Movimento dei Focolari
“La mia notte non ha oscurità: per una cultura della risurrezione”

“La mia notte non ha oscurità: per una cultura della risurrezione”

La spiritualità di comunione è decisiva per la causa ecumenica e per il progresso della fede in questo 21° secolo. E’ questa la convinzione, confermata dall’esperienza, che accomuna i vescovi “amici del Movimento dei Focolari” di diverse Chiese e aree culturali del mondo, giunti in oltre 40 a Praga, da 18 Paesi – dall’Australia all’India, dal Libano alla Svezia, dalla Germania all’Italia, alla Repubblica Ceca – per il loro convegno annuale, giunto alla 26ma edizione. Il 23 settembre, giornata in cui a Praga si celebra l’annuale Domenica ecumenica nazionale, i vescovi si incontreranno con personalità del mondo religioso e civile alle quali porteranno la testimonianza di un dialogo vissuto. In programma anche la visita alle comunità delle diverse Chiese della città, per conoscere la loro vita e la loro storia, spesso segnata da repressione e persecuzione di ogni manifestazione pubblica della fede. Filo conduttore dell’incontro, il tema: “La mia notte non ha oscurità: per una cultura della risurrezione”. E’ un invito a guardare in faccia i sintomi di “notte” culturale e collettiva che segnano gran parte dell’umanità e non risparmiano i credenti, ma anche a scorgere i molteplici segni di speranza e di vita. Tra questi, i recenti eventi ecumenici europei che hanno avuto luogo a Sibiu (Romania) in questo stesso mese di settembre e a Stoccarda (Germania) nel maggio scorso. Vari i momenti di scambio di esperienze tra i Vescovi e con rappresentanti del mondo sociale, economico e culturale. Questi Convegni avvengono sulla base della spiritualità dell’unità, caratteristica del Movimento dei Focolari. Ufficio stampa Praga: Irena Sargankowa – cell. 00420604935872 Servizio Informazione Focolari – Rocca di Papa (Roma) tel. 06.947989 – Carla Cotignoli cell. 348.8563347 (altro…)

“La mia notte non ha oscurità: per una cultura della risurrezione”

“La luce di Cristo, speranza per il rinnovamento e l’unità dell’Europa”

«Quest’Europa non immaginava di doversi confrontare molto velocemente con il terrorismo, con la crescita del divario tra il nord e il sud del mondo, con un confronto tra le culture e tra le religioni, con una mobilitazione di popoli così grande; non si immaginava che lo sviluppo scientifico e tecnico avrebbe creato delle domande etiche così forti, che toccano la stessa visione dell’uomo. Diventa urgentissimo in un’Europa che, anche incoscientemente, cerca una luce, testimoniare che esiste questa luce». Così, mons. Aldo Giordano, segretario generale del Consiglio delle Conferenze episcopali europee (CCEE) – promotore dell’iniziativa, insieme alla Conferenza delle Chiese cristiane (Kek) – presenta gli obiettivi della III Assemblea ecumenica d’Europa, in corso nella storica città rumena di Sibiu, dal 5 al 9 settembre 2007. Il titolo dell’Assemblea – «La luce di Cristo illumina tutti. Speranza per il rinnovamento e l’unità dell’Europa» Il luogo – Sibiu, punto di arrivo di un itinerario che tutte le Chiese e le comunità cristiane d’Europa hanno condiviso quale percorso al cuore dell’ecumenismo, la ricerca di Cristo, riscoperto a partire dalle diverse tradizioni. Prima tappa della preparazione: Roma, centro del cattolicesimo; seconda: Chiese locali; terza: Wittenberg – la città simbolo della Riforma luterana -, e ora Sibiu, a maggioranza ortodossa. I partecipanti – 2100 delegati cattolici, ortodossi, anglicani e protestanti; vescovi e laici, rappresentanti di diocesi, movimenti e comunità. Presenti tra gli altri: il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, il card. Walter Kasper, il Metropolita Kyrill del Patriarcato di Mosca, il vescovo luterano Huber, ma anche personalità politiche come il Presidente della Commissione Europea, Barroso e il Presidente rumeno Basescu. In programma – Apertura martedì 4 settembre alle 19, nella piazza principale della città, Piata Mare: musiche e canti della cultura rumena, benvenuto degli organizzatori e delle autorità civili della città. 5 settembre: in mattinata assemblea plenaria su temi tratti dalla Charta Oecumenica: unità-spiritualità-testimonianza; 6 settembre: Europa-religioni-migrazioni; 7 settembre: Creazione-pace-giustizia. Nel pomeriggio di ogni giorno: gruppi di lavoro. L’Assemblea si chiuderà con la pubblicazione di un documento finale. Il 7 settembre la serata artistico-culturale “Sulle vie della luce”, un programma di musica ed esperienze, di fede e di vita, animata dal Movimento dei Focolari, con esperienze di  Comunione e Liberazione, Cammino Neo-catecumenale, Comunità di Sant’Egidio.  L’appuntamento è alle ore 20,30 nella Piata Mare. Non è un caso che questo evento si svolga in un Paese dell’Est – Mons. Aldo Giordano: “L’unificazione europea avverrà soltanto quando riusciremo a mettere insieme queste due culture dell’Est e dell’Ovest. Questo è un lavoro in cantiere e crediamo che Sibiu possa dare questo grande contributo. D’altra parte, è una questione ecumenica: le Chiese dell’Occidente hanno una chance, qui, di confrontarsi con la grande tradizione orientale. E siccome abbiamo vissuto separati da un muro, adesso abbiamo l’occasione invece di conoscerci più profondamente e di imparare soprattutto a dare una testimonianza comune del Vangelo”. (L’intervista a Mons. Aldo Giordano è stata realizzata dalla Radio Vaticana)

“La mia notte non ha oscurità: per una cultura della risurrezione”

«Non abbiate paura di preferire le vie ‘alternative’ indicate dall’amore vero»

«Le parole del Papa sono state fortissime, in particolare quando ha ricordato che dobbiamo andare controcorrente sempre, che non dobbiamo ascoltare quello che la società ci dice, gli attacchi alla Chiesa. Il Papa conta su di noi, anche se sa quanto è difficile vivere da cristiani». L’impressione a caldo di Novella, una ‘Giovane per un Mondo Unito’, dei Castelli Romani. Ben esprime l’impatto che le parole del Papa hanno avuto sui giovani: Un ideale grande… «Gesù ha una predilezione per i giovani; ne rispetta la libertà, ma non si stanca mai di proporre loro mete più alte per la vita: la novità del Vangelo e la bellezza di una condotta santa». … da raggiungere senza arrendersi: «Andate controcorrente: non ascoltate le voci interessate e suadenti che oggi da molte parti propagandano modelli di vita improntati all’arroganza e alla violenza, alla prepotenza e al successo ad ogni costo, all’apparire e all’avere, a scapito dell’essere. Non abbiate paura di preferire le vie “alternative” indicate dall’amore vero: uno stile di vita sobrio e solidale; relazioni affettive sincere e pure; un impegno onesto nello studio e nel lavoro; l’interesse profondo per il bene comune. Non abbiate paura di apparire diversi e di venir criticati per ciò che può sembrare perdente o fuori moda: specialmente coloro che sembrano più lontani dalla mentalità e dai valori del Vangelo, hanno un profondo bisogno di vedere qualcuno che osi vivere secondo la pienezza di umanità manifestata da Gesù Cristo». L’incontro con il Papa era stato preparato da varie iniziative promosse, nei due giorni precedenti, da giovani di vari movimenti e parrocchie, ospitati nelle diverse diocesi della regione. I Giovani per un Mondo Unito del Movimento dei Focolari si erano riuniti nella Diocesi di Fermo, ospitati con grande generosità dalle famiglie. Hanno potuto far dono delle loro esperienze più profonde, in un incontro nel pomeriggio del 30 a cui hanno partecipato molti giovani delle parrocchie circostanti con  i loro amici. Al centro dell’incontro: la scelta di Dio nelle situazioni concrete di ogni giorno, la purezza nei rapporti con la fidanzata; il coraggio di uscire da un locale immorale, a rischio di essere deriso da tutti, come ha raccontato Yves del Camerun. E ancora le risposte del Vangelo vissuto, al dolore, alle malattie, alle delusioni: l’esito è libertà interiore, gioia. Un linguaggio forte che ha toccato e messo in crisi vari coetanei: testimoniava la radicalità del Vangelo, una radicalità che ha incidenza anche sul territorio, come testimoniato dai giovani della Calabria e della Sicilia. Un augurio divenuto realtà – Nel messaggio inviato ai Giovani per un mondo unito, Chiara Lubich riproponeva ai giovani la radicalità della scelta di Dio come ideale e concludeva con l’augurio, pienamente condiviso, di andare dal Papa con una decisione in cuore: «Io sono con te nel portare Cristo al mondo, perché L’ho fatto entrare nella mia vita e so cosa significa».

“La mia notte non ha oscurità: per una cultura della risurrezione”

Loreto si avvicina: «Io sono e amo»

Mancano ormai pochi giorni alla festa ‘in piazza’ (Agorà!) dei giovani italiani – migliaia, senza dimenticare gli 800 delegati di altri Paesi – fra loro e con Benedetto XVI a Loreto. Sul sito www.loreto07.it tutti i dettagli della manifestazione dell’1 e 2 settembre. Nei giorni precedenti però nelle regioni vicine già cominciano le manovre: 32 diocesi delle Marche, dell’Umbria, dell’Emilia Romagna e dell’Abruzzo infatti accolgono in gemellaggio i giovani dei movimenti e delle altre diocesi italiane. Un fiorire di iniziative in cui ciascuno ha espresso la propria creatività. “Questi momenti – dichiara M. Bruna Romito della Segreteria centrale dei Giovani per un Mondo unito – sono una preparazione all’incontro con Benedetto XVI, e per realizzare la fraternità nelle comunità che ci accolgono, in comunione con le diocesi e con gli altri movimenti. Abbiamo scelto dei temi impegnativi, ma sono quelli che ci si presentano come sfide quotidiane”. Ecco uno zoom sul contributo dei Giovani per un Mondo Unito, in collaborazione con la Diocesi di Fermo e il comune di Civitanova Marche. 30 agosto “Io sono e amo –  Grande festa, ma anche momento di riflessione e scambio di esperienze. Da Sicilia e Calabria – dove i Giovani per un Mondo Unito con il percorso di “Signs of Hope” in questi tre anni hanno portato avanti delle azioni a sostegno della cultura della legalità – , al centro storico di Genova; dall’esperienza di un giovane africano che vive in Italia, a quella di una coppia di fidanzati, fino alla domanda cruciale: cosa fare quando il dolore bussa alla nostra porta? E’ lì che Gesù, nel momento culmine della sua sofferenza, si presenta come risposta ai dolori personali e dell’umanità. Teatro Rossini di Civitanova Marche – ore 17 (download .pdf ) Concerto degli Skortza – A conclusione del pomeriggio, la rock-band milanese che mette in musica il lato positivo dei fatti di ogni giorno, offrirà il suo repertorio. Il gruppo degli Skortza nasce tra Milano, Varese, Novara e Pavia nel 1998. Da allora calca i palcoscenici più diversi: teatri, piazze, scuole, comunità e prigioni. Ha incontrato sinora  più di 20.000 persone. Oltre alla musica li unisce un ideale: l’unità, che nasce quando ciascuno fa dell’arte di amare il proprio stile di vita. Ed è un’avventura sempre nuova, basta spaccare la “skortza” che dice di no!!http://www.korazym.org/news1.asp?Id=24034 30 – 31 agosto: workshop“Scoprire la vocazione della città”: una proposta per vivere la propria vocazione di cittadini attivi, che conoscono la propria città, sono attenti ai suoi problemi, sognano il suo futuro e sono costruttori del progetto più ‘alto’. Civitanova Marche, oratorio di Santa Maria Apparente, ore 10“Stili di vita per la fraternità universale”: il divario fra il nord e il sud del mondo; l’impronta ecologica nel nostro stile di consumo; sobrietà, fraternità e uso dei beni. Pensare insieme come trovare sempre nuove soluzioni a queste problematiche è l’obiettivo del workshop, che prevede molti momenti di dialogo. Civitanova Marche, oratorio S. Marone, ore 10“Orienteering”: gioco nel centro storico di Montecosaro, antico borgo medievale marchigiano. Montecosaro Alto, al Cassero, ore 10

“La mia notte non ha oscurità: per una cultura della risurrezione”

«Osare l’amore vero»

E’ possibile amare? – Una sfida, una proposta. Quella con cui Benedetto XVI si è rivolto quest’anno ai giovani di tutto il mondo, nel suo messaggio per la 22° Giornata Mondiale della Gioventù. Su questa scia una porzione di mondo, la più giovane, “futuro e speranza dell’umanità” nelle parole del Papa, si è incamminata in un itinerario alla ‘scoperta’ dell’amore vero. E se l’appuntamento mondiale, per trovare insieme la risposta, è a Sydney nel 2008, per arrivarci preparati i giovani italiani – ma con rappresentanze internazionali da 53 Paesi, compresa la delegazione australiana – si ritrovano con il Papa a Loreto, il 1° e il 2 settembre prossimi. Agorà dei giovani italiani – Festa sì, ma anche ricerca. Di un senso profondo, di una radice al nostro vivere, al nostro agire. Se il nostro cuore è felice solo nell’amore, i due giorni lauretani, vissuti ‘in profondità’, vorrebbero svelare il ‘segreto’, la ‘misura’, la ‘qualità’ di quest’amore, sul modello di Gesù sulla croce. Un amore che arriva fino a dare la vita: «Come Io vi ho amato». E’ questo infatti il tema dell’incontro, per il quale è prevista una partecipazione di 300.000 persone. Un gemellaggioLoreto 2007 è qualcosa in più della Veglia sulla spianata di Montorso. E’ anche 3 giorni di preparazione in 32 diocesi ospitanti delle Marche, dell’Umbria, dell’Emilia Romagna e dell’Abruzzo, dove giovani di altre diocesi e di movimenti ecclesiali,  si ‘gemelleranno’, animando alcune giornate di condivisione e di riflessione, portando alle comunità cristiane e alle realtà civili la voce del mondo giovanile. Obiettivo: conoscersi, incontrarsi, scambiarsi esperienze, condividere gli aspetti fondamentali della vita. I Giovani per un Mondo Unito, dei Focolari, saranno ospitati, dal 29 al 31 Agosto, nella Diocesi di Fermo, nelle Marche. Per info: sgmu@focolare.org. Una testimonianza viva di solidarietà – I giovani dell’Agorà per i giovani del Sud del mondo: il 29 giugno è stata lanciata la campagna di raccolta fondi per realizzare una chiesa nella città di Wolkite ed una sala polivalente per un centro giovanile nella città di Emdeber, in Etiopia. L’importo complessivo del progetto è calcolato in 500mila euro: le donazioni di singoli e gruppi potranno essere effettuate anche via sms, nei giorni dell’incontro nazionale di Loreto. Potranno contribuire al progetto non solo i presenti nella spianata di Montorso, ma anche coloro che assisteranno da casa agli eventi dell’1-2 settembre.

“La mia notte non ha oscurità: per una cultura della risurrezione”

Helmut Nicklas: “Decisivo il suo ruolo nella comunione tra i movimenti cristiani”

“Helmut Nicklas, era davvero una persona carismatica per la capacità di ascoltare la voce di Dio e seguirlo con  radicalità”. Così, Chiara Lubich nel messaggio letto nella chiesa chiesa episcopale evangelico-luterana San Matteo, di Monaco, venerdì 17 agosto 2007, al momento dell’ultimo saluto a questo “amatissimo amico e vero fratello” che, con “passione”, ha speso la vita per l’unità. Helmut Nicklas ha concluso il suo viaggio terreno domenica 12 agosto, a causa di una dolorosa malattia che lo aveva colpito più di un anno fa. Aveva 68 anni. Nato a Nabburg (Germania), era sposato, con 2 figli. Dal 1971 al 2002 è stato responsabile dell’YMCA di Monaco (Associazione ecumenica di giovani cristiani). Dal 1982 al 1998 aveva ricoperto anche l’incarico di vicepresidente dell’YMCA World-Urban-Network (che comprende oltre 2000 associazioni diffuse nel mondo), e dal 1985 è stato membro dell’Advisory Bord dell’International Carismatic Consultation. Di lui Chiara Lubich ha sottolineato soprattutto il “ruolo decisivo” svolto nel cammino di comunione tra movimenti e comunità di varie Chiese. Lo hanno testimoniato anche la folta rappresentanza di comunità e movimenti evangelici e cattolici presenti alla celebrazione funebre, e i numerosi messaggi, tra cui quelli della Comunità di Sant’Egidio e di Schoenstatt. Questo cammino di comunione, iniziato nel 1999, è sfociato nelle grandi manifestazioni dal titolo “Insieme per l’Europa”, che si sono svolte a Stoccarda (Germania) nel 2004 e nel maggio scorso, per contribuire a dare un’anima al continente e superare conflittualità e barriere. Già negli anni ’60 c’era stato un primo incontro tra Chiara e Helmut. Ma riportiamo qui di seguito l’intero messaggio di Chiara Lubich: “Ho rivisto dopo tanti anni Helmut Nicklas nel 1999 a Ottmaring, con vari responsabili di Movimenti evangelici. Era l’ora della nascita di una comunione fra Movimenti di varie Chiese. Da allora questo cammino, a cui partecipiamo, ha avuto varie tappe in tutta l’Europa ed oltre, con degli sviluppi grandi, storici del Popolo di Dio. E nelle diverse tappe di questo cammino di comunione Helmut ha avuto sempre un ruolo decisivo. Proprio nella Chiesa di San Matteo l’8 dicembre 2001 ci fu uno scambio di doni spirituali che ricordiamo come molto importante. Dopo un mio intervento sull’amore scambievole, Helmut ha invitato gli 800 responsabili di vari Movimenti presenti a fare un “patto di amore reciproco” (Gv 13,34). Questo patto, rinnovato in tante occasioni, è considerato il fondamento della comunione fra Movimenti e l’ accompagnerà anche nel futuro. Helmut era davvero una persona carismatica per la capacità di ascoltare la voce di Dio e seguirla con tutta radicalità. Questa capacità lo ha reso lungimirante e lo ha riempito della passione per l’unità. E’ stato un vero servitore della comunione tra Movimenti, uno che – come diceva lui stesso – deve essere capace di dimenticare sé e gli interessi della propria comunità, e mettersi a servire. E ne ha dato l’esempio. Tutti noi del Movimento dei Focolari porteremo sempre in cuore Helmut Nicklas, amatissimo amico e vero fratello.” Durante la malattia, Chiara è stata in continuo contatto con lui attraverso alcuni membri dei Focolari della Germania. Due giorni prima della sua dipartita, a Severin Schmid, che gli aveva fatto visita nella clinica di Monaco dove era ricoverato, aveva consegnato quasi un testamento, proprio riguardo alla comunione tra i movimenti: “Abbiamo vissuto dei momenti storici. Sono come segnali che ci indicheranno anche in futuro la strada. Dobbiamo essere fedeli a ciò che Dio ci ha fatto vivere. Dobbiamo raccontare questa storia.” Helmut Nicklas era uno dei due delegati della Chiesa evangelica tedesca invitati al Congresso internazionale che ha preceduto il grande incontro dei movimenti e nuove comunità con Papa Benedetto XVI, alla vigilia di Pentecoste 2006. In un’intervista all’agenzia Zenit, alla domanda su ciò che accomuna movimenti e comunità evangelici e cattolici, Helmut Nicklas aveva risposto: “Con i movimenti cattolici ci unisce la forte convinzione che gli uomini oggi hanno bisogno di Gesù Cristo”. (altro…)