Mar 22, 2011 | Chiesa, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Approfondire la conoscenza e l’unità con i vostri rispettivi fondatori, nel clima di fraterna carità” questo il percorso che Paolo VI ha indicato nell’udienza pubblica del 14 Aprile 1971, chiamandole: “Religiose aderenti al Movimento dei Focolari”. Da quel momento, ogni anno un folto gruppo di religiose di diverse congregazioni e membri di istituti secolari di varie nazionalità, si incontrano dedicando la loro formazione e il loro aggiornamento alla sempre più profonda comunione tra di loro, unita all’approfondimento dei punti della spiritualità dell’unità. “Presenti fin dai primi tempi del Movimento, – disse Chiara Lubich nella lectio per la Laurea h. c. in Teologia della Vita Consacrata (Roma 2004) – le Religiose, le cui diverse spiritualità si armonizzavano e risplendevano maggiormente nella comune fraternità, ci hanno dato modo di contemplare gli Ordini, le Congregazioni, le Famiglie religiose, come splendide aiuole del magnifico giardino della Chiesa in cui sono fiorite e fioriscono tutte le virtù”. L’incontro a Castel Gandolfo è centrato sul tema della Volontà di Dio. All’approfondimento teologico, spirituale
e sociale seguirà un ricco scambio di esperienze di vita di membri del Movimento di diverse vocazioni. Per poter rispondere alle sfide della società di oggi, ci sarà un approfondimento sul dialogo interreligioso. Momento centrale dell’evento, la celebrazione di ringraziamento che darà solennità alla festa seguita da una carrellata di testimonianze dei primi tempi. Uno speciale momento artistico inviterà tutti a camminare insieme verso la “santità”. (altro…)
Mar 15, 2011 | Centro internazionale, Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Cosa ha significato per il Movimento dei Focolari in Terra Santa la visita di Maria Voce? Un grande incoraggiamento per tutti. Si sono aperte nuove prospettive e nuovi contatti, in particolare nel mondo civile ed accademico. Si sono raccolti i frutti del lavoro di questi 33 anni di vita del Movimento qui. L’aspetto più importante, però, è stata la speranza che Maria Voce ha donato a tutti coloro che ha incontrato. Una speranza corroborata dallo spirito di amore e di unità tipici dei Focolari. Le sue parole rimangono sigillate nel cuore di ognuno di noi: «Voi siete qui anche per tutto il resto del Movimento dei Focolari. Avete un compito, una missione da svolgere qui che gli altri non possono svolgere. Nel grande mosaico che è il nostro Movimento, io credo che voi siate le piastrelle più preziose. Nessuno vi può sostituire, siete voi che avete questa fortuna e questa grazia». Sono emerse novità nella linea del Movimento in un contesto così complesso?
Senza dubbio un chiaro impegno sui diversi fronti del dialogo. Prima di tutto si tratta di lavorare per promuovere sempre più l’unità fra tutti i movimenti ecclesiali presenti in Terra Santa. Vari vescovi, poi, hanno incoraggiato un impegno del nostro Movimento nell’ambito della pastorale sia giovanile che della famiglia. Inoltre, è emersa l’esigenza di rispondere concretamente alla richiesta, espressa da diverse organizzazioni interreligiose, di una collaborazione concreta per diffondere lo spirito della fratellanza universale e cooperare al bene comune e alla pace fra persone di fedi diverse. Non possiamo dimenticare, infine, i contatti stabiliti sia con il comune di Gerusalemme che con altri comuni dell’Autorità Palestinese. Insomma, si evidenzia sempre più la linea di costruire ponti a tutti i livelli. Maria Voce ha incontrato esponenti della Chiesa cattolica, ma anche di altre chiese cristiane e di altre religioni. Quale il significato di questi contatti? Queste visite sono state molto apprezzate sia da Patriarchi che da Vescovi di altre Chiese. Tutti hanno sottolineato l’importanza del carisma dell’unità, della necessità di una spiritualità solida e profonda anche nel campo dell’ecumenismo. Così ci hanno chiesto di collaborare in vari progetti sia all’interno delle Chiese, sia con organizzazioni interreligiose. C’è una priorità specifica che si può dire sia emersa al termine della visita della presidente?
E’ difficile dire che sia emersa una priorità specifica perchè tutto è stato importante. Maria Voce ha visto la necessità di rinforzare la presenza del focolare, secondo la richiesta rivoltale da varie personalità. Ha, poi, valorizzato il progetto “Sui passi di Gesù”, per l’accoglienza e l’animazione di gruppi di pellegrini, incoraggiando ad andare avanti col contributo di tutto il Movimento in Terra Santa. Infine, un cenno riguardo al nostro terreno presso la chiesa di San Pietro in Gallicantu, adiacente alla ‘scaletta’, dove, secondo la tradizione, Gesù pregò il Padre chiedendo l’unità di tutti gli uomini e che Chiara Lubich aveva sognato potesse un giorno ospitare un focolare. Maria Voce ci ha confidato: «Nonostante le difficoltà, non rinunciamo; e non rinunciamo perché fa parte della nostra spiritualità in un certo senso, del nostro carisma». Per ora, si è vista la possibilità di proporre lo sviluppo di un ampio parco che potrebbe essere utilizzato per raduni all’aperto o per altre circostanze. A cura di Roberto Catalano [Terra Santa] (altro…)
Feb 18, 2011 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
“Un futuro di comunione tra i carismi ci sta davanti”; “Quando lo Spirito Santo soffia non crea buoni cristiani singoli, ma ci fa un solo corpo in Cristo, l’altro diventa parte dell’identità di ciascuno”. Queste alcune espressioni che esprimono la radice profonda del cammino di comunione tra “nuovi e antichi carismi” iniziato nella Chiesa tridentina dal 2003. Rappresentanti dei Movimenti, religiosi e religiose e Istituti secolari insieme per tracciare strade comuni, donarsi il tesoro della propria esperienza e offrire, con slancio generoso, freschezza ed entusiasmo a portare la Buona Novella. Nel progredire della comunione aumenta anche la partecipazione di numerose congregazioni, fino ad arrivare alle segreterie dell’Unione Superiori Maggiori d’Italia (USMI) e la Conferenza italiana Superiori maggiori (CISM) Quanto è in atto si potrebbe definire un laboratorio: si prega gli uni per gli altri, si condividono difficoltà e dolori, si gode delle esperienze positive, si apprezza il carisma dell’uno perché utile al carisma dell’altro scoprendosi fratelli ingaggiati per lo stesso scopo nella Chiesa e nella società. Infatti, non mancano le occasioni per collaborare per il bene della città. Corale è la gratitudine di ciascuno per lo Spirito Santo, autore nel corso dei secoli di risposte adeguate ad ogni periodo buio dell’umanità. Incoraggiante, inoltre, l’augurio che sigla un album di foto sul cammino di comunione dei Carismi: “Ricordare è dare lode a Dio per il cammino di un laicato che crede, vive, annuncia e testimonia la bellezza del Vangelo”. E’ ormai tradizione ritrovarsi in un appuntamento annuale. “Carismi in comunione per un’unica missione” è il titolo di quello di quest’anno, fissato per il 26 febbraio al Centro Mariapoli di Cadine (TN). Dodici, tra Movimenti, nuove Comunità e Congregazioni religiose, i promotori; relazioni e testimonianze ne tesseranno il programma, cui sarà presente l’arcivescovo Mons. Luigi Bressan. (altro…)
Feb 17, 2011 | Centro internazionale, Chiesa, Focolari nel Mondo, Spiritualità
16 febbraio: la mattinata è trascorsa nella località di Emmaus, a 27 km da Gerusalemme, nella pianura verso la capitale Tel Aviv. Si tratta di una delle tre località con lo stesso nome che potrebbero vantare di aver offerto la scena al passo che conclude il Vangelo di Luca: dopo la crocefissione, due discepoli di Gesù si trovano per strada ricordando i dolorosi fatti avvenuti, quando un uomo li si accosta e spiega loro le Scritture, riempiendo di pace i loro cuori. È “al momento di spezzare il pane” – racconta il Vangelo –, che i due riconoscono che si trattava dello stesso Gesù risorto. Maria Voce è stata ricevuta da Mons. Giacinto Marcuzzo, vescovo ausiliare dei Latini, titolare della sede di Emmaus-Nicopolis. Il vescovo ha confidato a lei e a tuta la delegazione del Centro del Movimento che l’accompagnava, che all’atto della sua elezione, ha scelto quella sede per vari motivi. Si tratta di una delle dodici diocesi cristiane che esistevano nei primi secoli in Terra Santa, riporta tutti i cristiani al punto dove tutto è ricominciato dopo la morte di Gesù e, non ultimo, il fatto che ancora giovane sacerdote aveva visto la distruzione del villaggio di Emmaus avvenuta nel 1967, dopo la Guerra dei Sei giorni. La presidente dei Focolari, da parte sua, ha raccontato al vescovo un fatto che la riguarda personalmente. Come molti sanno, spesso lei viene chiamata Emmaus all’interno del Movimento. “E’ stata Chiara stessa a darmi questo nome nel 1964. Era venuta a parlare ad un gruppo di giovani focolarine della realtà di Gesù fra noi, che realizza il passo di Matteo 18,20 ‘Dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro’, se ci impegniamo a vivere il comandamento nuovo reciprocamente. Nel mio entusiasmo giovanile avevo scritto a Chiara che desideravo dare la vita per realizzare quella frase. Lei allora mi diede questo nome, Emmaus, perché i due discepoli avevano vissuto e sperimentato la presenza di Gesù fra loro.” L’incontro è stato ricco di significato, in un luogo unico nella storia della primissima comunità di Gerusalemme. La messa celebrata da Mons. Marcuzzo e concelebrata da Giancarlo Faletti, copresidente del Movimento, è stata un momento ricco di comunione con spunti preziosi sui frutti della presenza di Cristo nel cuore della comunità. Il carisma di Chiara Lubich fortemente incentrato sulla presenza di Gesù fra gli uomini è venuto in luce proprio nei luoghi dove questo si realizzò vitalmente e storicamente. di Roberto Catalano (altro…)
Feb 16, 2011 | Chiesa, Dialogo Interreligioso, Spiritualità
Benedetto XVI, nell’udienza del 9 febbraio li ha salutati con gioia: “Sono lieto di questa opportunità che vi è offerta per confrontare esperienze ecclesiali di diverse zone del mondo, ed auguro che queste giornate di preghiera e di riflessione possano portare frutti abbondanti per le vostre comunità”. Le loro riflessioni si sono svolte “sulla scia del carisma di Chiara Lubich – come ha detto in apertura il card. Miloslav Vlk, moderatore del convegno – che è in profonda sintonia con il carisma del vescovo” e continuava: “Si tratta di saper accogliere l’Amore di Dio che vuole il bene dell’umanità facendosi vicino ad ogni uomo”.
“La spiritualità di comunione, eco del Concilio Vaticano II che è tutto incentrato sulla Chiesa mistero di comunione…, è portata avanti dal Movimento dei focolari in modo carismatico”, ha sottolineato il card. Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i Vescovi. Di fronte alle sfide che si presentano alla Chiesa oggi, in particolare nei Paesi di antica tradizione cristiana, ma anche in molte altre parti del globo, i vescovi hanno voluto dar voce a nuove risposte che lo Spirito Santo ha suscitato negli ultimi anni, come la comunione e la collaborazione tra nuovi e antichi carismi, il dialogo ecumenico e interreligioso, il dialogo con la cosiddetta cultura laica. Il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, ha evidenziato il passaggio da una società multiculturale a quella interculturale che sa integrare le diverse culture e fedi, come dimostra l’esperienza appena avviata col “Cortile dei Gentili”, espressione coniata da Benedetto XVI in riferimento al dialogo fra fede e cultura. La tavola rotonda che ha preceduto il suo intervento, rispecchiando questa interculturalità, ha messo in relazione le varie dinamiche presenti nelle nostre società, guardate dal punto di vista dell’economia (prof. Stefano Zamagni), della mistica (P.Fabio Ciardi), dei rapporti sociali (prof. Vera Araújo) e internazionali (prof. Vincenzo Buonomo). In linea col tema del convegno, Maria Voce, presidente del Movimento dei focolari, ha centrato il suo intervento su I disegni di Dio nel pensiero e nella vita di Chiara Lubich. A chiusura del convegno 25 vescovi si sono recati, sabato 12 e domenica 13 febbraio, alla cittadella internazionale dei Focolari, Loppiano (nei pressi di Firenze), che con i suoi 900 abitanti testimonia che una società guidata dal Vangelo è possibile. Tra i diversi appuntamenti, l’incontro con l’Istituto Universitario “Sophia”, ormai al suo terzo anno di corsi interdisciplinari. (altro…)
Feb 14, 2011 | Centro internazionale, Chiesa, Focolari nel Mondo
È l’incontro con alcuni rappresentanti dei movimenti ecclesiali presenti a Gerusalemme. Qui, dove la Grande Storia ha conosciuto un nuovo inizio, e anche la piccola “storia santa” di ogni gruppo cerca il suo spazio e la sua via specifica. Un centinaio i presenti, in una sala della Custodia di Terra Santa, appena dietro Porta Nova. Chemin Neuf, Béatitudes ed Emmanuel dalla Francia; Cançao nova, Figli di Maria, Obra de Maria e Comunità Shalom dal Brasile; Regnum Christi dal Messico; Associazione Giovanni XXIII, Comunione e liberazione e Focolari, dall’Italia (ma con dimensione internazionale) raccontano con semplicità la loro avventura, ognuna originalissima e nel contempo assai simile alle altre. Strade che alla fine, in pratica quasi tutte, lavorano nell’accoglienza: incrociano i pellegrini, operano per favorire la conoscenza della Terra Santa e dei suoi tesori (anche nelle dimensioni ecumeniche e interreligiose), e favoriscono il turismo ai luoghi santi. Numerosi movimenti e comunità, poi, si specializzano nell’evangelizzazione attraverso i media. E le attività comuni, di due o più comunità insieme, qui non sono eccezione.
Come tutto quanto riguarda la cristianità, qui a Gerusalemme quest’incontro non ha innanzitutto dimensioni quantitative, ma qualitative. È la qualità dei rapporti che qui ha rilievo. «È forse anche un compito dei movimenti e delle nuove comunità quello di portare alla Chiesa cattolica e più in generale alla cristianità l’unico primato evangelico, quello dell’amore», spiega una giovane della comunità del Chemin Neuf. Si ritrovano movimenti presenti sul posto da decenni, ed altri invece sul posto da pochi mesi appena. Convivialità e fraternità: queste le note dell’appuntamento, avviato da Maria Voce col semplice racconto della sua vicenda.
Nel corso di un franco dialogo coi presenti, Maria Voce ha tratteggiato soprattutto il senso del dialogo tra movimenti e nuove comunità: «Qui mi trovo davanti a persone e gruppi che vogliono testimoniare quell’amore reciproco che costruisce la Chiesa». In particolare, rispondendo ad una domanda di un rappresentante di Comunione e liberazione, ha detto: «Certamente dopo la veglia di Pentecoste 1998», in piazza San Pietro, convocati da Giovanni Paolo II, «ci siamo sentiti collegati, uniti da un appello del Papa che invocava lo Spirito Santo. Da quel momento Chiara Lubich ha avvertito nel Papa il desiderio che i movimenti fossero più in comunione tra di loro». Per favorire «quella presenza carismatica che è “coessenziale” alla dimensione petrina». Così, da allora «dove c’è il Movimento dei focolari c’è anche questo desiderio di unità tra movimenti e nuove comunità». Ognuno col proprio carisma, «che è complementare a quello degli altri. La comunione non è uniformità… Se il nostro carisma è più bello, la Chiesa alla fine è più bella, perché i carismi sono doni che vanno messi in reciprocità». «Come vivere il dialogo ecumenico e interreligioso in Terra Santa?», ha chiesto una giovane brasiliana. «È uno stile di vita il dialogo – ha risposto Maria Voce –, più che qualcosa che si fa. È mettersi di fronte all’altro nell’amore». Amando disinteressatamente, sempre, per primi, tutti, anche gli altri cristiani, anche i fedeli di altre religioni. «Il dialogo per noi è sempre stato un dialogo tra persone, non tra ideologie o religioni… Perché in tutti gli uomini della Terra c’è amore». Poi «l’unità viene da Dio, che agli uomini ha chiesto solo di amarsi». di Michele Zanzucchi Programma viaggio: articolo (altro…)