Ott 22, 2020 | Centro internazionale
Maria Voce: “Immenso dolore e incondizionata collaborazione del Movimento affinché venga fatta piena luce; istituzione di un organo d’indagine indipendente dopo un incontro con alcune vittime di un ex-membro consacrato dei Focolari”. “Di fronte a questo immenso dolore siamo convinti che l’unica strada da percorrere sia quella di offrire alle vittime pieno ascolto e riconoscimento dei danni subiti. Per questo voglio ribadire la piena ed incondizionata collaborazione del Movimento, affinché venga fatta piena luce sui fatti e giustizia per le vittime”. Queste le parole di Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari, in un comunicato stampa del 22 ottobre 2020 sul caso di violenza su minori ad opera di J.M.M., ex-membro consacrato dei Focolari, residente in Francia. Una vittima ha reso pubblico il suo caso che risale agli anni 1981 e 1982 quando – allora quindicenne – fu molestato sessualmente. È in via di costituzione un organo indipendente attraverso il quale il Movimento dei Focolari ha deciso di avviare un’indagine straordinaria, dopo l’incontro con alcune vittime, il 18 settembre 2020. In quell’occasione il Copresidente del Movimento dei Focolari, Jesús Morán, ha espresso dolore e vergogna per gli abusi commessi da J.M.M. “così come per il silenzio o la mancata iniziativa mantenuti per anni da parte di diversi responsabili”. A breve sarà resa nota la composizione di questo organo indipendente, che avrà il compito di ascoltare le presunte vittime, di raccogliere ulteriori testimonianze e di indagare su eventuali omissioni, coperture o silenzi da parte di responsabili del Movimento. Al termine delle indagini, l’organo indipendente renderà pubblica la sua relazione finale. Per consentire il pieno svolgimento delle indagini e garantirne la piena trasparenza, i due co-responsabili dei Focolari in Francia e il co-responsabile del Movimento per l’Europa Occidentale hanno presentato le dimissioni dai rispettivi incarichi il 21 ottobre 2020. Dimissioni accolte dalla Presidente dei Focolari.
Joachim Schwind
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Nov 20, 2018 | Cultura, Focolari nel Mondo
Il est intéressant de noter que plusieurs appels décisifs se produisent pendant que les gens travaillent : Amos, Gédéon reçoivent leur vocation pendant qu’ils travaillaient; les apôtres sont appelés pendant qu’ils retiraient les filets, etc. Le Dieu biblique se sent plutôt mal à l’aise dans les temples, il aime le plein air, il aime partager la route avec nous, côtoyer l’homme au travail parce ce sont des lieux de vie. La Bible s’apparente aussi à une histoire du travail, de la Genèse à la bonne nouvelle du Verbe fait charpentier. Ce que dit la Bible sur le travail est une revisitation des grandes paraboles touchant au travail (les talents, l’ouvrier de la dernière heure, le fils prodigue et le bon Samaritain) à la lumière des travaux de recherche les plus récents. Nouvelle Cité
Apr 10, 2018 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
Viso dolcissimo e voce rassicurante, Maria, mamma di due ragazzi, sposata ad un francese, insegna lingua italiana in una scuola “difficile” della periferia nord di Parigi. Una di quelle scuole dove raramente gli insegnanti si fermano. Serve grande determinazione, coraggio e passione per operare in una zona economicamente svantaggiata e segnata da un alto “traffico di droga, traffico d’armi, rackett”, con spacciatori davanti alla scuola, e con ragazzi di cultura e provenienza diversa. “Si tratta per me di rispondere ad una chiamata, quella di lavorare per l’uguaglianza delle possibilità, per proporre e preservare un’offerta formativa ambiziosa, e portare l’amore di Cristo dove apparentemente non c’è” racconta lei. Maria spiega come sia stato l’incontro con Chiara Lubich, fin da bambina, a nutrire questa aspirazione e ad accompagnarla nella sua vita adulta: “Il mio sguardo e il mio atteggiamento, grazie alla vita di unità con chi condivide lo stesso ideale, si rinnova ogni giorno nonostante le difficoltà”. Non è stato affatto facile, infatti, soprattutto all’inizio, comprendere come relazionarsi in maniera costruttiva con gli studenti, come reagire alle aggressioni verbali e agli atti di vandalismo. Presto è apparso chiaro che l’aiuto ai ragazzi passava per il coinvolgimento delle famiglie, e che anche i nuovi colleghi avevano bisogno di supporto per decifrare quella realtà complessa. Anzi proprio la sinergia fra colleghi poteva offrire agli alunni un esempio costruttivo: “Dal punto di vista didattico imposto il mio lavoro su progetti culturali interdisciplinari – spiega l’insegnante – l’organizzazione di un progetto permette di lavorare in équipe, di cercare di vivere la fraternità tra colleghi per poi proporre un tale modello ai ragazzi ed essere credibili”. Progetti che spesso si concludono con una gita in Italia, che motiva gli studenti all’apprendimento della lingua e favorisce scambi culturali con giovani italiani: rapporti nuovi nei quali fare un’esperienza di fraternità. Inoltre – spiega ancora Maria – “un tale progetto ci permette di coinvolgere le famiglie alla vita scolastica, di instaurare una relazione di fiducia per trovare insieme delle soluzioni perché non ci siano problemi economici per nessun alunno”. In altre parole, l’obiettivo di Maria è quello di creare una rete educativa che coinvolga anche le famiglie e i docenti, tutti impegnati per la crescita umana e culturale di questi ragazzi a rischio. E pian piano i frutti si vedono. Ad Aïcha, che in classe disturba, basta spiegare con calma e fermezza “che per vivere in armonia ognuno deve fare la sua parte”, e lei su un foglio di carta scrive: “Mi dispiace per il mio comportamento di venerdì, non era degno di me. Non accadrà più. Lei è una persona grande, intelligente e saggia che trasmette a noi alunni i valori giusti e la voglia di riuscire. Non la dimenticherò mai”. E ancora la cura e il rispetto permettono a Yanis, in genere molto passivo, di aprirsi e manifestare il suo interesse per l’arte e la storia. La chiave relazionale in tutti i casi è l’attenzione, la cura e la promozione della persona, ciascuna con la sua storia e la sua sensibilità: “Ho imparato a non aspettarmi subito i risultati – conclude Maria –. Anche quando un ragazzo non cambia, l’importante è continuare a credere in lui e accompagnarlo, non fermarci su quello che non va, ma cogliere tutto il positivo che c’è in lui valorizzandolo e gratificandolo. La sfida di ogni giorno è trovare il coraggio e la forza di coltivare la speranza con atti concreti di relazione”. (altro…)
Dic 15, 2017 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
«Per quanto sia ricca l’Africa, altri sembrano beneficiare più di lei di queste ricchezze. Nel concedere contratti di estrazione dei minerali alle multinazionali ad esempio, c’è un gioco di interessi, in cui ‘compensi’ e ‘compromessi’, ‘arrangiamenti’ e ‘ringraziamenti’ hanno come conseguenza lo sfruttamento del paese produttore, senza un vero aumento del livello di vita delle popolazioni». Raphael Takougang, avvocato camerunese di Comunione e Diritto, dipinge con forti pennellate il quadro della realtà che si vive oggi in Africa: «La corruzione in Africa non è solo opera di singoli cittadini, ma è soprattutto un modo consolidato con il quale le potenze economiche “creano” e sostengono despoti purché siano pronti a proteggere i loro interessi, con la complicità silenziosa della comunità internazionale». A pagare sono sempre i più poveri. Takougang non si limita alle sole denuncie, anzi, nonostante tutto si dimostra ottimista «perché sta nascendo una nuova generazione di leader politici in Africa che ha capito che … dovrà principalmente essere il cittadino a controllare l’azione di chi lo governa … per assicurare la difesa dei diritti fondamentali dei popoli africani alla vita, all’educazione, alla salute, al bene spirituale e materiale». Patience Lobé, ingegnere – responsabile mondiale delle volontarie che, insieme ai volontari, animano Umanità Nuova – durante tutto il suo mandato come dirigente presso il Ministero dei Lavori Pubblici in Camerun ha subito pesanti minacce: «Per la concezione africana della solidarietà chiunque ha bisogno deve essere soddisfatto: per questo motivo passavano continuamente persone nel mio ufficio, chi per chiedere un lavoro, chi per chiedere un sostentamento. Durante la mia permanenza come responsabile di quell’ufficio non c’è stato giorno in cui non sia stata tentata o minacciata. La corruzione è un virus diffuso, contagioso, difficile da estinguere. Come tutti i virus, serve un vaccino per poterlo debellare. Il vaccino potrebbe essere rappresentato da un vero cambiamento di mentalità: l’educazione a una cultura diversa da quella consumistica, che trova nel possesso dei beni e nell’avere l’unica via alla felicità».
Allo stesso modo, non è facile avviare percorsi e buone pratiche nel campo della lotta all’illegalità nella gestione della denaro pubblico. Françoise, funzionaria francese presso il Ministero delle Finanze, racconta: «Per la varietà delle situazioni, dei servizi pubblici e delle questioni che devo trattare non è sempre facile mantenere il discernimento, difendere la legalità, sostenere le buone pratiche di gestione o semplicemente essere coerente con i principi di onestà (anche intellettuale), rettitudine, cooperazione e solidarietà con i colleghi. Ma l’esperienza di lavoro nel corso degli anni mi ha confermato che, ogni volta che sono stata fedele a questi valori, ho scoperto sempre nuovi orizzonti, nuovi modi di fare, le situazioni si sono risolte e l’unità tra istituzioni e persone è stata possibile». Paolo, dirigente presso il Comune di una grande città italiana, aggiunge: «Non dobbiamo dimenticare che come pubblici dipendenti il nostro compito primario è quello di dedicarci al bene della collettività in tutti i suoi aspetti, assumendo il peso delle responsabilità che ne derivano. Ogni azione deve essere conforme a dei principi e dei valori senza i quali non si può vivere insieme, favorendo il benessere e il progresso umano di tutti i cittadini». Lotta alla corruzione, quindi, ma non solo. Diffusione di buone pratiche, rispetto dei diritti del cittadino e dei suoi bisogni, ma anche accoglienza, capacità di mettersi in rete con altre istituzioni: sono queste le grandi sfide per chi lavora nella Pubblica Amministrazione. Ne sono convinti i partecipanti al convegno, che le hanno fatte proprie per continuare a portarle avanti ogni giorno. Semi di una cultura della legalità che frutterà, senza far rumore, nel loro Paese. (altro…)