Feb 15, 2023 | Cultura, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo
Immergersi nel senso del dialogo e confrontarsi per poterlo vivere concretamente ogni giorno. È questo l’obiettivo principale degli 8 webinar promossi dal progetto “DialogUE: Diverse identità alleate aperte per generare un’Europa unita”. Un percorso per approfondire e cogliere la bellezza di questa arte, aperto a tutti. Ci si può capire tra cristiani, musulmani e altre religioni? Si può lavorare insieme a chi, pur dello stesso credo, lo vive con espressioni d’avanguardia o al contrario ancorato alle tradizioni? Ci si può capire tra chi crede in un Dio eterno, e chi non ha aldilà? Come possiamo costruire un’Europa unita fra Paesi dell’est e dell’ovest così diversi in storia, cultura, sviluppo, tradizione? Sono questi i quesiti che muovono il progetto DialogUE – Diverse Identities Allied Open to Generate a United Europe, un progetto nato in Europa in particolare attraverso l’Associazione Internazionale New Humanity, espressione del Movimento dei Focolari che, fin dalla sua nascita, ha fatto del dialogo uno stile di vita; una missione per la quale si impegna quotidianamente a vari livelli insieme a tante organizzazioni che sentono la stessa passione per edificare società più fraterne. Dopo avere ricevuto un riconoscimento e finanziamento dal programma CERV della Commissione Europea, l’obiettivo di questo progetto che mette al centro persone e valori, è quello di raccogliere nell’arco di due anni i frutti che nascono dal dialogo spesso sfidante fra gruppi diversi, per plasmare un’Europa che sia sempre più espressione di quell’”unità nella molteplicità” che è il suo motivo di essere.
Su questa base, e in collaborazione con Fondazione per Sophia, dal 18 febbraio 2023 sarà possibile partecipare ad un approfondimento sul dialogo attraverso un corso online articolato in 8 appuntamenti; dei webinar aperti a tutti da poter seguire in lingua italiana con traduzione in inglese, francese, ungherese. I primi quattro ci permetteranno di immergerci nel senso del dialogo e saranno condotti da Roberto Catalano, esperto internazionale di dialogo. Seguiranno 4 approfondimenti in ambiti specifici, offerti a più voci ed espressione di altrettanti laboratori in corso sul territorio nonché fra persone e cittadini di vari Paesi in Europa. Il calendario, con le varie tematiche da affrontare, sarà articolato in questo modo:
18/02/2023 dalle ore 15 alle 17 – La necessità dell’identità
21/02/2023 dalle ore 19 alle ore 21 – Al di là dell’impossibile. Esperienza di 2 anni di dialogo online tra est-ovest Europa
25/02/2023 dalle 15 alle 17 – L’inevitabilità dell’ ‘altro’
03/03/2023 dalle ore 19 alle 21 – Insieme per l’Europa
04/03/2023 dalle 15 alle 17 – Il segreto del vero rapporto: la Regola d’oro
11/03/2023 dalle 15 alle 17 – Dialogo e fraternità o fraternità e dialogo
23/03/2023 dalle ore 17 alle 19 – Secolarità contro religione? Imparare dagli opposti. L’esperienza fra Cristiani e Marxisti
25/03/2023 dalle ore 15 alle -17 – Dialogo Interreligioso: nascita, sviluppi e profezia
Un vero e proprio cammino che risponde al bisogno di comunicare e di scoprire le ricchezze di ognuno, valorizzando nello specifico ciò che unisce e guardano alle differenze come un terreno fecondo per crescere pazientemente nel rispetto di tutti. È possibile partecipare compilando il modulo di iscrizione al seguente link: https://forms.gle/mhvoaTkdrfdqc9kV9 Per ricevere maggiori informazioni rivolgersi all’indirizzo: dialogue@new-humanity.org.
a cura di Maria Grazia Berretta
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Feb 3, 2023 | Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Testimonianze di Vita
Essere comunità è più del semplice stare insieme. Vuol dire rispondere ad una chiamata e costruire: dar vita ad una famiglia sostenuta dalla Parola e ritrovarsi. É quanto raccontano in questo video alcune persone che nel luglio scorso hanno partecipato alla Mariapoli di Terra Santa. È una brezza leggera quella che accarezza le antiche rovine della Chiesa di San Giorgio, a Taybeh, l’unico villaggio interamente cristiano della Terra Santa, il luogo, narrano le scritture, dove Gesù venne a riposare con i suoi prima della Passione. E proprio qui, tra l’8 e il 9 luglio 2022, adulti, giovani e bambini del Movimento dei Focolari, si sono ritrovati insieme per vivere una Mariapoli davvero speciale, un momento di fraternità e di vera comunione. “La Mariapoli è un momento per trovarsi in famiglia – racconta Mayra, da Betlemme. In genere si organizza ogni anno ma per via della pandemia non abbiamo potuto. Quest’anno, dopo tre anni ci siamo riusciti e per me è come prendere una pausa della mia vita e ricaricarmi spiritualmente”. “Essere testimoni dell’amore” è stato il titolo di questa due giorni che ha visto la partecipazione di persone provenienti da varie zone del Paese, da Haifa, Nazareth, fino a Gerusalemme, Ramallah, Betlemme e Gaza. Nonostante le difficoltà sociopolitiche e culturali, che caratterizzano la Terra Santa, il desiderio di godere della bellezza e di vivere in comunità diventa una scelta capace di superare barriere fisiche e spesso anche interiori. È la comunità, infatti, il luogo in cui raccogliere valori che diventano nutrimento, edificare un presente e un futuro rispettoso della dignità di tutti; il luogo dove l’ascolto e la testimonianza dell’altro alla luce del Vangelo ci invita a comprendere meglio l’opera di Dio nella nostra vita e, più di ogni altra cosa, dove nessuno è solo. Lo raccontano Marcell e Boulos, da Nazareth, che nel loro cammino hanno potuto fare esperienza di incontro e famiglia proprio nel momento più doloroso della loro vita, dinanzi alla morte del loro ultimo figlio, Jack. E ancora Khader, da Gaza, che nonostante le fatiche quotidiane da affrontare nel contesto in cui vive, ripone la sua speranza in Dio, riconoscendo con gioia la bellezza della vocazione a cui è chiamato: quella alla felicità.
Maria Grazia Berretta
Attivare i sottotitoli in italiano https://youtu.be/cCMZ1jlYzhA (altro…)
Nov 18, 2022 | Cultura
Presentato al Parlamento europeo a Bruxelles (Belgio) il documento di posizioni condivise tra cristiani e marxisti verso una comune etica sociale, frutto di un cammino lungo otto anni (e due secoli). Un progetto di dialogo trasversale: è così che si autodefinisce Dialop, il lavoro in atto tra cristiani e marxisti in Europa da alcuni anni, che ha preso la spinta decisiva dopo un incontro in Vaticano di alcuni rappresentanti della sinistra europea con papa Francesco (leggi anche: Dialop: cristiani e marxisti al lavoro insieme).
Lo scorso 8 novembre, col supporto del gruppo della Sinistra al Parlamento europeo, in collaborazione con il Movimento Politico per l’Unità e New Humanity, nell’edificio Altiero Spinelli, 40 persone si sono riunite in presenza da 9 Paesi dell’Unione e altre hanno seguito in streaming la presentazione del position paper “Alla ricerca di un comune futuro in solidarietà”. Il documento sulle posizioni comuni nel dialogo cristiano socialista, scritto dal prof. Michael Brie – presidente del comitato scientifico della fondazione Rosa Luxemburg e – dal sociologo belga prof. Bennie Callebaut dell’Istituto Universitario Sophia, analizza come da antagonisti nel passato, cristianesimo e marxismo abbiano davanti un altro muro da abbattere, quello del capitalismo selvaggio, e come trovino affinità sorprendenti nel presente. Nel messaggio e nella persona di papa Francesco trovano anche una figura che unisce, un leader e un compagno di viaggio. “Nelle lotte comuni – afferma il position paper – stiamo lavorando a progetti guidati da visioni condivise”. Quali siano questi progetti, nel documento è declinato con delle piste di lavoro: “un’economia della vita; una comunità curante; una politica di trasformazione solidale; un mondo in cui ci sia spazio per molti mondi; la dignità di ogni individuo in un mondo ricco di beni comuni; e per un insieme di pace”, e la domanda su come essi si esprimano nel concreto, al momento del dibattito, è dunque inevitabile. La esprime il prof. Léonce Bekemans (Cattedra Jean Monnet, Università di Padova). A rispondere è Walter Baier, di transform!europe, tra gli iniziatori e coordinatori di Dialop: “Ci muoviamo su tre livelli”, spiega, “il dialogo, come iniziativa culturale, per arrivare a diventare un think tank; coinvolgere le persone nel lavoro per la solidarietà, come è stato per le iniziative per migranti e rifugiati; suscitare un coinvolgimento a livello politico soprattutto per la costruzione della pace”. A fare gli onori di casa è Marisa Matjas, eurodeputata portoghese del Bloco de Esquerda, vice presidente del Partito della Sinistra Europea al Parlamento Europeo. Ricorda con passione le parole di papa Francesco ai membri del Parlamento Europeo nel 2014 “dette nel momento in cui avevamo più bisogno di sentirle”. “Ci ha parlato lui di tenere viva la democrazia in Europa, di occupazione e diritti dei lavoratori, di istruzione, migrazioni, nel momento in cui l’UE ignorava i massicci movimenti di persone in arrivo dalla Siria; ha parlato anche della dignità dei diritti umani, abbiamo molte cose in comune su cui dobbiamo lavorare insieme”.
“Oggi abbiamo bisogno, come del pane con cui vivere, di visione, di spirito, di alleanza. E’ l’ora di sperare e far sperare «al plurale». A questo c’invita Dialop”, afferma il teologo Piero Coda nel suo intervento di apertura sui “Comuni sentieri verso una società globale, giusta e fraterna”. Un plurale che chiede e invita ad allargare sempre più le alleanze, non solo il mondo cattolico, ma tutto il mondo cristiano, in una dimensione ecumenica, non solo il cristianesimo, ma le religioni, non solo la sinistra, ma le varie anime politiche che si impegnano per il bene comune, la difesa dell’ambiente. Certo, occorre lo sforzo iniziale di mettere da parte la pretesa – citando il documento di “avere il monopolio della verità”. “Un’etica sociale trasformativa e trasversale deve contare sul contributo di altri attori e tradizioni, insieme a marxisti e cristiani, che sono presenti nel nostro continente e hanno visioni del mondo diverse”, ribadisce in proposito don Manuel Barrios Prieto, Segretario Generale di COMECE, includendo il concetto di fraternità umana, a partire dalla firma del documento di Abu Dhabi del 2019 e dalla Fratelli Tutti. Un impegno rinnovato nel dialogo riparte da Bruxelles, con uno slancio di inclusività, coscienti che il dialogo è un “lavoro in corso permanente”.
Maria Chiara De Lorenzo
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Ago 12, 2022 | Cultura, Ecumenismo
Il V Summit di Halki si è svolto in Turchia dal 8 al 12 giugno 2022. Sostenere il futuro del pianeta insieme, è il titolo di questa edizione promossa dal Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli insieme all’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI-Italia). https://www.youtube.com/watch?v=IVDXDzIX5mM&list=PL9YsVtizqrYtRzIRPgjiIk5yzCtFx5lrU&index=1&t=45s (altro…)
Nov 20, 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
Con un linguaggio semplice, come quello di Gesù che per spiegare il “suo regno” usava termini e paragoni sotto gli occhi di tutti, Sándor ha cominciato a raccontare come cercava di incarnare il Vangelo in tutto quello che faceva. Si è formato attorno a lui un assiduo gruppo di agricoltori e periodicamente si sono incontrati per scambiare gioie, dolori, conquiste e progressi… In loro è sbocciata la convinzione di avere una missione. Il loro rapporto con la natura, fonte di saggezza, era un bene da trasmettere anche a chi stava in città. Da questa scintilla al passo di incontrare anche dei sindaci è stato breve. Dagli incontri tra contadini e sindaci è emersa forte la necessità di creare un’alternativa alla globalizzazione che omologa e spegne valori e tradizioni. Così nel settembre del 2016 hanno realizzato un incontro che, con esperienze e interventi di specialisti, aveva lo scopo di trovare il modo per dare un’anima al Paese cominciando dalla campagna. Erano 350 partecipanti, dei quali 20 sindaci. Lo scorso settembre il 2° incontro, stavolta a Újkígyós, un comune a sud-est dell’Ungheria che, nonostante un anticipato freddo, ha visto 500 partecipanti, 27 stand che esponevano formaggi, tappeti fatti a mano, miele, piccoli mobili, marmellate… Con gratuità e generosità i contadini provenienti da molti comuni, villaggi e borghi hanno offerto il meglio dei loro prodotti culinari e di artigianato. Hanno portato anche cavalli per far girare i bambini. Una vera festa popolare.
I conferenzieri, specialisti in ecologia, agricoltura, inquinamento acustico, agricoltori, ricercatori e professori di università, erano già legati fra loro da una reale amicizia. È questo non soltanto il segreto del successo ma anche la via realizzabile per arrivare a dare un contributo di vera fraternità. Anche il Sindaco del Comune, che ha messo a servizio dell’evento gruppi folcloristici, ha rilevato che vedeva nella comunità una “nuova anima”. Il parroco ha sottolineato l’efficacia del modo di evangelizzare che aveva sperimentato. Uno degli organizzatori mi diceva: «Non abbiamo avuto nessun aiuto politico o di istituzioni: tutto è dono. L’incontro non è costato un centesimo: dalle sedie, alle tende, ai tavoli. Qui, come vedi, tutti si ritrovano fratelli, perché nei villaggi il rapporto umano, l’amicizia è la forza vincente.
Nelle città sono altri i modi di rapportarsi. Si creano circoli, club di interesse, luoghi di divertimento… ma la gente è isolata. Non si conoscono fra di loro gli abitanti di uno stesso condominio. Sentiamo che la gente della campagna può dare un contributo al Paese, può essere l’anima. Il contadino, per il contatto che ha con la natura nutre un’anima religiosa e sa il valore e il prezzo di ogni cosa e riconosce nell’uomo la sacralità a cui papa Francesco continuamente ci richiama. Questo incontro ci sembra un piccolo passo non solo per la Chiesa stessa ma anche per la società». È intervenuto anche Csaba Böjte (ofm), un francescano della Transilvania (Romania) famoso non solo nella sua terra ma in Ungheria e nell’est-Europa dove, con la collaborazione di volontari, accoglie dal 1992 bambini e ragazzi con situazioni familiari difficili. Oggi le case sono 82 ed ospitano 2500 bambini. Quello di Sándor è un sasso gettato nell’acqua che con le sue onde si allarga, si allarga. Tanino Minuta (altro…)