Salivo le scale di casa quando mi è venuta in mente l’inquilina di fronte a me con grossi problemi di salute. Non riuscivo mai a trovare un po’ di tempo per lei e anche stavolta ero tentata di rinviare, ma il pensiero di farlo a Gesù mi ha dato la spinta. Lasciata la signora contentissima di aver fatto quattro chiacchiere con me, sono stata trattenuta da alcuni inquilini che, vedendomi, volevano sentire anche il mio parere su una vecchia questione del condominio rimasta irrisolta. Avrei voluto tagliar corto, dovevo ancora preparare il pranzo, ma mi sono fermata ad ascoltare le ragioni dell’uno e dell’altro; al tempo stesso, cercavo una soluzione che riportasse l’armonia nello stabile, ma nessuna mi sembrava praticabile. Forse quello che potevo fare era solamente amare, ascoltandoli. Alla fine hanno trovato loro stessi quella che andava bene per tutti. Dopo i saluti, come a ringraziarmi, uno di loro è tornato indietro e mi ha regalato un medaglione. Ma più importante per me era aver trovato con quelle persone un rapporto che prima non c’era.
(Fulvia – Italia)
Dieci anni dopo
Quella sera trovai mia moglie affaccendata a lavare i piatti. Come dirle che la valvola mitralica che mi teneva in vita non funzionava, che bisognava operare di nuovo a distanza di dieci anni? La prima volta c’era stato lo strazio per la separazione, per i bambini che già vedevo orfani… Poi l’accettazione e finalmente la serenità, disposto a “partire” in qualsiasi momento. Infine l’operazione, dolorosa, però con un buon recupero. Ma il dono più grande era stato sentire Dio sempre vicino a noi, proprio attraverso la conseguente limitazione fisica. Intanto, contrariamente ai pronostici dei medici, si era prolungato il miracolo di una mezza salute stabile. Ora però, d’improvviso, le palpitazioni e il senso di spossatezza mi avevano fatto tornare alla realtà. Tuttavia non persi la calma, diedi un bacio ad Adita e accennai a certe analisi che il medico mi aveva prescritto. Era sufficiente perché lei comprendesse. Mi guardò con un sorriso. Anch’io le sorrisi. Era il nostro “sì” a ciò che Dio ci chiedeva. Non dovevamo far altro che abbandonarci ancora a lui.
(Annibale – Argentina)
Non è più solo
Fin da adolescente avevo un’attenzione speciale per i poveri, gli ammalati, i soli. Tanti ne ho conosciuti, fra i quali una signora con due figli, emarginati da tutti, perché con problemi psichici. Venuta a mancare lei, essi rimasero ancora più soli, ma continuarono a considerarmi come una persona di famiglia: infatti di tanto in tanto andavo a trovarli, con aiuti vari. Più tardi anche uno di loro andò a raggiungere la mamma in Cielo. Rimase F., il fratello, considerato dai vicini di casa una persona inavvicinabile perché violento. Non usciva mai da casa, né potevo farmi accompagnare nelle mie visite perché non accettava nessuno. Vera immagine di Gesù Crocifisso, decisi di andare a trovarlo. Prima però telefonai ad un’amica di venirmi a cercare se non l’avessi richiamata dopo 30 minuti. Grande fu la gioia di F. nel vedermi in casa sua, senza nessun timore: per lui era il regalo più grande mai ricevuto avere qualcuno con cui parlare. Da allora, quasi tutte le sere, mi manda un messaggio. Io rispondo cercando di infondergli speranza. Adesso F. non è più solo.
(G. – Italia)
A cura di Maria Grazia Berretta
(tratto da Il Vangelo del Giorno, Città Nuova, anno X– n.1° luglio-agosto 2025)
Il complesso internazionale artistico femminile Gen Verde torna con un nuovo album di canzoni inedite, brani musicali nuovi, pezzi riarrangiati e anche alcuni dei brani che sono stati lanciati negli ultimi anni.
“Tutto parla di te – Preghiera in musica” è il titolo del nuovo album della band nata dal Carisma dell’unità del Movimento dei Focolari.
“Tutto ci parla di Dio: la natura che ci circonda, l’aria che respiriamo, le persone che ci passano accanto, le gioie e le difficoltà, i momenti di profonda felicità, ma anche quelli di buio e di dolore dei quali Gesù si è preso carico sulla croce. Questo album è frutto di un’esperienza centrale per il Gen Verde. Ogni sua nota, ogni parola e ogni silenzio vuole esprimere il loro rapporto con Dio, il cuore di tutto quello che il Gen Verde è e fa”, queste le parole che descrivono l’album e che sintetizzano il motivo e l’anima dell’opera.
Nancy Uelmen (Stati Uniti), cantante, pianista e compositrice del Gen Verde afferma: “Come dice Chiara Lubich, la fondatrice dei Focolari: ‘La preghiera: è il respiro dell’anima, l’ossigeno di tutta la nostra vita spirituale, l’espressione del nostro amore a Dio, il carburante di ogni nostra attività’ (Chiara Lubich, Cercando le cose di lassù). Così vogliamo invitare tutti a fare un viaggio interiore insieme, guidato da ogni brano dell’album, sperando che possa essere uno strumento di preghiera in musica, così come lo è per noi”.
Com’è nata l’idea di questo album?
“Per noi più che un album è un’esperienza molto speciale – ribadisce Nancy -, perché siamo andate al cuore del Gen Verde, per quello che è e che fa. È ciò che ispira la nostra musica: il nostro rapporto con Dio. Abbiamo voluto quindi creare un album sulla preghiera e la musica, attraverso canzoni e alcuni brani strumentali, per esprimere il nostro cuore e tutto quello che siamo e facciamo. L’idea è di percorrere un viaggio interiore: ogni brano parla di un aspetto del rapporto che si può vivere con Dio e l’uno con l’altro. Come afferma il titolo, possiamo trovare Dio ovunque – nella natura, nel prossimo, nel nostro cuore –, quindi questo album è come un viaggio che può aiutarci a scoprire questa presenza. È il frutto di un’esperienza centrale per noi”.
Il Gen Verde ha sede a Loppiano, la cittadella dei Focolari vicino Firenze (Italia) ed è composto da venti focolarine di 14 Paesi diversi. Un mix di internazionalità, una palestra continua nell’amare la cultura, le tradizioni e i diversi tipi di musica che caratterizzano i membri del team. Da oltre 50 anni la band viaggia in giro per il mondo per testimoniare che pace, fraternità, dialogo e unità sono possibili. Ora, con questo nuovo progetto, il viaggio è all’interno di ognuno di noi per ritrovare sé stessi, Dio e gli altri.
L’album è disponibile dal 6 giugno su tutte le piattaforme digitali (Spotify, YouTube, Apple Music, Amazon music, Deezer, Tidal). L’album fisico, che contiene un libretto con le parole delle canzoni e anche delle meditazioni per aiutare alla preghiera, è disponibile sul sito Made in Loppiano.
Il 16 luglio è un giorno significativo per il Movimento dei Focolari. Ricorre infatti l’anniversario del Patto di unità fra Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari e Igino Giordani, da lei considerato co-fondatore del Movimento. Era il 16 luglio 1949.
Ecco il messaggio che la Presidente dei Focolari, Margaret Karram, ha indirizzato, per questa ricorrenza, a tutti gli appartenenti al Movimento dei Focolari nel mondo.
Per approfondire l’origine ed il significato del Patto di unità, clicca qui.
Un uomo, uno sposo, un padre; professionista instancabile, cristiano: sono solo alcune delle caratteristiche che descrivono la persona di Giulio Ciarrocchi, focolarino sposato che, giorni fa, dopo anni di malattia, è salito al cielo. Un esempio di grande fiducia in quel disegno che Dio aveva pensato per lui.
Giulio nasce a Brooklyn (USA) da papà Andrea e mamma Romilda. Ad attenderlo c’è anche la sorellina Maria Teresa. Dopo un anno tutta la famiglia rientra a Petritoli, ridente centro delle Marche, una regione del centro Italia. Giulio andrà poi a studiare a Fermo, una città vicina. Il padre, corista del Metropolitan ed alcuni dischi incisi come solista, gli trasmette la passione del canto, che lo porterà in gioventù a comporre canzoni. E’ il 1969, nel bel mezzo della contestazione giovanile. Racconta lui stesso: “Tutto era in discussione dentro di me. Contestavo apertamente tutto e tutti, niente mi soddisfaceva”. A 22 anni conosce la spiritualità dell’unità di Chiara Lubich: “una luce fortissima che aprì i miei occhi all’amore evangelico- raccontava. Cominciai dalle cose apparentemente semplici, come salutare le persone: l’altro non era più uno sconosciuto: Gesù viveva in lui. Prima frequentavo solo persone che avevano i miei stessi interessi. Ora mi accorgevo che c’erano anche i poveri, gli emarginati. Ricordo una vecchina poverissima, da tutti evitata perché diceva sempre le stesse cose e non si lavava mai. Adesso quando l’incontravo la salutavo, le davo un passaggio in macchina accompagnandola dove doveva andare. Quando si ammalò andavo tutti i giorni a trovarla in ospedale finché morì. O quel ragazzo disabile, rifiutato dalla famiglia, che proprio in quei giorni era ricoverato per aver tentato il suicidio. Gli mostrai amicizia, lo aiutai a poco a poco ad avere fiducia nella vita, a riallacciare il rapporto con i familiari, a trovare un lavoro. Provavo una tale gioia, una tale libertà, che tutto il resto quasi scompariva”.
Per Giulio seguono anni di forte impegno nel Movimento Gen, la realtà giovanile del Movimento dei Focolari, che lo porta a fare del Vangelo il suo stile di vita. E’ affascinato dai valori nei quali crede e per i quali si spende con gli altri giovani: la giustizia, l’uguaglianza, l’amicizia.
Laureatosi in Economia, a 26 anni conosce Pina. Si sposano e mettono su casa ad Ancona (Marche). Dopo tre anni giunge loro una proposta: trasferirsi a Grottaferrata (Roma) per dare una mano nella Segreteria Internazionale di Famiglie Nuove. Giulio fa un concorso in una banca a Roma e, appena lo vince, insieme a Pina e le piccole Francesca e Chiara (Sara nascerà più tardi) arrivano a Grottaferrata. E’ il 1979.
Giulio presenta il Familifest 1993Giulio con Chiara LubichGiulio e Pina con la famigliaUn incontro del centro internazionale Familgie Nuove con Chiara Lubichcon alcuni focolarini del focolare di GiulioGiulio con amici e focolariniCon alcune focolarine del focolare di PInaGiulio e Pina nel giorno del matrimonioGiulio con alcuni gen, giovani dei FocolariCon le figlie
Mentre Pina, anche lei focolarina sposata, lavora a tempo pieno alla Segreteria di Famiglie Nuove, Giulio, compatibilmente con il suo lavoro, si rende disponibile in varie attività: offrire un aiuto in occasione di incontri internazionali; condividere, insieme a Pina, le loro esperienze di vita, il lavoro di Dio su di loro, non solo ai fidanzati e alle giovani coppie, ma anche durante incontri di formazione del Movimento dei Focolari per ragazzi, giovani e convegni con rappresentanti di varie Chiese. Spesso la loro casa apre le porte per accogliere famiglie da varie parti del mondo di passaggio al centro internazionale dei Focolari, un’esperienza che è stata arricchente per tutta la famiglia.
Nel 1993 tutta la Segreteria FN, all’unanimità, gli chiede di essere lui, con la sua calda empatia e la sua bella presenza, a condurre il Familyfest, l’evento mondiale che si svolgerà al Palaeur di Roma.
Con Pina sono tra i soci fondatori dell’AMU (Azione Mondo Unito) e di AFN (Azione per Famiglie Nuove). Hanno fatto parte per due anni dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della famiglia della Conferenza Episcopale Italiana (CEI).
Nel maggio del 1995 improvvisamente tutto cambia. Giulio viene colpito da un ictus. Riesce a farcela solo grazie alla tempestività delle cure e alla sua incredibile forza d’animo nell’affrontare lunghi ricoveri ed estenuanti fisioterapie. Dopo alcuni mesi riesce a inviare a degli amici queste parole:
“Il giorno che sono entrato in questa clinica, la lettura della Messa parlava di Abramo invitato da Dio a lasciare la sua terra per andare dove Egli l’avrebbe condotto. Ho sentito per me quell’invito. In tutti questi anni avevo, con impegno e fatica, trovato un equilibrio. Questa malattia aveva distrutto questo equilibrio. Devo trovarne uno nuovo ed ho chiesto a Dio dove vuole condurmi. Dover cominciare tutto daccapo mi aveva un po’ spaventato. Ma Gesù mi ha dato la risposta e la forza di andare avanti”.
L’esperienza della malattia diventa un riscoprire la relazione con il Padre: “Sto vivendo una bellissima esperienza di rapporto con Dio e con la comunità anche se nel dolore fisico, che, però, ti assicuro, è veramente secondario rispetto ai grandi doni che ho ricevuto”.
Giulio non si è mai ripreso, anzi di giorno in giorno le sue condizioni diventano sempre più precarie. La sua vita e quella della sua famiglia è messa a dura prova, ma la loro unità, soprattutto quella di coppia, è così reale ed inscalfibile, così gioiosa e feconda che la stessa Lubich ha voluto sigillarla con le parole del Salmo: “In Lui si rallegrano i nostri cuori” (33,21).
Per sette anni con tanta fatica Giulio continua il lavoro in banca per raggiungere la pensione, profondamente grato ai colleghi che sono per lui aiuto e sostegno. Poi finalmente la tregua dal lavoro, ma non dal suo impegno, insieme a Pina, per le famiglie di tutto il mondo, sia lavorando, fino a che ha potuto, sia offrendo e pregando fino alla fine, certo che Pina è espressione della realtà di unità tra loro.
Nel 2007 un’altra sfida. Scrive: “Ho ritirato la risposta dell’esame istologico: un carcinoma che dovrò curare con radioterapia. “Ripeto il mio sì a Gesù. Qualcuno potrebbe dire che Dio mi ha preso di mira, dato che da 12 anni vivo già il mio non facile ‘dopo ictus’. Io invece penso di essere molto amato e Lo ringrazio per il privilegio che mi dà di partecipare al suo mistero d’amore per il bene dell’umanità.”
Nel maggio 2025 Giulio e Pina hanno festeggiato i 30 anni di malattia. Proprio così, festeggiato. E non perché fosse ormai tutto superato, ma perché, commenta Giulio, “sono stati anni di grazie”. Aveva iniziato a perdere gradualmente la memoria ma la sua dimensione spirituale era rimasta vigorosa . “Vivo nel presente, dirà il 2 febbraio 2025, e guardo in alto. Gesù mi dice, non preoccuparti, io sto qui, dietro a te”. E il 25 giugno, compleanno di Pina, in un momento di lucidità le dice: “Hai sempre fatto benissimo, ti auguro di fare sempre meglio!” Quando l’ultimo giorno sono in attesa del 118 dopo aver recitato insieme tre Ave Maria, Giulio conclude: “Maria, purissima, aiutaci tu”.
Giulio è stato un regalo per tutti coloro che lo hanno incontrato, moltissimi i messaggi di gratitudine arrivati da parenti, colleghi e amici da più parti del mondo.
Molti sono i doni di cui Giulio, attraverso la sua esistenza, ha ricolmato gli altri, come raccontano le figlie dopo il funerale:
“Quello che vorremmo condividere è la sua capacità di riconoscere la bellezza. Non quella estetica o superficiale, ma quella che scopri se vai in profondità, se superi la paura di accogliere l’esistenza con il cuore. Quella bellezza invisibile, ma potente, che si cela tra le trame della vita, che è luce nel dolore e gioia nella malattia. Quella bellezza che papà ci ha fatto sperimentare coinvolgendoci nelle sue tante passioni come l’arte, la fotografia, la musica, il teatro, i viaggi e il mare… passioni che oggi sono anche le nostre e che ci permettono di avere uno sguardo aperto e fiducioso verso il mondo proprio come ha fatto lui fino alla fine. Caro papà spesso abbiamo pensato che la vita non è stata gentile con te, ma quella gentilezza che non hai ricevuto l’hai donata tu alla tua vita e alla nostra.
In questi ultimi anni il tuo mondo fisico si è ristretto eppure il tuo mondo interiore si è dilatato, insegnandoci la gratitudine per ogni giorno vissuto”.
La redazione con la collaborazione di Anna e Alberto Friso
Condividiamo di seguito una video- intervista realizzata dal Centro Santa Chiara audiovisivi a Giulio e sua moglie Pina: Ri-innamorarsi giorno per giorno.
Ogni cinque anni si svolge l’Assemblea generale dell’Opera di Maria, il Movimento dei Focolari.
La prossima si svolgerà dal 1° al 21 marzo 2026.
Un’occasione per rispondere alla vocazione dei Focolari: vivere per l’unità. Si tratta di uno degli eventi più importanti: durante l’Assemblea verranno scelti i nuovi dirigenti dei Focolari ed i lavori offriranno l’opportunità per dialogare su idee, proposte e mozioni che saranno le linee guida del Movimento per il prossimo quinquennio.
Il cammino di preparazione sta iniziando: siamo tutti chiamati a dare il nostro contributo.
Margaret Karram, Presidente dei Focolari, attraverso questo video messaggio ci spiega come possiamo prepararci in maniera sinodale.
Per capire meglio che cosa è l’Assemblea, come si svolgerà e come prepararsi a questo importante appuntamento, ecco un video con infografica.