Movimento dei Focolari
Dalle Filippine: perdonare ed essere perdonati

Dalle Filippine: perdonare ed essere perdonati

20160830-01«Una telefonata inaspettata di mio fratello: suo figlio ha avuto un incidente stradale. Stava andando a prenderlo al lavoro ma, mentre guidava ha avuto un colpo di sonno andando ad urtare contro una moto e uccidendo due suoi colleghi: entrambi sposati con famiglia. Per me è stato uno shock, un dolore straziante. Subito sono andata da mio nipote in prigione. Non c’erano parole, potevo solo piangere con lui. Era mattina presto e mio nipote e gli altri detenuti non avevano fatto colazione. Sono andata a comprare del cibo e poi ho chiesto alla guardia se potevo pulire la loro cella. Più tardi è arrivato mio fratello in lacrime e sono stata accanto a lui in silenzio. Ho capito che il nostro prossimo passo doveva essere quello di chiedere perdono alle famiglie delle due vittime. Ma come fare? Mio fratello, superando tutti i timori, ha accettato di andare dalle famiglie colpite e chiedere il loro perdono. Siamo andati insieme dalla prima famiglia e abbiamo trovato la vedova molto infuriata. Ho cercato di ascoltarla e assumere il suo dolore; poi l’ho abbracciata dicendo, “Siamo qui per chiedere il vostro perdono, senza aspettarci di essere perdonati. Non riusciamo a comprendere perché sia successa questa tragedia… ma cerchiamo di credere al misterioso amore di Dio”. Poi volevamo chiedere perdono ai genitori, ma i loro parenti ci avevano consigliato di non farlo perché immaginavano la madre fuori di sé. Ma, per quanto difficile, sentivamo che dovevamo farlo. Infatti, lei si è rivolta urlando contro di noi; in silenzio e fidandomi di Dio le ho dato un forte abbraccio chiedendo di perdonarci, anche a nome di mio nipote. Le ho assicurato che avremmo trovato il modo di prenderci cura della loro famiglia, provvedendo alla scuola delle tre figlie. Sperimentavo profondamente il loro dolore, ma allo stesso tempo sentivo che la pace solo Dio la può dare … e a Lui ho affidato noi e loro, sostenuta dall’unità della comunità del Movimento. Così è avvenuto anche con la famiglia della seconda vittima. Mio nipote è stato rilasciato dopo tre settimane. Le famiglie delle vittime hanno accettato di non sporgere denuncia, in cambio di un risarcimento in danaro. I miei fratelli e sorelle hanno raccolto e messo insieme quello che avevano e così abbiamo raggiunto la cifra. Questa tragedia ha reso la nostra famiglia più unita. Dopo un anno, ho ricontattato la donna rimasta vedova. Con mia grande sorpresa ha detto: “Voglio scusarmi per come ho trattato lei e suo fratello”. Da allora siamo diventate amiche e ho potuto parlarle della mia fede nell’amore di Dio. Ora le mando “il passaparola” quotidiano (una frase di stimolo per amare gli altri) che lei rinvia ai suoi amici. Due mesi fa, mi ha invitato ad una riunione di famiglia per festeggiare la laurea della sua figlia più grande. Durante una Mariapoli alla quale ha partecipato, mi ha detto: “Se non fosse stato per quell’incidente, non avrei mai incontrato te e i Focolari. Questo ha capovolto la mia vita, mi sento più vicina a Dio”. Ho sentito che potevo chiederle se poteva perdonare mio nipote. Mi ha risposto: “Gli ho già perdonato. Non ci sono tracce di odio né per tuo nipote né per la sua famiglia”. Ho sperimentato che è davvero un grande dono ricevere la misericordia di Dio e, aiutati da Lui, offrire il perdono agli altri». M.R. Fonte: New City Philippines (altro…)

Diario di un padre innamorato

Diario di un padre innamorato

novità editoriale 1IL VOLUME È il racconto denso di emozioni di un uomo quarantenne che diventa padre e affronta – prima, durante e dopo – tutte le trepidazioni che l’evento gli fa provare, a cominciare dalla paura. In una prosa limpida e intensa, di impronta poetica, il testo si compone di settanta frammenti lirici, che vanno a comporre una ideale “lettera aperta” che il padre, divenuto pienamente consapevole del proprio amore, scrive in prima persona alla figlia, ricordandole – dal concepimento ai primi tre anni di vita – tutta la bellezza racchiusa nel “miracolo” di essere nata. Il saggio di Paolo Di Paolo affronta le tematiche legate alla paternità. L’AUTORE Marco Onofrio (Roma, 1971) è poeta, scrittore e saggista. Ha pubblicato una ventina di libri per i quali ha conseguito 33 riconoscimenti letterari, tra cui il Montale (1996) il Carver (2009) il Farina (2011) il Città di Torino (2013) il Viareggio Carnevale (2013) e il Simpatia (2016). Lavora in campo editoriale e collabora con riviste e blog letterari. www.marco-onofrio.it SAGGIO DI Paolo Di Paolo è uno scrittore che ha lavorato anche per la televisione e per il teatro. Nel 2013 con Mandami tanta vita (Feltrinelli), è finalista al Premio Strega 2013 LA COLLANA: Passaparola: storie di vita, ispirate a fatti realmente accaduti, coinvolgenti, emozionanti che riscaldano il cuore. Con il breve saggio di un esperto sulle tematiche affrontate. DATI TECNICI: ISBN 978-88-311-2869-8 – f.to 10,5×18 – pp. 86 – prezzo: € 8,00

Un bacio prima dell’alba  (Romanzo)

Un bacio prima dell’alba (Romanzo)

Un bacio prima dell'albaDue giovani si baciano all’alba. Ai giorni nostri nella brezza estiva davanti al tramonto mozzafiato in una grande città. Nel 1945 al buio di una enorme sala, davanti al finestrone di un manicomio, in una piccola città. Cosa lega questi due eventi? Lele ha vent’anni ed è stato lasciato dalla fidanzata dopo tre anni. Decide di andare a trovare il nonno paterno, Raffaele, per raccontargli le sue paure per il futuro, ma anche il suo dolore per la fine del rapporto con Lorena. Il nonno lo ascolta e gli racconta una storia che non ha mai rivelato a nessuno. Ha lavorato come infermiere nel manicomio di Teramo. Qui, nel 1945, mentre finisce la guerra vengono ricoverati, quasi contemporaneamente, due giovani, Saverio e Crocifissa. La simpatia tra i due si trasforma presto in un sentimento più profondo. Il racconto di Lele e quello di nonno Raffaele si intrecciano svelando il fascino delle storie d’amore che nascono, in libertà in un tempo di pace così come in un manicomio in tempo di guerra. Il primo bacio, come l’alba, preludio del bel tempo che verrà, promessa di tenerezza che chiede solo di essere mantenuta. L’AUTORE- Salvatore D’Antona nasce a Napoli nel 1965. Appassionato dei libri (bibliobulimico) e del mondo arabo ha pubblicato una raccolta di racconti “L’Incanto di Nuvola Panna” (2007) e cinque romanzi: “Come un arancio amaro” (2009), “Santinillo” (2011), “La ragazza di Camden” (2011), “Il fuoco e la carezza” (2013) tutti pubblicati con Demian Edizioni, “Desiderio” (2015) edizioni La Tana del Bianconiglio. Nel 2014 è stato finalista del Primo Premio Letterario Nazionale Neri Pozza. CON UN SAGGIO di Loredana Petrone, psicologa e psicoterapeuta, collabora da circa vent’anni con l’Unità Operativa di Medicina Sociale dell’Università di Roma “La Sapienza”. È autrice e coautrice di articoli e libri. LA COLLANA – Passaparola affronta attraverso racconti autobiografici temi scottanti e dolorosi della quotidianità: adolescenza, crisi di coppia, malattia, dipendenze, lutto, anoressia, trauma. Drammi, ferite e problemi attuali nei quali il lettore può ritrovarsi. Storie scritte con uno stile agile, piacevole e avvincente. Nella seconda parte del volume un esperto rilegge il racconto e fornisce chiavi di lettura utili, indicazioni pratiche, e prospettive concrete.    

La caduta delle farfalle

La caduta delle farfalle

La caduta della FarfallaLa storia VERA di una giovane donna malata di bulimia salvata dall’amore del suo ragazzo. Il breve saggio dello psicologo sottolinea la centralità dell’amore e delle relazioni nella cura. IL VOLUME – Come le farfalle. Leggere, sensibili e destinate ad una rapida fine. Sono le persone colpite da disturbi alimentari. Così è la protagonista del racconto. Una giovane donna bulimica colpita da un arresto cardiaco causato da ipopotassiemia. Ispirato alla storia vera della protagonista e dell’autore (compagni dal 2012), attraverso la voce di lui, le sue emozioni, i suoi pensieri e ricordi, si narrano i giorni della degenza e del recupero. Come in un film si ripercorrono le infernali tappe che hanno portato alla degenerazione della malattia: la morte della madre, la problematicità dei rapporti familiari, l’incomprensione e l’esclusione. A vincere sarà la forza dell’amore, la lotta per la libertà dalla sofferenza. L’AUTORE – Alessandro Mazzochel nasce nel 1987 ai piedi del Montello (TV), dove tuttora vive. Ha accompagnato gli studi in Giurisprudenza dell’Università di Padova (tesi sull’Ars combinatoria da Lullo a Leibniz) alla passione per la scrittura, il teatro, lo studio umanistico e la storia dell’arte. Fra le varie esperienze letterarie, ha pubblicato, come coautore, La notte scende ancora (Roma 2008) e un racconto nella raccolta Mio papà me lo voleva comprare (Roma 2013). Dal 2006 è Assessore alla Cultura del Comune di Volpago. SAGGIO DI: Pasquale Ionata, laureato in psicologia, diplomato in Psicoterapie Brevi (S.I.N.A.PSI.), specializzato in Ipnosi (C.I.I.C.S), EMDR (EMDR Italia), PNL (NLP Italy), iscritto all’Ordine degli Psicologi e all’Albo degli Psicoterapeuti. Collabora al periodico quindicinale «Città Nuova» e alla rivista culturale «Nuova Umanità. È autore per Città Nuova tra l’altro di Ottimismo (1997), Armonia cercasi (2001), Il cielo nella mente (2003), Nati per amare (2006), Diventa ciò che sei. Il potere curativo delle parole (2012) LA COLLANA Passaparola affronta attraverso racconti autobiografici temi scottanti e dolorosi della quotidianità: adolescenza, crisi di coppia, malattia, dipendenze, lutto, anoressia, trauma. Drammi, ferite e problemi attuali nei quali il lettore può ritrovarsi. Storie scritte con uno stile agile, piacevole e avvincente. Nella seconda parte del volume un esperto rilegge il racconto e fornisce chiavi di lettura utili, indicazioni pratiche, e prospettive concrete. CITTÀ NUOVA EDITRICE