Movimento dei Focolari

Vita consacrata: fratelli e sorelle per vocazione

Feb 2, 2016

Si conclude l’anno dedicato da papa Francesco alla Vita Consacrata. Intervista a p. Salvo D’Orto, degli Oblati di Maria Immacolata, responsabile della diramazione dei Religiosi aderenti al Movimento dei Focolari.

20160201-01P. Salvo, può aiutarci a farne un bilancio? «È stato il passaggio di una grazia molto forte che ha toccato anche ampi strati della Chiesa oltre, naturalmente, ad incidere su tutti i consacrati. Papa Francesco, anche attraverso la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica (CIVCSVA), ha animato questo anno a noi dedicato con contenuti ed eventi particolarmente ispirati. Certo è ancora presto per fare un bilancio, perché sono convinto che si è andati in profondità e i frutti si potranno vedere nel tempo». Quale ruolo hanno avuto i Religiosi legati ai Focolari? «La particolare sensibilità all’unità, tipica del carisma di Chiara Lubich, offre alle persone del Movimento una sorta di know how che spinge a privilegiare i rapporti e a farli diventare comunione. Le e i religiosi appartenenti ai Focolari si sono impegnati nelle iniziative delle loro comunità e diocesi, o anche in attività nazionali e della Chiesa universale, portandovi il timbro della comunione. Uno spirito auspicato dalla Chiesa tutta nel suo divenire sempre più “casa e scuola di comunione”. In una nazione europea sono stati proprio i religiosi e le consacrate del Movimento a proporre alla Conferenza dei Superiori Maggiori il progetto di un incontro per giovani consacrati. I responsabili ne hanno così tanto apprezzato i contenuti e le modalità, da farne una loro iniziativa. Vi hanno partecipato più di 250 giovani religiosi, con impressioni e frutti davvero significativi». E riguardo alle iniziative messe in campo dal Santo Padre e dalla Congregazione dei Consacrati? Molto importanti sono stati gli inviti di papa Francesco a mostrare la gioia del vivere la consacrazione e ad agire profeticamente nelle “periferie esistenziali”, così come scritto nella sua Lettera Apostolica a tutti i consacrati : “Mi attendo che «svegliate il mondo», perché la nota che caratterizza la vita consacrata è la profezia”. Egli sottolinea così un proprium della Vita Religiosa caratterizzato dall’essere portatori di carismi, cioè di doni per il bene di tutta la Chiesa. La CIVCSVA ha poi sviluppato il pensiero di papa Francesco con tre lettere: una dedicata alla Gioia che deve contraddistinguere i consacrati (Rallegratevi); un’altra alla loro capacità di essere profezia per il mondo (Scrutate) e la terza alla dimensione contemplativa della loro vita (Contemplate). Questi tre documenti costituiscono un punto di riferimento per il futuro della Vita Consacrata nella Chiesa. Come eventi va senz’altro ricordato l’incontro a Roma dei giovani religiosi del settembre scorso. Un convegno di grande impatto, con 5.000 partecipanti di tutto il mondo, insieme per 4 giorni. Non è una cosa che si veda spesso. Mi ha anche molto colpito, per il significato che riveste, il Colloquio ecumenico di religiosi e religiose, svolto dal 22 al 25 gennaio 2015. Si è trattato di una prima assoluta in Vaticano, voluta espressamente da papa Francesco. Un segno del progresso nel cammino tra i cristiani di diverse confessioni. La vita consacrata, ha detto durante l’incontro p. José M. Hernández, claretiano, è chiamata ad “essere ponte e non fossato” tra i cristiani. Mi pare un bell’auspicio che ben esprime il cammino che ci resta da compiere».

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