Giu 20, 2012 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Il giardino del Centro Mariapoli di Castel Gandolfo è un immenso parco giochi disseminato di bandierine, strisce di carta colorata, palloni. Dentro bambini festanti si danno da fare. Si muovono a squadre, tutti insieme, tutti sudati. Ma appena li fermi per chiedere chi sono, da dove vengono, perché sono lì e se sono contenti, ti guardano fissi, fissi negli occhi e ti aprono il cuore senza giri di parole. Con loro ci sono ragazzi un po’ più grandi, i Gen3 e gli assistenti. Ci sono anche mamme e papà. E’ uno squarcio del congresso Gen4 che si è svolto dal 14 al 17 giugno. Erano presenti 400 bambini provenienti da tutta Italia, da diversi Paesi europei ed una ricca e vivace rappresentanza dalla Corea. E’ piaciuto molto lo slogan dell’ incontro: “Un fratello, due fratelli … tanti fratelli”. Perché lo gridano spesso e tutti insieme, ma soprattutto perché lo hanno capito vivendolo in prima persona. Non c’è aria di scuola ma di famiglia. E in effetti l’incontro si svolge a più voci. Anche sul palco, il microfono passa spontaneamente dagli adulti ai bambini, ai ragazzi. Tutti hanno voce in capitolo, dai più piccoli ai più grandi. Tutti danno un contributo: chi nel presentare, chi nel fare i giochi di prestigio, chi nel raccontare, come in una vera famiglia. Anche le focolarine del Centro Mariapoli partecipano a questo grande gioco della vita, raccontando come costruiscono il congresso dietro le quinte. “Una palestra per diventare campioni nell’amare…”. E’ stato l’augurio che Maria Voce ha fatto arrivare ai Gen4 riuniti al congresso. E così è stato. La posta in gioco è alta ma loro ci stanno a percorrere il cammino in quattro tappe: scopriamoci fratelli, diamoci una mano, ricominciamo, incontriamo Gesù in tanti. “Avevo fatto un aquilone di carta ed era venuto molto bene – racconta Nicolà -. Ho incontrato un bambino che non ne aveva, gliel’ho regalato e mi sono sentito felice”. E Marco: “Ero da solo davanti al portiere e invece di fare goal ho passato la palla ad un altro Gen4, perchè lo facesse lui“.
Nelle prime file, ad assistere alle loro giornate ci sono alcuni dei primi compagni di Chiara Lubich, Bruna Tomasi, Marco Tecilla e Bruno Venturini. Ci sono anche i ragazzi più grandi della “Scuola Gen di Loppiano”. Futuro, presente e passato si intersecano con armonia come le radici e la chioma di un albero: a loro i Gen4 pongono domande acute come per esempio quella di Luca di Trento: “Vorrei tanto che non ci fosse più la guerra e la fame, cosa possiamo fare noi Gen4?” O quella di Francesco di Seoul: “Avete incontrato Dio veramente e direttamente nella vostra vita?”. Sul programma, viene indicata la Messa come “incontro con Gesù”. E nel rispetto della liturgia, il sacerdote trova modo e spazio perchè i Gen4 possano presentare i loro atti d’amore, le canzoni animate e ci siano tanti momenti per parlare con Gesù a tu per tu. “Gesù è un punto di riferimento, un amico sempre accanto”, dice serio un Gen4 strappato ad un gioco di squadra. Grande successo infine hanno avuto i molti workshop pensati e ideati con un nuovo approccio alla formazione integrale della persona. “Il consumismo – spiegano i responsabili del Centro Gen4 nel presentare i gruppi di lavoro – (de)forma i bambini fin dai primi anni di vita. Per questo è necessario puntare ad attività che aiutino la persona a diventare protagonista, ad esprimersi in modo creativo, a saper superare degli ostacoli, ad avere accesso alla sua interiorità e a sviluppare il senso del bene comune”. Ed ecco allora le proposte: costruire uno strumento musicale e imparare a suonare; cantare e danzare; sperimentare accostamenti di colori diversi e comporre insieme dei mandala; modellare un pezzo di legno per far nascere un delfino; incantarsi di fronte alle infinite possibilità di comporre dei mosaici e di usare materiali riciclati per costruire aeri, aquiloni e paracaduti. Tornati a casa, i Gen4 hanno lasciato a Castel Gandolfo un segno concreto di amore e di solidarietà: più di 4.000 giocattoli da consegnare a bambini che vivono nelle zone di guerra. (altro…)
Dic 11, 2011 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Tutto prende vita dopo il Natale del 1980, quando Chiara Lubich attraversando il centro di una grande città, rimane sconcertata dalle vetrine illuminate, piene di gnomi, babbi natale,fatine. Ma dov’è Gesù?il vero festeggiato del Natale è totalmente assente, eclissato da mille luci colorate, slitte e regali costosissimi, che riempiono le vetrine elegantemente adornate. Così nasce lo scritto “Hanno sloggiato Gesù”: «Nel mio cuore l’incredulità e poi quasi la ribellione : questo mondo ricco si è accalappiato il Natale e tutto il suo contorno, e ha sloggiato Gesù!» I e le gen4 – i bambini nel Movimento dei focolari – rispondono all’invito di Chiara Lubich di riportare Gesù nel mondo. Ogni anno, in centinaia di città in tutto il mondo, insieme ai loro amici preparano delle statuine in gesso di Gesù bambino che offrono ovunque. Nelle piazze, nelle scuole, nei mercati, per trovargli una casa, e riscaldare il cuore di tanti, nel giorno in cui Lui viene in mezzo a noi. Tante le esperienze… A Cordoba in Argentina il papà di una Gen 4, che appartiene al Rinnovamento dello Spirito è rimasto toccato dallo scritto di Chiara su “Hanno sloggiato Gesù” dicendo: “Questa donna ha avuto una grande ispirazione e noi non dobbiamo lasciare sfuggire l’occasione di dare Gesù, di questo ha bisogno la società d’oggi”. Subito ha incominciato a lavorare nella sua Parrocchia, per coinvolgere nell’azione “Navidad Solidaria”(Natale solidale) altre persone. Così, diversi gruppi del Rinnovamento dello Spirito hanno preparato 150 bambini Gesù, il gruppo Scout 300, la Scuola Cattolica 300 e le Gen 4 e i Gen 4 aiutati da tante altre persone, ne hanno preparato 450. In totale si sono offerti 1200 bambini Gesù. A Scafati, vicino Napoli, le Gen4 hanno scritto una lettera al Sindaco per chiedere di poterli offrire davanti al Comune. Il Sindaco le ha ricevute, si è fatto raccontare, e ben volentieri ha dato il permesso, il primo bambinello lo ha comprato lui.

Portare nel mondo la felicita’
Tante persone rimangono toccate dall’amore dei bambini. I Gen4 di un paese toscano vanno in giro, strada per strada, porta dopo porta, a offrire Gesù Bambino alle famiglie. Un signore un po’ serio apre e quando i bambini gli dicono che sono i gen 4 e che sono lì per offrirgli Gesù, risponde asciutto: «Non mi interessa, io sono ateo!». «Cosa vuol dire ateo?», chiede Lorenzo, e il signore di rimando: «E cosa vuol dire gen 4?». «I gen 4 sono quelli che fanno gli atti d’amore», spiega serio Lorenzo. E il signore, commosso: «Non credo nelle stesse cose in cui credi tu, ma anch’io voglio fare un atto d’amore!», e prende subito un Gesù Bambino. Come tutti gli anni, tante persone che ricevono il bambinello, donano spontaneamente un’offerta, per sostenere le iniziative dei Gen 4. Quest’anno tutti i proventi raccolti saranno inviati in Africa. Come informano i Gen 4 nel loro poster che dice “Noi Gen 4 vogliamo portare nel mondo la felicità”, e più avanti: “Gesù che sei nei nostri poveri, non avrai più a soffrire, finché ci siamo noi” Vi auguriamo con questo video un Buon Natale da tutti i gen4! (altro…)
Set 15, 2011 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
«Dal 17 agosto al 5 settembre in Brasile si poteva notare un avvenimento straordinario: 470 Gen4 (bambini dai 5 ai 9 anni) e accompagnatori da più di 50 città del Brasile si sono messi in viaggio, a volte superando distanze anche di 2000 chilometri. Obiettivo: i loro Congressi Gen4, a Recife dal 19 al 21 agosto, nella Mariapoli Ginetta vicino São Paolo dal 26 al 28 agosto, e nei dintorni di Brasilia dal 2 al 4 settembre. Con fantasia e impegno i Gen4 si sono preparati con numerosi atti d’amore e raccogliendo i soldi per il loro viaggio: chi aveva venduto i propri giocattoli, organizzato un mercato di burattini, messo in piedi una piccola ‘azienda’, producendo e vendendo il pane ad amici e vicini di casa, o con i risparmi e vari aiuti provenienti dai parenti o dalla comunità locale. Sono stati accolti da ambienti decorati da mille colori, da bellissimi fondali, danze eclown. La partenza è stata celebrata come uno slancio nella più grande avventura che esiste: scoprire la volontà di Dio! Ma come arrivarci? Iniziando della creazione abbiamo conosciuto Dio che si è manifestato lungo la storia sempre pieno d’amore e misericordia e anche noi facciamo parte di questa storia. Poi, attraverso il Suo dono più grande, Gesù, abbiamo conosciuto tanti episodi che ci mostrano come egli ha fatto la volontà di suo Padre. Questo ci ha fatto scoprire come lo possiamo imitare in ogni istante della nostra vita. Certo, per poter conoscere la volontà di Dio nell’attimo presente occorre aprire il proprio cuore e “fare pure un momento di silenzio per sentire la voce giusta”, così costatava un Gen4.
Maria Voce aveva inviato un messaggio che è stato messo subito in pratica: dire sempre “sì” a Dio e portare la fiamma dell’amore di Gesù in tutto il mondo. Un grande parco giochi, attività varie, la cura delle stanze e della mensa, le esperienze di Chiara Lubich sulla vita del Vangelo messe in scena, davano la possibilità di diventare costruttori del congresso. Anche durante la S. Messa – momento dell’incontro con Gesù – i bambini vivevano da protagonisti con canti, scenette, e portando all’offertorio i loro atti d’amore. Ma ora lasciamo parlare i Gen4 che con le loro avventure hanno travolto tutti, piccoli e grandi».
Da Recife:
- Gesù, io ti amo fino alla morte. Puoi sempre contare su di me e vorrei essere sempre fedele a te. Prometto di non tradirti mai, come ha fatto Giuda. Sono eternamente grato, perché hai dato la vita per tutti noi. Gabrie
- Mi è piaciuto quando si è parlato della Parola di Dio, e così posso ricordarmi di aiutare di più la mia mamma, perché dentro il mio cuore vive l’uomo nuovo. Pedro
- Gesù é il tesoro della mia vita, è il vero uomo della terra e di tutti noi. Abraão
Da Sao Paolo:
- Ho aiutato il mio amico Rafael a portare la sua valigia fino alla stanza, perché lui è molto piccolo e non riesce a portarla. Dopo ho giocato con lui. Eduardo
- Vorrei che tutta la mia famiglia fosse qui per vedere questo grande momento della mia vita. Matheus
- Ho venduto 50 pacchi di biscotti per aiutare nelle spese dei gen 4 della mia città. Pedro
Da Brasilia:
- Caro Gesù, non ti dimenticherò mai. Spargerò la gioia per il mondo e avrò tanta amicizia con i miei compagni. André
- Ho lasciato ad un amico il mio posto sull´altalena. Ho diviso la merenda con un amico. Condivido le mie cose con gli altri e ho prestato i miei giochi … Ti voglio molto bene Gesù. Paulo
- Signore, ti chiedo un po’ di soldi per poterli dare ai poveri. Carlos
- Io so che alle volte non sono quel bambino che aiuta tutti, ma cerco di fare del mio meglio. Spero che tu mi capisca, il tuo caro gen4 André».
(Matthias Bolkart – Centro Gen4) [nggallery id=69] (altro…)