Gen 1, 2024 | Spiritualità
Celebriamo oggi, 1 gennaio, la giornata mondiale della pace e, in questa occasione, proponiamo un pensiero di Igino Giordani (1894-1980) che ricorda come la vita nella pace consentirebbe di fare di ogni giorno un Natale.
Essendo dai più il Natale considerato come una grande festa tra le tante, più sontuosa che sacra, è bene tornare su alcuni degli aspetti tematici di questo evento, da cui la storia del mondo fu tagliata in due sezioni, una di prima, l’altra di dopo. (…)
C’è un contrasto abissale tra la nascita di un potente della terra, quale la sognava e realizzava il mondo antico, e la nascita oscura, ignorata di Gesù; un contrasto che già caratterizza l’originalità infinita di un Cristo-re che nasce da una povera donna, in una stalla. (…)
L’inizio della sua rivoluzione non prevede la superbia, ma l’umiltà per trarre al cielo i figli di Dio, a cominciare da quelli che mangiavano e dormivano sul terriccio: gli schiavi, i senza lavoro, i forestieri. (…) Nasce con quell’infante la libertà e l’amore: la sua libertà è libertà di amore. Questa la scoperta immensa.
L’amore universale da lui insegnato mira a disperdere un sistema di convivenza fatto in gran parte di prepotere politico, di abuso di autorità, di usura oziosa, di disprezzo del lavoro, di degradazione della donna, d’invidia corrosiva. (…)
La vita, nella pace, consentirebbe di fare di ogni giorno un Natale.
E questa è la rivoluzione di Cristo: farci rinascere continuamente contro la maledizione della morte. Perciò il massimo comandamento è di amare l’uomo; che è come amare Dio. Amare l’altro fino a dare la vita per lui.
(Igino Giordani in Città Nuova, 1974, n.24)
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Apr 9, 2023 | Chiesa, Spiritualità
Gesù è risorto. Buona Pasqua! A partire dal racconto del Vangelo, Igino Giordani, ci svela la dimensione fraterna della risurrezione. Gesù, risorgendo dalla morte, apparve alle donne, venute al sepolcro; e disse loro: – Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli… E, così, nel momento conclusivo, diede ai discepoli il nome definitivo: quello di fratelli. Fuori della morte, nella gloria, definì così il rapporto con gli uomini. Come allora si presentò, tuttora si presenta, da fratello: il primogenito. Risorgendo, aveva vinto la morte e recuperato la fraternità. Era venuto in terra per ristabilire la paternità del Padre; era disceso all’inferno per vincere il nemico degli uomini; ora dichiarava la ricostituita fraternità dei figli, nella famiglia di Dio. Siamo tutti nella redenzione e siamo dunque tutti fratelli. Se non ci portiamo da fratelli, siamo fuori della redenzione.
Igino Giordani
Igino Giordani, Il fratello, (I edizione Città Nuova 2011 – III edizione, Figlie della Chiesa 1954). (altro…)
Giu 16, 2022 | Centro internazionale
A partire da domenica, 19 giugno 2022, sarà on line il nuovo sito realizzato dal Centro Igino Giordani e dedicato alla figura di questo scrittore e politico, cofondatore dei Focolari. Uno spazio completamente rinnovato, spiega Alberto Lo Presti, dove poter incontrare “Foco” andando al cuore della sua testimonianza di vita. “Qualcuno ha detto che se su tutti i punti della terra il Vangelo scomparisse, il cristiano dovrebbe essere tale che chi lo vede vivere potrebbe riscrivere il Vangelo. Ebbene Giordani è stato uno di questi cristiani”. Le parole di Chiara Lubich, nel descrivere la straordinaria figura di Igino Giordani (al quale lei stessa dette il nome di Foco), ci permettono di cogliere la bellezza che si nasconde dietro l’avventura fatta vita di colui che è considerato un co-fondatore del Movimento dei Focolari. Eroe dello scorso secolo impegnato su vari fronti, dal politico, al sociale, al culturale, Giordani muove il suo passo anche nel presente. A custodire questa eredità, il Centro Igino Giordani, fondato da Chiara Lubich e incardinato nel Movimento dei Focolari, che il 19 giugno 2022 lancerà il suo nuovo sito web. A parlarcene Alberto Lo Presti, alla guida del centro. Prof. Lo Presti, come è nata l’idea di realizzare un nuovo sito dedicato a Igino Giordani e quali le novità? Viviamo in un’epoca sfidante sotto molti punti di vista: la pace e la guerra, la giustizia e le disuguaglianze, le migrazioni e l’accoglienza, il lavoro e la disoccupazione… e dato che Igino Giordani ha curato questi temi con sapienza e ispirazione, molti cercano di rovistare fra i suoi discorsi, i suoi scritti, le sue testimonianze, per trovare una luce che possa orientarli nelle scelte attuali. Per questo abbiamo deciso di potenziare il sito internet, rinnovandolo completamente, adattandolo alla grafica e alla operatività più moderne. Così metteremo a disposizione del pubblico interessato i materiali principali che ne illustrano il pensiero e la vita. In che modo la figura di Foco può farsi strada nell’oggi che viviamo ed essere d’ispirazione anche per le nuove generazioni? Alla veneranda età di più di 70 anni, Igino Giordani è stato considerato un “mito” da tanti ragazzi e adolescenti che circolavano nei giardini del Centro Internazionale del Movimento dei Focolari a Rocca di Papa (Italia), e lo incontravano seduto su una panchina. Amavano intrattenersi con lui, per parlare di cose profonde, o semplicemente per raccontare qualcosa delle loro esperienze. Oggi i giovani hanno ancora bisogno di miti e di eroi e spesso li cercano nei luoghi più impensati (lo sport, il cinema, i videogiochi, i social, gli influencer). Imbattersi in Igino oggi, significa conoscere la storia di un eroe vero, che ha davvero fatto la guerra, che ha sul serio scelto la pace, che ha realmente sfidato i potenti per rimanere coerente con i propri ideali. Di solito si crede che la gioventù sia il tempo degli ideali che, con la maturità, sono destinati a crollare. Igino è rimasto giovane fino all’ultimo perché, come amava dire, “nello spirito non s’invecchia mai”. Agganciarsi alla sua esperienza significa ascoltare il suo insegnamento: vivere per l’ideale dell’unità è la cosa più entusiasmante che gli sia capitata. E alla migliore fruibilità del sito e alla sua nuova veste grafica si aggiunge anche la creazione di una pagina Instagram già on line, il primo canale ufficiale interamente dedicato ad Igino Giordani (Igino_giordani_official), per entrare in contatto con lui, cittadino del mondo e vero influencer del nostro tempo.
Maria Grazia Berretta
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Mar 23, 2022 | Focolari nel Mondo
Un conflitto, quello dell’Ucraina, che stiamo seguendo in tempo reale, attraverso il lavoro dei giornalisti inviati, le notizie diffuse via web e social. Assistiamo ogni giorno al dramma umano di grandi masse che devono scappare dalle bombe, per lo più bambini e donne. E, nello stesso tempo, silenziosamente, i gesti d’accoglienza si moltiplicano in tanti Paesi europei. Ecco alcune testimonianze. Un mese fa, nessuno di noi avrebbe potuto immaginare che oggi avremmo avuto più di tre milioni di rifugiati dall’Ucraina. Invece è la realtà che stiamo vivendo non solo nei Paesi vicini alle zone di conflitto, ma ormai in tutti i Paesi d’Europa e oltre. Praticamente da un giorno all’altro ci si è dovuti organizzare per accogliere i fratelli ucraini, in maggioranza bambini e donne, che scappano dall’orrore. “Quando è iniziato il conflitto e sono arrivate le prime persone dall’Ucraina – dice Manuela da Berlino, in Germania – per me è stata anche una risposta all’annullamento forzato dell’annuale appuntamento dei Focolari che chiamiamo Mariapoli europea:accogliere le persone come meglio possiamo, è ora la mia, la nostra Mariapoli. Questo è ciò che Dio vuole da me, da noi”. E da Monaco, sempre in Germania, Dora racconta: “La casa dei sacerdoti presso la quale lavoro ha accolto due donne e un bambino di 12 anni. Non parlano né tedesco né inglese, ma ci capiamo con la traduzione via web sui nostri cellulari. Qualche sera fa, dopo la cena, ho chiesto loro se avevano bisogno di qualcosa. La madre mi ha risposto: ‘Sì, ho bisogno di un paio di scarpe n. 42 per mio figlio’. In quel momento ho sentito Chiara Lubich molto vicina a me e ho capito che eravamo sulla strada giusta”. Dora fa riferimento ad un fatto successo a Chiara Lubich durante la seconda guerra, quando un povero le aveva chiesto un paio di scarpe da uomo n.42, e, contemporaneamente un’amica le aveva consegnato proprio un paio di scarpe di quella misura che per la sua famiglia era in più. Oggi per ospitare i rifugiati dall’Ucraina, anche alcune strutture di accoglienza dei Focolari vengono messe a disposizione. Già il 3 marzo 2022, i primi 5 rifugiati (2 giovani madri con i loro bambini) hanno potuto trovare alloggio, grati per la doccia calda e per il cibo ricevuto nel centro Mariapoli ‘dialog.hotel.wien’, vicino a Vienna, in Austria. Il giorno seguente hanno poi proseguito il loro viaggio in treno. Dieci giorni dopo, sono arrivati 34 rifugiati, tra cui 15 bambini, che sono stati accolti da 1 a 5 notti. Lo stesso succede con i Centri Mariapoli della Germania: Zwochau/Lipsia, Solingen/Colonia, Ottmaring/ Augsburg.
Venticinque giovani della Germania nord-occidentale hanno partecipato ad una corsa di beneficenza per gli orfani ucraini sabato 12 marzo 2022. Un grande gruppo ha corso a Solingen e da Colonia, Monaco e anche da Graz altri partecipanti si sono uniti e hanno corso con loro. In totale, i giovani hanno fatto più di 250 chilometri e hanno raccolto più di 10.000 euro! Poi si sono collegati attraverso una videoconferenza con le focolarine che sono a Ucraina per un momento di condivisione di esperienze. E non solo ci si prende cura dei rifugiati o si raccolgono soldi, vestiti o generi alimentari, ma c’è bisogno anche di sensibilizzare all’idea della pace.
Margarete D. é insegnante e con la sua classe a Krefeld (Germania) ha iniziato una campagna speciale. Ha colto tra i bambini il grande desiderio di fare qualcosa di concreto. Così hanno dato vita all’azione “Cartoline per la pace”. Alcune frasi sono state tradotte in russo e meticolosamente scritte dai bambini in lettere cirilliche accanto alla versione nella loro lingua madre, per essere inviate a chi ha la possibilità di fermare gli scontri. C’è ancora molto da fare. Intanto si cerca di organizzare al meglio gli aspetti logistici dell’accoglienza per supportare a lungo l’accoglienza dei profughi, nella speranza che si metta presto fine a questo conflitto come ha detto anche Papa Francesco nell’Angelus di domenica 20 marzo 2022 supplicando: “ tutti gli attori della comunità internazionale perché si impegnino davvero nel far cessare questa guerra ripugnante”.
Carlos Mana
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Dic 25, 2021 | Spiritualità
Accogliere Gesù bambino nella grotta fredda del nostro cuore; dare ospitalità a quella Luce che non aveva trovato posto altrove e decide di splendere su di noi rendendo nuove tutte le cose. Igino Giordani, in poche parole, ci racconta il Natale. Gesù nacque in una stalla, per dimostrarci che può nascere anche nel cuore nostro, che è un locale non dissimile. E quando nasce nel cuore nostro, come sulla grotta, si levano a cantare gli angeli, splende nella notte la luce, e piove in terra la pace. Gesù, col suo Natale, iniziò una Rivoluzione: prese l’uomo dalle stalle e lo innalzò alle stelle. Schiavo del più forte, ne fece il fratello, l’eguale. Non si può ridurre tutto a canzoncine e candelette. Dio non si prende in giro. Il Padre nostro in cielo reclama il pane nostro in terra. E’ chiaro: permane l’azione di chi vuol renderci schiavi di nuovo; riprenderci la libertà. E questo con pressioni di vario genere (…). Si decade dalla libertà e si decade dalla carità: e così si vive secondo la carne, e invece che servi volontari del fratello diveniamo suoi sfruttatori. E invece questa è la legge, questa la giustizia: trattare il fratello come tratto me. Servizio reciproco, dove giustizia e carità sono tutt’uno. Sono Dio che vive in noi: il Verbo – la Ragione – che si incarna fra noi, e fa fiorire sulle stalle le stelle.
Igino Giordani, «La Via», 24.12.1949
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