Movimento dei Focolari

Video: USA Expo 2013

 Lingua: Italiana. Produzione Movimento dei Focolari (Roma). All rights reserved. Un laboratorio a Chicago il 27/28 aprile 2013 per presentare le micro realizzazioni in atto in tutto il Paese. (altro…)

La cultura dell’incontro crea comunione

Spirito Santo e sacerdozio

Il vescovo Joe Grech fu un grande apostolo del movimento Rinnovamento nello Spirito.

Ringrazio sempre Dio per il mio primo parroco, che un giorno, non molto tempo dopo il mio arrivo in parrocchia, pregò su di me. Chiedeva che io potessi sperimentare, fin dall’inizio del mio ministero sacerdotale, una nuova discesa dello Spirito Santo in modo da diventare un testimone vero di Cristo Risorto. Come effetto di quella preghiera, ora so che Gesù Cristo è vivo, non solo perché ho letto ed ho sentito parlare di lui, ma perché ho sperimentato e continuo a sperimentare, nel profondo del cuore, il suo tocco e la sua presenza. Come risultato di quella preghiera tutto il mio ministero pastorale ha avuto un solo obiettivo: aiutare la gente ad avere un rapporto stretto con Gesù Cristo: sperimentando il tocco del Dio vivente le persone si trasformano e fioriscono. E’ questa una realtà che si ripercuote anche nel mio modo di predicare; è vero che si deve studiare e leggere, ed essere ben informati, ma soprattutto penso si debba parlare del nostro rapporto personale ed intimo con Gesù. E qui la mia preghiera personale quotidiana diventa decisiva. Prego costantemente che quando le persone mi sentono parlare di Gesù e quando vedono come mi rapporto con loro, possano sperimentare che Gesù Cristo in quel momento li guarisce, li incoraggia, li ama, li perdona. Prego di poter diventare sempre più un segno pieno d’amore di ciò che Paolo esprime in Gal 2,20: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”. In tutto questo, pur in mezzo a difficoltà, ansie, e paure, trovo la forza per perseverare con speranza nella mia chiamata come prete. Continuo il mio cammino con le persone che Dio ha affidato alle mie cure di pastore con lo sguardo fisso in Gesù Cristo, sapendo bene che, come Paolo afferma nella Lettera ai Filippesi: “Tutto posso in Cristo che mi dà forza”. Stralci da Sacerdoti oggi, Aula Paolo VI, Città del vaticano, 9 giugno 2010, pp.10-11 (altro…)

La cultura dell’incontro crea comunione

Dialogo ebreo-cristiano: a due voci e all’unisono

Certamente non è la prima volta che l’Editrice “Ciudad Nueva”(Buenos Aires), si occupa di dialogo interreligioso: infatti, alcuni anni fa pubblicò “Ecumenismo e dialogo interreligioso in Argentina”. In quell’occasione il prologo lo firmò il cardinale Jorge Mario Bergoglio, oggi Papa Francesco. Fra le altre cose, scriveva: “Questo libro cerca di aiutarci nel cammino, nell’adorazione dell’unico Dio, nella ricerca quotidiana per essere migliori: è un anello in più nella catena del dialogo. Questo libro cerca di aumentare ancora di più la nostra fraterna sete di incontro”. Il testo di Silvina Chemen e Francisco Canzani, del quale stiamo parlando con loro, rappresenta una proposta ed una testimonianza di questo tipo di incontro. Come è nata l’idea di scrivere insieme “Un dialogo per la vita”? Silvina Chemen:« In realtà non ci siano incontrati per scrivere: il libro è stato il frutto di un incontro “di vita”, che si è arricchito con il trascorrere del tempo. Mentre stavamo scrivendo, abbiamo deciso di aggiungere una piccola appendice ad ogni capitolo, con il titolo: “Imparando nel cammino”, perché avevamo capito che era un’esperienza anche il fatto di scriverlo insieme». Francisco Canzani: «È stata un’esperienza comunitaria nel contesto di un dialogo del quale eravamo partecipi. Non volevamo cadere nei soliti luoghi comuni, in questioni tecniche, accademiche o “politicamente corrette. Non abbiamo pensato ad un libro di buoni consigli su come dialogare, ma partire da un’esperienza personale e comunitaria che, a sua volta, presentasse i fondamenti teorici sufficienti per dare gli elementi necessari per entrare nel dialogo ebraico-cristiano e, anche se sembra un po’ pretenzioso, in qualunque forma di dialogo». Qual’è l’obiettivo principale del libro? Silvina Chemen: «La nostra idea è generare la coscienza che il dialogo è una opportunità per vivere meglio, perché se la religione deve fare qualcosa in questo mondo globalizzato, è preservare il senso etico, la speranza, dare un senso all’esistenza. (…)». Ritornando sul concetto di convivenza, il documento della Chiesa cattolica Lumen gentium parla della “costruzione della famiglia umana”. Francisco Canzani:«Non bisogna aver paura delle identità: identità solide aiutano il dialogo. Più forte l’identità, più forte è il vincolo. Inoltre, l’identità comprende la trasparenza intellettuale e la trasparenza spirituale». Per accedere alla versione integrale dell’intervista di José Maria Poirier e Santiago Durante (Buenos Aires), entrare al sito della rivista Ciudad Nueva. (altro…)