Un carisma di Luce – video intervista a Chiara
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«Questo Carisma… io parlo tanto di Amore, ma è stato un Carisma di Luce. Mi ha fatto vedere, in un momento importante della nostra vita all’inizio – era la festa di Cristo Re, mi ricordo – e c’era scritto nella Messa: “Chiedete e vi darò in eredità tutte le genti”. Ricordo che noi sentivamo già, io dicevo alle mie compagne: “Arriveremo in tutto il mondo!” E adesso ci siamo. E abbiamo pregato lì insieme di poter essere strumenti per portare questo spirito d’amore, di luce in tutto il mondo. Ora, io ero continuamente sotto l’azione di questa luce che mi illuminava su come dovevamo muoverci, su come dovevamo fare, su quello che doveva essere, non so, il nostro modo di lavorare, di pregare, di studiare, di comunicare, il nostro modo di avere le case, il nostro modo di vestire… Io avevo sempre luce su… all’inizio soprattutto su queste cose, poi su tutta l’espansione, tutti i continenti, su come doveva organizzarsi questo Movimento, come doveva essere soprattutto un popolo. E si è tutto realizzato quello… ma io prevedevo già i primi tempi. Io dicevo alle mie compagne ancora nel primo focolare: “Ci sarà un’arte nuova, una politica nuova, ci sarà tutto rinnovato. E’ per questo che non mi sono accorta quando è finita la guerra, perché ero piena di questo Carisma che traboccavo su tutto il Movimento. E sopra il mio pensare, si è come… sistemata una luce che era un po’ il mio pensare, un po’… il pensare di un Altro. Ma è stata una cosa così leggera il passaggio… Non è che Dio ti schianta, perché la grazia eleva la natura, non la distrugge. Perciò anche tutto quello che c’era di preparato in me, è servito, e la grazia l’ha elevato. Non è che mi spavento, no! Naturalmente… mi dicono qualche volta: “Chi sa che responsabilità?…” Non sento nessuna responsabilità, perché le ha Lui! E anche adesso sai, è tutta luce. Dio mi guida, sono guidata da Lui, da questo Carisma che è un dono dello Spirito Santo. Io vedo. Vedo e dico e comunico e poi si realizza, ma non è merito mio, è merito che Dio mi ha preso come strumento è Lui che sceglie. Noi dovevamo realizzare quella preghiera che Gesù dice: “Che tutti siano una cosa sola”, che tutti siano una famiglia, che tutti siano… e si sta realizzando. Naturalmente, quando io sarò nell’altra Vita, gli altri porteranno avanti. Se dovessi lasciare in testamento un’eredità, lascerei a tutti Gesù in mezzo. Amatevi a vicenda come Gesù ci ha amati, siate pronti a morire l’uno per l’altro, siate una famiglia. Questo direi, basta, è tutto qua». Tratto da: Faccia a Faccia – Intervista a Chiara Lubich di Sandra Hogget, Charisma Production 2002. Montaggio video: Centro Santa Chiara Audiovisivi Copyright: Centro Santa Chiara Audiovisivi – Charisma Productions (altro…)
«Carissime e carissimi, un saluto di cuore a tutte e a tutti, e specialmente alle autorità civili e religiose che insieme a voi partecipano alle celebrazioni del 3° anniversario della partenza di Chiara per il cielo. Le manifestazioni che si svolgono per l’occasione in molte parti del mondo sono le più varie: in alcune città si dedicano a lei strade, scuole, parchi; in altre vengono celebrate S. Messe presiedute anche da vescovi o cardinali; in altre ancora si realizzano incontri grandi e piccoli, promossi capillarmente negli ambienti più diversi. Di particolare rilievo a Trento, sua città natale, si svolge il 12 marzo una giornata ecumenica internazionale dal titolo: “Chiara Lubich: Una Vita, un Carisma per l’unità dei cristiani”, organizzata insieme al nostro Centro Uno che festeggia il 50° di attività. Tutto in ringraziamento a Dio per il dono della feconda vita di Chiara. Lei, infatti, promuovendo l’amore reciproco tra singoli e popoli, ha aperto dialoghi a tutti i livelli per contribuire alla realizzazione della pace e dell’unità della famiglia umana. Ne sono testimoni le tante persone che vivono in tutto il pianeta la “spiritualità di comunione” che lei ci ha lasciato in eredità. Il mio più sentito augurio affinché le celebrazioni di questo 3° anniversario segnino per ognuno di noi un rinnovato impegno di vivere perché si realizzi il desiderio di Chiara: ‘Verrò verso di te, mio Dio (….), con il mio sogno più folle: portarti il mondo fra le braccia’. Sono con tutti voi nel ricordo di Chiara, presente e viva più che mai.» Maria Voce – Emmaus Rocca di Papa, 9 marzo 2011 (altro…)
“Il tempo presente domanda a ciascuno di noi amore, unità, comunione, solidarietà. E chiama anche le Chiese a ricomporre l’unità lacerata da secoli… E’ il primo e necessario passo verso la fraternità universale con tutti gli altri uomini e donne del mondo”. (Chiara Lubich) Sabato 12 marzo è Trento ad ospitare la Giornata ecumenica internazionale su “Chiara Lubich: un carisma, una vita per l’unità dei cristiani”. L’evento si inserisce nel quadro delle manifestazioni che si svolgeranno in molte città d’Italia e del mondo per ricordare la fondatrice del Movimento dei Focolari nel terzo anniversario della sua morte avvenuta il 14 marzo 2008. Alla giornata del 12, a Trento, “cerniera” tra la grande civiltà latina e quella germanica, terra natale di Chiara Lubich, a dare il benvenuto ai partecipanti sono le autorità civili e religiose della città: il sindaco Alessandro Andreatta e l’arcivescovo Luigi Bressan. Presenti persone provenienti da 36 Paesi e di circa 20 Chiese. Sono previste traduzioni simultanee in 17 lingue. La manifestazione – ripresa dall’emittente Telepace in diretta televisiva satellitare e in un collegamento internet http://live.focolare.org/20110312/ (9.50-12.30 e 15.00-17.40 ore locali) – si svolge al Teatro Sociale, collegato in diretta con il teatro ridotto ed una sala tenda allestita appositamente nell’attigua piazza C. Battisti. Alla Giornata sono previsti messaggi del Patriarca Bartolomeo I di Istanbul, del card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’Unità dei cristiani, e del Rev. Olaf Tveit, segretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese. E una riflessione, offerta dalla presidente del Movimento dei focolari Maria Voce. Un’ occasione, questa giornata, per approfondire lo specifico contributo del carisma di Chiara Lubich all’unità tra i cristiani quale passo necessario e doveroso verso la fraternità universale. Il programma prevede l’articolarsi di testimonianze, riflessioni e contributi musicali, da parte di cristiani di molte Chiese e di diverse aree geografiche e culturali, dalla Cina al Sudafrica, dall’Egitto e Libano a Cuba, dall’Europa dell’Est e dell’Ovest. Si ripercorreranno – attraverso le testimonianze di Marco Tecilla e Gabriella Fallacara – i 50 anni di dialogo ecumenico portato avanti dal “Centro Uno”, l’ufficio del Movimento dei Focolari per l’unità dei cristiani fondato da Chiara Lubich e seguito fin dagli inizi da Igino Giordani. La Giornata si colloca all’interno di una Settimana ecumenica internazionale che si sta svolgendo al Centro Mariapoli “Chiara Lubich” di Cadine (Trento) dall’11 al 16 marzo, durante la quale i 400 partecipanti visiteranno anche i luoghi della città che hanno particolare rapporto con la storia degli inizi del Movimento. L’anno scorso, sempre nell’ambito dell’anniversario della dipartita di Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari fu ricordata con un evento dal profilo interreligioso a Roma, in Campidoglio. E’ significativo che quest’anno sia proprio Trento ad ospitare tale evento ecumenico, e ciò perché terra natale dei Focolari e perché sede di quel Concilio (1545-1563) che segnò la sua vocazione a diventare “città ponte” e “città del dialogo”. (altro…)
Uno dei libri-novità del mese di marzo di Città Nuova, curato da Lucia Abignente, raccoglie pensieri, pagine di diario, lettere e messaggi – in gran parte inediti e custoditi ora al Centro Chiara Lubich –, della fondatrice del Movimento dei focolari attorno ad uno dei temi fondamentali della vita cristiana. La stessa Chiara più volte aveva parlato e scritto della volontà di Dio, proponendola come via di santità per tutti, da vivere in ogni momento della vita. Ma essa è prima di tutto una risposta d’amore dell’uomo a Dio: «A Dio che ci ama immensamente rispondiamo cercando di amarlo immensamente. Noi non avremmo avuto senso nel mondo se non fossimo state una piccola fiamma di questo infinito braciere: amore che risponde all’Amore». Così si era espressa Chiara negli ultimi anni ricordando l’esperienza vissuta con le sue prime compagne alle origini del Movimento, condensando così in brevi parole due momenti fondanti della spiritualità dell’unità: la scoperta di Dio come Amore, la scelta di Lui come l’Ideale di vita e la decisione di compiere – per amarLo – la Sua volontà. Ecco un assaggio di alcuni brani: Realizzarsi come uomini Nel corso di un saluto spontaneo ai giovani del Movimento Gen – Generazione Nuova – partecipanti ad una scuola di formazione e raccoltisi nel giardino della sua casa a Rocca di Papa il 29 settembre 1980, Chiara condivide alcune sue intuizioni sulla volontà di Dio. Ne riportiamo di seguito uno stralcio. «Sappiamo che l’uomo – dice la Scrittura – è stato creato a immagine e somiglianza di Dio. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che l’uomo è proprio uomo […], non è qualche altra creatura perché è immagine di Dio, è di fronte a Dio. Dio può dire tu all’uomo. Cioè l’uomo proprio nella sua struttura […] è fatto per guardare a Dio, è stato creato a immagine di Dio. C’è nella nostra carne, nella nostra anima, qualche cosa messo dentro che dice: “Sei per Dio, sei in comunione con Dio, sei fatto per conoscere Dio, sei fatto per amare Dio”. «Noi non saremmo uomini se non fossimo così: siamo quel qualche cosa che è di fronte a Dio. Questa è la struttura dell’uomo, questo è nell’essere dell’uomo. L’uomo è quel tale che è così…. L’uomo è sempre e soltanto un qualche cosa in relazione con Dio, nel suo essere, nella sua struttura. «Ora, come l’uomo nel suo essere, nella sua struttura, è in relazione con Dio, se no non è lui, così l’uomo non può non solo essere ma neanche esistere se non in relazione con Dio. Quindi il vivere, l’andare avanti da quando siamo nati in poi, il fare qualche cosa guardando al disegno che Dio ha su di te, è realizzarsi come uomini, è la realizzazione completa dell’uomo. Mano a mano che segue il piano di Dio su di lui, l’uomo è uomo, l’uomo è felice, l’uomo è libero. «Intuite già adesso un po’ cos’è la volontà di Dio. È ciò che Dio all’inizio, creandoci, ha pensato. Noi possiamo, siccome siamo liberi, anche non seguire questo pensiero di Dio e diventare mezzi uomini mezze bestie perché andiamo fuori da questo binario, in quanto siamo costruiti per essere in relazione con Dio, ma non andiamo avanti nella relazione con Lui. Se invece andiamo avanti così, eccoci in quest’avventura straordinaria, meravigliosa, che è qualche cosa di sbalorditivo! […] «Se vai a fondo e studi ancora, vedi che Gesù (il Vangelo, la Scrittura lo dicono) non ha fatto che la volontà di Dio, perché, a un dato momento, questo Dio, del quale noi siamo creati a immagine, s’è fatto uomo. Allora l’uomo cosa fa? Non occorre che guardi troppo lontano a Dio, basta che guardi a Gesù, perché Dio si è fatto uomo. Allora guarda a Lui e sa come camminare! «Ora, Lui ha detto che soltanto facendo la volontà del Padre suo si ama veramente, che l’amore sta tutto lì. Noi siamo tutti presi dal desiderio di avere Dio come Ideale, di averlo come primo, di amarlo veramente con tutto il cuore; bene, c’è un sistema: basta fare la Sua volontà attimo per attimo con tutto il cuore, tutta la mente e tutte le forze. Allora ami certamente Dio con tutto il cuore, tutta la mente, tutte le forze». (Colloqui con i gen, anni 1975/2000 (edizione riveduta e ampliata), Città Nuova, Roma 2001, pp. 84-87.) Tratto da La volontà di Dio, di Chiara Lubich, Città nuova 2011, pp. 13-19 Altri brani sono disponibili su: http://www.cittanuova.it/contenuto.php?TipoContenuto=web&idContenuto=31983 (altro…)