Run4Unity for peace
https://www.youtube.com/watch?t=15&v=aDNxcKDsPJE (altro…)
https://www.youtube.com/watch?t=15&v=aDNxcKDsPJE (altro…)
Insieme allo Shanti Ashram, movimento indù di ispirazione gandhiana, Udisha porta avanti e sostiene diverse attività, fra queste, la Piggy Bank, col motto: “Più si dà, più si ottiene”. «Iniziato nel marzo 2014, il progetto si ispira alla “cultura del dare” – scrive Valentino Agri, uno dei coordinatori – secondo una definizione cara a Chiara Lubich. C’è il forte desiderio di condividere con i bambini e le loro famiglie la scoperta dell’immenso amore di Dio per ciascuno di noi». L’iniziativa mira a promuovere l’importanza del risparmio per sovvenire alle necessità di chi è nel bisogno. In pratica, si tratta di un piccolo salvadanaio personale chiamato, appunto, Piggy Bank, dove ogni bambino può mettere i propri risparmi. Alla fine il ricavato viene suddiviso in due parti: una va a quei bambini che sono al di sotto della soglia di povertà, l’altra alla famiglia del bambino che ha la Piggy Bank.
«Qualche mese fa si è svolto un incontro interattivo sul problema della povertà con Mr. Vijay dello Shanti Ashram – racconta Valentino – il quale ci ha aperto uno scenario sulla povertà in cui vivono tanti bambini nei villaggi dell’India, in contesti diversi da quelli della città. Si è messo in evidenza che i nostri bambini di Mumbai, pur nelle difficoltà della vita quotidiana della baraccopoli, possono ritenersi fortunati ad avere una famiglia, andare a scuola e altro. Invece migliaia di minori non hanno chi si occupi di loro e spesso non hanno cibo, acqua, né possono studiare, né curarsi. Inoltre, Mr. Vijay ha spiegato ai ragazzi come il proprio contributo, per quanto piccolo, può fare la differenza per altri che non hanno niente. “Il nostro Paese sarà un posto migliore per ogni bambino, se condividiamo quanto possiamo”, ha affermato». I ragazzi si sono impegnati ancor di più a conservare i propri risparmi nella Piggy Bank: «Nella ricorrenza del compleanno di Gandhi – scrive Valentino – abbiamo rotto i salvadanai ed abbiamo raccolto circa 3000 rupie, equivalenti a 45 euro». In quel contesto e considerando che si parla di bambini, una vera fortuna! «Come al solito la mamma nel giorno del mio compleanno compra una torta. Questa volta le ho chiesto di darmi l’importo così l’ho potuto mettere nel mio salvadanaio. Mi sentivo felice…», racconta Alisha, di 10 anni. «A volte mia madre mi dà i soldi per prendere un risciò per andare a scuola, qualche volta sono andato a piedi p
er risparmiare e mettere i soldi nel mio salvadanaio…», dice Racheal di 11 anni. Mentre Valerie, di appena 6 anni: «Mio zio mi ha dato dieci rupie per comprarmi dei biscotti. Ha visto che li ho messi nel mio Piggy Bank per i miei fratelli e sorelle che non hanno mamma e papà e non possono andare a scuola come me. Allora mi ha dato altre dieci rupie». E un pizzico di furbizia non guasta: «Volevo comprare una penna costosa come tutti i miei amici a scuola. Mi sono ricordato del mio Piggy Bank e ho comprato una penna più economica di cinque rupie. Così nessuno potrà rubarmela!», è l’esperienza di Ryan, 9 anni. «È una piccola goccia nel mare, ma pur sempre una goccia – conclude Valentino – .Vi consigliamo di proporre questa iniziativa anche nei vostri ambienti, perché la goccia diventi fiume!». (altro…)
http://vimeo.com/114433102 (altro…)
https://vimeo.com/114433298 (altro…)
Lo scorso sabato 19 luglio si è conclusa con grande entusiasmo la prima tappa del Cantiere “Uomo Mondo”, svoltasi nella Mariapoli Lia, la cittadella argentina del Movimento dei Focolari. Papa Francesco ha fatto arrivare un saluto nel quale assicura la sua preghiera: “perché tutti i partecipanti a questo evento siano fermenti di una vita cristiana più impegnata e coerente”.
Il momento centrale della giornata conclusiva è stata la trasmissione mondiale via streaming, durante la quale, per un ora, si è illustrato sintetizzandolo questo progetto. Alcuni simpatici scienziati hanno spiegato che stavano cercando di scoprire quali erano le molecole che compongono l’Uomo Mondo, dimostrando che ciò si può realizzare vivendo la “Regola d’oro”, cioè fare agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te, nella vita personale, nelle proprie città e in tutto il mondo. Questo è stato quello che i 530 adolescenti, di 27 nazioni, hanno cercato di mettere in pratica durante la settimana e che volevano mostrare agli altri 500 che si erano aggiunti quel giorno ed a tutti coloro che erano collegati in diretta in più di 10.000 punti in tutto il mondo e che potevano dare il loro feedback grazie ai social network. Uno dei primi messaggi è arrivato dalla Siria, da una città vicina ad Aleppo: “carissimi Ragazzi per l’Unità, nelle nostre città stiamo raccogliendo dei fondi per aiutare i ragazzi che sono rimasti orfani a causa della guerra. A molti manca tutto, persino l’essenziale, e anche a noi manca l’acqua, l’elettricità e molte altre cose, ma abbiamo sperimentato che interessandoci dei bisogni degli altri, mettendoci al loro servizio, i nostri pesi e le nostre difficoltà sono più facili da portare. Abbiamo potuto sperimentare una grande allegria”. Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, ha mandato il suo saluto ricordando che la proposta dei Ragazzi per l’Unità compie 30 anni: “andate avanti con decisione nell’amore e nel dialogo a 360 gradi per essere attori, in prima fila, di una rivoluzione divina che ha come obbiettivo la fraternità universale. Perché il mondo ha bisogno di uomini e donne “nuovi”, che vivano la Regola d’oro, che credano nella potenza dell’amore reciproco”. Nei giorni precedenti, oltre ai temi specifici del congresso, i ragazzi, provenienti da tutto il mondo, si erano proposti una “sfida” per ogni giornata: “superare la barriera del idioma”, “cercare chi non conosco”, “dare qualcosa che mi costa”, “chiedere perdono e perdonare”, “amare fino ad arrivare alla reciprocità”. Nel momento di mettere in comune i risultati, in tutti era enorme il desiderio di comunicare le esperienze vissute. La trasmissione si è conclusa con la lettura di un manifesto in cui i ragazzi hanno dichiarato come vogliono “cambiare il mondo”: costruendo in tutti i modi possibili e in ogni luogo la fraternità. Alla fine della giornata, si è svolta una fiera internazionale dove ogni paese ha esposto elementi caratteristici della propria cultura. Per i partecipanti era difficile alla fine lasciarsi perché le relazioni costruite durante tutta la settimana erano state profonde, ma adesso è già iniziata la seconda parte del progetto che li vede impegnati in diverse città argentine e sudamericane, dove i ragazzi vanno verso “le periferie”, integrandosi e partecipando delle attività sociali che il Movimento dei Focolari porta avanti in questi luoghi. Altre informazioni: su Facebook Cantiere Uomo Mondo from Mariapolis Lia on Vimeo. (altro…)