Apr 21, 2006 | Chiesa
Gioia di aver “vissuto uno spirito di famiglia”, “condiviso anche le difficoltà”, “pregato in profonda unità” e “aver partecipato a un grande momento di Chiesa”: alcune delle impressioni a caldo raccolte tra gli oltre 1000 sacerdoti, diaconi permanenti e
seminaristi, provenienti da 52 Paesi a conclusione del Congresso “Chiesa oggi. Spiritualità di comunione e dialogo”, svolto dal 19 al 21 aprile a Castel Gandolfo (Roma), con la presenza anche di partecipanti di altre Chiese. L’incontro era iniziato con un’ampia riflessione su “La figura del sacerdote e del diacono oggi: il vissuto e le sfide”. Testimonianze di varie parti del mondo e interventi di esperti hanno evidenziato, in questa prima tappa, le sfide cui si trova a far fronte la Chiesa nel nostro tempo, e con essa i sacerdoti: crisi di credibilità e di incidenza, frammentazione sociale e culturale, individualismo e superlavoro; e ancora: povertà, conflitti e ingiustizie. Ma proprio in mezzo alle difficoltà – si è detto – si stagliano anche segnali di speranza, tra cui una diffusa “sete di Dio” alla quale bisogna imparare a rispondere, il moltiplicarsi delle piccole comunità ecclesiali e l’apporto dei nuovi carismi. L’idea-chiave del Congresso è stata messa in luce dal messaggio di Chiara Lubich: “Gesù crocifisso e abbandonato è Colui che ha aperto agli uomini la via alla fraternità universale”. È nel momento dell’abbandono che Egli ha ristabilito il rapporto fra gli uomini e Dio. Ma egli è “il vincolo d’unità anche fra gli uomini. Ecco perché si parla di Lui: Egli è il vero sacerdote!”. Da qui un preciso augurio: che “ognuno veda in Lui il suo modello, affinché la Chiesa oggi si trovi arricchita di sacerdoti-Cristo, sacerdoti-vittime per l’umanità; autentici Cristo, pronti a dare la vita per tutti”. La seconda tappa del congresso è stata dedicata alla Chiesa-comunione e all’imprescindibile bisogno di una spiritualità di comunione. Giuseppe Maria Zanghì, responsabile del Centro studi del Movimento, ha parlato del “passaggio epocale da una spiritualità e visione dell’uomo prevalentemente individuale ad una visione che allarga l’interiorità del singolo alla comunione con ogni uomo e ogni donna”. Don Silvano Cola, del Movimento sacerdotale dei Focolari, ha quindi raccontato del suo incontro con la spiritualità dell’unità, mettendo in luce tre dimensioni fondamentali per la vita cristiana e sacerdotale oggi: “scoprire Dio-Amore come ‘tutto’ dell’esperienza cristiana; saper vedere tutti come figli di Dio; centrare la propria vita in Gesù crocifisso che, anche nel momento della sua separazione dal Padre, si rimette a Lui per amore”. Quella sera, la preghiera è stata animata da sacerdoti e seminaristi ortodossi, con l’inno Akathistos, rivolto alla Madonna. Con la mattinata del 20 aprile, il convegno è giunto al suo nucleo centrale. Unità, comunione e reciprocità – si è detto – restano un’utopia se non affondano le radici in un amore che si misura sulla radicale donazione di Gesù in croce. Tra gli altri ne hanno parlato due parroci che hanno saputo suscitare numerosi frutti in ambienti assai restii alla vita ecclesiale, e un sacerdote italiano impegnato in Brasile tra i “meninos da rua”. Durante la seconda giornata la concelebrazione della Messa è stata presieduta da mons. Gian Carlo Bregantini, vescovo di Locri, in Calabria, testimone del coraggio evangelico nella lotta alla criminalità organizzata. Nel pomeriggio, mons. Aldo Giordano, Segretario generale del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, ha proposto stimolanti riflessioni sul tema “Per una pastorale della comunione”.
Alcune testimonianze hanno poi offerto esempi di una pastorale missionaria. Tra queste, l’esperienza di sacerdoti e laici della parrocchia romana di San Giovanni della Croce, dove si coniugano in maniera armoniosa e feconda le energie e le metodologie dei nuovi Movimenti ecclesiali con le strutture parrocchiali. E ancora, un’azione di aiuto alla Bosnia portata avanti da un centro per i giovani in Germania che si è trasformata in un’esperienza di evangelizzazione, con riflessi in 45 Paesi. Infine, la testimonianza di un giovane sacerdote brasiliano sul crescere di oltre 2000 piccole comunità che, nella diocesi di Ponta Grossa, animano la vita della Chiesa e il tessuto sociale con l’arte evangelica d’amare. In primo piano, nella mattina del 21 aprile, l’aspetto della cultura e del dialogo, con la riflessione di don Pasquale Foresi, primo focolarino sacerdote, sul tema “Una nuova scuola di pensiero”, seguita dagli interventi di Vera Araújo e Carlos Clariá del Consiglio generale del Movimento dei Focolari, su “Anima del mondo: orizzonti nuovi della missione oggi”. Punto d’arrivo del Convegno è stato un intenso momento di preghiera, col quale i partecipanti hanno preso l’impegno – riproposto a nome di Chiara Lubich da Natalia Dallapiccola, sua prima compagna – di conformare la loro vita al modello di Gesù in croce per andare incontro ai molteplici volti del dolore nel mondo di oggi e “prosciugare le acque della tribolazione in molti cuori vicini e lontani”. Nel saluto finale, uno dei promotori del Convegno, don Silvano Cola, ha detto: “Come 2000 anni fa ai suoi apostoli, Gesù oggi sembra dirci: ‘Andate in tutto il mondo e annunziate il Vangelo vissuto’!”. Per ulteriori informazioni: chiesaoggi.focolare.org (altro…)
Apr 20, 2006 | Chiesa
Saranno rappresentate oltre 50 nazioni, dalla Tailandia agli USA, dall’Olanda al Burundi e al Venezuela. Un’occasione, quindi, di dialogo e di unità nella varietà delle espressioni culturali e delle esperienze ecclesiali. Interverranno pure ministri di altre Chiese cristiane. All’origine dell’incontro una constatazione: “Nella misura nella quale noi stessi siamo trasformati – ha detto papa Benedetto XVI – possiamo vedere la presenza del regno di Dio e farla vedere agli altri”. In questo senso, come ha osservato Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, “oggi i tempi esigono più che mai l’autenticità: occorrono sacerdoti-Cristo, pronti a morire per tutti”. Nell’intento di leggere insieme i “segni dei tempi”, il Convegno si confronterà con le sfide che pesano oggi sulla vita dei sacerdoti: crisi di credibilità e di incidenza, frammentazione sociale e culturale, individualismo e superlavoro. Ma metterà soprattutto in rilievo le nuove opportunità offerte dalla dimensione della comunione. Quattro le unità tematiche secondo cui si articola il programma: Figure di sacerdoti – Una spiritualità per la Chiesa-comunione – Alle prese con i volti della sofferenza – Dialogo ed evangelizzazione. Per tre giorni si avvicenderanno approfondimenti teologici, culturali e spirituali, con testimonianze, incontri per gruppi e momenti artistici. Tutto per evidenziare vie per una nuova incidenza del cristianesimo nella società di oggi. Non a caso, il Convegno attinge alla spiritualità del Movimento dei Focolari, nota come spiritualità dell’unità che favorisce il dialogo. Per informazioni: Movimento dei focolari – movimento.sacerdotale@focolare.org C.P. 21 – 00046 Grottaferrata (Roma) – Tel. 339.2173901 (altro…)
Apr 19, 2006 | Chiesa
Carissimi, Sono molto contenta di dare il benvenuto a ciascun partecipante a questo Congresso e, in particolare, saluto i nostri fratelli cristiani, ministri di altre Chiese, che sono presenti. Vi siete dati appuntamento da tanti Paesi di tutti i continenti per approfondire insieme la spiritualità di comunione e dialogo nella Chiesa oggi. Mi è stata chiesta una parola. Ho visto che nel vostro ricco programma un posto di rilievo è stato dato al tema: “L’abbandono di Gesù”. Perché? Perché i cardini principali della nostra spiritualità sono, da una parte, Gesù crocifisso che grida “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” e dall’altra l’unità. Gesù crocifisso e abbandonato è Colui che ha aperto agli uomini la via alla fraternità universale. E’ in quel momento che Egli diviene mediatore fra gli uomini e Dio. E’ lì sulla croce che si presenta al Padre come sacerdote e insieme vittima per l’intera umanità. E perché gli uomini, per Gesù crocifisso e abbandonato, hanno potuto ristabilire il rapporto con Dio, si è reso possibile il rapporto pure fra di loro: Gesù abbandonato è il vincolo d’unità anche fra gli uomini. E l’unità è il frutto del dialogo: è il dialogo consumato. Ecco perché si parla di Lui: Egli è il vero sacerdote! Il mio augurio, accompagnato dalla preghiera, è che ognuno veda in Lui il suo modello, affinché la Chiesa oggi si trovi arricchita di sacerdoti-Cristo, sacerdoti-vittime per l’umanità; autentici Cristo, pronti a dare la vita per tutti. La Pasqua, appena celebrata, ci ricorda che al dolore della Passione è seguita la grande gioia della Risurrezione. In Lui Risorto vivo tra noi, Chiara (altro…)
Apr 18, 2006 | Chiesa
PROGRAMMA Mercoledì 19 aprile Sacerdoti e diaconi oggi – il vissuto e le sfide 09.00 Benvenuto (Wolfgang Schneck e Andrea Caelli – moderatori) Saluto (Silvano Cola, Lino D’Armi, Enrico Pepe, Hubertus Blaumeiser – responsabili del Movimento sacerdotale del Movimento dei focolari) Testimonianze-flash di sacerdoti e diaconi di diversi Continenti COREOGRAFIA “DALL’INDIVIDUALISMO ALLA COMUNIONE” (SEMINARISTI DI LOPPIANO) 10.30 Sacerdoti, diaconi e seminaristi oggi: sfide e domande Intervista di Andrea Caelli a: Wilfried Hagemann (Germania), Thomas Norris (Irlanda), Enrique Cambón (Argentina), Léon Sirabahenda (Burundi) Due seminaristi presentano i risultati di un’inchiesta CONTRIBUTO ARTISTICO (MIMO PEREZ – FILIPPINE) Messaggio di Chiara Lubich 11.45 Concelebrazione Una spiritualità per la Chiesa-comunione 16.00 Spiritualità di comunione: dal “Castello interiore” al “Castello esteriore” (Giuseppe Maria Zanghì, Responsabile del Centro studi del Movimento dei focolari) Flash storico: i sacerdoti e il Movimento dei Focolari (Silvano Cola) BRANO MUSICALE Costruire la Chiesa-comunione (testimonianze di Marco Tecilla e altri) 18.00 La profezia delle cittadelle del Movimento dei focolari (Presentazione della Mariapoli permanente di Loppiano / Incisa Valdarno) Formarsi alla comunione: scuole per sacerdoti, diaconi e seminaristi (Lorenzo Campagnolo, con partecipanti al corso annuale del Centro internazionale di spiritualità per sacerdoti e seminaristi – Loppiano) CONTRIBUTO ARTISTICO (MIMMO IERVOLINO – NAPOLI) La comunione come stile di vita (Testimonianze) 19.10 Momento di preghiera animato dai partecipanti ortodossi (Istituto delle Chiese orientali – Regensburg / Germania) Giovedì 20 aprile Le nostre radici più profonde 09.00 Momento di preghiera animato da partecipanti di varie Chiese “Ti consegno questo crocifisso” (testimonianza di Dante Sementilli) BRANO DI PIANOFORTE (ALFONSO GUILLAMON – SPAGNA) “Mettersi al posto dell’altro” (testimonianza di Carlo Malavasi) 10.20 L’abbandono di Gesù – via all’unità (Natalia Dallapiccola – prima compagna di Chiara Lubich) Gesù crocifisso e abbandonato nell’esperienza del Movimento dei Focolari (videoregistrazione di Chiara Lubich) CONTRIBUTO ARTISTICO (PIERLUIGI GRISON – LOPPIANO) Gesù abbandonato – modello del sacerdote (testimonianze) 11.45 Concelebrazione Evangelizzazione e dialogo 16.00 Per una pastorale della comunione (Aldo Giordano, Segretario generale del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee) Il primato della carità (stralcio video di Chiara Lubich) BRANO MUSICALE Andare verso tutti (testimonianze) 17.50 Concerto-testimonianza sul Card. Van Thuan (Carlo José Seno e sacerdoti di Milano) 19.10 Momento di preghiera: “Ho un solo Sposo sulla terra” Venerdì 21 aprile “Che tutti siano uno” 09.00 Una nuova scuola di pensiero (Pasquale Foresi – Direzione centrale del Movimento dei focolari) CONTRIBUTO ARTISTICO “Anima del mondo”: orizzonti nuovi della missione oggi (Vera Araújo e Carlos Clarià – Centro internazionale del Movimento dei Focolari) BRANO DI PIANOFORTE (CARLO JOSÉ SENO E ALFONSO GUILLAMON) Impressioni dei partecipanti Conclusione (Silvano Cola, Lino D’Armi, Enrico Pepe, Hubertus Blaumeiser) 11.00 Concelebrazione (altro…)
Set 12, 2004 | Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Dopo il Concilio Vaticano II si sono moltiplicati anche nelle parrocchie i rapporti ecumenici fra comunità di varie Chiese. Riportiamo l’esperienza della parrocchia Santa Isabel de Hungria , a Platanos, una località di 10.000 abitanti a sud della città di Buenos Aires (Argentina).
Una comunità viva – Durante gli anni ’70 la popolazione di Platanos crebbe rapidamente per il grande flusso migratorio dalle province interne dell’Argentina. La parrocchia di Santa Isabel è un mosaico di persone di differenti origini: italiane, spagnole, olandesi, jugoslave e ungheresi, e vi si è formata una comunità viva, aperta al confronto, alla condivisione, alla comunione con tutti. Attorno al parroco, un sacerdote italiano legato al Movimento dei Focolari, nasce ben presto un gruppo di persone, animate dalla spiritualità dell’unità, che si impegnano a vivere il Vangelo. Si incontrano periodicamente per comunicarsi la “Parola di Vita” e si raccontano le esperienze vissute, per aiutarsi nel cammino spirituale. Si crea così la famiglia con uno stile nuovo di vita che, poco a poco, si diffonde in tutta la parrocchia e nei quartieri. Coinvolge le realtà ecclesiali presenti come il Cammino Neocatecumenale, il Collegio delle Suore Ungheresi, ed apre il dialogo con cristiani delle varie Chiese. Rapporti ecumenici sempre più profondi – A favorire la nascita di rapporti fraterni tra membri di varie Chiese è stato anche il contatto con persone della Chiesa riformata. Il parroco sente il bisogno di contattare il pastore riformato e inizia fra le due comunità un rapporto che diventa sempre più profondo. Nel tempo sono nate varie attività ecumeniche svolte d’accordo con i responsabili delle rispettive Chiese: corsi biblici cui partecipano membri di varie denominazioni, un coro ecumenico di 50 persone per occasioni particolari, momenti vissuti insieme durante le ricorrenze e le feste più importanti. Ogni anno, ad esempio, alcuni giorni prima di Natale, per far sentire a tanti che non frequentano la chiesa l’atmosfera della nascita di Gesù, si è pensato di organizzare insieme, cattolici e membri della Chiesa riformata, una processione lungo le strade del quartiere con canti e musica fatti soprattutto da giovani e bambini, partendo dalla parrocchia cattolica per ritrovarsi alla conclusione nel tempio della Chiesa riformata. La Via Crucis del Venerdì Santo si svolge lungo le vie della cittadina e alcune famiglie preparano le stazioni nelle loro case. Un anno è stato proposto di fermarsi per una stazione nella casa di una famiglia della Chiesa Pentecostale che ha accolto con gioiosa sorpresa questo privilegio. Il giorno di Pasqua una giovane signora avvicinando il parroco lo ringrazia di cuore. Sua madre aveva rotto i rapporti con lei e suo marito da quando si era convertita alla Chiesa Pentecostale. Dopo la via Crucis del Venerdì Santo, li ha invitati a pranzo, ha chiesto scusa dicendo che si era resa conto che i cattolici non sono come lei credeva. Informato dei rapporti cordiali che erano nati in quella parrocchia, il Vescovo cattolico della diocesi è andato a far visita alla comunità riformata. Fu un giorno veramente importante: “E’ la prima volta – rilevò felice una signora – che un vescovo cattolico entra in un tempio riformato”. E quale non fu la sorpresa dei medici del posto nel trovarsi di fronte un pastore protestante bisognoso di cure, accompagnato da un sacerdote cattolico, e nel constatare poi come il pastore fosse oggetto di tante attenzioni da parte di cattolici. In risposta alle urgenze sociali della zona la comunità parrocchiale si sente interpellata anche dalla difficile situazione sociale del territorio. Per andare incontro alle necessità più urgenti ha fondato, da alcuni anni, la “Casa del Niño Lourdes”. Tutti i giorni una ottantina di bambini, dai tre ai quindici anni, per metà provenienti da famiglie di diverse Chiese, ricevono pasti, svolgono attività educative, sportive, ricreative. Si tocca con mano l’amore di Dio che interviene con tanta provvidenza. I bambini insieme agli educatori della Casa vivono una parola del Vangelo e pregano insieme. L’unità che si crea va oltre le diversità ecclesiali, culturali e storiche. (altro…)