Ott 28, 2012 | Dialogo Interreligioso, Famiglie, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo

Durante la visita alle famiglie di Loppiano
Il Rev. Saito dell’Associazione buddista Rissho Kosei-Kai insieme alla moglie Hiroyò e alla Sig.ra Erikò sono stati quest’anno in Italia per un viaggio ricco di appuntamenti ed incontri, iniziato al centro Famiglie Nuove del Movimento dei Focolari. L’impegno della Rissho Kosei-Kai nel campo della famiglia si muove in particolare sintonia con le finalità di Famiglie Nuove, con cui collaborano da diversi anni: “Io appartengo alla Rissho Kosei-kai. Tra gli insegnamenti cui essa si ispira ce n’è uno che dice così: noi membri vogliamo impegnarci per costruire la pace nel mondo, nello Stato, nella società, nella famiglia. Mi ricordo che anche Chiara Lubich ha detto che dalla famiglia comincia la società, per cui è importante praticare l’amore, viverlo innanzitutto nella famiglia che è la realtà più vicina a noi; poi nella società che è fatta di tante famiglie, poi nello Stato, poi nel mondo. In quest’ordine possiamo costruire la pace. Possiamo dire che la famiglia è sostanzialmente un apporto d’amore al mondo“.
Un appuntamento particolarmente importante in questo viaggio è stata l’udienza con Papa Benedetto XVI; il Rev. Saito così ricorda quel momento: “In Giappone sono successi grandi disastri, come lo tzunami dello scorso marzo, per questo tante persone sono morte, tanti hanno perso la famiglia, la casa e il lavoro. Il Papa ha fatto un appello chiedendo di pregare per il Giappone e credo che ciò abbia mosso profondamente il cuore di tante persone nel mondo. Ho potuto dirgli che i giapponesi non dimenticheranno mai le sue parole e gli ho espresso la mia personale, profonda gratitudine. Benedetto XVI ha sorriso e mi ha stretto la mano con tanta gentilezza. Questo mi ha fatto comprendere quanto amore vive nel suo cuore“. 
Ad Assisi
Importante per il Rev. Saito è stata anche la visita ad Assisi: “Le parole di Dio – Buddha diventano reali perché ci sono state persone che le hanno messe in pratica. Così è per le parole di Gesù. ‘Amatevi l’un l’altro come ho amato voi’, ‘Qualunque cosa avete fatto al più piccolo l’avete fatta a me’. Queste parole di Gesù sono diventate per noi concreti insegnamenti da vivere proprio perché c’è stata la testimonianza di san Francesco“. La conoscenza personale e la grande stima che il rev. Saito ha per Chiara Lubich lo ha portato infine a recarsi personalmente a visitare la sua casa: “Quando siamo entrati nella stanza dove aveva vissuto gli ultimi momenti della vita, davanti al suo letto, la focolarina che ci faceva da guida ci ha detto che nell’ultimo periodo Chiara aveva voluto rileggere tutti i Vangeli per verificare se aveva cercato di mettere in pratica tutte le parole di Gesù. Avuta questa conferma, Chiara è partita per il cielo. Io vorrei vivere la fede come l’ha vissuta Chiara, seguendone l’esempio“. (altro…)
Set 4, 2012 | Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Mi chiamo Sam e vengo dalla Thailandia. Sono buddista ed ho conosciuto i “Giovani per un mondo unito” attraverso un amico, anche lui buddista. Vivendo insieme a loro, ho visto che possiamo essere veramente fratelli, anche se seguiamo religioni diverse. Nell’ottobre dello scorso anno, il mio Paese è stato colpito da un’alluvione. Le distruzioni sono state enormi ed incalcolabili. Richiederà tanto tempo per recuperare quanto è stato perso: case, fabbriche, interi villaggi e città sono state sommerse per alcuni mesi. Nello stesso tempo, questa terribile calamità ha provocato grande solidarietà in tutto il popolo thailandese. È stato un fenomeno inaspettato. Il paese veniva da un lungo periodo di lotte politiche, anche violente, durante il periodo delle elezioni. Forse ricorderete le sparatorie con i militari ed i morti sulle strade. Invece, l’alluvione ci ha riuniti tutti. L’alluvione mi ha toccato in prima persona. L’acqua ha inondato di notte il quartiere dove abito. Vivo in un appartamento in condivisione e non avevo molte cose da perdere. Tanti, invece, hanno perso la vita colpiti anche da scosse elettriche e c’è stato un fuggi fuggi generale per potersi salvare. Anch’io sono scappato e sono andato in un centro di accoglienza, dove mi sono messo a disposizione. Ho trovato moltissime persone, sia anziani che bambini; alcuni avevano abbandonato la loro casa con i soli vestiti che avevano addosso, non potendo portar via nulla; alcuni erano in preda a shock, altri seriamente ammalati: una scena tremenda!
Insieme ai “Giovani per un mondo unito” che sono venuti a trovarmi nel campo, abbiamo cercato di dare un aiuto materiale ed anche di infondere coraggio alle persone che erano demoralizzate. Così abbiamo aiutato a distribuire del cibo e dei giocattoli ai bambini e ci siamo messi a giocare con loro. Insomma, è stato condividere con tanti la disperazione! Ma la cosa più urgente in quel momento era salvare la capitale Bangkok dall’inondazione. Gli studenti e tanti altri si sono mobilitati per rinforzare gli argini dei canali e dei fiumi e costruire alcune barriere per deviare l’acqua che stava arrivando. Anche noi siamo andati a riempire i sacchi con la sabbia che veniva portata con grossi camion e abbiamo lavorato giorno e notte nel fango, senza fermarci. La sabbia era sporca e puzzava molto. Il lavoro era estenuante ed abbiamo dovuto anche saltare alcuni pasti ed ore di sonno. È stata una vera lotta contro il tempo. Ho conosciuto, però, tanti amici e ci siamo aiutati tra tutti. Ad un certo punto ero privo di forza, ma l’ideale di un mondo unito e i miei amici che mi erano vicini, mi hanno sostenuto. Siamo riusciti così a costruire e riparare gli argini dei canali evitando che le acque arrivassero a Bangkok. Alla fine l’alluvione è passata, ma è rimasta la gioia d’essersi donati per costruire un mondo più solidale e di avere intessuto tanti rapporti di amicizia e di fraternità. (altro…)
Giu 9, 2012 | Dialogo Interreligioso, Spiritualità
«È stato un “pellegrinaggio della Verità”, come Benedetto XVI aveva definito l’evento d’Assisi nel 2011», commenta uno degli organizzatori del quinto simposio promosso a Castel Gandolfo dal Movimento dei focolari. Un centinaio di persone, fra buddhisti e cristiani da provenienze, correnti ed esperienze religiose diverse. I buddhisti, arrivati dalla Thailandia, Giappone, Taiwan, Sri Lanka, Malesia e Corea, rappresentavano diverse correnti del buddhismo: theravada con un gruppo di monaci Thai, mahayana dal Giappone, oltre la Rissho Kosei-kai, associazione buddista che da più di trent’anni collabora con il Movimento dei focolari. Presenti anche membri di scuole tradizionali quali la Tendai-shu, la Nichiren-shu, e la Hosso-shu e il buddhismo cinese rappresentato dalle monache venute da Taiwan, Sri Lanka e Malaysia appartenenti a due nuove associazioni: il Dharma Drum Mountain e il Fo Guang Shan. Dalla Corea, un rappresentante del Won Buddhism.
I cristiani, in tutto una quarantina, provenivano dalla Thailandia, Giappone, Corea, Taiwan, Stati Uniti, Austria, Svizzera, Inghilterra ed Italia, con la partecipazione del cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, e della presidente dei Focolari Maria Voce. “Non solo trovare i punti comuni, ma costruire insieme un mondo pieno d’amore e di compassione, rimanendo fedeli all’identità di ciascuna religione, è l’aspetto straordinario di questo simposio che difficilmente si trova altrove”, ha scritto nel suo messaggio il Presidente della Rissho Kosei-kai, Nichiko Niwano, riassumendo molto bene il clima di profonda fiducia , costruita negli anni, che si respirava nel simposio e che ha coinvolto i nuovi arrivati. Il titolo del convegno “Interpretare e vivere le Scritture per costruire l’armonia e la pace universale”, è stato sviscerato da vari studiosi che si sono alternati nelle diverse presentazioni. Già nella fase preparatoria c’è stata una grande collaborazione sia per il contenuto degli interventi sia per la traduzione in quattro lingue. Tutto questo lavoro ha permesso che dopo ogni presentazione ci fosse il tempo sufficiente per il dialogo che si esprimeva piuttosto come comunione personale dei partecipanti.
Le differenze, non solo fra cristianesimo e buddhismo ma anche fra le varie correnti buddhiste, in questo speciale ambito di profonda spiritualità, non hanno creato difficoltà o tensioni, anzi, sono diventate un prezioso dono reciproco, rinforzando nello stesso tempo la propria fede. “Ascoltando le Scritture di ciascuna religione ho visto che ci sono i punti in comune e le divergenze, ma il simposio è stato un aumento di sapienza per ognuno di noi reciprocamente”, ha detto Phrakhru Suphan, maestro di meditazione Vipassana e abate del Tempio Wat Ram Poeng a Chiang Mai (Thailandia). Un dato da segnalare, l’interesse dei monaci delle scuole tradizionali per i movimenti moderni buddisti. E’ stata apprezzata anche la presenza tra i cristiani di un sacerdote anglicano, un pastore riformato e una laica luterana. Durante l’incontro molti hanno sottolineato “l’atmosfera speciale” che percepivano, tanto da ricordare le profetiche parole di Giovanni Paolo II nel 1986 all’incontro con esponenti delle religioni non cristiane, a Madras (India): “Dio sia presente in mezzo a noi, poiché mentre ci apriamo l’un l’altro nel dialogo, ci apriamo anche a Dio”. (altro…)
Mag 30, 2012 | Dialogo Interreligioso, Spiritualità
Buddhisti di diverse tradizioni e cristiani animati dalla spiritualità di comunione si stanno incontrando da lunedì presso il Centro Mariapoli di Castelgandolfo. Il convegno (28-31 maggio), organizzato dal Movimento dei focolari in collaborazione con diverse organizzazioni buddhiste della Thailandia e del Giappone, propone una riflessione sulle rispettive Scritture e in particolare sui criteri e le modalità dell’interpretazione dei testi, con un accento particolare sulla messa in pratica nella vita quotidiana. Il simposio, il quinto in ordine di tempo dopo quelli che si sono tenuti nel 2004 e nel 2008 a Castelgandolfo e nel 2006 e 2010 rispettivamente a Osaka in Giappone e a Chiang Mai in Thailandia, raccoglie partecipanti provenienti da Thailandia, Sri Lanka, Giappone, Corea, Taiwan, Inghilterra, Usa, Svizzera, Austria e Italia. La varietà non sta solo nella provenienza geografica, ma anche in quella delle varie appartenenze. Fra i buddhisti, infatti, sono presenti monaci e laici della tradizione Theravada e di quella Mahayana, e fra i cristiani ci sono rappresentanti della Comunione anglicana e delle Chiese riformate. Nel corso degli anni, fra i partecipanti a questi convegni è venuta maturando una profonda fiducia reciproca, che permette ora di affrontare l’argomento delle Scritture con apertura e senza fraintendimenti. Si tratta di un esame che non vuole limitarsi al semplice confronto fra studiosi, sebbene gli interventi avranno un indubbio valore accademico. Il titolo stesso, infatti, indica che l’approfondimento dei testi è finalizzato alla loro messa in pratica per contribuire alla pace e all’armonia universale. Il convegno di Castelgandolfo vede anche la presenza di S.E. il card. Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, e della presidente del Movimento dei focolari, Maria Voce. di Roberto Catalano Fonte: Città Nuova online (altro…)
Apr 30, 2011 | Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
“Solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo lo cambiano davvero”. L’impressione conclusiva di uno dei 500 GMU presenti al meeting 2011 è chiara: i Giovani per un Mondo Unito non ci stanno a credere alle utopie, piuttosto in un Ideale per il quale vale la pena di spendere la propria vita! Una gioia generale e esplosiva. «Ci vuole un grande cuore per credere in questo ideale e mi ci avete fatto credere anche a me!», «Basta guardarci in faccia: tutta gente che ora è davvero felice!», «Non vedo l’ora di irraggiare il mondo intero di questa luce, torno a casa solo per questo!»;…solo alcune, queste, delle tantissime impressioni raccolte. L’ultima mattina di programma, prima che la festa continuasse a Roma con la veglia serale al Circo Massimo e la cerimonia di domenica a S. Pietro per la beatificazione di papa Wojtyla, è stata l’occasione per sperimentare la natura propria dei Giovani per un Mondo Unito, e cioè puntare lo sguardo al mondo intero. Piero Coda, preside dell’Istituto Universitario Sophia (a Loppiano, Firenze), assieme a due dei suoi studenti, ha guidato la riflessione sull’importanza dialogo in ogni situazione, specie oggi che le civiltà – dopo essersi sviluppate per secoli isolatamente – sono chiamate dalla storia ad un confronto continuo, ad uno scambio, ad una interdipendenza. Emblematiche alcune sue parole: «La storia è fatta di alcune figure profetiche che sanno illuminare l’agire umano sempre verso nuovi orizzonti, ma è allo stesso modo fondamentale che vi siano quotidianamente anche tanti costruttori di ponti, come potete essere voi, che insegnino con la loro vita l’arte del dialogo ». Presente anche una delegazione di giovani del movimento buddista giapponese Rissho Kosei-kai che hanno presentato la loro associazione, – da anni in dialogo e stretta amicizia con il Movimento dei focolari – (con l’azione Arms Down) e le attività svolte l’anno scorso in favore del disarmo nucleare e recentemente delle vittime del terribile terremoto che ha sconvolto il nord del Giappone l’11 marzo scorso. Limpida testimonianza la loro, di come quel ‘costruire ponti’ tra movimenti, culture ed esperienze differenti porti i frutti più inattesi. Dicevano i giovani della Rissho Kosei-kai al termine del meeting: «Da questo momento di confronto con i GMU ci portiamo dietro soprattutto una cosa, la certezza che ognuno di noi è diverso dall’altro, ma allo stesso tempo che è bellissimo giocare con queste differenze fino ad arrivare all’unità tra tutti!». Sul Meeting dei Giovani per un Mondo Unito leggi anche:
Fino all’8 maggio 2011 segui la Settimana Mondo Unito su: www.mondounito.net [nggallery id=35] (altro…)