Mar 10, 2020 | Centro internazionale
A motivo dell’emergenza sanitaria che coinvolge vari Paesi del mondo il Centro internazionale dei Focolari a Rocca di Papa, Italia, ha varato una serie di provvedimenti per prevenire la diffusione del contagio del Coronavirus. In accordo con le decisioni del Governo italiano e con le indicazioni dei Vescovi italiani, il Centro internazionale del Movimento dei Focolari, con sede a Rocca di Papa (Roma – Italia), aveva già adottato ieri, 9 marzo, alcune misure preventive per limitare e arrestare al più presto la diffusione dell’epidemia del Coronavirus. Misure in linea con quanto poi stabilito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri italiana che da oggi, 10 marzo e fino al 3 aprile, ha dichiarato tutta l’Italia “zona protetta”. Per questo:
- sono rinviate tutte le iniziative organizzate dal Centro internazionale nella sede di Rocca di Papa o in altri luoghi sul territorio italiano nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020. Questa misura riguarda sia le iniziative programmate in occasione del Centenario di Chiara Lubich (1920-2020) che altri tipi di iniziative.
- Sono sospese le visite di gruppi al Centro internazionale programmate fino alla fine di maggio 2020.
- Sono cancellati i viaggi (in Italia e all’estero) di collaboratori del Centro internazionale programmati fino alla fine di maggio 2020.
- Fino al 3 aprile sono sospese tutte le celebrazioni eucaristiche feriali e festive al Centro.
- Il funzionamento del Centro è garantito per i servizi essenziali, mentre il lavoro ordinario sarà svolto dai collaboratori in modalità da remoto.
Ufficio Comunicazione Focolari
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Mar 10, 2020 | Testimonianze di Vita
L’invito di Gesù “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro” (Mt 7,12) è la cosiddetta “Regola d’oro”, un insegnamento universale contenuto nelle diverse culture, religioni e tradizioni . È la base di tutti i valori autenticamente umani, che costruiscono una convivenza pacifica, con rapporti personali e sociali giusti e solidali. Il centuplo Vivo in una città piccola con pochi negozi, dove non sempre si trova il necessario. Una mattina bussa alla mia porta una vicina povera e ammalata. Con un grande sorriso mi chiede un po’ di olio. In cucina ne è rimasto pochissimo, servirebbe a me. Ma avverto la spinta a donarlo tutto. All’ora di preparare il pranzo, mi rendo conto che devo arrangiarmi senza olio, ma sono felice di quanto ho fatto. Sto per prendere la pentola quando bussano alla porta. È una suora che non vedo da tempo perché abita in una regione distante. M’invita: “Vieni, in macchina ho qualcosa per te”. E mi consegna tre scatoloni pieni di contenitori di olio: in tutto 54 litri. (G.V. – Burundi) Se si dà amore … Non era facile il reinserimento, dopo 20 anni di assenza dal nostro Paese. All’inizio mia moglie ed io ci sentivamo un po’ estranei: c’era da ricominciare in tutti i sensi. Ma nel Vangelo abbiamo trovato la carica per aprirci agli altri, per ricostruire rapporti di vecchia data e intrecciare nuove amicizie. Essendoci sposati non più giovanissimi, avevamo deciso che, se non fossero arrivati bambini, saremmo stati disposti ad essere famiglia per chi non l’aveva. Con quest’animo abbiamo iniziato un percorso di adozione. Quando mesi fa abbiamo ricevuto la notizia dell’arrivo di Veronica e Carlos, due fratellini brasiliani, abbiamo fatto girare le loro foto nell’ambito delle nuove conoscenze. Poi siamo andati a prenderli a Rio. Al ritorno abbiamo trovato un enorme striscione sulla strada con una scritta di benvenuto per Veronica e Carlos e, sulla veranda di casa, tanti palloncini e messaggi. Non possiamo dimenticare gli aiuti concreti in vestiario e altre cose necessarie. Una riprova per noi che, se si dà amore, si riceve amore. (M.S.F. – Spagna) Congiura d’amore Una volta rimasta sola, mia suocera, nonostante avesse delle figlie in condizione di poterla accogliere, è venuta ad abitare da noi. La sua presenza, accestitissima dai miei figli, era tuttavia un impegno in più per me che avevo già la famiglia da accudire. Inoltre lei, per una forma di arteriosclerosi, parlava da sola, senza rendersi conto di essere ascoltata; e capitava che spesso imprecava contro di me. I miei figli ridevano della situazione, anche se per me era una doppia ferita. Era questo il ringraziamento per quello che facevo per lei? Un giorno era a letto influenzata e durante il pranzo è venuto fuori il discorso della nonna che parlava a vanvera. Mio marito è rimasto addolorato, poi tutti insieme abbiamo deciso di fare bella “congiura d’amore” per voler bene di più e meglio alla nonna. Penso che sia stato uno dei momenti più educativi e fecondi della nostra famiglia. I parenti, e sono tanti, che spesso vengono a trovarla, rimangono meravigliati dal bene che la nonna “produce” nella nostra famiglia. (C.S. – Italia)
a cura di Stefania Tanesini (tratto da Il Vangelo del Giorno, Città Nuova, anno VI, n.2, marzo-aprile 2020)
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