Dic 8, 2012 | Chiara Lubich
Di alta qualità gli approfondimenti, con tavole rotonde, seminari, conferenze e dibattiti, oltre alle tantissime esperienze e buone pratiche venute in luce durante i due convegni: “La Fraternità e il governo delle città” (30 Novembre) e “Che sarebbe l’Italia senza le città?” (1-2 Dicembre). Durante il primo è stato è assegnato il Premio ‘Chiara Lubich per la Fraternità’ che, giunto alla 4° edizione, vuole valorizzare progetti dove amministrazioni e comunità cittadina dimostrino sentieri di fraternità, con atti amministrativi. Esempi che, come afferma Maria Voce, presidente del Movimento dei focolari, nel suo messaggio: “mettono in luce un autentico servizio al bene comune, capace di suscitare la solidarietà, particolarmente nei momenti di emergenza o in tempi di crisi politica ed economica”. La fraternità, questa la convinzione dei presenti, può diventare una categoria della politica, può contribuire a determinarne i contenuti, le priorità, il metodo e lo stile e le città possono diventare laboratori in cui fare esperienze positive da poter poi mettere in rete e moltiplicare in dimensioni più grandi. Da questa certezza, è nata, nel 2008, l’associazione “Città per la Fraternità”, un organismo che vuole contribuire, non solo in Italia, alla diffusione del ‘principio di Fraternità’ nella vita politica, specie negli Enti Locali, veri motori della vita del Paese. Fonte ispiratrice, il pensiero di Chiara Lubich nel quale si coglie la testimonianza di un legame profondo da sempre coltivato con la città, luogo primario dei molteplici rapporti e relazioni tra persone ed istituzioni, con possibilità di aprire strade percorribili e fattive. Il Cardinale di Genova, Angelo Bagnasco, si è fatto presente con un messaggio ricordando ai partecipanti che ogni persona è tenuta “a non dimenticare mai che qualunque azione compia deve essere volta al bene comune affinché tutti possano sentirsi parte della comunità in cui vivono”. Quasi un’eco a queste parole è venuto dall’assegnazione del premio al comune di Medolla e ad altri comuni colpiti dal terremoto del maggio scorso, motivato “dal forte esempio donato al Paese nel non volersi ripiegare nell’emergenza, ma nel cooperare, nel mutuo aiuto, per ricostruire non solo le necessarie ragioni materiali, ma anche il senso della comunità e della convivenza”. Una menzione d’onore è stata inoltre conferita al Consiglio Regionale del Piemonte “per l’importante percorso di dialogo, di confronto e riflessione sulla fraternità iniziato già dal 2005”, e al comune di Pineto “per il forte impegno a vivere con i comuni confinanti progetti di fraternità”.
Particolarmente significativa la sessione conclusiva del 2 Dicembre, che ha avuto per tema “La città e la partecipazione, dal locale al globale”. L’accento si è posto sulla democrazia non come punto di arrivo ma come percorso, soffermandosi sulle esigenze della democrazia partecipativa. L’orizzonte si è spalancato a una fraternità non solo locale ma universale, con gli interventi di giovani del Congo e del Burundi e con l’esposizione del progetto United World Project dei Giovani per un mondo unito dei Focolari. Dalla tre giorni di Genova i partecipanti lanciano una scommessa per l’Italia: “continuare a seminare fraternità” volgendo lo sguardo con fiducia dalla città alle città, processo necessario, secondo la visione di Chiara Lubich, verso la fraternità universale. Gli eventi sono stati organizzati, in collaborazione con il Comune di Genova, da Associazione Città per la Fraternità, Movimento Politico per l’Unità e Movimento Umanità Nuova, Un supporto organizzativo l’ha dato l’Associazione Igino Giordani del Levante Ligure. La Regione Liguria ha dato il suo patrocinio. . (altro…)
Gen 25, 2008 | Chiara Lubich, Cultura, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Dare una risposta alla domanda di “sapienza”, che emerge dal mondo accademico e tra la gente, in una società che sta toccando i limiti di una cultura dominata da scienza e tecnologia. E’ questo l’obiettivo che ispira la collaborazione che si prospetta tra la Liverpool Hope University e il Movimento dei Focolari, in particolare con il nascente Istituto Universitario Sophia che inizierà la sua attività a Loppiano, nei pressi di Firenze, nell’autunno prossimo. Ne parla il prof. Gerald John Pillay, rettore anglicano dell’Università inglese, l’unica in Europa a fondazione ecumenica, in un’intervista rilasciata alla rivista New City. E’ una risposta immediata ad una proposta lanciata da Chiara Lubich nel messaggio rivolto all’Università in occasione del conferimento della Laurea h.c. in Teologia (Divinity).
L’Ateneo inglese aveva voluto riconoscere il contributo dato da Chiara Lubich “alla vita della Chiesa, alla pace e all’armonia nella società, all’unificazione dei cristiani delle diverse denominazioni e al dialogo e alla comprensione tra le religioni”. Questa onorificenza è stata l’occasione per approfondire la conoscenza reciproca tra l’università inglese e il Movimento dei Focolari. Chiara Lubich, nel messaggio di cui è stata data lettura il 23 gennaio, nel corso di una cerimonia pubblica a Liverpool, si è detta “profondamente colpita” per la comunanza di ideali improntati all’unità, ed aveva auspicato l’avvio di una collaborazione, in cui intravedeva una speranza per il futuro. La Hope University – che conta oltre 7000 studenti da vari Paesi – vuol essere, infatti, “una comunità accademica” ispirata ai valori cristiani, “un segno di speranza” aperto alle altre fedi e credenze, impegnato a promuovere armonia religiosa e sociale, nella “vita educativa, religiosa, culturale ed economica”. La collaborazione prospettata dal prof. Pillay – che all’inizio di gennaio aveva voluto recarsi, con una delegazione dell’Università, a Rocca di Papa (Roma), per consegnare personalmente a Chiara la laurea h.c. – è un progetto ancora in fase di definizione. Da quell’incontro nascono le prime idee, come il rettore afferma nell’intervista rilasciata poi alla rivista New City: “Già negli scritti di Chiara, che avevo approfondito in occasione di questo riconoscimento, ho trovato il senso dell’unità e la centralità della fede in modo molto stimolante e interiore. Quando ci siamo incontrati a Roma, sono rimasto molto colpito dalla grande sinergia tra la visione del Focolare e la fondazione Hope. Vorremmo precisare dei percorsi di collaborazione sia tra i docenti che per gli studenti, in modo che possano attingere facilmente ai programmi di Hope e a quelli di Sophia. Qui c’è una possibilità davvero affascinante”. Intanto rappresentanti della Hope University saranno presenti all’inaugurazione dell’Istituto Universitario Sophia, occasione per mettere a punto questo progetto. Già un docente di economia del Movimento dei Focolari è stato invitato ad intervenire, nel giugno prossimo, all’evento Great Hope, una settimana di iniziative per giovani futuri leader di vari Paesi del mondo, promosso dall’Università inglese in questo anno in cui Liverpool è capitale europea della cultura. Che cos’è la Liverpool Hope University – E’ un’istituzione accademica che offre un ampio spettro di discipline. Accoglie 7000 studenti, provenienti dalla Gran Bretagna e da altri paesi. E’ una delle università più recenti, ma ha alle spalle una tradizione di alta formazione culturale di oltre 150 anni. L’università nasce nel 2005, dalla fusione di due antichi college, uno anglicano e uno cattolico, a cui in seguito se n’è unito un terzo, cattolico, dando vita nel 1980 ad una federazione ecumenica. Su questa base si svilupperà la Liverpool Hope University, incoraggiata dai vescovi di Liverpool, Derek Worlock (cattolico) e David Sheppard (anglicano), entrambi attivamente impegnati nel dialogo ecumenico: loro motto era “meglio insieme”. Ambedue vedevano in questa nuova iniziativa culturale “un segno di speranza”. (altro…)
Gen 20, 2008 | Chiara Lubich, Cultura
Chiara Lubich, fondatrice e presidente del Movimento dei Focolari, è stata insignita della laurea h.c. in Teologia dalla Liverpool Hope University, l’unica Università a fondazione ecumenica d’Europa. Come recita la motivazione del dottorato, nell’opera di Chiara Lubich e nel Movimento da lei fondato viene riconosciuto un importante contributo:
alla vita della Chiesa
alla pace e all’armonia nella società
alla riunificazione dei cristiani delle varie denominazioni
alla promozione del dialogo e della comprensione tra le diverse religioni. Per consegnare personalmente l’onorificenza a Chiara Lubich nella sua dimora a Rocca di Papa (Roma), il 5 gennaio scorso è giunta una delegazione della Liverpool Hope University, capeggiata dal rettore e vice cancelliere prof. Gerald John Pillay, precorrendo l’evento accademico ufficiale, che avrà luogo a Liverpool il 23 gennaio prossimo. Durante la cerimonia, sarà data lettura del messaggio inviato dalla neo-laureata. Già si prospettano “futuri passi” in vista di “una collaborazione in un reciproco arricchimento” tra la Liverpool Hope University e il Movimento dei Focolari, in particolare con la nascente università dei Focolari, come ha preannunciato il rettore in un’intervista rilasciata alla rivista Città Nuova.
Nov 14, 2000 | Cultura
Un avvenimento di particolare attualità ha avuto luogo a Washington, venerdì 10 novembre, alla Basilica Nazionale dell’Immacolata Concezione, gremita da oltre 3.000 persone tra cui anche ebrei, buddisti, indù e numerosi musulmani afro americani, per il conferimento a Chiara Lubich della Laurea h.c. in Pedagogia da parte dell’Università Cattolica d’America. Il Card. Hickey, di Washington, ha parlato dei segni della “primavera della Chiesa”. Nella Laudatio è stata sottolineata la preghiera di Gesù “Che tutti siano uno”, al cuore della spiritualità dei Focolari, che continua a ispirare numerosissimi uomini e donne di ogni tradizione religiosa a fare di quella preghiera il programma della loro vita. E, nella sua lezione, Chiara Lubich ha delineato i tratti della nuova pedagogia che trae linfa dal Vangelo, la spiritualità dell’unità. “Una pedagogia che porta a fare del nostro mondo – aveva detto – non una Babele senz’anima, ma un’esperienza del Dio con noi, capace di abbracciare l’umanità”. Il teologo David Schindler, di Washington, in un’intervista parlava di “risposta di particolare attualità” per la situazione in America, per la frantumazione e mancanza di speranza, e il cinismo così diffusi oggi: “Basti l’esempio delle attuali elezioni”. Ultima tappa dell’ intenso viaggio a Washington: il colloquio della neo-laureata con studenti e docenti dell’Università Cattolica d’America, il pomeriggio di martedì 14 novembre. Prima di rispondere alle domande, Chiara Lubich ha voluto dare trasparente testimonianza dell’azione dello Spirito che ha suscitato l’opera da lei fondata. Ed ha motivato l’accettazione di questi riconoscimenti – è la 12ma laurea honoris causa – a gloria di Dio “perché vedano le buone opere del Padre” non solo in senso spirituale, ma “a dimostrazione che Dio, e il suo Spirito, ha operato un rinnovamento anche nel campo umano”. E dal fitto dialogo è emerso proprio questo rinnovamento nel campo degli studi, dell’economia, della pedagogia, della teologia in rapporto con le altre religioni. Il prof. David Schindler ne ha sottolineato la radice: “Nessun agire economico, sociale o politico può fare a meno” di quello che ha definito “realismo dell’innocenza da cui traspare l’amore”. (altro…)
Gen 21, 2000 | Chiara Lubich, Cultura, Focolari nel Mondo
Apponendo la firma sul libro d’oro del Campidoglio, Chiara Lubich ha così siglato il suo auspicio per la città: “Gloria a Roma, per la gloria di Dio”. Ben sintetizza ciò che è avvenuto quella mattina in Campidoglio. “Io questo lo chiamerei proprio un evento. Ha un significato profondo”. Così la filosofa Ales Bello. Se la presidente del Consiglio comunale, on. Luisa Laurelli, il prof Andrea Riccardi e il sindaco Rutelli nei discorsi ufficiali avevano, con tonalità diverse, posto in primo piano la vita, la spiritualità e l’opera di Chiara Lubich sullo sfondo della missione universale di Roma, la neo-cittadina romana, nel suo intervento, ha capovolto i termini: protagonista era Roma, “la vocazione unica di universalità e di unità di questa città indefinibile, reale e misteriosa insieme”. In una intervista aveva appena dichiarato: “Ho ricevuto altre cittadinanze, ma questa è senz’altro quella che amo di più, perché Roma è Roma. Non solo è ricca di storia, arte, cultura, ma soprattutto è come un prezioso scrigno che contiene il cuore della cattolicità. ‘Roma è l’unità’, come ha detto Papa Paolo VI. Roma è chiamata a concorrere a realizzare nel mondo la fraternità universale”. E dal nuovo impegno assunto personalmente insieme a tutto il Movimento dei focolari di “dedicarci d’ora in poi a questa città più e meglio”, ha esteso a tutte le personalità presenti una singolare richiesta di aiuto: “diffondere insieme ovunque quell’arte di amare che emerge dal Vangelo, perché Roma diventi per il mondo quel braciere di fuoco e di luce che non può non essere, se deve cooperare a portarvi l’unità”. Molti erano i politici, di tutti gli schieramenti, presenti nella storica Aula Giulio Cesare: non solo i consiglieri e gli assessori comunali, ma a livello europeo e nazionale: da Romano Prodi, presidente della Commissione europea, ai segretari di Partito: Castagnetti (P. Popolare), e Fini (Alleanza Nazionale), al capogruppo al Senato di Forza Italia, Enrico La Loggia, al presidente della Regione Lazio Badaloni, 10 magistrati, tra cui Caselli, 23 sindaci. Ed ancora personalità del mondo ebraico, islamico e buddista, delle diverse Chiese cristiane presenti a Roma; 4 cardinali, 20 vescovi, e rappresentanti di Movimenti ecclesiali. C’è chi, come il vescovo Boccaccio, ha osservato “il volto assorto di quanti ascoltavano, di ogni estrazione”. Sulla stampa sono comparsi titoli non certo usuali, del tipo: “Amate per primi, pure i politici – ll messaggio di Chiara Lubich”, come si leggeva sul Messaggero. E sul Corriere della Sera: “Bisogna amare anche i politici”. Ed era proprio questo l’auspicio del Papa, nella lettera letta dal Nunzio apostolico Montezemolo in cui invocava su Chiara “la forza e la luce dello Spirito Santo, perché possa continuare ad essere testimone coraggiosa di fede e di carità non soltanto tra i membri dei Focolari, ma anche tra tutti coloro che incontra sul suo cammino”. (altro…)