Set 29, 2010 | Nuove Generazioni
« (…) Quando, non nascondo con emozione, sabato sera, 25 settembre, ho preso la parola davanti a quella platea di giovani e giovanissimi che affollava non solo l’Aula Paolo VI, ma anche Piazza San Pietro, m’è parso che ciò che sentivo di dire loro esprimeva il sentire comune. Si avvertiva che Chiara Luce davvero – come aveva detto l’Arcivescovo Angelo Amato al momento della beatificazione al santuario del Divino Amore – «univa armonicamente» questa terra con il Cielo. Abbiamo visto che tutto può cambiare: i nostri rapporti, il nostro modo di vivere la gioia e il dolore, anche quando appare improvviso e tragico. Ho sentito vibrare l’aspirazione più profonda propria dei giovani a vivere per qualcosa di grande, di alto. Che non possono e non vogliono accontentarsi e arrendersi alla banalità. (…) »
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Set 27, 2010 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/commenti/2010/222q01b1.html La luce di Chiara Prima focolarina a essere beatificata Nella stagione delle deboli passioni civili e delle incertezze esistenziali la Chiesa propone una giovane donna – Chiara Badano, morta ventenne logorata da una malattia che spaventa – quale esempio della possibilità di fuoriuscire dai torpori dell’anima e da vite scariche di gioia e di speranza. Oggi che la fede cristiana sta tornando a essere una via stretta che si sceglie, solo in apparenza la nuova beata è una questione di interesse puramente cattolico, conclusa entro i confini di un rituale religioso. Per come Chiara ha vissuto la sua vita, diventata d’improvviso troppo breve per non suscitare rimpianti, la sua beatificazione racchiude forti messaggi e interseca domande comuni a uomini e donne di ogni luogo e convinzione. Chiara Badano non è un esempio di cristianesimo percepito come residuo di leggende imbonitrici per semplici, quanto piuttosto esempio di libertà di spirito incarnata dentro le dinamiche quotidiane del nostro vivere nella contemporaneità, quando nelle società più secolarizzate ci si chiede se la fede religiosa non sia un’evasione superflua. Un cristianesimo che cambia la vita perché investe la mente e il cuore. Dei giovani anzitutto, ma di ogni cercatore di senso.
Beatificando una giovane la Chiesa si pone in serio ascolto della richiesta di autenticità che sale dai giovani verso ogni tipo di autorità. La giovane Chiara attinse la sapienza di vita non tanto da astratte teorie quanto piuttosto da una decisione tipica dell’adolescenza che, invece, gli adulti vivono con disincanto: giocarsi tutto e da subito sull’amore, con la voglia di renderlo eterno. Che poi è il denominatore comune nei santi a prescindere dall’età anagrafica: sono tutti innamorati di Gesù Cristo, scelto come il bene totale della propria vita. Da questa sequela fanno scaturire una vita dalle energie impensabili spese per la felicità degli altri. I santi raggiungono la propria felicità consumandosi nel servizio del prossimo, poveri e deboli in particolare, considerati immagini viventi di Dio. Si tratta di una felicità misteriosa e resistente al male e alle sofferenze di cui è intessuta la trama di vita di ognuno. Con la santità non si propone una vita di magie o di poteri paranormali, ma una via dove per tutti, senza distinzione, è possibile incamminarsi e che tutti sono in grado di percorrere vivendo il Vangelo e il comandamento più grande in esso contenuto: amerai Dio con tutte le forze e amerai gli altri come Gesù Cristo ha amato te. Chiara Badano è una giovane che, per tempo, si è con ardore innamorata di Gesù Cristo. Vissuta e morta in compagnia di questo grande amore, non ha avuto tempo per la sua sofferenza, ma occhi e cuore per gli altri. In dialogo costante con questo Vivente, senza predicare, è diventata una prova concreta che Dio non è un azzardo sul quale puntare al buio la nostra scommessa della vita, ma un interlocutore interessante che, se cercato e interrogato, può cambiare la qualità del vivere e del morire umani. Quando la Chiesa riconosce la santità di un ragazzo o di una giovane donna, accende una candela nel buio dei tempi anziché maledirne l’oscurità. Alla percezione della fatica di vivere sperimentata quotidianamente da ognuno, si aggiunge un aiuto alternativo: comprendere che la vita non è tutta qui, che il senso dell’esistenza non è racchiuso solo tra la nascita e la morte e che, se amiamo, si può vivere responsabilmente contenti perfino in ogni genere di sofferenza e di precarietà. I giovani sono per definizione portatori di vita e mal si conciliano con il dolore. La giovinezza si rimpiange, si invidia; è un bene desiderato ma passeggero. Si vagheggia di riconquistarlo. La santità cristiana ha molto da spartire con questo umano sentire, perché lo sperimenta e cerca di guarirlo con qualche garanzia diversa dalla scienza: l’amore, la capacità di amare è l’unico elisir che assicura la giovinezza del cuore e dello spirito pure nel declino fisico più ripugnante e inarrestabile. Prima che un ragionamento, i santi sono un percorso di vita vissuta. La Chiesa si giudica sui santi e non solo sui peccatori. Ogni volta che essa proclama beata o santa una persona, specialmente se giovane, rinnova la sua determinazione a cambiare se stessa in meglio. Sui santi del ventunesimo secolo Benedetto XVI scommette la riuscita di una vera riforma della Chiesa avviata dal concilio Vaticano II. Chiara Badano è la prima persona interna al movimento dei focolari che diventa beata. Un’altra grande Chiara, fondatrice di questo vasto movimento di uomini e donne che vorrebbero trasformare il mondo con l’amore, al nome della sua giovane discepola, ha voluto aggiungere quello di Luce, tanto che la nuova beata è identificata ormai come Chiara Luce Badano. E la luce interiore, si sa, apre la mente e sveglia il cuore. Carlo Di Cicco, su L’Osservatore Romano del 26 settembre 2010 (altro…)
Set 26, 2010 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Audio mp3 – Discorso Maria Voce all’Aula Nervi (Vaticano) 25 settembre 2010
Una standing ovation aveva salutato i genitori di Chiara Luce quando sono saliti sul palco dell’Aula Nervi, la sera del 25 settembre, pienissima e con maxi-schermi collegati in Piazza San Pietro. Sorprendente la testimonianza di papà Ruggero: “Questi sono stati giorni specialissimi, ma quello che voglio dire adesso è che stando con Chiara abbiamo vissuto momenti eccezionali. Vivevamo in un’atmosfera che non si può spiegare. Questi due anni son stati i più belli della nostra vita, i più benedetti da Dio, perché Gesù ci faceva vivere in una dimensione soprannaturale che ci sollevava da terra. Come quando si sale sull’aereo, e dal finestrino si vede la terra, le nuvole. Tutti i nostri dolori e quelli di Chiara che erano ancora più grandi, li vedevamo laggiù, non ci toccavano. E’ stato il frutto dell’amore di tante persone che hanno pregato e ci hanno sostenuto.” “Vorrei salutare tutti, ma in particolare i giovani. Questa esperienza vale per tutti, ma la vita lei l’ha offerta per voi, l’ha data per voi!”. Anche queste parole della mamma della neo-beata Chiara Luce Badano, sono state accolte con un lunghissimo applauso.
Nella prima tappa Life (vita) – 130 i giovani attori coordinati da 70 tecnici – hanno delineato, con musiche, coreografie, esperienze, servizi filmati, la nascita e l’infanzia di Chiara Luce che all’età di 9 anni aveva incontrato la vita del Vangelo, scelto come alfabeto della vita. Nella seconda tappa Love (amore), la crescita e l’adolescenza fino all’incontro con Gesù Crocefisso e Abbandonato, l’amore più grande. Lo sviluppo dello spettacolo è stato arricchito da testimonianze di ragazzi di oggi che hanno evidenziato l’universalità dell’esperienza di questa loro coetanea. Marilisa ha raccontato la dolorosa esperienza della separazione dei suoi genitori e la riconciliazione con il papà dopo 7 anni di silenzi e rancore. Testimonianze arrivate anche da lontano, come quella di una ragazza giordana impegnata nel dialogo con i suoi coetanei musulmani, e quella di un giovane del Pakistan. L’ultima parte della serata Light (luce), la più toccante e profonda, è stata dedicata alla malattia, all’avventura del farsi santi insieme. «Chiara ha impiegato 25 minuti a dire di sì. Poi si è voltata verso di me col suo sorriso di sempre, raggiante, con uno sguardo proprio pieno di luce. Non è più tornata indietro”. Così la mamma ha fatto rivivere il momento in cui Chiara ha avuto l’annuncio della gravità del male.
In un filmato del 1989 Chiara Lubich ha proposto con decisione l’unità come l’ideale e Gesù Abbandonato la chiave per costruirlo. Il programma di vita di Chiara Luce. Risuonano nell’Aula le parole in una lettera alla Lubich: «Ho scoperto che Gesù Abbandonato è la chiave dell’unità con Dio, voglio sceglierlo come mio sposo e prepararmi quando viene. Preferirlo! ». Verso la conclusione è salita sul palco Maria Voce, la presidente del Movimento dei Focolari. Le sue parole interpretavano il comune sentire della folla di giovani: “Adesso partiamo arricchiti e desiderosi di cose nuove, di cose grandi. Abbiamo vissuto momenti forti, fortissimi. Insieme. Abbiamo scoperto una cosa bellissima: che tutto può cambiare: i nostri rapporti, il nostro modo di affrontare le gioie e i dolori anche quando si presentano d’improvviso, con un volto tragico, che possiamo far nascere una rivoluzione. Ha un nome: amore. Partiamo con questa forza nuova nel cuore”. (altro…)
Set 25, 2010 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Audio mp3 – Discorso Maria Voce nella Basilica di San Paolo fuori le Mura.
“Ritornando dal viaggio in Gran Bretagna con il Santo Padre, seduto accanto a lui in aereo abbiamo parlato di Chiara Luce Badano e mi ha detto che questa nostra Beata è un esempio da valorizzare per i giovani”. E’ Il card. Bertone, segretario di Stato della Santa Sede, a fare questa confidenza durante l’omelia ai giovani che colmano la grande Basilica romana, alla presenza di 3 cardinali, 15 vescovi, e 200 sacerdoti concelebranti. Il cardinale ha ricordato la consegna di Chiara Luce ai giovani: “Io non posso più correre, ma vorrei passare la fiaccola, come alle Olimpiadi”. “La vostra partecipazione – ha aggiunto – è il segno che avete accolto questa consegna”. Ed ha richiamato l’invito di Giovanni Paolo II nella Giornata mondiale della Gioventù dell’agosto ’89: “Giovani, non abbiate paura di essere santi! Volate ad alta quota”.Il segretario di Stato nella sua omelia ha ripercorso i tratti salienti della vita di Chiara Luce. Una fede ferma e costante nell’amore di Dio che si riflette nell’amore verso il prossimo; una vita gioiosa, piena di interessi e di sane amicizie; una precoce maturità cristiana dimostrata nel suo saper affrontare in maniera eroica e consapevole la malattia e la morte. Parla dei fattori che hanno contribuito alla sua formazione. La famiglia, prima di tutto che “ha svolto perfettamente il suo compito educativo”, così come la comunità ecclesiale e l’ambiente sociale di Sassello. “Nella storia e nella formazione di Chiara Badano, – ha aggiunto – il Movimento dei Focolari ha svolto un ruolo essenziale”. Infatti, all’età di nove anni aveva conosciuto il movimento, dove “ha fatto una progressiva e forte esperienza comunitaria di vita cristiana”, e “ha imparato ad approfondire il suo rapporto personale con Dio”, fino a vivere l’ultima straordinaria tappa della sua vita che ha dato compimento alla sua scalata verso la santità.Chiara Badano, conclude il segretario di Stato, è stata ed è un esempio che dà concretezza alle parole del recente messaggio del Papa ai giovani per la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) di Madrid: “Spesso la Croce ci fa paura, perché sembra essere la negazione della vita. In realtà, è il contrario! Essa è il “sì” di Dio all’uomo, l’espressione massima del suo amore e la sorgente da cui sgorga la vita eterna”.Maria Voce, presidente dei Focolari, nel suo,ricorda con profonda commozione che la Basilica di San Paolo, era stata anche testimone dell’ultimo saluto a Chiara Lubich, il 18 marzo 2008. “Queste due celebrazioni – ha aggiunto – si fondono in una sola. Da questa Basilica la testimonianza che Chiara Luce ci ha dato viene rilanciata a tutti. Ora tocca a noi”. Parole simboleggiate dall’immagine dei giovani che, a conclusione della celebrazione, hanno preso in consegna una fiaccola, per continuare la corsa con Chiara Luce.Ancora, il card. Bertone consegna a sorpresa ai genitori di Chiara Luce una benedizione speciale di Papa Benedetto per il loro prossimo 50° anniversario di matrimonio. La Basilica esplode in uno spontaneo applauso che da solo dice il grazie ai due coniugi la cui testimonianza è un esempio per tutti.ringraziamento finaleLe parole di Papa Benedetto XVI all’Angelus (vedi riquadro), vengono accolte dai giovani collegati dalla Basilica con gioia e commozione“Cari amici, solo l’Amore con la “A” maiuscola dona la vera felicità! Lo dimostra anche un’altra testimone, una giovane, che ieri è stata proclamata Beata qui a Roma. Parlo di Chiara Badano, una ragazza italiana nata nel 1971, che una malattia ha condotto alla morte a poco meno di 19 anni, ma che è stata per tutti un raggio di luce, come dice il suo soprannome: “Chiara Luce”. La sua parrocchia, la diocesi di Acqui Terme e il Movimento dei Focolari, a cui apparteneva, oggi sono in festa – ed è una festa per tutti i giovani, che possono trovare in lei un esempio di coerenza cristiana. Le sue ultime parole, di piena adesione alla volontà di Dio, sono state: “Mamma, ciao. Sii felice perché io lo sono”. Rendiamo lode a Dio, perché il suo amore è più forte del male e della morte; e ringraziamo la Vergine Maria che conduce i giovani, anche attraverso le difficoltà e le sofferenze, ad innamorarsi di Gesù e a scoprire la bellezza della vita.”
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Set 24, 2010 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Audio mp3 – Ringraziamento finale di Maria Voce alla Cerimonia per la Beatificazione, Santuario del Divino Amore, 25 settembre 2010
Con la cerimonia di beatificazione, svoltasi il pomeriggio del 25 settembre al Santuario del Divino Amore, sono entrate nel vivo le celebrazioni in onore di Chiara Luce Badano, una ragazza di 18 anni nata a Sassello (Savona) nel 1971 e morta nel 1990 per un osteosarcoma, al termine di una vita segnata da un luminosa fede e dall’adesione alla spiritualità del Movimento dei focolari. La profonda e gioiosa cerimonia di beatificazione è stata presieduta dal prefetto per le Cause dei Santi, Sua Eccellenza Mons. Angelo Amato, appositamente delegato da Papa Benedetto XVI. “Una ragazza dal cuore cristallino”, così mons. Amato definisce Chiara Luce nella sua omelia. “Una ragazza moderna, sportiva, positiva – continua – che in mondo ricco di benessere, ma spesso malato di tristezza e di infelicità ci trasmette un messaggio di ottimismo e di speranza”. Vi hanno assistito circa 25.000 persone, soprattutto giovani, provenienti da 57 Paesi dei cinque continenti. Gremito anche l’esterno del Santuario, dove sono stati allestiti diversi maxischermi. Tra i presenti, anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. La festa però non è finita qui, si prolunga infatti fino a Domenica e contiene alcuni eventi inediti, dedicati in particolare ai giovani, presenti anche i genitori della beata, caso più unico che raro, reso possibile dalla giovane età di Chiara e dall’iter della causa, particolarmente breve. Sabato sera in Vaticano l’aula Paolo VI ha ospitato una festa con musica e testimonianze, e migliaia di persone hanno seguito l’evento da piazza S.Pietro, grazie, anche qui, ai maxischermi. Domenica mattina, alle 10.30 il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, celebra una Messa di ringraziamento nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura. Alle 12, all’Angelus, il Papa pronuncia un saluto ai presenti in collegamento da Castel Gandolfo. Incontri paralleli, in collegamento tv o internet, sono in programma in vari Paesi del mondo.
In conclusione della S. Messa, Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari ha espresso il suo ringraziamento in queste parole: “Innanzitutto a nome del Movimento dei Focolari, qui rappresentato da persone di 69 Paesi dei cinque continenti, ringrazio Mons. Amato che a nome del Santo Padre ha presieduto questa solenne e commovente cerimonia. Ringrazio e saluto le autorità religiose e civili, tutte le persone presenti in questo santuario o nel prato che lo circonda, e anche tutti coloro che seguono questo momento attraverso i media. Un ringraziamento speciale proprio agli operatori che rendono possibile dare a questo evento una dimensione planetaria. E’ per me una profonda emozione veder realizzato lo splendido luminoso disegno di Dio su questa giovane diciottenne, svelatosi poco a poco a lei stessa e poi a tutti noi; il vederlo riconosciuto oggi dalla Chiesa, quale primo frutto maturo del nostro Movimento.
È un momento storico, una conferma, da parte della Chiesa, che la spiritualità dell’unità vissuta porta alla santità. Quanta gratitudine a Dio per il Carisma che ha mandato sulla terra attraverso Chiara Lubich e quanta gioia nei nostri cuori per questo dono che oggi ci fa la Chiesa! Anche il Cielo sarà in festa! E’ un nuovo impegno. Chiara Luce ci sprona ad andare avanti, anzi a ‘correre’ nella via della santità. Che il suo esempio sia di luce per il maggior numero di persone possibile, e contagi tanti e tanti.”
Comunicato Stampa Servizio Informazione – Celebrazione al Santuario del Divino Amore 25.9.2010  |
Comunicato Stampa Servizio Informazione – Serata di Festa in Aula Paolo VI (Vaticano) 25.9.2010  |
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