Le forti piogge che stanno sferzando il sud del Brasile dai primi giorni di maggio 2024 hanno causato pesanti inondazioni e frane in 425 comuni dello stato di Rio Grande do Sul, colpendo direttamente 1,5 milioni di persone e, per il momento, causando 108 morti e quasi 130 dispersi.Secondo l’ultimo bilancio ufficiale, 232.675 persone sono ancora sfollate dalle loro case, di cui 65.573 sono accolte in rifugi.La situazione più preoccupante è nell’area metropolitana di Porto Alegre, dove intere città e quartieri sono sott’acqua da venerdì 2 maggio, con problemi di approvvigionamento idrico e interruzioni di corrente. Secondo le previsioni meteorologiche, nei prossimi giorni sono attese forti piogge che aggraveranno ulteriormente la situazione di questo disastro naturale.
Il Coordinamento Emergenze del Movimento dei Focolari ha avviato una raccolta fondi straordinaria in sostegno della popolazione dello Stato di Rio Grande del Sud, Brasile, attraverso Azione per un Mondo Unito ETS (AMU) e Azione per Famiglie Nuove ONLUS (AFN). I contributi versati verranno gestiti congiuntamente da AMU e AFN in coordinamento con il Movimento dei Focolare in Brasile per far arrivare alle popolazioni colpite dalle forti inondazioni aiuti di prima necessità per l’alimentazione, le cure mediche, la casa.
In Brasile si può donare sul seguente conto: Banco do Brasil Agência: 2665-4 Conta Corrente: 39.322-3 Pix: acaoemergencial@anpecom.com.br Associação Nacional por uma Economia de Comunhão CNPJ: 07.638.735/0001-94
O anche attraverso bonifico sui seguenti conti correnti:
Azione per un Mondo Unito ETS (AMU) IBAN: IT 58 S 05018 03200 000011204344 presso Banca Popolare Etica Codice SWIFT/BIC: ETICIT22XXX
Azione per Famiglie Nuove ONLUS (AFN) IBAN: IT 92 J 05018 03200 000016978561 presso Banca Popolare Etica Codice SWIFT/BIC: ETICIT22XXX
Causale: Emergenza inondazioni in Brasile
Per tali donazioni sono previsti benefici fiscali in molti Paesi dell’Unione Europea e in altri Paesi del mondo, secondo le diverse normative locali.I contribuenti italiani potranno ottenere deduzioni e detrazioni dal reddito, secondo la normativa prevista per le Onlus(altro…)
Chi ama partecipa alla vita di Dio e sperimenta la sua libertà e la gioia di chi si dona. Uscire da noi e andare incontro all’altro attraverso l’ascolto apre le porte alla comunione con i fratelli e dà vita alla reciprocità.
In carcere Sono cappellano carcerario. Per me ognuno dei detenuti è “Cristo carcerato” da amare. Durante la Quaresima, per prepararli alla Pasqua, ho pensato di leggere loro brani di Vangelo corredati da esperienze. Avendo costatato un certo interesse, ho pensato di far conoscere a queste persone dei giovani impegnati in un movimento ecclesiale. Ottenuti i necessari permessi, la prima volta che essi sono arrivati, prima ancora di mettere piede in carcere, abbiamo pregato perché il nostro essere lì fosse un dono per i detenuti. Non abbiamo parlato molto. Ma dopo aver celebrato la Messa, animata dai canti di quei giovani, ho visto degli uomini incalliti in una vita sregolata piangere e li ho sentiti dire: “Esistono ancora dei volti puliti!”. Evidentemente non ne avevano mai incontrati prima di allora. Tuttora, una volta al mese, quei giovani tornano ad animare la messa, sempre molto attesi. E quando un detenuto è stato trasferito in un altro carcere per avvicinarsi di più alla sua famiglia, aveva un unico dispiacere: quello di perdere il contatto con loro. (Don Marco – Italia)
In comunione vera Avevo ricevuto la telefonata di una mia compagna di Accademia che da tempo non sentivo. Mi chiedeva notizie, tra l’altro dei bambini e in particolare dell’ultimo nato. Evidentemente non le era arrivata la notizia che quella gravidanza non era giunta a termine. A questo punto le ho raccontato come erano andate le cose, ma al tempo stesso ho sentito di comunicarle l’esperienza più intima di quell’evento così doloroso: la particolare unione con Dio sperimentata grazie anche al sostegno e all’amore concreto di familiari e amici. Mentre parlavo, avvertendo un ascolto profondo da parte della mia amica, m’è venuto da pensare che ai tempi dei nostri studi non avevamo mai osato parlare di Dio tra noi. Per cui grande è stata la sorpresa quando alla fine della telefonata lei mi ha confidato: “Sai, nel più profondo di me sono sempre stata credente anche se non volevo ammetterlo, ma adesso sentendoti così serena provo un grande desiderio di approfondire questa conoscenza. Perché non ci incontriamo per parlarne?”. (J.V. – Belgio)
A cura di Maria Grazia Berretta
(tratto da Il Vangelo del Giorno, Città Nuova, anno X– n.1° maggio-giugno 2024)(altro…)
Dal 1° al 7 maggio torna la Settimana Mondo Unito, un laboratorio ed expo mondiale di iniziative per riportare la pace e la fraternità tra le persone e i popoli. Dal 1° al 7 Maggio 2024 torna la Settimana Mondo Unito (SMU) che quest’anno concentra il suo impegno globale sulla pace cercata e costruita a partire da molteplici fronti: attenzione ai più poveri, agli esclusi, alla cura dell’ambiente, alla formazione delle coscienze, educazione alla pace. Il motto di quest’anno è “Embrace Humanity, Spark Change” cioè “Abbraccia l’umanità, innesca il cambiamento”; punto di partenza e ispirazione per tante iniziative in atto in varie città del mondo.
SMU 2024, Genfest mondiale Si partirà con un evento internazionale di apertura della SMU il 1° maggio a Loppiano (Firenze-Italia) ma fin da subito saranno coinvolte anche altre città del mondo, che continueranno fino al 7 maggio a essere una sorta di “laboratorio” per creare sinergie, condividere idee, buone pratiche e creatività. La SMU 2024 si svolge a due mesi dal Genfest, il Festival mondiale della fraternità promosso dai giovani del Movimento dei Focolari che si terrà in Brasile, ad Aparecida, nel prossimo mese di luglio e presenta l’impegno “locale” di molte comunità dei Focolari che, in rete con Organizzazioni, Movimenti e Istituzioni sono impegnati nei contesti locali a rispondere ai bisogni e alle sfide più necessarie per un dato territorio. Il “cambiamento” che i giovani del Movimento dei Focolari insieme alle loro comunità di appartenenza vogliono promuovere si concentra nelle aree del mondo più devastate da guerra, impatto ambientale, migrazioni forzate.
Chi sono i giovani protagionisti della SMUSono giovani di tutto il mondo: c’è Giacomo, italiano, partito per il Kenya grazie al progetto di volontariato internazionale MilONGa, dove ha prestato la sua opera presso alcuni orfanotrofi di Nairobi. O Daphne, indiana, che racconta l’avventura di Reach Out, il progetto nato a Goregaon, sobborgo di Mumbai est, da alcuni giovani del luogo, per sostenere circa 70 famiglie in condizioni di povertà. Icaro, Sam e David invece vivono in Brasile, a Fortaleza, dove stanno facendo un’esperienza di volontariato nel “Condominio Spirituale Uirapuru” (CEU) un campus in cui operano 21 associazioni che si prendono cura di bambini bisognosi, persone con HIV e tossicodipendenti.
1 maggio, si apre la SMU Queste, e altre storie saranno presentate durante l’apertura della SMU da Loppiano con un evento internazionale che sarà trasmesso in diretta streaming e con traduzione in 5 lingue (italiano, spagnolo, portoghese, inglese e francese) e che si potrà seguire sul canale Youtube di UWP o collegandosi al sito UWP (unitedworldproject.org). Per l’occasione, la cittadella internazionale dei Focolari ospiterà tre villaggi tematici: pace interiore, pace con l’altro, pace nel mondo. In questi spazi, i partecipanti potranno sperimentarsi in tanti workshop per approfondire il tema della pace (Economia della pace, Non c’è dialogo senza ascolto, I conflitti nelle nostre città, Acqua fonte di pace?, Il progetto Living Peace International, Pace e arte: l’armonia tra popoli diversi, ecc.). Fil rouge che unirà idealmente il loro percorso è la scoperta dell’arte del dialogo. Collegandosi al sito UWP si potranno poi seguire alcuni altri eventi e le storie della SMU, come il Peace Got Talent che si terrà il 4 maggio. Ma anche Run4Unity, la staffetta per la pace e l’unità, promossa da migliaia di teenagers in tutto il mondo (ma corrono anche i grandi!) e che si terrà il 5 maggio: dove possibile, gli eventi sportivi si terranno in luoghi simboli della pace, al confine tra Paesi o comunità in conflitto, o comunque in luoghi che “parlano” di inclusione.
Lo scorso 13 aprile l’Istituto Universitario CERAP di Abidjan in Costa d’Avorio ha ospitato il simposio sull’Economia di Comunione dal titolo: “La rivoluzione del dono: un nuovo paradigma per l’economia africana”.
Il 13 aprile 2024 l’Istituto Universitario Cerap in Costa d’Avorio ha ospitato un vibrante simposio incentrato sull’Economia di Comunione (EdC). Alla presenza di 146 partecipanti, provenienti principalmente dalla stimata Facoltà di Economia di questa Università, l’evento ha fornito una piattaforma per discussioni stimolanti e nuove intuizioni su modelli economici alternativi. Sullo sfondo dei modelli economici prevalenti oggi, segnati da una cultura del consumo piuttosto che da una “cultura del dare”, i partecipanti si sono impegnati con entusiasmo nelle presentazioni dei relatori.
Padre Bertin Dadier e Madame Julie Bodou Kone hanno occupato il centro della scena, illuminando il potenziale di trasformazione dell’EdC come forza complementare all’interno del nostro quadro di mercato esistente.
Le loro presentazioni hanno approfondito i principi e i valori fondamentali che stanno alla base dell’EdC, favorendo una comprensione più profonda tra i partecipanti. Nonostante lo scetticismo iniziale, sono seguiti scambi approfonditi, con i partecipanti che hanno cercato di svelare le implicazioni pratiche di questo approccio innovativo.
Uno dei momenti salienti del simposio è stata la presentazione dell’impresa EdC di Chocomabs, che ha offerto un esempio tangibile di come questi principi possano essere tradotti in azione. Quando i partecipanti hanno approfondito il caso di studio, un senso palpabile di entusiasmo e curiosità ha pervaso la sala, sottolineando la rilevanza di tali iniziative nella società odierna.
Steve William Azeumo, coordinatore di Azione per l’Economia di Comunione in Africa Centrale, ha tenuto una presentazione di grande impatto. Azeumo ha sottolineato il ruolo cruciale dell’incubazione di imprenditori EdC, offrendo esempi convincenti dal Camerun per illustrare il suo punto di vista. Ha inoltre sottolineato l’importanza di favorire e promuovere queste imprese nella società, simboleggiando la loro importanza con i sette colori dell’arcobaleno.
In prospettiva, lo slancio generato dal simposio è pronto a catalizzare cambiamenti tangibili. Sono in corso progetti per la creazione di un club EdC all’interno dell’università, che fornisca una piattaforma per l’esplorazione e la collaborazione continua tra la Commissione EdC, gli studenti e i membri della facoltà.
In sostanza, il simposio EdC al Cerap è servito da catalizzatore per il dialogo, sfidando il pensiero convenzionale e gettando le basi per un futuro economico più inclusivo e sostenibile.
In una dimensione frammentata e divisa come quella nella quale viviamo, spesso siamo chiamati a dirigerci verso un altrove ignoto, verso le periferie; siamo chiamati ad “uscire”, anche da noi stessi a volte, per entrare nelle ferite di questa umanità. È la testimonianza che ci arriva dal quartiere di Yungay, a Santiago del Cile.
Si è svolta venerdì, 12 aprile 2024, la cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Accademico 2023/2024 dell’Istituto Universitario Sophia (I.U.S.), presso l’Auditorium della cittadella internazionale di Loppiano (Figline e Incisa Valdarno – FI). “Che Sophia possa essere uno di quei laboratori che formano donne e uomini capaci di essere portatori di pace e unità in questo tempo”. Con queste parole Margaret Karram, Presidente del Movimento dei Focolari, ha rivolto i suoi auguri agli studenti che, in questo momento storico, hanno scelto “con coraggio e speranza”, di prepararsi al futuro frequentando l’Istituto Universitario Sophia(I.U.S.), in occasione della cerimonia di inaugurazione del XVI Anno Accademico che si è svolta il 12 aprile 2024, presso la sala A dell’Auditorium di Loppiano (Figline e Incisa Valdarno – FI). Tra le autorità religiose e civili presenti il cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze e Gran Cancelliere dello I.U.S., il vescovo di Fiesole, Mons.Stefano Manetti e Giulia Mugnai, Sindaca di Figline e Incisa Valdarno. In un tempo di crisi come quello che stiamo vivendo, l’evento è stato un momento di riflessione sul ruolo delle università, e di Sophia in particolare, alle quali spetta – ha affermato il card. Betori nei saluti iniziali – “il compito di testimoniare la ragionevolezza della fede. E dunque educare a leggere, ad interpretare, la realtà, accompagnando lo sguardo di ogni giovane verso quella verità che ciascuno, anche inconsapevolmente cerca”. Il Rettore Declan O’Byrne, teologo irlandese, recentemente nominato, ha dichiarato aperto l’Anno Accademico 2023-2024 al termine di un discorso che ha portato i partecipanti a riflettere sul valore sociale delle università. “Se gli Stati investono nelle università, è perché si ritiene che sia di interesse nazionale investire sui giovani. Si investe perché i giovani ben formati portano a benefici sociali. Si pensa che una nazione che garantisce la formazione delle nuove generazioni saprà adattarsi e portare innovazione che, a sua volta, garantirà la futura competitività della nazione stessa” ha affermato. E riguardo alla missione particolare dell’Istituto Universitario Sophia, ha ribadito: “Vogliamo essere un luogo dove, pur consapevoli di star vivendo un momento storico drammatico, si guarda alla capacità umana di costruire la pace duratura. Vogliamo studiare e insegnare a vedere quei ‘semi’ che già oggi esprimono la possibilità di risolvere la crisi che viviamo”. La cerimonia si è conclusa con la prolusione tenuta da Massimiliano Marianelli, Professore Ordinario di Storia della Filosofia all’ Università degli studi di Perugia dal titolo “Sophia, ritrovare l’umano nel ‘tra’” con uno sguardo e un’attenzione all’essere umano e al primato delle relazioni. L’ evento, trasmesso in diretta streaming, è disponibile su Youtube in italiano e inglese ai link accessibili da www.sophiauniversity.org.
Doni inattesi ricevuti da chi, ogni giorno, si prende cura dei più fragili in una piccola località dell’Amazzonia peruviana. “Abbiamo soldi fino alla fine del mese”. Con questo messaggio Javier Varela condivide il resoconto mensile con gli amici dell’Hogar, la “Casa per Anziani Chiara Lubich”, situata a Lámud nella Amazzonia peruviana, nella quale si occupa dell’amministrazione. Sua moglie Jenny coordina l’assistenza diretta agli anziani. Il messaggio, come è facile intuire, è preoccupante, perché la casa di cura non ha nessuno che la finanzi, va avanti sostenuta solo dalla provvidenza di Dio che si manifesta attraverso tante mani e tanti cuori amici. Ma la fede di Jenny e Javier è disarmante e contagiosa. Subito dopo Javier condivide un altro messaggio: “Rafael, uno dei nonni presenti all’Hogar, non sta bene. È stato intubato con l’ossigeno. Jenny è in partenza per Chachapoyas, (capitale della regione dell’Amazzonia a 36 km da di Lámud dove si trova l’Hogar) per portarlo d’urgenza in ospedale. Speriamo che non debbano restare per la notte, sarebbe anche molto impegnativo per la salute di Jenny. Dio provvederà!”. Intanto Jenny firma l’autorizzazione affinché Rafael venga portato immediatamente al Centro di Salute di Lámud (in modo che possano somministrargli l’ossigeno). “Sono rimasta sola in cucina, a riflettere su come procedere – racconta Jenny -. Ho notato che le lacrime cominciavano a scorrere lungo le mie guance. Ho detto a Gesù: ‘Che vuoi da me? Aiutami e suggeriscimi cosa dovrei fare’. È forte sapere che Gesù sente le tue miserie, le tue fatiche e che in Lui puoi abbandonare ogni preoccupazione. Nel frattempo, il mio cellulare squillava, squillava… Mi avrebbero chiesto di andare a firmare la dichiarazione per diventare suo tutore, cosa che avrei voluto evitare. Mentre camminavo verso il Centro di Salute un’infermiera mi ha chiamato per dirmi che avevano già contattato un parente di Rafael e che questo nipote mi avrebbe aspettato presso l’ospedale di Chachapoyas. Ho provato un grande sollievo, anche se in nessun momento ho esitato ad accettare la volontà di Dio, qualunque essa fosse”. Poco dopo, tutto si risolve: Rafael gradualmente si stabilizza e Jenny può accompagnarlo all’ospedale di Chachapoyas, dove incontra il nipote dell’anziano, al quale consegna i suoi documenti e un sacchetto di vestiti. Jenny può così tornare a casa “stanca, ma calma e grata per tutto ciò che avevo vissuto”. Ma non finisce qui: mentre loro si prendevano cura della salute di Rafael e degli altri anziani della casa Hogar, Dio si è preso cura di loro, inviando la Provvidenza di cui avevano tanto bisogno. “Una persona molto cara – racconta Javier – ci ha detto che la richiesta di aiuto finanziario che avevamo fatto insieme due mesi prima era stata accettata. È stato bellissimo incontrare questa persona, ho visto in lui un vero fratello. Mi ha mostrato la lettera dell’istituzione a cui ci eravamo rivolti chiedendo aiuto e la generosa somma che ci hanno inviato”. Jenny e Javier hanno deciso di condividere parte di ciò che hanno ricevuto con le suore della casa di cura di Chachapoyas.
“Dare to be one – osare essere uno” è il titolo del Convegno dei Vescovi di varie Chiese, amici del Movimento dei Focolari, che si è svolto dal 27 febbraio al 1° marzo ad Augsburg. L’incontro ricordava anche un importante anniversario nel cammino della riconciliazione: proprio ad Augsburg 25 anni fa, la firma della storica Dichiarazione Congiunta sulla Giustificazione.
Una richiesta di aiuto per un giovane del Camerun a Ravenna, nel nord Italia, mette in moto una rete di solidarietà e fa emergere soluzioni ed opportunità anche per altri migranti presenti in città. Un giovane camerunense arriva in Italia dalla Francia. Gli hanno assicurato un lavoro nella città di Ravenna, nel nord Italia. Giunto in città, però, scopre che il lavoro promesso non c’è. Non avendo un sostegno economico, il suo unico alloggio è un sacco a pelo. Di notte riposa sui prati adiacenti alcune chiese. Si chiama Bienvenue, che significa benvenuto. Amu (Azione per un Mondo Unito) una ONG che si ispira al Movimento dei Focolari e si occupa di aiutare popoli e persone in difficoltà, segnala questa persona alla comunità locale dei Focolari. “Un giorno ci siamo dati appuntamento con Bienvenue alla stazione ferroviaria – raccontano Nazzareno e Vincenzo, della comunità locale dei Focolari -. Il nostro segno di riconoscimento era una copia della rivista Città nuova tra le mani. Bienvenue ci ha riconosciuto al primo sguardo. È nata una forte intesa. Dal suo racconto abbiamo capito che aveva bisogno di aiuto”. I due amici, dopo aver ascoltato a lungo Bienvenue, decidono di accompagnarlo al dormitorio pubblico per dargli un alloggio più dignitoso, un pasto caldo e l’accesso al bagno per le cure personali. Con l’aiuto di altri amici nei giorni successivi Bienvenue riesce a trovare diversi lavori, anche se brevi e saltuari, ed è accolto in una casa famiglia. “Tuttavia rimaneva provvisorio sia l’alloggio che il lavoro – raccontano Nazzareno e Vincenzo -. Mantenevamo comunque un contatto con lui nella speranza che qualche opportunità saltasse fuori, incontrandolo periodicamente”. Un giorno Vincenzo contatta un suo amico che possiede un piccolo appartamento, dove lui stesso era stato alloggiato quando era giunto a Ravenna in passato. È l’occasione per chiedergli se l’appartamento è disponibile da affittare a Bienvenue. Vincenzo è stato un ottimo inquilino e può fare da garante, assicurando la regolarità del pagamento dell’affitto. L’amico accetta. “Grande è stata in quel momento la gioia di Bienvenue per aver trovato finalmente un posto stabile dove abitare – raccontano i due amici -. Purtroppo però, dopo circa una settimana, ha perso il lavoro. Confidando in Dio, non ci siamo avviliti”. Dopo pochi giorni Vincenzo telefona ad un gruppo di amici: sono quattro fratelli, proprietari di un’azienda del settore elettrico “Hanno subito accolto con grande generosità la proposta di assumere il nostro amico dopo un periodo di prova. Trascorre la prima settimana di lavoro, decidiamo quindi di andare a trovarlo, insieme ad altra amica conosciuta da poco, una giovane dall’Angola che da quattro anni vive in Italia e stava cercando alloggio e lavoro. Grande è stata la commozione sperimentata in tutti noi per questo incontro che ci faceva sentire fratelli sia con Bienvenue sia con la nuova amica”. Nazzareno e Vincenzo hanno vissuto con coraggio questa esperienza che ha dato loro un’ulteriore spinta ad avere attenzione per quelle persone che la vita mette loro accanto e che hanno bisogno di tutto. “Nei giorni successivi abbiamo incontrato un gruppo di religiosi salesiani. Il Vescovo aveva affidato loro una parrocchia. Durante la benedizione delle case da parte del parroco, una tradizione del periodo che precede la Pasqua, avevano incontrato varie persone non italiane e in cerca di lavoro. Per poter rimanere in Italia dovevano trovarsi un impiego altrimenti non avrebbero avuto la proroga del permesso di soggiorno. Ci siamo così rivolti ad alcuni imprenditori che si preparano ad aprire la stagione estiva lavorativa vicino al mare e hanno bisogno di mano d’opera, visto che nella nostra regione le attività turistiche sono molto sviluppate. La Provvidenza non si è fatta attendere ed abbiamo potuto offrire un colloquio di lavoro sugli stabilimenti balneari a tre persone che i salesiani ci avevano presentato. E così, giorno dopo giorno, andiamo avanti con questo spirito di accoglienza e integrazione sociale sapendo che nulla è piccolo di ciò che è fatto per amore”.
“Chiamati all’unità – Verso un’ecologia delle relazioni” è il titolo del workshop online promosso dalla rete di Insieme per l’Europa (IpE). L’evento è stato preparato con esponenti di varie Chiese, Movimenti e Comunità, con l’obiettivo di evidenziare uno dei “7 SÌ” del cammino insieme: il “SÌ alla creazione”. Le sfide per la salvaguardia del creato ed una ecologia integrale crescono in modo esponenziale nel mondo e la rete di Insieme per l’Europa ha dedicato a questo tema un’intera giornata durante un workshop online. Professionisti e cristiani di varie Chiese appartenenti a diversi Movimenti, di 9 Paesi europei, sono intervenuti al Seminario dal titolo: “Chiamati all’unità – Verso un’ecologia delle relazioni”. Un “viaggio” coinvolgente, in cui i relatori in un’atmosfera di crescente convergenza hanno esposto le proprie ricerche ed il proprio impegno per la tutela dell’ambiente, entrando poi in dialogo con le circa 130 persone presenti nella “sala virtuale”. Le esperienze già in atto in tanti posti e le incoraggianti buone pratiche, facilmente imitabili, hanno evidenziato il desiderio e l’impegno di rispettare e conservare la creazione per le future generazioni. Un vincolo di unità che si rafforza tra i cristiani e mette tutti in rapporto con altri. Cuore di questo evento: approfondire uno dei “7 SÌ” per il quale, la rete di Insieme per l´ Europa, si è impegnata durante il Congresso di Stoccarda del 2007. Un “SÌ al creato, difendendo la natura e l’ambiente, doni di Dio da tutelare con rispettoso impegno per le generazioni future”. “Nessuna cosa, nessuna creatura esiste al di fuori della relazione, ogni essere è inconcepibile senza la comunione” – ha affermato il Prof. Nicolaos Asproulis, Vicedirettore dell’Accademia di studi teologici di Volos (Grecia), uno dei relatori che hanno illuminato da angolazioni diverse la tematica di una Ecologia delle relazioni. Nella sua introduzione alla giornata Stefania Papa, Professoressa all’Università della Campania, aveva messo in luce la “’logica dell’armonia relazionale’ che ci libera dall’egoismo promuovendo la prima e più essenziale forma di ecologia”.Gerhard Pross, moderatore della rete, ha sostenuto: “Per molti dei nostri movimenti il tema dell’ecologia ha un grande valore ed oggi lo colleghiamo con il nostro carisma dell’unità, delle relazioni”. Si tratta di arrivare ad una visione olistica, del nostro rapporto con la natura, con la creazione e con il suo creatore. In sintesi, pottremmo chiamarla anche “ecologia del cuore”, ha riassunto Pross, citando lo scrittore Johannes Hartl. Dopo un intenso scambio di testimonianze ed esperienze di persone di varie Chiese sul tema, durante il Workshop, che è parte di un progetto sostenuto dall‘Unione Europea, DialogUE, è stato presentato il documento Europea Green Deal. Si tratta di un progetto ambizioso, in cui l’Unione Europea ha sviluppato norme ambientali fra le più rigorose al mondo. I contenuti del Webinar e le risposte dei partecipanti ai questionari inerenti questo evento aiuteranno ad elaborare un KIT con suggerimenti concreti all’Unione Europea. Quest’ultimo sarà consegnato il 16 ottobre 2024 alle Istituzioni Europee a Bruxelles (Belgio), insieme ai risultati dei workshop precedenti sulla comunicazione e sulle politiche sociali, svoltisi nel 2023 e co-finanziati come quest’ultimo dall’Unione Europea. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito: Together4Europe | Una Rete Europea di Cristiani, per Unire Persone e Culture. Per rileggere tutti gli interventi dei relatori: Il nostro comune SÌ alla tutela del creato | Together4Europe
Maria Wienken, Segreteria internazionale di Insieme per l’Europa