento mondiale, promosso dai giovani dei Focolari, dichiara già dal titolo gli obiettivi: BEYOND ALL BORDERS, oltre tutti i confini: geografici, sociali, politici, per lavorare a un mondo che superi le barriere e sia davvero, come lo vedono gli astronauti in orbita, uno e senza confini. E se l’evento di Manila si svolgerà a luglio, l’appuntamento italiano del 1° maggio rappresenta a tutti gli effetti una tappa verso il Genfest mondiale, radunando i giovani italiani che desiderano fare la stessa esperienza, nonché una convention in preparazione al Sinodo dei Giovani 2018. L’evento del 1° Maggio 2018 – il Genfest Italia – vuole essere il culmine di una serie di appuntamenti in collaborazione con altre associazioni a livello locale e nazionale, in corso a partire da gennaio con un unico fil rouge: costruire frammenti di fraternità, ciascuno nel proprio territorio.
Il Genfest Italia sarà trasmesso in streaming su www.primomaggioloppiano.it/live il 1° maggio 2018 dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00. https://youtu.be/ur9lM7Zty8o Segui la diretta: https://www.primomaggioloppiano.it/live/ Contatti stampa Maria Chiara De Lorenzo +39 349 5843084 – Roberta Formisano +39 320 948 4000 www.genfestitalia.it | genfestitalia@primomaggioloppiano.it| FB @primomaggioloppiano Info e prenotazioni: www.genfestitalia.it Partecipa alla discussione con l’hashtag #beyondme e condividi i contenuti del social wall. SEGUICI! FB | http://www.facebook.com/primomaggioloppiano/ IG | https://www.instagram.com/1maggioloppiano/ TW | https://twitter.com/1MaggioLoppiano Youtube | https://www.youtube.com/channel/UCx23VLGBlLeqvKsgAFSzk SOSTIENI IL GENFEST ITALIA CON UNA DONAZIONE https://www.gofundme.com/gen-fest
Si è da poco conclusa a Loppiano, in Italia, la prima edizione del “Gen Rosso Music and Arts Village” (25 marzo – 1 aprile 2018), esperienza residenziale di approfondimento artistico alla luce del carisma dell’unità, rivolta a giovani tra i 18 e i 30 anni, con professionisti e studiosi di musica, danza, canto e teatro. Con una metodologia didattica progettata dai tutor del Gen Rosso, il programma ha visto laboratori pratici alternati a scambio di esperienze con esperti di fama nazionale e internazionale. Tra questi Gabriel Ledda, ballerino, tra gli otto campioni mondali di hip hop; Pierluigi Grison, ballerino e coreografo di fama internazionale, esperto di teatro-fisico e teatro-danza; Antonella Lombardo, ballerina e insegnante, promotrice del Festival dell’Armonia fra i Popoli e di un progetto in Terra Santa con giovani musulmani, cristiani e ebrei. Hanno detto: Jorge Santana, tutor, docente dell’arte teatrale all’università di Madrid: «Si è creato tra noi un vero rapporto, sfociato in arte e in bellezza». Emanuele Chirco, poli-strumentista e tutor: «L’incontro di ragazzi che provengono da contesti e etnie diverse crea abitudini nuove, dinamiche che fino a un momento prima sono un’incognita. È il miracolo della musica, ma anche dell’unità!». Alcuni partecipanti: «La settimana più bella della mia vita». «Sono arrivata pensando di raggiungere un Talent Show per capire quanto valgo, e mi ritrovo con una nuova e inattesa esperienza del valore di me e dei miei talenti». «Ho riscoperto l’arte come dono». (altro…)
Letizia Mombelli e suo marito sono titolari di un’azienda nel bresciano che negli anni ha attraversato momenti di crisi, ogni volta affrontati affidando a Dio scelte e preoccupazioni, e confidando nell’aiuto di Dio. Hanno iniziato rilevando una piccola azienda meccanica con pochi dipendenti, ma presto la scarsità del lavoro, la burocrazia e la fermezza nel rifiutare ogni tentativo di corruzione hanno causato la perdita del capitale. La scelta dolorosa di licenziare buona parte dei dipendenti fu inevitabile, come quella di vendere i macchinari per assicurare ai lavoratori tutto quello che la legge prevede. Aspettarono anche che ciascuno avesse trovato un nuovo impiego. “Abbiamo vissuto tutto questo come un fallimento – ricorda Letizia – ma non ci siamo arresi. Intorno a noi la famiglia del focolare ci sosteneva con la preghiera e noi ci siamo affidati a Dio perché ci guidasse nelle scelte, cercando di avere rapporti corretti con clienti, fornitori, rappresentanti o chiunque entrasse nella nostra azienda. La provvidenza di Dio, non si è fatta attendere”. Dopo quel momento di difficoltà, vissuto facendo scelte coraggiose, arriva l’opportunità di cambiare settore di lavoro, un settore che ci dava più garanzie di continuità. Altri imprenditori e fornitori offrono l’aiuto concreto che permette all’azienda di rialzarsi. “Il frutto più bello di quel periodo – continua – è che i nostri figli sono cresciuti dando valore alle cose importanti come la scelta di una vita sobria e poter sperimentare l’amore di Dio attraverso tanti piccoli ma importanti segni. Tutto questo ha rafforzato il legame della nostra famiglia”.
Ma nel 2009 la crisi economica globale non risparmia la loro azienda, che non riceve più commesse per cui lavorare. Anche stavolta la famiglia si affida a Dio nella preghiera e a breve arrivano decine di ordinativi. Nel 2016 arriva una commessa che si promette continuativa e tale da assicurare all’azienda la tranquillità economica per lungo tempo. Solo dopo la prima consegna Letizia scopre tuttavia che i loro prodotti erano destinati all’industria delle armi. Di fronte alle immagini della disperazione dei tanti profughi in fuga dalle guerre Letizia e i suoi decidono di rinunciare a quel lavoro: “La scelta è stata presa con un po’ di apprensione ma, con mio marito, non abbiamo avuto dubbi e nostro figlio, che aveva iniziato a lavorare con noi, è stato pienamente d’accordo”. Seguirà un’altra crisi che vedrà l’azienda di nuovo vicina alla chiusura. Letizia e la sua famiglia si affidano anche stavolta all’aiuto di Dio e arriva lavoro come non succedeva da molti anni. “Davvero sento che Dio cammina acconto a noi” confida Letizia che rivolge il suo pensiero anche alla fondatrice dei Focolari: “Ringrazio Chiara Lubich che, luce sul cammino, ci ha aiutati sempre a fare scelte coerenti con i valori della persona mettendo in secondo piano il profitto e la sicurezza economica”. Chiara Favotti (altro…)
Presentata il 9 aprile la terza Esortazione Apostolica di Papa Francesco sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo, “Gaudete et Exsultate” (Rallegratevi ed esultate). Cinque capitoli, 44 pagine: non un trattato sulla santità, ma un invito rivolto a tutti, specie ai giovani, «a far risuonare ancora una volta la chiamata alla santità, indicando i suoi rischi, le sue sfide, le sue opportunità». «La santità – ricorda Francesco – è il volto più bello della Chiesa. Anche fuori della Chiesa Cattolica e in ambiti molto differenti lo Spirito suscita segni della sua presenza, che aiutano gli stessi discepoli di Cristo». Per diventare santi – sostiene il Papa – non è necessario copiare stili di vita che possono sembrare irraggiungibili: «Quello che conta è che ciascun credente discerna la propria strada e faccia emergere il meglio di sé, quanto di così personale Dio ha posto in lui e non che si esaurisca cercando di imitare qualcosa che non è stato pensato per lui». Come rispondere a questa chiamata? Seguendo la via delle Beatitudini evangeliche, modello positivo “alla luce del Maestro” e strada maestra “controcorrente” rispetto alla direzione del mondo, da tutti percorribile. Vedi anche: video di Vatican Media, in collaborazione con l’agenzia La Machi. Testo completo Gaudete et Exsultate (altro…)
Os teens4unity convidam para uma tarde de desporto pela paz! Sábado 14 de abril, às 15h00, nos Salesianos do Estoril.
Viso dolcissimo e voce rassicurante, Maria, mamma di due ragazzi, sposata ad un francese, insegna lingua italiana in una scuola “difficile” della periferia nord di Parigi. Una di quelle scuole dove raramente gli insegnanti si fermano. Serve grande determinazione, coraggio e passione per operare in una zona economicamente svantaggiata e segnata da un alto “traffico di droga, traffico d’armi, rackett”, con spacciatori davanti alla scuola, e con ragazzi di cultura e provenienza diversa. “Si tratta per me di rispondere ad una chiamata, quella di lavorare per l’uguaglianza delle possibilità, per proporre e preservare un’offerta formativa ambiziosa, e portare l’amore di Cristo dove apparentemente non c’è” racconta lei. Maria spiega come sia stato l’incontro con Chiara Lubich, fin da bambina, a nutrire questa aspirazione e ad accompagnarla nella sua vita adulta: “Il mio sguardo e il mio atteggiamento, grazie alla vita di unità con chi condivide lo stesso ideale, si rinnova ogni giorno nonostante le difficoltà”. Non è stato affatto facile, infatti, soprattutto all’inizio, comprendere come relazionarsi in maniera costruttiva con gli studenti, come reagire alle aggressioni verbali e agli atti di vandalismo. Presto è apparso chiaro che l’aiuto ai ragazzi passava per il coinvolgimento delle famiglie, e che anche i nuovi colleghi avevano bisogno di supporto per decifrare quella realtà complessa. Anzi proprio la sinergia fra colleghi poteva offrire agli alunni un esempio costruttivo: “Dal punto di vista didattico imposto il mio lavoro su progetti culturali interdisciplinari – spiega l’insegnante – l’organizzazione di un progetto permette di lavorare in équipe, di cercare di vivere la fraternità tra colleghi per poi proporre un tale modello ai ragazzi ed essere credibili”. Progetti che spesso si concludono con una gita in Italia, che motiva gli studenti all’apprendimento della lingua e favorisce scambi culturali con giovani italiani: rapporti nuovi nei quali fare un’esperienza di fraternità. Inoltre – spiega ancora Maria – “un tale progetto ci permette di coinvolgere le famiglie alla vita scolastica, di instaurare una relazione di fiducia per trovare insieme delle soluzioni perché non ci siano problemi economici per nessun alunno”. In altre parole, l’obiettivo di Maria è quello di creare una rete educativa che coinvolga anche le famiglie e i docenti, tutti impegnati per la crescita umana e culturale di questi ragazzi a rischio. E pian piano i frutti si vedono. Ad Aïcha, che in classe disturba, basta spiegare con calma e fermezza “che per vivere in armonia ognuno deve fare la sua parte”, e lei su un foglio di carta scrive: “Mi dispiace per il mio comportamento di venerdì, non era degno di me. Non accadrà più. Lei è una persona grande, intelligente e saggia che trasmette a noi alunni i valori giusti e la voglia di riuscire. Non la dimenticherò mai”. E ancora la cura e il rispetto permettono a Yanis, in genere molto passivo, di aprirsi e manifestare il suo interesse per l’arte e la storia. La chiave relazionale in tutti i casi è l’attenzione, la cura e la promozione della persona, ciascuna con la sua storia e la sua sensibilità: “Ho imparato a non aspettarmi subito i risultati – conclude Maria –. Anche quando un ragazzo non cambia, l’importante è continuare a credere in lui e accompagnarlo, non fermarci su quello che non va, ma cogliere tutto il positivo che c’è in lui valorizzandolo e gratificandolo. La sfida di ogni giorno è trovare il coraggio e la forza di coltivare la speranza con atti concreti di relazione”. (altro…)
«Giungono dalla Siria notizie terribili di bombardamenti con decine di vittime, di cui molte sono donne e bambini. Notizie di tante persone colpite dagli effetti di sostanze chimiche contenute nelle bombe. Preghiamo per tutti i defunti, per i feriti, per le famiglie che soffrono. Non c’è una guerra buona e una cattiva, e niente, niente può giustificare l’uso di tali strumenti di sterminio contro persone e popolazioni inermi. Preghiamo perché i responsabili politici e militari scelgano l’altra via, quella del negoziato, la sola che può portare a una pace che non sia quella della morte e della distruzione». Queste le parole pronunciate da Papa Francesco domenica 8 aprile. Facciamo proprio il suo appello pregando perché si trovino soluzioni negoziate al terribile conflitto che sta insanguinando in questi giorni la Siria e a tutte le guerre, anche quelle a cui gli organi di stampa danno scarso rilievo, che continuano a causare vittime in tanti punti della terra. E continuiamo a lavorare a tutti i livelli promuovendo la pace attraverso il dialogo. (altro…)
Come è stata accolta a Loppiano la notizia della visita del Papa? “Un secondo dopo che la presidente Maria Voce aveva diffuso la notizia, sui nostri social e fra i gruppi degli abitanti di è arrivata una pioggia di post di gioia e stupore”. Cosa rappresenta per lei, abitante di Loppiano, questo evento? “Già il Papa Giovanni Paolo II doveva venire qui nel 2000. Quattro giorni prima, per un improvviso cambio di programma, la visita fu annullata. In ciascuno di noi abitanti di allora era rimasto nel cuore il desiderio di una visita del Papa, e lo stesso desiderio è presente fra gli abitanti anche oggi”. Per chi non conosce Loppiano, cosa caratterizza questo luogo? “È uno dei luoghi dove maggiormente si può toccare con mano il carisma dell’unità che Chiara Lubich ha ricevuto da Dio e sul quale è nato e si è sviluppato il Movimento dei Focolari: l’unità a cui si arriva costruendo rapporti di fraternità, vivendo il testamento di Gesù «Che tutti siano uno». A Loppiano vivono circa mille persone di 65 nazioni, con culture, religioni, formazioni, condizioni sociali diverse. Qui imparano ad essere prima di tutto comunità. Quello che le unisce è il desiderio di vivere la legge che sta alla base della cittadella: l’amore scambievole. Questo fa di Loppiano un luogo di fraternità”.
Come si svolge la vita nella cittadella? “Ci sono varie attività economiche, 11 scuole di formazione, un istituto universitario, un grande santuario che ospiterà il Papa, tante abitazioni e campi coltivati. Si studia, si lavora, si socializza, si fa la vita normale di tutte le città, solo che si cerca di farlo vivendo la legge dell’amore scambievole”. Il Papa arriva a Loppiano dopo Nomadelfia. Che rapporto c’è fra le due città? “Ci sono tanti punti in comune, seppur con storie e carismi completamente differenti: sono entrambi luoghi di fraternità che guardano agli ultimi e hanno come legge il Vangelo. Ci sono state varie occasioni di incontro, anche recenti. Quindi siamo felici che il Papa atterrerà qui avendo nel cuore quanto avrà ricevuto a Nomadelfia. Sarà accolto con lo stesso amore e lo stesso entusiasmo”. Dove va il Papa si accendono i riflettori dei media mondiali: come leggere la scelta di visitare Loppiano? “Penso che dietro questo desiderio ci sia anzitutto l’amore per il dono del carisma dell’unità che Dio ha fatto tramite Chiara Lubich. Bergoglio ha conosciuto il Movimento in Argentina, ma ancora di più da Pontefice. Loppiano è il luogo dove questo carisma è maggiormente visibile”. In che modo vi preparate alla visita? “Quello che ha detto Maria Voce è diventato il nostro imperativo. In questi cento giorni siamo impegnati a intensificare la vita di amore e di unità radicata nel Vangelo, in modo che il Papa possa trovare il «Dove due o più sono riuniti nel mio nome (Mt 18,20)», ovvero la presenza di Gesù in mezzo a noi, una realtà”. Il Papa sosterà in preghiera al Santuario Maria Theotokos, dove c’è una cappella dedicata ai cristiani di altre confessioni: che significato ha questo luogo? “Il Santuario è stato voluto da Chiara proprio nel centro geografico di Loppiano, perché fosse il punto di unità di tutta la cittadella. È il luogo dove noi abitanti ci troviamo ogni giorno a pregare, ma è un punto di riferimento anche per tutto il territorio. È il sigillo della cittadella”.
È anche un modo per sottolineare la centralità della figura di Maria nel Movimento? “Certamente. Non a caso il Santuario è stato intitolato a Maria Theotokos, Maria Madre di Dio, per sottolineare la caratteristica fortemente mariana del carisma e del Movimento dei Focolari. E proprio perché Maria è Madre di Dio e quindi dell’umanità, il Santuario è aperto anche a persone di altre confessioni cristiane, di altre religioni e convinzioni, e all’interno ci sono diversi punti dove ciascuno può pregare, trovare casa e raccoglimento”. La visita del Papa arriva nel 10̊ anniversario della morte di Chiara Lubich. Una concomitanza? “Credo che possiamo accogliere questa visita come un dono di Dio, come una carezza, un segno del Suo amore per l’Opera di Maria. Poi aspettiamo di sentire cosa il Papa vorrà dirci”. (altro…)