Gen 29, 2018 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
Gennaio 1998. Palermo si prepara al Grande Giubileo dell’anno 2000 portando su di sé segni di luce e di ombra. Una città muta, insanguinata dalle passate e anche recenti stragi di mafia, ma anche decisa a riscattarsi, mostrando il suo vero volto. Gennaio 2018. Oggi, il capoluogo siciliano si presenta come un’espressione avanzata del dialogo tra le diverse culture europee e il mondo arabo, un avamposto della cultura mediorientale dentro il tessuto europeo. Una “città mosaico”. Alla presenza del Sindaco Leoluca Orlando, delle autorità e di alcuni rappresentanti delle istituzioni, lo scorso 20 gennaio si è voluto “fare memoria” – come “impegno”a proseguire nella stessa direzione – di un avvenimento che ha rappresentato per la città una tappa del suo “magnifico disegno provvidenziale”, secondo un’espressione usata allora da Chiara Lubich. Durante i vari interventi sono emersi alcuni aspetti della vita dei Focolari negli ultimi vent’anni: l’impegno nel sociale e nel mondo della scuola, in particolare in alcuni quartieri di periferia come Ballarò, Brancaccio e lo Zen, la promozione di eventi e la riflessione su alcuni grandi temi, come l’ecumenismo, l’impegno verso le nuove generazioni, con l’avvio di scuole di partecipazione civile, e il confronto con personalità dell’economia, della politica, della cultura e dell’arte. In questi anni, la comunità dei Focolari ha dato un contributo al cammino di tutta la cittadinanza verso la costruzione di una “città dell’accoglienza e dei diritti”, con i valori della fraternità e della continua ricerca del dialogo.
«Il ricordo della cittadinanza onoraria a Chiara Lubich – ha affermato il Sindaco Orlando – è l’occasione per guardare al cammino della città, in nome del rispetto della persona umana e della costruzione di una comunità che si fonda sui valori dell’unità e della fraternità: quelli su cui Chiara ha fondato il suo movimento e che oggi accomunano milioni di persone nel mondo. Oggi quei valori sono parte del vissuto quotidiano di Palermo, con l’accoglienza e la solidarietà che sono terreno di prova, ma anche una straordinaria occasione di conferma della volontà del popolo palermitano di costruire una città accogliente e a misura d’uomo, come continuamente viene dimostrato dai comportamenti della società civile».
L’Arcivescovo di Palermo, Mons. Corrado Lorefice, ha augurato di procedere in questo cammino di fraternità, attraverso il dialogo a tutti i livelli, verso una meta «indicata profeticamente allora da Chiara Lubich: che Palermo possa divenire una città sul monte a cui guardare per la realizzazione del disegno di Dio sulla comunità degli uomini». «La celebrazione di tale avvenimento – ha aggiunto – esprime la profonda sintonia tra la città di Palermo ed i valori contenuti nel carisma di Chiara: concorrere alla ricomposizione dell’unità della famiglia umana». Maria Voce, presidente dei Focolari, con un messaggio ha incoraggiato tutti a «condividere i molti frammenti di fraternità che si sono consolidati in questi anni per promuovere l’accoglienza, la legalità e la pace», con l’augurio «che la città si distingua sempre più per una testimonianza attiva sui vari fronti del dialogo, moltiplicando iniziative che infondano speranza e valorizzando i talenti di tutti nell’ottica dell’unità». L’adesione all’Associazione “Città per la fraternità”, voluta dal Comune di Palermo, impegna ulteriormente i suoi cittadini ad ispirare alla fraternità universale ogni futura decisione e azione. Leggi in allegato: Messaggio dell’Arcivescovo Lorefice Messaggio di Maria Voce (altro…)
Gen 3, 2018 | Cultura, Focolari nel Mondo
This quote is so relevant today even though that many of us may feel disconnected with the political process. Elections in the US and across Europe, Brexit and polarisation within the political landscape seem to divide our families and communities. The rise of the far right and the far left mean that we often forget how to communicate. We have lost the ability to talk and listen to each other. It seems as though we are unable to find a ‘common ground’. The Movement for Politics, proposed by the Focolare, seeks to promote the goal of unity. This networks brings together people who are active or interested in public life. It involves active members of various political parties with the aim of enhancing dialogue and understanding. The Movement for Politics creates a platform where unity in politics is possible and positive social change is advanced. It is present in many countries and now more than ever is the moment to take initial steps here in Britain. As a direct response to a growing need to set up this project, we have arranged a meeting to explore together how we can demonstrate that dialogue, even in the most difficult situations, can enhance not diminish our relationships. The meeting will be taking place on Saturday, 20 January 2018 at the Focolare Centre in Welwyn Garden City, time: 16:00 – 18:00. Our gathering will enable us to bring together people who believe that unity in politics is possible. Anyone interested is asked to get in touch with Michal Siewniak. Email Michal or call: 07825 021746. https://vimeo.com/121448231
Nov 16, 2017 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Alla chiamata di Dio a donarsi, Domenico Mangano (1938-2001) ha risposto «con prontezza, fedeltà, continuità, ma soprattutto, sempre, con assoluta libertà di coscienza. Liberamente sceglie l’impegno sociale, e si raffina in quello politico; liberamente, dopo l’incontro con il Movimento dei Focolari, si mette quotidianamente a levigare la sua anima nel “santo viaggio” in unità con i fratelli. Questa esperienza conquista in radice quel cittadino attivo e pieno di risorse, quel laico impegnato e combattivo, quel politico focoso e pungente, quel cristiano autentico e ricco di fede, che è Domenico». Sono parole dell’onorevole Tommaso Sorgi alla morte dell’«amico dolce, più che fratello, confidente discreto e saggio», che con Domenico per lunghi anni ha potuto «condividere il comune desiderio di coniugare terra e cielo, la passione ardente di tradurre nel difficile agone politico il provocatorio messaggio del vangelo. Con lui ho condiviso soprattutto la nascita del Movimento politico per l’unità, quello stile di vivere l’esperienza politica improntato all’edificazione della fraternità universale avviato sui banchi parlamentari da Igino Giordani, nostro comune modello».
Domenico Mangano nasce ad Anzi, in provincia di Potenza, il 22 febbraio 1938. Nel 1949 la famiglia si trasferisce a Viterbo. Concluse le scuole superiori, nel 1958 vince un concorso all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale di Pavia e vi si trasferisce, frequentando come studente lavoratore la Facoltà di Economia e Commercio. Ritornato a Viterbo conosce Maria Pia e si sposano il 24 agosto 1966. Nascono tre figli: Paola (1968), Giuseppe (1970) e Maria Flora (1972). Per Domenico sono anni di grande impegno in famiglia, al lavoro, con gli universitari, nel sindacato, nell’Azione Cattolica, nello studio. Anni in cui inizia l’attività politica come amministratore pubblico a Viterbo. Nel 1974, Domenico conosce il Movimento dei Focolari e i suoi ideali e vi aderisce assieme a Maria Pia. Si impegna nella branca dei Volontari di Dio, laici impegnati a incarnare in tutti gli aspetti del sociale la luce che scaturisce dal carisma affidato dallo Spirito a Chiara Lubich. Vuole «stare al passo con Dio» indicato da lei e spesso le scrive. Di Domenico Chiara arriverà a dire di scorgere in lui “un mistico“.
Domenico muore a Viterbo il 22 dicembre 2001. L’anno precedente gli era stato diagnosticato un tumore inguaribile. Affronta la notizia con la consapevolezza di dovere «chiudere un primo lungo capitolo della vita, ponendolo nel cuore misericordioso di Gesù, per aprire un altro, tutto nuovo», scrive comunicando a Chiara la sua situazione. Con Editto del 9 marzo 2017 mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano, accoglie la domanda del postulatore Waldery Hilgeman di dare inizio alla Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Domenico Mangano, invitando la comunità ecclesiale a manifestarsi sulla fama di santità e di segni del nuovo Servo di Dio. Leggi anche: Domenico Mangano Un politico in cammino verso la santità
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Nov 14, 2017 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Un contesto politico e sociale pericolosamente instabile, un reddito pro capite tra i più bassi al mondo, la pressione delle potenze internazionali sulle enormi risorse naturali della regione. Ma anche l’eco del coraggio dei grandi leader africani del ‘900, da Nkrumah a Senghor, da Lumumba a Nyerere, che ancora risuona come un monito a uscire dal passato per puntare a grandi traguardi, “impossibili solo fino a quando qualcuno non li realizza” (con le parole di Mandela). È in questo ambito che, lo scorso 4 novembre, si è inaugurata a Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo), Ecoforleaders, Scuola di Alta formazione per leadership di comunione, alla presenza di alcune autorità politiche, diplomatiche, accademiche (tra cui i rettori dell’Università Cattolica, dell’Università di Mapon, e due emeriti delle università di Kasangani e di Pedagogia Nazionale) e religiose, sia cristiane che musulmane, a sottolineare la speranza che suscita l’apertura di Ecoforleaders nel Paese africano. Tutto è partito da un gruppo di studenti africani che si sono chiesti come spendersi per un’Africa nuova e che ora, con il supporto dell’Istituto Universitario Sophia e del Centro internazionale del Movimento politico per l’unità (MPPU) lavora con impegno per realizzare questo sogno.
Per il taglio del nastro è stato incaricato il Segretario della Conferenza Episcopale Congolese, uomo molto noto per aver condotto il dialogo tra politici di maggioranza e opposizione, in occasione della controversa proposta di legge elettorale che legava la data delle elezioni presidenziali al prossimo censimento. Una personalità che a tutt’oggi è punto di incontro fra le parti. Cinquanta studenti, selezionati con curriculum e colloquio, inizieranno i corsi condotti da un corpo docente, tra cui tre rettori di atenei universitari e alcuni tutor. Non si tratta di un’iniziativa isolata, poiché la Scuola si inserisce in un più vasto progetto, già presentato all’UNESCO, di formazione a una leadership ispirata alla fraternità universale, che vedrà la formazione anche di tutor e docenti, a Nairobi, nel prossimo gennaio. Un progetto che interesserà tutta l’Africa dell’Est per la durata di tre anni e, successivamente, si espanderà anche in altre regioni africane. Leggi anche: news Repubblica Democratica del Congo (altro…)
Ott 6, 2017 | Cultura, Focolari nel Mondo, Spiritualità
La scelta del titolo Né vittime, né briganti” è stata ispirata dalle parole pronunciate da Papa Francesco durante l’udienza del febbraio scorso ai rappresentanti dell’Economia di comunione (EdC), quando ha affermato che non è più sufficiente imitare il buon samaritano del Vangelo, che soccorre un uomo vittima dei briganti, ma bisogna agire «soprattutto prima che l’uomo si imbatta nei briganti, combattendo le strutture di peccato che producono briganti e vittime». Mettersi in discussione quindi, correre dei rischi pur di cambiare le regole del gioco imposte dal capitalismo e dalla globalizzazione. Esperti del mondo della cultura, dei media, dell’economia e della politica si sono alternati nei diversi momenti previsti dal programma, insieme alle molteplici voci della società civile.
Sono state affrontate tematiche scottanti come quelle delle migrazioni e dell’accoglienza; si è parlato di riconversione delle industrie belliche e nello stesso tempo del paradosso delle armi esportate dall’Italia per la guerra in Yemen dove 15 milioni di persone non hanno l’accesso all’acqua, paese che sta subendo l’epidemia di colera più grave di questi ultimi anni. Un altro tema caldo di cui si è parlato è quello del gioco d’azzardo, con il movimento Slotmob nato quattro anni fa, per fermare questa piaga sociale promossa addirittura dallo Stato. Le storie raccontate sono diverse: dalla denuncia di soprusi e ingiustizie, allo sforzo di chi ogni giorno si trova a lottare contro il muro dell’indifferenza e della meschinità; da chi ha deciso di non far entrare l’offerta di azzardo nel suo bar, a chi nella sua terra ha promosso con gli amici una vera e propria marcia contro la cultura dell’azzardo.
Vincenzo Conticello, ex imprenditore, testimone di giustizia a Palermo, ha raccontato la realtà di una società messa in ginocchia dal racket e dalla mafia, di come sia stato costretto a lasciare la sua città subendo ingiustizie e prevaricazioni. Chiara Peri, del Centro Astalli per i rifugiati, ha sottolineato come in questo momento sia in atto una mercificazione culturale delle migrazioni per cui «i migranti e i poveri sono colpevoli della loro povertà e condizione, e sono trattati come merci, e talvolta come scarti», per cui, e qui sta il paradosso, «gli italiani hanno più paura delle vittime che dei briganti». La tavola rotonda su “Beni relazionali e lavoro”, uno degli appuntamenti a margine della manifestazione, ha messo in luce l’importanza dell’«amicizia, fiducia, compagnia, cordialità, supporto, senso di appartenenza, coinvolgimento, tutti fattori determinanti di soddisfazione sul posto di lavoro», ha detto il prof. Benedetto Gui. Non contano solo la paga o l’orario di lavoro, sembra essere arrivato il momento di riconoscere dignità economica ai beni relazionali. La presentazione del libro Bernhard Callebaut, “La nascita dei Focolari. Storia e sociologia di un carisma (1943-1965)”, per l’editrice Città Nuova, ha visto la presenza, tra gli altri,di Jesús Morán, copresidente dei Focolari, che ha analizzato tutto il lavoro sotto la categoria dell’attualizzazione, intesa come «reinterpretazione creativa della tradizione» e di Shahrzad Houshmand, iraniana, teologa musulmana, testimone di come in tutti questi anni, Chiara Lubich e con lei il Movimento dei Focolari non abbiano fatto dialogo con le religioni, ma con le persone. Chiara è per Shahrzad «una donna con la fede visionaria di una persona che non aveva paura», non aveva mai timore di incontrarsi con “l’altro”, anche se questo portava alla “morte di sé”. Infine, di fronte alle continue e ostinate aggressioni alla pace, l’economista Luigino Bruni dell’EdC, e Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, hanno chiesto a papa Francesco di scrivere un’enciclica sulla pace, capace di “scuotere l’inerzia”. Ce lo auguriamo di tutto cuore! (altro…)