Mag 11, 2012 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
«Il Pontificio Consiglio per i Laici è la casa comune di tutti i movimenti ecclesiali, dunque, sentitevi a casa vostra!. Oggi è arrivato il momento in cui questa casa comune arriva a voi». Con queste parole il Card. Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici (PCL) ha salutato il folto gruppo di abitanti della cittadella che l’ha accolto, lo scorso 8 maggio, assieme a tutto lo staff all’Auditorium di Loppiano. Quest’anno, infatti, la tradizionale gita fuori porta del dicastero romano cui fanno capo i movimenti ecclesiali e le nuove comunità sorti in seno alla Chiesa, ha scelto Loppiano come meta per trascorrere una giornata insieme, al di fuori degli impegni lavorativi, e per conoscere più in profondità il carisma dei Focolari. «Chi arriva qui dovrebbe incontrare non tanto un edificio di pietra, ma di uomini, una città bozzetto di un mondo unito, dove si possono vedere fuse, in unità, le diverse razze della terra» – così Joxepi Zubillaga e Stefano Fontolan, responsabili della cittadella, hanno presentato i cittadini di Loppiano: coloro che vi abitano stabilmente e i membri delle 12 scuole di formazione provenienti da tutto il mondo e di diverse vocazioni – giovani, famiglie, focolarini, religiosi e sacerdoti, laici –, che trascorrono nella cittadella un periodo di formazione specifica. Il Card. Rylko ha notato come emerga con particolare intensità la dimensione di città-laboratorio: «Quanta diversità di espressioni e iniziative il carisma di un movimento è capace di generare. Un carisma è una realtà viva che non ha ancora detto l’ultima parola, quindi c’è questa enorme apertura e creatività che non è umana, ma viene dallo Spirito Santo». Il cardinale aveva precedentemente visitato Loppiano alla fine degli anni ’80, quando ancora non erano sorte le ultime realtà, come il santuario Maria Theotokos in cui ha poi celebrato la messa per tutta la cittadella. «Non a caso abbiamo scelto Loppiano come luogo di questa nostra ri-creazione – ha spiegato il Card. Rylko nell’omelia – dove il carisma dell’Opera di Maria viene vissuto in maniera particolarmente intensa. Alle domande del tipo: ‘Cos’è l’Opera di Maria, cosa sono i Movimenti ecclesiali’, Loppiano risponde semplicemente: ‘vieni e vedi’».
Ha poi proseguito illustrando egli stesso la spiritualità, la storia e gli sviluppi dei Focolari, soffermandosi in particolare sugli inizi e su come Chiara Lubich avesse preso coscienza di ciò che Dio stava operando attraverso di lei. «Con tutta umiltà – ha continuato il cardinale – Chiara aveva detto: ‘Quando Dio prende in mano una creatura per fare sorgere nella Chiesa qualche sua opera, la persona scelta non sa quello che dovrà fare, è uno strumento e questo, penso può essere il caso mio. Io sono nulla, Dio è tutto. Quando l’avventura iniziò a Trento io non avevo un programma, non sapevo nulla, l’idea del Movimento era in Dio, il progetto in Cielo». Ricordando poi come i Focolari siano nati prima del Concilio Vaticano II, ha definito Chiara “apripista di quella nuova stagione aggregativa dei fedeli laici di cui ha parlato il beato Giovanni Paolo II”. Nel pomeriggio la visita del PCL è poi proseguita all’Istituto universitario Sophia, accolti dal preside Mons. Piero Coda e dagli studenti e al Polo imprenditoriale Bonfanti, per un incontro con il progetto di Economia di Comunione e gli imprenditori delle aziende che vi hanno sede. A conclusione della visita, le parole finali dell’omelia del Card. Rylko sono sembrate a tutti quelle che hanno saputo meglio esprimere il senso di questa giornata di comunione profonda vissuta tra la cittadella e il PCL: «Come non ringraziare il Signore per questa nuova primavera dello Spirito generata dal Concilio Vaticano II, che nei movimenti ecclesiali e nelle nuove comunità si manifesta con particolare forza persuasiva. E la nostra missione in quanto Pontificio Consiglio per i Laici è proprio questa: essere collaboratori fedeli e docili di questa grande opera che lo Spirito Santo sta realizzando nella Chiesa dei nostri tempi, grande segno di speranza». (altro…)
Mag 7, 2012 | Chiesa, Focolari nel Mondo
“I Movimenti ecclesiali e Nuova evangelizzazione” è il titolo del quarto appuntamento dei membri del Movimento dei Focolari impegnati la comunione e la collaborazione a vari livelli con le realtà carismatiche che arricchiscono la Chiesa. Rappresentanti, provenienti in buona parte dall’Italia, ma non sono mancate anche incaricati dall’Europa: Spagna, Svizzera (alla sua prima partecipazione), Germania e Repubblica Ceca. Non è mancato nemmeno il timbro internazionale grazie alle notizie giunte dall’Argentina e dal Brasile che dicono quanto fermento e quanta spinta c’è ovunque da parte dei laici ad essere contributo fattivo nella Chiesa e nell’umanità. Ribadendo in tal senso il valore dei carismi nella loro peculiarità più autentica: segni dei tempi e risposte alle necessità di ogni epoca. Ne è un esempio anche quanto avvenuto in Centro America, quando a Città del Guatemala si sono riuniti i responsabili di vari movimenti ecclesiali. Tra gli argomenti centrali, l’appuntamento messo in agenda dalla Chiesa cattolica per l’ottobre prossimo con l’Assemblea generale del Sinodo dei Vescovi sul tema: “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana” approfondito anche attraverso lo studio dei Lineamenta, il documento di lavoro che introduce al Sinodo. Passando in rassegna i punti dei Lineamenta si è visto il coinvolgimento dei Movimenti ecclesiali, ampiamente chiamati in causa quali promotori dell’evangelizzazione e così riproposti in alcuni passaggi: “… La primavera dei movimenti sono il segno visibile di un senso religioso che non si è spento” (n. 8). “(…) Vanno riconosciute come un dono dello Spirito la freschezza e le energie che la presenza di gruppi e movimenti ecclesiali è riuscita a infondere in questo compito di trasmissione della fede” (n. 15).

Guatemala, marzo 2012: Maria Voce incontra i responsabili dei movimenti ecclesiali
Nei Lineamenta si evidenzia, ancora, la centralità ad essere un popolo che annuncia il Vangelo: giovani e famiglie, la coralità dei fedeli, testimoni personali e globali, capaci di diffondere uno stile comunitario che va oltre i propri confini per aprirsi al dialogo con tutti gli uomini: credenti e non, portatori di vita imbevuta di Vangelo negli scenari del mondo. Gli scenari del mondo non hanno potuto far tralasciare quello della politica e a chiudere la prima giornata un momento per guardare all’Europa, all’appuntamento dove Movimenti cattolici e delle varie Chiese cristiane ne sono i promotori: “Insieme per l’Europa” (www.together4europe.org). Quindi, tra dias e video con Igino Giordani per una riflessione su: “Igino Giordani – La politica come profezia”, la visione dell’Europa in Giordani, il quale, pur vivendo negli anni del dopoguerra in cui l’Italia era tutta da rifare, quindi la priorità, allargava il suo sguardo oltre le Alpi per guardare all’Europa nella sua unità arrivando ad includere, in tempi politicamente difficili, anchela Russia. Altri spunti per continuare la riflessione sui Movimenti ecclesiali: “Parole” che evangelizzano sono stati offerti dai testi di Chiara Lubich, scelti per aiutare a capire che ogni movimento nella Chiesa è una parola del Vangelo tradotta in vita. Ne è risultata una ricomprensione della bellezza del “giardino” della Chiesa: far sì che le molte “Parole”, i molti carismi, vivano in comunione fra loro per poi riversarsi positivamente sul piano civile, facendo trapelare tutto il fascino del Vangelo che si fa vita. (altro…)
Lug 1, 2011 | Chiesa
Negli anni trascorsi da quel 30 maggio 1998, il primo incontro dei Movimenti con Giovanni Paolo II, i Focolari hanno vissuto un ricco scambio con altre realtà carismatiche, nel crescente desiderio di conoscersi. Questo è avvenuto anche con l’Istituzione Teresiana, già subito dopo il ’98. La stima, cresciuta nel tempo, ha portato ad essere reciprocamente presenti a varie iniziative, alcune proprio per una maggiore conoscenza dei rispettivi carismi. Nel maggio 2003, a Roma, eravamo presenti alle celebrazioni per la canonizzazione di don Poveda, avvenuta a Madrid il 4 maggio di quell’anno, durante la visita del Papa in Spagna. Puntuale è arrivato anche l’invito a festeggiare il centenario della loro fondazione con eventi disseminati sull’intero globo. È il 1911 quando Pedro Poveda, ispirato da un’immagine mariana delle Asturie: la Santina, ebbe l’intuizione che diede inizio all’Opera delle Accademie Teresiane. Quell’idea, comunicata a persone di diverse estrazioni e condizioni, fu accolta con toni differenti. Professionisti dell’educazione, giovani donne, sacerdoti accomunati dalla voglia di armonizzare fede e cultura del loro tempo furono avvicinati da don Poveda. Molti ne compresero la proposta, altri l’appoggiarono, alcuni – specialmente donne – la scelsero come impegno di vita totale. A Oviedo, nel 1911, trovò sede la prima “Accademia”, un centro pedagogico per giovani maestri con la proposta di un percorso preparatorio a vivere e testimoniare la propria fede nella missione educativa.
A cento anni dalla nascita come si pone ad affrontare l’attualità? Una frase e un simbolo accompagnano le celebrazioni del centenario che si chiuderanno il 15 agosto 2012: “Dalla memoria all’impegno”: una memoria riconoscente e un impegno rinnovato. Ad indicarla è Loreto Ballester, Direttrice Generale dell’Istituzione Teresiana. Memoria riconoscente, per il dono del carisma alla Chiesa e al mondo; impegno rinnovato, nella promozione umana e trasformazione sociale tipiche del carisma teresiano. Immagine-simbolo è l’ albero: le radici, il carisma del Fondatore; i rami, le presenze dell’Istituzione nei vari Paesi. Tra le iniziative avviate, la tavola rotonda del 21 maggio scorso a Roma: “Cento anni di vita: dalla memoria all’impegno”, il titolo. Presieduta dal Card. Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i laici, ha visto una significativa partecipazione di rappresentanti e membri di altre realtà carismatiche. Per il Movimento dei focolari erano presenti Anna Pelli e Pier Giorgio Colonnetti, responsabili del dialogo tra le varie realtà ecclesiali. Con gli interventi di Daniela Corinaldesi, Francesca Cocchini e Arantxa Aguado si fa il punto su come, partendo dalla spiritualità dei primi cristiani, l’Istituzione Teresiana sia capace di dare una risposta ai segni dei tempi con un impegno radicato nel cuore del mondo. Da dove l’Istituzione Teresiana “attinge nel presente la forza per la sua missione e la sua crescita? Quale il segreto della sua permanente vitalità, nonostante il passare degli anni?” È la domanda del Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici che risponde così: “La risposta è semplice ed è contenuta in una sola parola: il carisma”. Nel pomeriggio la solenne Celebrazione eucaristica presieduta dal card. Rylko, che nell’omelia ribadisce il senso della ricorrenza: “Un’opportunità per tutti di riscoprire l’affascinante bellezza del vostro carisma e di rinnovare l’impegno di fedeltà ad esso”. A coronamento del pomeriggio, è stato letto il messaggio di Benedetto XVI, che – ricordandone le origini – definisce l’ispirazione di don Poveda “una buona idea per un rinnovato incoraggiamento a una vita cristiana esigente e a una generosa missione di evangelizzare e umanizzare i vari settori sociali”.
Apr 26, 2004 | Chiesa, Ecumenismo
ROMA, giovedì 22 aprile 2004 (ZENIT)- Per la prima volta nella storia, i movimenti cristiani di varie chiese e comunità ecclesiali si incontreranno a Stoccarda con lo scopo di offrire il loro contributo alla costruzione dell’unità europea.
L’incontro, che avrà luogo l’8 maggio, e che prevede la partecipazione di 10.000 persone nella città tedesca, e di 100.000 collegati via satellite da almeno 151 città, è stato presentato ufficialmente a Roma questo giovedì da alcuni degli organizzatori. Saranno presenti a “Insieme per l’Europa” – questo il tema – i rappresentanti di almeno 175 movimenti, comunità e gruppi, 25 vescovi cattolici, 14 vescovi evangelici, 8 ortodossi, 2 anglicani, e 30 parlamentari provenienti da più di 10 paesi europei. Il programma prevede gli interventi di fondatori e responsabili di movimenti e comunità, tra cui Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, i pastori evangelici Friedrich Aschoff e Ulrich Parzany, e il padre Heikki Huttunen, ortodosso. Indirizzeranno il loro saluto personalità politiche presenti a Stoccarda o in collegamento video, tra cui, Romano Prodi, presidente della Commissione Europea, Walter Schwimmer, segretario generale del Consiglio d’Europa, Bertie Ahern, primo ministro irlandese, e Johannes Rau, presidente della Repubblica di Germania. Ci sarà un’intervista pubblica sul contributo dei movimenti all’Europa con il cardinale Walter Kasper, presidente del Consiglio Pontificio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e con il vescovo Johannes Friedrich, vescovo della Chiesa evangelico-luterana della Baviera. Andrea Riccardi, nella conferenza stampa, ha spiegato che l’idea dell’incontro ha avuto origine in occasione della cerimonia per la firma della Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della Giustificazione da parte della Chiesa Cattolica e della Federazione Luterana Mondiale, avvenuta ad Augusta il 31 ottobre 1999. “Non è stata una manifestazione fredda, ma una festa di popolo”, ha affermato. “Credo che noi sentiamo un’Europa che non si deve chiudere in se stessa, le sue frontiere non devono creare dei muri”, ha aggiunto Riccardi. “Il segreto antico dell’Europa è quello dei navigatori che creano dei ponti. I ponti sono il simbolo di quello che vogliamo costruire”, ha affermato. “La vocazione profonda dell’Europa non è vivere per se stessa ma vivere per gli altri”. E per questa ragione, ha spiegato, l’Africa sarà particolarmente presente a Stoccarda. La scelta della data dell’incontro, l’8 maggio, ricorda l’anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale e celebra anche l’allargamento dell’Unione Europea a dieci nuovi Stati membri. Gabriella Fallacara, parlando in rappresentanza di Chiara Lubich, fondatrice e presidente del Movimento dei Focolari, ha spiegato che “Stoccarda è un punto di arrivo, ma è soprattutto un punto di partenza, sarà il primo di altri eventi, che magari altri porteranno avanti”. “L’Europa unita è una Europa del mercato, una Europa geografica, che attende anche un contributo spirituale”, ha aggiunto la responsabile del “Centro Uno” per la promozione del dialogo ecumenico. “È quello che ha detto Giovanni Paolo II a Madrid: ‘Io sogno l’Europa dello spirito’ – ha aggiunto la Fallacara –. Questa passione ha spinto i vari movimenti a scoprire in se stessi la possibilità di dare un contributo concreto alla costruzione della Europa unita nello spirito”. Thomas Römer, rappresentante di “Young Men’s Christian Association” (YMCA), uno dei movimenti nel mondo evangelico più importanti, nel suo intervento ha poi ricordato di provenire da un Paese, come la Germania, dove alcuni anni fa “i bambini evangelici si mettevano contro i bambini cattolici”. “Adesso c’è un movimento di riconciliazione nella pace. A questa gioia appartiene la constatazione che la diversità dell’altro, che prima avvertivamo come minaccia, è in realtà un dono. Lui ha qualcosa che io non ho; ed io ho qualcosa che lui non ha. Per tanto, abbiamo bisogno degli altri”. “Abbiamo conosciuto la forza del Vangelo che cambia la vita – ha di seguito aggiunto –. Al centro del Vangelo c’è Gesù Cristo che è morto e risorto. E la sua presenza tra di noi è il motivo più profondo della nostra comunione”. Ha poi parlato dell’amore di Dio che unisce tutti gli uomini spiegando come esso riesca a creare “una pluralità di opere: alcuni si impegnano per i giovani, altri per i poveri, altri per i detenuti altri per la riconciliazione delle coppie e delle famiglie. Infatti, l’impegno per la famiglia è qualcosa che unisce molti movimenti”. “Nel racconto di Natale c’è una frase: ‘Gloria a Dio nell’alto del Cielo e pace in terra agli uomini’. C’è un legame tra la gloria di Dio e la pace in terra. Perché vogliamo rendere gloria a Dio, vogliamo la pace. Perché vogliamo la pace, vogliamo rendere gloria a Dio. Insieme vogliamo rendere gloria a Dio e servire l’umanità in nome di Gesù. È questo l’obiettivo di Stoccarda”, ha infine concluso. L’Incontro sarà seguito via satellite in diretta da centomila persone. Parigi, per esempio, si unirà dalla sede dell’UNESCO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per L’Educazione, la Scienza e la Cultura), Roma dal Campidoglio e Firenze dal Palasport. (altro…)
Nov 17, 2003 | Chiesa
Come un grande canto di lode a Dio e con l’anima in festa, si è aperto e si è chiuso il Convegno internazionale del Rinnovamento
Carismatico Cattolico, indetto “per interrogarsi sulla sfida della maturità e farsi benedizione gli uni per gli altri”, svoltosi dal 18 settembre presso il Centro Mariapoli a Castel Gandolfo. Sono venuti in più di mille da 72 Paesi di tutto il mondo, per partecipare con il tipico entusiasmo carismatico a questo evento.
Sulla sfida impegnativa della santità per il Rinnovamento Carismatico, alla luce della Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, “Novo millennio ineunte”, ha parlato il padre Raniero Cantalamessa, che ha guidato il ritiro spirituale. Il predicatore della Casa Pontificia ha pure risposto ad una serie di domande sul rapporto tra fedeltà allo Spirito e istituzione, sottolineando anche il profondo cambiamento che il Rinnovamento Carismatico continua a produrre nella vita di tante persone: Vedo gli stessi effetti in tantissime persone, con un cambiamento radicale che naturalmente suppone poi di essere coltivato attraverso i Sacramenti e il Magistero, per poter arrivare alla perfezione della vita cristiana. Ho visto gente trasformata, abbiamo sentito qui la testimonianza di una coppia: venivano entrambi da una vita disperata, rotta, perduta, e adesso è un matrimonio santo, in cui risplende proprio la santità che ci ha incantato tutti quanti. Le stesse cose nei sacerdoti, negli sposati e non si può negare che questo sia l’opera dello Spirito Santo. Il mio desiderio per tutti noi è che questa grazia sia condivisa da tutti, che la Chiesa non guardi al Rinnovamento Carismatico come un’isola di alcune persone particolarmente prone all’emozionalismo, ma che vedano che questa è la norma della vita cristiana. Gesù ha concepito la sua vita, la vita che ci ha dato sulla Croce, per essere vissuta nello Spirito. “Dodici giorni di benedizioni” era il tema promettente dell’incontro, in un clima di profonda comunione spirituale, ad esprimere quasi palpabilmente che, in Cristo Signore e Salvatore, l’Amore si è fatto carne in mezzo a noi. E’ la benedizione più grande quella che si incarna nella “spiritualità di comunione”, tanto incoraggiata dal Papa e testimoniata anche da Chiara Lubich, ospite del convegno carismatico. Una testimonianza dell’amore che si fa aiuto per i poveri l’ha recata il prof. Andrea Riccardi, della Comunità di Sant’Egidio. da Radiogiornale Radiovaticana, 26 settembre 2003 (altro…)