Mag 27, 2011 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Così annota Chiara Lubich nel suo diario:
“La ‘corona di spine’ – così il cardinale Arns [allora arcivescovo] di San Paolo, chiama la cintura di povertà e miseria che circonda la città che pullula di grattacieli – è il grande problema di queste terre in via di sviluppo, uno dei più grandi problemi del nostro pianeta, per il quale noi possiamo fare sempre poco, ma che Dio Padre può prendersi cura di risolvere, anche per la nostra fede di figli suoi. Dio può tutto. Lo dobbiamo sperare e occorre pregare. La città di San Paolo: nel 1900 era un villaggetto. Ora non è una selva, ma una foresta di grattacieli. Tanto può il capitale in mano ad alcuni e lo sfruttamento di altri. Ma perché tanta potenza non si orienta alla soluzione degli immani problemi del Brasile? Perché manca l’amore al fratello, domina il calcolo, l’egoismo. Dobbiamo crescere, finché il bene camminerà da sé. E la speranza c’è e – vorrei dire – la sicurezza.” Il 29 maggio 1991, davanti a circa 650 tra imprenditori, lavoratori, giovani, riuniti da tutto il Brasile, nella cittadella “Ginetta”, Chiara lancia l’idea maturata in quei giorni:
“Qui dovrebbero sorgere delle industrie, delle aziende i cui utili andrebbero messi liberamente in comune con lo stesso scopo della comunità cristiana: prima di tutto per aiutare quelli che sono nel bisogno, offrire loro lavoro, fare in modo, insomma, che non ci sia alcun indigente. Poi gli utili serviranno anche a sviluppare l’azienda e le strutture della cittadella, perché possa formare uomini nuovi: senza uomini nuovi non si fa una società nuova! Bisognerebbe associare tante persone che potrebbero diventare azionisti, pur con quote minime. Anche i giovani con le loro piccole iniziative potrebbero raccogliere una quota per far parte della società che farà nascere questa città industriale. Una cittadella così, qui in Brasile, con questa piaga del divario tra ricchi e poveri, potrebbe costituire un faro e una speranza.” (altro…)
Gen 31, 2011 | Focolari nel Mondo, Spiritualità
After college, I began job hunting. I found a job through a temp agency, but I was getting paid off the books, without health insurance. They asked me to lie to the customers I called, in order to get their business. I considered this really wrong and totally against my values! I decided to quit, even though it was a difficult decision because I was the financial support of my family. I felt I had to do God’s will, leaving behind everything that went against him.
My family was in shock, and I often felt like crying, but knew I couldn’t. I had to be “up” to help the rest of the family think positive.
Three weeks later, I found a full-time job in a film company.
A.C. India
Source: Living City, February 2011
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Gen 25, 2011 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Maria Voce, a Siviglia dal 19 al 22 gennaio, lo scorso venerdì ha visitato il centro di soggiorno diurno per persone anziane La Miniera, ditta che aderisce all’Economia di Comunione, progetto lanciato da Chiara Lubich 20 anni fa. Maria Voce è rimasta colpita, fino al punto di esclamare “Sarei venuta in Spagna solo per questo!” Vedendo lo sviluppo di La Miniera ha aggiunto: “Mi pare che questo è l’inizio di qualcosa di grande (…). L’importante non è l’economia, è la comunione. La comunione non ha bisogno di beni; i beni arrivano dopo la comunione”. Ha messo in risalto il ruolo importante nello sviluppo di questo tipo di aziende della “provvidenza” divina, da considerare quasi un comune azionista. Elena Bravo e José Alonso, rispettivamente direttrice e amministratore di La Miniera, hanno guidato la visita, durata più di due ore. Maria Voce ha potuto conoscere tutti i lavoratori e gli ospiti, che hanno accolto con calore la presidente e il copresidente dei Focolari. Ha potuto osservare da vicino i servizi che offre la ditta e la cura personalizzata che si presta agli anziani. Al centro di questa azienda ci sono proprio loro, gli anziani, come hanno spiegato Elena Bravo e Pepe Alonso. Gli impiegati hanno illustrato le loro mansioni, secondo la linea di puntare al meglio per ogni ospite: “Cercando sempre un progresso, o che mantengano le loro capacità e non ci siano regressioni”. La Miniera è nata nell’anno 2003, grazie all’impegno e alla dedizione di Elena Bravo e suo marito Miguel Muñoz e di José Alonso e sua moglie Ana Vera – soci fondatori – insieme agli impiegati. “Grazie della commovente testimonianza di amore reciproco” ha scritto Maria Voce sul libro delle visite. Anche Giancarlo Faletti, copresidente dei Focolari, ha ringraziato: “E’ stata una visita meravigliosa! Grazie del vostro coraggio e del vostro amore per questo splendido progetto dell’Economia di Comunione”. La visita si è conclusa con la foto di gruppo.
La visita a Siviglia era iniziata il 18 gennaio con una calorosa accoglienza dei membri dei Focolari: mazzi di fiori e passi di danza sevillana. Il 21 si è poi svolto un incontro molto cordiale con l’Arcivescovo di Siviglia, Mons. Asenjo Pelegrina. Si è parlato della diocesi e del Movimento, del suo sviluppo in Spagna e del lavoro per il dialogo ecumenico ed interreligioso. L’Arcivescovo infine, ha salutato Maria Voce dando la sua benedizione. La serata del 22 è dedicata all’incontro della presidente con le persone dell’Andalusia e dell’Estremadura, che si sono presentate attraverso esperienze e momenti artistici. Un viaggio attraverso queste terre dal titolo “L’ avventura della luce. Melodia di un popolo”. Infine un momento di dialogo profondo su alcune delle questioni più significative per queste comunità. Dal 23 gennaio il viaggio della presidente dei Focolari è proseguito per Madrid, dove ha conosciuto la Cittadella Castello Esteriore (a Las Matas), Segovia e Avila, città di San Giovanni della Croce e Santa Teresa di Gesù, che con i loro carismi sono stati particolarmente importanti nella storia del Movimento dei Focolari. Concludendo il viaggio in Spagna, Maria Voce parteciperà il 29 gennaio a Positive RevolutiON! L’atteso appuntamento per i giovani spagnoli. (altro…)
Gen 18, 2011 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Economia di comunione: un nuovo paradigma per lo sviluppo africano è il titolo della prima Scuola Panafricana di Economia di Comunione, che si svolgerà dal 23 al 25 gennaio a Nairobi (Kenia). A partecipare saranno 110 giovani aspiranti imprenditori che intendono imparare a fare imprese di comunione, insieme ad esperti di Economia di Comunione provenienti da Stati Uniti, Filippine, Italia. I giovani sono attesi da tutta l’Africa (Costa d’Avorio, Burkina Faso, Mali, Togo, Cameroun, Centrafrica, Congo, Kenya, Uganda, Burundi, Tanzania, Madagascar, Sud Africa, Angola); 4 le lingue parlate: inglese, francese, portoghese e italiano.
Formazione, reciprocità, inculturazione sono i pilastri fondamentali della scuola. “La Scuola Panafricana si basa su tre presupposti” – ci dice Luigino Bruni, responsabile a livello mondiale del progetto Edc – “il primo: oggi la cooperazione allo sviluppo si fa con le persone, non con i capitali: senza università di qualità, non si può fare sviluppo serio. Il secondo: il metodo della scuola, la reciprocità: non ci saranno professori provenienti dall’occidente che andranno a insegnare ai giovani africani: partendo dalla grande stima che nutriamo per questa cultura, tutti impareranno da tutti. Il terzo: lo sviluppo non può realizzarsi senza cultura d’impresa e questa oggi in Africa manca. L’Africa ha bisogno di aprirsi al mercato salvando le radici di “comunità” molto forti nel Dna della sua cultura: allora si capisce come l’economia di “Comunione” possa essere qui davvero una opportunità importante.”
Nei giorni immediatamente successivi, dal 26 al 28 gennaio 2011, l’Università Cattolica di Nairobi (The Catholic University of Eastern Africa), ospiterà la Conferenza Internazionale su Economia di Comunione, per la quale sono attesi oltre 300 partecipanti. E’ la prima volta che Economia di Comunione viene presentata in una università Africana.
Il Dr Aloys Blasie’ Ayako, Decano della “Faculty of Commerce” di questa università, ha fortemente voluto questo evento – nel quale una speciale attenzione verrà data alla “cultura d’impresa”- poiché nella cultura dell’Economia di comunione vede una grande speranza per il suo popolo.
Per dare continuità a questo importante momento, sono in fase di progetto presso la CUEA corsi di approfondimento sul tema per diffondere e una cultura economica d’impresa per l’Africa, affidandone la realizzazione al gruppo di economisti e studiosi che lavorano in tutto il mondo allo sviluppo dell’Economia di Comunione. (altro…)
Gen 11, 2011 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
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40 junge Leute zwischen 20 und 35 Jahren haben sich bereits zum Seminar angemeldet. Sie kamen aus Costa Rica, Mexiko, Ekuador, Kolumbien, Peru, Bolivien, Chile, Paraguay, Uruguay und Argentinien.
Es war die erste „Sommer school“ dieser Art. Sie sollte jungen Menschen die Methoden eines Betriebes der „Wirtschaft in Gemeinschaft“ vermitteln. Der Lehrkörper besteht aus Wirtschaftlern und Unternehmern aus Argentinien, Ekuador, Italien und der Schweiz. Entstanden ist die Idee zu diesem Seminar beim letzten Kongress der „Wirtschaft in Gemeinschaft“ in Santa Cruz/Bolivien im Juli vergangenen Jahres, an dem bereits viele Wirtschaftsstudenten und junge Unternehmer teilgenommen haben.
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« En construisant notre rêve » est la devise qui accompagne le logo de la première « Escuela de Verano EdC » destinée aux jeunes entrepreneurs ou qui aspirent à le devenir, une formation organisée à la cité-pilote Lia (Buenos Aires, Argentine). La devise choisie exprime l’idée de cette école, qui a germé en juillet dernier lors du congrès sur l’économie de communion (ÉdeC) à Santa Cruz, en Bolivie. À cette occasion, la participation de nombreux jeunes qui demandaient des pistes pour construire des entreprises « de communion », a fait naître le désir d’organiser une école d’été pour les jeunes d’Amérique latine. Un rêve qui est en train de se réaliser.
En Argentine, l’école a été conçue pour un maximum de 40 participants, des jeunes de 20 à 35 ans, afin qu’un rapport personnel et profond puisse s’instaurer avec chacun. Des jeunes du Costa Rica, du Mexique, d’Équateur, de Colombie, du Pérou, de Bolivie, du Chili, du Paraguay, d’Uruguay et d’Argentine ont confirmé leur participation.
Chaque jour, on choisira un thème que l’on envisagera sous différents angles. Parmi les sujets retenus, citons « le sens des charismes en économie », « la réciprocité » et « la gratuité ». Pour chaque thème, on tentera de comprendre comment le mettre en pratique dans la vie de l’entreprise.
« Il n’est pas facile de rendre compte de l’expérience que nous sommes en train de faire, nous confie un des organisateurs de l’école. Cette expérience se construit avec un groupe réparti sur toute l’Amérique du Sud et aussi en Europe. À travers un échange intense, chacun a apporté des idées, a proposé des sujets pour le programme et des méthodologies pour le développer. Une préparation « de communion » qui, nous le croyons, laisse augurer le meilleur pour la réussite de l’école. »
Le corps enseignant est formé par des économistes venus d’Argentine, d’Équateur, de Suisse et d’Italie. Les entrepreneurs qui adhèrent au projet de l’économie de communion ne manqueront pas à l’appel et raconteront de quelle façon ils appliquent les valeurs de l’ÉdeC à la gestion de leur propre entreprise.
La première école d’été se propose d’être un nouveau pivot pour construire le rêve d’une économie de communion qui privilégie la dignité de chaque personne.
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