Movimento dei Focolari
Musulmani e Cristiani in Italia

Musulmani e Cristiani in Italia

Incontro con gli amici musulmani a Castegandolfo, Ottobre 2008

L’incontro promosso dai Focolari e dalle Comunità islamiche d’Italia mira a riunire cristiani e musulmani che negli ultimi anni si sono incontrati in diverse parti d’Italia grazie all’esperienza di dialogo, ispirata dalla spiritualità di comunione di Chiara Lubich. In varie parti della Penisola – a Trento, Verona, Treviso, Padova, Trieste, Rovigo, Torino, Milano, Genova, Parma, Reggio Emilia, Firenze, Roma, Teramo per citare le principali – sono iniziate collaborazioni importanti sul territorio. Ispirate dal desiderio di andare incontro all’altro, come la Regola d’oro propone,  spesso si sono sviluppate in azioni e collaborazioni che offrono modelli di integrazione sul territorio. La giornata del 31 ottobre si pone in sintonia con la giornata dell’amicizia islamo-cristiana che si celebra in tutta Italia il 27 ottobre e vuole essere anche un momento di riflessione sull’esperienza vissuta finora. Il programma, preparato da un comitato promotore composto da cristiani e musulmani, prevede momenti di approfondimento sia del Corano che del Vangelo, esperienze di vita vissuta, una tavola rotonda sulle sfide del dialogo, intercalati da momenti artistici proposti da gruppi musulmani e cristiani ed una presentazione della cittadella ospitante di Loppiano. Si prevede la partecipazione di autorità sia religiose che civili. (altro…)

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Impegnati nella cultura dell’unità

A Loppiano lo scorso 18 ottobre si è inaugurato l’anno accademico 2010-2011 dell’Istituto Universitario Sophia (IUS), l’originale istituzione accademica ispirata alla spiritualità di Chiara Lubich che coniuga formazione e ricerca, con un percorso di vita coerente con l’ideale dell’unità nella diversità. La cerimonia ha visto la partecipazione di numerose personalità del mondo culturale, politico ed ecclesiale italiano. Mons. Betori, Gran Cancelliere dello IUS, nel suo intervento afferma che: “oggi più che mai è necessario ricercare con passione la verità, la quale, per essere accolta e comunicata non necessita solo di onestà intellettuale, bensì esige un coinvolgimento di tutta quanta la persona.” Le parole del preside Piero Coda sottolineano come a Loppiano le intenzioni sono seguite dai fatti, i 54 studenti che frequentano la Laurea Magistrale e i 7 iscritti al ciclo dottorale, provengono da ben 26 paesi diversi. Confermando l’apertura interculturale e interreligiosa, oltre che interdisciplinare, da quest’anno tra gli studenti ci saranno anche una studentessa della Chiesa Ortodossa Bulgara e un’altra di religione buddista. Numerosi accordi con altri atenei, in Italia e all’estero, sono stati siglati lo scorso anno. Inoltre, hanno terminato la loro formazione i primi studenti con il titolo di Laurea Magistrale in “Fondamenti e prospettive di una cultura dell’unità” nei due rispettivi indirizzi: filosofico-teologico e politico-economico. La presidente del Movimento dei Focolari, Maria Voce , nel felicitarsi con i neolaureati, evidenziava come loro si fossero “impegnati, personalmente e insieme, a penetrare i fondamenti e a delineare le prospettive di una cultura dell’unità declinata nella molteplicità dei saperi”. Con le sue parole metteva in risalto un’altra caratteristica dello IUS: tutti, docenti, studenti e l’intero personale, in un intenso clima di dialogo, concorrono al progetto formativo di Sophia, pur nel rispetto delle rispettive competenze e responsabilità. Nel corso dell’inaugurazione è stata presentata la fondazione “Per Sophia” nata con lo scopo di sostenere la crescita e lo sviluppo dell’istituto, questo avverrà anche con la concessione di premi, borse di studio e di finanziamenti per i progetti culturali e didattici. L’Istituto Universitario Sophia sta poi progettando di ampliare la propria offerta formativa includendo percorsi nell’ambito della pedagogia e della musicologia. Infine, un’ulteriore sfida riguarda l’attività editoriale dello IUS, da quest’anno alla collana “Universitas” e alla rivista “Sophia” si accompagnano le collane “Per-corsi” e “Biblioteca di Sophia”, quest’ultima dedicata alla pubblicazione dei classici della cultura dell’unità. (altro…)

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Avvocato e cliente

Il 14 ottobre 2010 la sala conferenze della Corte d’appello di Roma ha accolto il convegno organizzato da Comunione e Diritto dal titolo “Sistema europeo e nord americano a confronto: rapporto tra avvocato e cliente”. L’iniziativa, inserita tra gli eventi di formazione deontologica, ha avuto il riconoscimento del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Roma. Erano circa 150 gli operatori del diritto, avvocati, qualche magistrato, studenti che hanno seguito con interesse le tre ore di convegno condotte dall’avv. Carlo Fusco che ha anche presentato la mission di Comunione e diritto. Focus della giornata è stato il raffronto tra i sistemi giuridici italiano e nord-americano. L’ avv. Mauro Vaglio ha delineato i procedimenti disciplinari davanti al consiglio dell’ordine forense con valutazioni processuali ed etiche, mentre l’esperienza del sistema giuridico nord americano è stata offerta dalla relazione presentata dalla prof.ssa Amy Uelmen, della Fordham University di New York. “Partecipando da qualche anno alle discussioni sul ruolo della coscienza e delle fedi personali nella vita professionale, – ha affermato la prof.ssa Uelmen – ho l’impressione che il seguire la propria coscienza, ed esprimere sinceramente la propria opinione abbia reso gli avvocati più, e non meno, sensibili alle complesse ed intrinseche questioni di identità, di dinamiche di potere e del contesto sociale”. Significativo il titolo del suo intervento: “Rapporto tra avvocato e cliente nella fase di consulenza. L’esempio nord americano: la coscienza del legale e la miglior difesa della parte”. Apprezzato il tema su “Mediation” e” mediazione civile” dell’avv. Giuseppe Sbardella, che ha mostrato la Mediation come uno strumento di superamento della cultura del conflitto ravvisando in essa un fattore di coesione sociale. Nella relazione finale l’avv. Maria Giovanna Rigatelli, della Commissione centrale di Comunione e Diritto, ha presentato l’esperienza in corso ormai da anni di una rete internazionale di giuristi per la formazione degli operatori del diritto. L’avv. Rigatelli ha dato voce a esperienze di operatori del diritto di diverse parti del mondo, primi passi accompagnati da approfondimenti teorici, che dicono come dal mettere in pratica ” la fraternità” anche nel campo giuridico, possa cominciare a delinearsi una nuova cultura giuridica.

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Educazione: un atto d’amore

“Educazione: un atto d’amore”: è questo il titolo dell’Incontro Pedagogico Internazionale che si è tenuto a Trento il 9 e 10 ottobre scorsi. I partecipanti sono stati 420, provenienti da tutta Europa, con rappresentanze anche dall’India e dall’Argentina, Brasile, Cuba, Zimbabwe e Burundi: una due giorni promossa da EdU (Educazione-Unità), col Patrocinio della Provincia di Trento e della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. EdU è una rete formata da professionisti del mondo dell’educazione e della formazione, che  promuove una riflessione e un lavoro di ricerca, volti a delineare una teoria dell’educazione che emerge dal carisma dell’unità di Chiara Lubich. Ne fanno parte professori universitari e insegnanti dei vari livelli scolastici, studenti, amministratori, che si sono confrontati sul ruolo della persona al centro della sfida educativa, per sperimentare come la formazione e l’educazione non siano solo “emergenze”, ma reali opportunità per tendere a quella fraternità universale che rende la persona realizzata. Ne è prova l’impressione di Serena, studentessa al primo anno di scienze dell’educazione: “Ho trovato  molto  interessanti gli interventi  dei relatori e le testimonianze. (…) E’ stato un momento di condivisione, collaborazione, conoscenza e, soprattutto, una sensazione di tranquillità e pace  con tutto e tutti. Questo convegno ci rimarrà nel cuore!”. Un entusiasmo condiviso anche da Wiletov, polacco, con qualche anno in più: “Sono un pedagogista ormai di 70 anni, ma dopo questo convegno mi sento come quel sole, che finché non tramonta può dare calore”. Si è partiti dall’ arte d’amare, proposta da Chiara Lubich in una videoregistrazione. Da lì, in un connubio fra metodologia e vita, si sono susseguiti momenti di lavoro con approfondimenti di metodi e strumenti, e forti testimonianze che hanno mostrato la forza pedagogica dell’amore autentico, dando coraggio e forza a ognuno di proporre gli stessi metodi educativi nei propri ambienti. Con rinnovata fiducia nel difficile mestiere di educare, a giudicare dalle considerazioni finali di alcuni degli educatori presenti: “Grazie, perché questo convegno mi ha permesso di indirizzare la bussola”. “Per me è stato come un esame di coscienza: Chi sono io? Perché educo?…” “L’educatore è il primo destinatario dell’educazione stessa”, “Sono arrivato con un gran peso nel cuore: di non riuscire più a insegnare. Ora posso ricominciare”. Leggi anche, su Città Nuova Online, l’articolo di Francesco  Châtel

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