Movimento dei Focolari

Visita di Maria Voce al Patriarca di Costantinopoli

Dic 30, 2010

«Il dialogo è la nostra reciproca priorità», hanno sottolineato Bartolomeo I e Maria Voce nell’incontro svoltosi questa mattina ad Istanbul

 «Deo gratias! – ha esclamato al termine dell’udienza il Patriarca di Costantinopoli–. Deo gratias per la vostra amicizia, per la vostra visita, per i frutti del vostro movimento, per la continuazione di questa opera di Dio che rende gloria al Suo nome». Un’accoglienza calorosa e solenne ad un tempo è stata riservata da Bartolomeo I a Maria Voce, presidente del Movimento dei focolari, nell’incontro che si è svolto questa mattina alle 11,00 al Fanar, nella suggestiva storica sede del Patriarcato Ortodosso. Sua Santità ha accolto nello studio privato la presidente dei Focolari, giunta assieme ai responsabili del movimento per la Turchia, Angela Caliaro e Carmine Donnici, e ai componenti dei due focolari ad Istanbul. «Siamo in dodici, come gli apostoli», ha osservato compiaciuto il Patriarca. Presenti anche il Metropolita Apostolos, dell’isola di Halki, e padre Dositheos, direttore dell’ufficio comunicazioni del Patriarcato. Nel suo indirizzo di saluto, Bartolomeo I ha ricordato di essere stato testimone «della stima, dell’affetto e dell’ammirazione che il predecessore, Patriarca Dimitrios, ha nutrito per lei e per l’opera svolta dal focolare». Maria Voce ha infatti vissuto in questa metropoli dal 1978 al 1988. In quegli anni, Bartolomeo (allora segretario del Patriarca) e Maria Voce si sono conosciuti. «Il focolare unisce, in particolare, le Chiese dell’antica e della nuova Roma – ha proseguito –. Voi tutti siete oggi entusiasti collaboratori dell’amato papa Benedetto e della nostra modesta persona», sottolineando poi «i frutti già evidenti prodotti dal focolare: da Chiara alla giovane Chiara Luce, la prima focolarina giunta al traguardo della santità». Tornando sul tema dei rapporti tra credenti, Bartolomeo I ha voluto sottolineare come solo sulla base della testimonianza della vita «il dialogo non resta una vuota e sterile esercitazione accademica, facilmente contestabile da quanti continuano ad opporsi ai dialoghi ecumenici e interreligiosi». Maria Voce ha fatto omaggio di un ricco album fotografico con i principali avvenimenti, viaggi internazionali e incontri di questi suoi primi due anni e mezzo di presidenza. «Ho detto ai focolarini che sarei venuta ad Istanbul per un solo incontro, quello con lei, Santità, senza prendere altri impegni». «Come Chiara», è stata la pronta replica. Entrambi visibilmente gioiosi, si sono scambiati i doni in un clima di festa davvero natalizia. Maria Voce ha fatto presente che portava il saluto, la gratitudine e la preghiera del Movimento diffuso nel mondo, perché tutti erano a conoscenza dell’appuntamento. «So bene che la vostra rete di comunicazione funziona sempre», ha commentato il Patriarca. «Adesso la salutiamo, Santità, perché avrà ulteriori impegni». «Il lavoro c’è sempre – ha risposto il Patriarca al termine dei 55 minuti d’udienza – ma non sempre Maria Voce è qui».   di Paolo Lòriga, inviato

___

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla Newsletter

Pensiero del giorno

Articoli Correlati

Sulla stessa barca: un viaggio verso la pace

Sulla stessa barca: un viaggio verso la pace

8 mesi di navigazione, 30 porti e 200 giovani. Partita a marzo 2025 da Barcellona (Spagna), la nave-scuola per la pace “Bel Espoir” continua il suo viaggio che si concluderà solo ad ottobre, collegando le cinque sponde del Mediterraneo. A bordo, otto gruppi di venticinque giovani di ogni nazionalità, cultura e religione i quali, animati dal desiderio comune di costruire un mondo migliore, vivranno insieme imparando a conoscersi, tra dibattiti e esperienze personali, affrontando per ogni tappa tematiche nuove. Tra questi anche una ventina di ragazzi e ragazze, tra i giovani ambasciatori della Pace di Living Peace e giovani del Movimento dei Focolari. Berhta (Libano), impegnata nel progetto MediterraNEW, che lavora per l’educazione dei giovani nel mediterraneo, principalmente quelli migranti, ci racconta la sua esperienza.