Marisa Baù, il grazie della famiglia
“Il notevole numero di persone che con ogni mezzo hanno desiderato esprimere i loro sentimenti di partecipazione per la scomparsa della nostra amata Marisa ci pone nell’impossibilità di ringraziare personalmente tutti. Lo facciamo in questo modo esprimendo, oltre il ringraziamento, il nostro profondo senso di gratitudine per tanto affetto per la nostra Marisa e noi stessi. Famiglia Baù” (altro…)
Basta perder tempo, cambierò direzione
«Mia sorella Maria Assunta, per una leucemia fulminante, non c’era più. Un senso d’impotenza mi investì. Che senso ha la vita – mi chiedevo – se la morte porta via con sé sogni, desideri, conquiste…? Tutto perse senso. Non volevo più vivere. Mi tornarono in mente gli ultimi istanti di vita di Maria Assunta. Le forze l’avevano abbandonata. Anche alzare le palpebre degli occhi era una fatica immane che poteva costarle la vita. Tuttavia, mentre la riportavano a casa, uscendo dall’ambulanza in barella, alle voci dei parenti e degli amici venuti a darle l’ultimo saluto, ebbe un sussulto. Vidi un cambiamento improvviso sul suo volto. Non solo aprì gli occhi ma alzò la testa e sorrise ad ognuno. E non smise di sorridere fin quando non salutò tutti. Solo quando sentì chiudersi le porte di casa alle sue spalle, lasciò cadere la testa sul cuscino e… subito entrò in coma.
Perché l’aveva fatto? Mentre riflettevo su quest’assurdità, mi sembrò di capirne il perché. Quell’amore che la spingeva a preoccuparsi di tutti meno che di lei, le aveva permesso, in un certo senso, di vincere la morte e i suoi occhi ne erano la testimonianza più palese: non traspariva la paura di morire ma una serenità che sembrava volesse consolare le persone vicine, quasi a dire: “State tranquilli perché io sono felice”. Come un lampo un pensiero attraversò la mia mente: “Antò quello morto sei tu, Assunta è viva!”. Allora mi dissi: “Basta perder tempo! L’unica direzione che la mia vita può prendere è l’amore”. Iniziai nelle piccole cose, ad amare le persone che mi erano accanto, con molta semplicità. Ma con il tempo questa fiammella si andava spegnendo, perché amare sempre, era molto impegnativo e non sempre c’era risposta al mio modo di fare, anzi, a volte, incontravo la derisione. In quel periodo ebbi occasione di ascoltare una videoregistrazione in cui Chiara Lubich parla del dolore di Gesù in croce, quando grida “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Mi sono sentito come liberato. Chiara in pochi minuti aveva sciolto ogni nodo. Nonostante non sapesse nulla di me, era lì a spiegarmi la vita. Mi ha fatto capire che nessun dolore doveva essere disprezzato ma bensì amato, perché contenuto nel dolore di Gesù. La parola “assurdo” poteva descrivere perfettamente il mio stato d’animo alla morte di mia sorella. È assurdo morire a 20 anni! Ma, quando ho accettato quell’assurdo, ho ritrovato il senso della mia esistenza e ho capito, come ha fatto mia sorella, che si può vincere la morte. Antonio (Teramo) (altro…)
Focolari Italia: nuovo impegno per il Paese
La morsa del freddo che ha attanagliato tutta l’Italia già nel fine settimana scorso potrebbe essere la metafora del livello e della complessità della crisi in cui si trova l’Italia. C’è piena avvertenza che l’accantonata litigiosità tra i partiti e la discesa dello spread (il differenziale tra titoli tedeschi e italiani) non sono elementi sufficienti per sentirsi avviati sulla buona strada. Con questa consapevolezza era stato fissato da tempo per il 3-5 febbraio a Castel Gandolfo un appuntamento tra i responsabili di ogni livello del Movimento dei focolari in Italia. Un numero così ampio di persone coinvolte (400), due giorni e mezzo di analisi, dialogo ed elaborazione, un obbiettivo preciso: cosa fare di più e meglio per l’Italia di oggi? Tutti questi ingredienti hanno reso questo convegno un unicum, perché mai si era svolto in passato qualcosa di analogo.
I risultati indicano prima di tutto un rinnovato impegno comunitario nei confronti del Paese, che si vuole manifestare attraverso alcune priorità maturate e condivise. Ed ecco che, sul versante della politica, i Focolari italiani hanno deciso di far proprio l’impegno già avviato dal Movimento politico per l’unità, quello di sollecitare la riforma della legge elettorale vigente, attraverso un primo appuntamento alla Camera dei deputati e un lavoro di sensibilizzazione, regione per regione, dei parlamentari di tutti i partiti. Sul fronte dell’economia e del lavoro, verrà potenziata e resa più capillare la rete esistente tra domanda ed offerta di lavoro tra tutte le aree del Paese, mentre pensando ai giovani e alla necessità di creare lavoro, l’incubatore di nuove aziende che funziona su scala regionale nel Polo imprenditoriale di Loppiano, alle porte di Firenze, acquisirà una dimensione nazionale per offrire servizi dovunque si intenda creare lavoro.
Riguardo all’emergenza educativa e alla legalità si apriranno nuovi cantieri e si potenzieranno quelli in funzione in modo da coordinare con maggiore efficacia le iniziative intraprese, facendo diventare i due temi il filo rosso che unirà varie operazioni dei Focolari svolte nei diversi territori del Paese. Sul fronte dell’immigrazione, dell’integrazione e del dialogo interreligioso s’è resa necessaria un’aggiornata mappatura delle varie attività (dall’assistenza alla formazione culturale) presenti da Lampedusa a Varese a favore di chi arriva in Italia.
Analoga fotografia dovrà essere scattata per la presenza attuale dei membri del Focolare in tutti gli organismi di partecipazione della Chiesa cattolica, dalla parrocchia sino agli organismi Cei. Rinnovato e ancor più convinto sostegno è stato manifestato con molta passione per due significative frontiere: il profondo rapporto con le comunità islamiche in varie regioni e le scuole di partecipazione per giovani del Movimento politico per l’unità. Da novembre scorso sono state aperte le ultime dieci. Risultati molto concreti a favore del futuro del Paese. 08-02-2012 di Paolo Lòriga Fonte: Città Nuova (altro…)
Un manto di neve per salutare Marisa
Lunedì 6 febbraio, nella località di Cugy, 350 persone hanno preso parte alla cerimonia funebre per dare l’ultimo saluto a Marisa Baù in terra elvetica. La S. Messa è stata concelebrata da 8 sacerdoti. Il vescovo del luogo mons. Charles Morerod e mons. Jean-Claude Périsset, nunzio apostolico a Berlino, originario di Estavayer-le-Lac, vicino Montet, hanno espresso nei loro messaggi la loro partecipazione, vicinanza e sostegno ai familiari e ai focolarini di Montet. Marithé Vuigner, co-responsabile del Centro di Montet, ha ripercorso in un breve discorso i 40 giorni, dalla scomparsa del 20 dicembre al ritrovamento del cadavere, e un breve profilo di Marisa Baù. Dopo la cerimonia la salma è stata trasportata in Italia, accompagnata da alcuni parenti che erano presenti a Montet e da un gruppo di focolarini.
Grande folla ad attendere Marisa alla chiesa della frazione Sasso di Asiago, l’indomani martedì 7 febbraio, per darle l’estremo saluto alle esequie celebrate dal parroco di Gallio, don Lauderio Dal Bianco. A nome dei familiari una nipote ha espresso il saluto a Marisa, mettendo in luce il suo amore per la famiglia e per la vita. I referti dell’autopsia che dovrebbero accertare le cause della morte potrebbero arrivare nel giro di un mese. “Ci troviamo di fronte ad una situazione tragica, dolorosa, in cui vediamo il Movimento più identificato che mai con i drammi dell’umanità di oggi”, ha scritto in questi giorni Maria Voce alle comunità del Movimento. E continua: “Ci rimane come conforto la testimonianza della generosità con cui Marisa si è data a Dio, con cui ha vissuto tutti questi anni, in piena donazione nei confronti delle altre focolarine, del lavoro che le era affidato e che portava avanti con responsabilità e impegno. Credendo più che mai nell’amore di Dio per Marisa, continuiamo a pregare per lei e per tutti i suoi familiari”. Leggi l’articolo integrale su Città Nuova: http://www.cittanuova.it/contenuto.php?TipoContenuto=web&idContenuto=333590 Per info: area stampa: https://www.focolare.org/area-press-focus/it/news/2012/02/01/marisa-bau-1963-2011/ (altro…)