Il segno del cielo In visita dal medico, per caso ho sentito una signora, incinta del quarto figlio, dire alla segretaria che non poteva tenerlo, date le sue condizioni economiche. «Dio vorrà tenerne conto», concludeva. Non potendo rimanere indifferente a questa notizia, subito l’ho comunicata ai più intimi e insieme abbiamo deciso di fare una colletta fra noi. Poi sono andata alla segretaria del medico per chiederle di consegnare quel denaro alla signora, senza dire chi l’aveva portata. Intanto affidavamo tutto a Dio. Il tempo passava senza sapere l’esito; qualcuno però aveva notato (viviamo in un piccolo centro dove tutti si conoscono) che il pancione della signora cresceva. Finalmente è nato un bel bambino. A distanza di un anno ho ricevuto i ringraziamenti di quella signora, che aveva capito l’origine del denaro ricevuto: «Il giorno prima di andare ad abortire avevo chiesto a Dio di farmi capire se stavo facendo la cosa giusta. A tarda sera, è venuta a trovarmi la segretaria del medico con la vostra busta. Per me è stato un segno del cielo». (R. – Italia) Il ferro da stiro A Corina serviva un ferro da stiro. Il mio primo pensiero è stato di affidare questa sua necessità alla provvidenza di Dio. Più tardi una signora m’ha invitata ad una colazione organizzata in parrocchia. Le cose da fare in giornata erano tante, avrei voluto risponderle di no. Ma poi per farle piacere ho accettato. Mi son ritrovata a bere il caffè tra signore quasi tutte anziane, felici di avere fra loro una giovane. Lì ho rivisto una conoscente: aveva comperato un ferro da stiro troppo pesante per lei e mi chiedeva se conoscevo qualcuno che ne avesse bisogno. Felice, ho subito pensato alla preghiera fatta. (I.- Svizzera) Mentre aspettavo il treno… Tradito dalle persone che amavo, avevo lasciato la mia famiglia andando a stare da solo. In forte depressione, ho provato varie volte a togliermi la vita. L’ultima, in una piccola stazione. Mentre aspettavo il primo treno per buttarmi sotto, una suora mi ha raggiunto sui binari e mi ha convinto a desistere. Poi si è presa cura di me facendomi conoscere una comunità di recupero che mi ha accolto a braccia aperte; i primi tempi però rifiutavo l’amore che mi davano a causa dell’odio che portavo dentro di me. Anche se non volevo più saperne di Dio, uno di loro mi ha convinto a leggere la Bibbia. Man mano la durezza del mio cuore si è sciolta e ho cominciato a credere. Sono passati alcuni anni e ho imparato a perdonare, ad amare il prossimo, ad essere paziente… Ora ho riallacciato i rapporti anche con i miei familiari, ho un lavoro, una casa, mi sento sereno. Nulla succede a caso… Grazie a Dio che mi ha fatto conoscere il suo immenso amore! (C. – Italia)
Essere operatori di pace
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