Beatriz Sarkis
«Uno spazio di incontro tra cristiani, dove spariscono i pregiudizi e si possono stabilire relazioni di stima reciproca». Beatriz Sarkis definisce così la III Assemblea del
Global Christian Forum (24-27 aprile 2018) che ha riunito
oltre 250 cristiani appartenenti a chiese, organizzazioni e movimenti cristiani di tutto il mondo. La teologa brasiliana, laureata in Inghilterra e con un master presso una Università luterana del suo Paese sul contributo del Movimento dei Focolari all’ecumenismo, era presente al convegno in rappresentanza di Maria Voce, presidente dei Focolari. In una intervista, Sarkis, che dal 2009 al 2016 ha partecipato, unica donna laica, alla Consulta tra il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e la World Evangelical Alliance, ci spiega le finalità del GCF. «L’idea di creare un Forum era nata nel 1998, frutto di un profondo scambio tra l’Alleanza Evangelica Mondiale, il Consiglio Ecumenico delle Chiese, la Fraternità Mondiale Pentecostale e il Pontificio Consiglio per l’unità dei Cristiani.
Insieme, queste quattro istituzioni continuano a sostenerlo come uno spazio aperto a tutti. Foto © Albin Hillert/WCC
Dopo un primo incontro a livello mondiale, in Kenya (2007), ne è seguito un altro in Indonesia (2011). Provenienti da 55 paesi, eravamo presenti a Bogotà anglicani, avventisti, battisti, cattolici, quacqueri, discepoli di Cristo, membri dell’esercito della salvezza, evangelicali, indipendenti, luterani, mennoniti, metodisti, neocarismatici, ortodossi, orientali ortodossi, pentecostali, riformati/presbiteriani, appartenenti al movimento di santità, alle African Instituted Churches valdesi, veterocattolici e un rappresentante degli ebrei messianici».
Il Global Christian Forum persegue l’obiettivo di mettere in dialogo tra loro cristiani e chiese di tradizioni anche molto diverse. «Il Forum non sostituisce il prezioso e insostituibile lavoro dei teologi, nelle varie commissioni – spiega Sarkis -, ma è una delle strade che oggi si percorrono per radunare il popolo di Dio e metterlo in marcia, da subito, nella via verso l’unità. Se l’amore fraterno è vivo, le questioni teologiche saranno poi affrontate più facilmente. Durante l’Assemblea ci sono stati momenti di scambio e riflessione comune sul futuro e sulle sfide che tutti i cristiani si trovano, oggi, ad affrontare. Non sono mancati i momenti di preghiera comune, all’inizio e a conclusione di ogni giornata. Personalmente, poi, partecipavo ogni giorno, insieme agli altri cattolici, alla Santa Messa nel vicino Monastero della Visitazione. Il tema scelto, “Perseverate nell’amore fraterno” (Eb 13,1), ha portato tutti noi al cuore del cristianesimo.
Foto © Albin Hillert/WCC
Suddivisi in piccoli gruppi, ci siamo fatti dono, reciprocamente, del nostro personale incontro con Gesù. Questa pratica, che caratterizza il Forum fin dal suo inizio, trova una particolare consonanza con la spiritualità del Focolare, perché la comunione delle esperienze avviene anche all’interno del Movimento. Uno scambio profondo che ha aperto i nostri occhi e ci ha fatto scoprire il lavoro di Dio nella vita di ciascuno, facendo cadere molti pregiudizi. Ci siamo riscoperti tutti semplicemente cristiani. Oltre a questo, ho avuto la grande gioia di poter condividere questa esperienza, seppur brevemente, con la comunità dei Focolari del posto, che mi ha accolta, dopo che alcuni contrattempi mi avevano impedito di ritornare subito in Italia.
Il messaggio finale dell’Assemblea contiene un invito ad unirsi nell’amore reciproco in Cristo per continuare a camminare insieme, poiché le divisioni tra i cristiani contraddicono la volontà di Gesù, scandalizzano il mondo e danneggiano la missione comune di annunciare il Vangelo a tutte le genti. Dobbiamo, tutti insieme, continuare a costruire, o rinforzare, questa rete. Questo è anche l’obiettivo del
“Centro Uno” per l’unità dei cristiani (Roma), fondato da
Chiara Lubich nel 1961 per concorrere, con la spiritualità dell’unità, alla piena e visibile comunione tra le Chiese». A cura di Chiara Favotti
0 commenti