Movimento dei Focolari
Obiettivo mondiale Fame Zero

Obiettivo mondiale Fame Zero

Continua il progetto dei Ragazzi per l’unità dei Focolari per sconfiggere la fame nel mondo. Sabato 16 ottobre 2021 un live streaming globale dalle ore 14.30 p.m. alle 16 p.m. (UTC+2 – ora italiana) dove centinaia di giovani si riuniranno per testimoniare il loro impegno. “Siamo sicure che da adesso ci impegneremo con tanto più entusiasmo per questo obiettivo. Ci sentiamo ormai parte della generazione Fame Zero. È un grande sogno immaginare che anche grazie al nostro contributo tra pochi anni non ci sarà più la fame nel mondo”. Con queste parole Elena e Agnese, Ragazze per l’unità del Movimento dei Focolari, parlavano alla Fao, a giugno del 2018. Elena e Agnese insieme ad altre 630 ragazze dai 9 ai 14 anni di 16 Paesi sedevano nella grande sala plenaria (vedi il video) della sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) a Roma (Italia). Il messaggio di invito della Fao ai Ragazzi per l’unità era molto chiaro: “Giovani, abbiamo bisogno di voi, aiutateci a sconfiggere la fame nel mondo”. Sono 17 gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che il 25 settembre del 2015 i 193 Stati Membri delle Nazioni Unite hanno approvato impegnandosi ad attuarli entro quindici anni (2015-2030). Il secondo obiettivo è Fame Zero: sconfiggere la fame dal nostro pianeta. Queste ragazze firmarono la carta di impegno, diventando così le prime cittadine Fame Zero. Da quel giorno è partita una gara d’amore globale dai Ragazzi per l’unità per raggiungere l’obiettivo Fame Zero. In Venezuela ad esempio la situazione è scoraggiante. Le famiglie povere temono più la fame che la pandemia di Covid 19. Ma attraverso un Centro di alimentazione i ragazzi riescono ad aiutare un gruppo di famiglie. Dal 2017 inoltre, grazie ad una rete di professionisti medici, psicologi, nutrizionisti e alcuni parroci si cerca di costruire rapporti sociali più sereni sulla base della Regola d’oro: “Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”. In Thailandia invece i ragazzi distribuiscono semi di verdura ad amici e alle loro famiglie per piantare verdure organiche e aiutarli a risparmiare denaro, dato che soffriamo di questa crisi globale. In Argentina Fran fa parte di un gruppo chiamato “Corazones solidarios”, giovani studenti universitari che ogni giorno escono in strada per offrire la colazione alle persone che sono senza casa. “Quando ti avvicini a loro – racconta – i loro volti cambiano, ti accolgono a braccia aperte e fanno un posto per te nel loro cuore. Ogni mattina, usciamo di casa per fornire il servizio, andiamo con le borse piene e torniamo con i thermos vuoti e i cuori felici”. In Portogallo i ragazzi di Lisbona vanno in un quartiere dove vivono molte famiglie in difficoltà. È iniziata una gara d’amore per recuperare coperte, cibo in scatola, e varie persone si sono offerte per cucinare pasta e riso. Ma appena consegnavano del cibo, ecco che arriva la provvidenza con altro cibo da distribuire ad altre famiglie. Queste ed altre testimonianze saranno raccontate durante il live streaming – adatto a ragazzi, giovani e adulti – di sabato 16 ottobre 2021 dalle ore 14.30 p.m. alle 16 p.m. (UTC+2 – ora italiana). La diretta sarà tradotta in 12 lingue, basta accedere a questo link. La carta d’impegno #testacuoremani. Per vivere e diffondere un nuovo stile di vita, i Ragazzi per l’unità hanno ideato otto sentieri da vivere personalmente o in gruppo. C’è poi la carta di impegno, che li rende cittadini attivi mettendo in moto la testa, il cuore, le mani. Testa. Usiamo la testa per studiare ed informarci. Più conosco la realtà in cui vivono i poveri, più efficace sarà il mio impegno. Cuore. Ascoltiamo col cuore il grido di chi soffre: sensibilizziamo noi stessi e tanti altri. Non posso sconfiggere la fame nel mondo da solo ma posso coinvolgere più persone possibili per raggiungere l’obiettivo. Mani. Apriamo le mani al dono dell’accoglienza, mettiamoci in azione concretamente e quotidianamente per sconfiggere la fame. Impegniamoci ad evitare ogni tipo di spreco.

Lorenzo Russo

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Lavorare insieme al movimento Laudato Si’

Lavorare insieme al movimento Laudato Si’

Il Movimento dei Focolari è partner del Movimento Laudato Si’ per la cura del Creato. Una sinergia molto forte per migliorare la nostra casa comune, raccontata dal direttore esecutivo Tomas Insua Il 4 ottobre 2021 si conclude il “Tempo del Creato”, iniziativa di preghiera e di azioni concrete per salvaguardare e proteggere la nostra casa comune, che si volge ogni anno dal 1 settembre al 4 ottobre. Ci sarà inoltre l’appello di 46 leader religiosi di tutto il mondo – fra i quali Papa Francesco – per un’azione concreta sui cambiamenti climatici attraverso il lancio dell’iniziativa mondiale “Faith Plans for People and Planet” a cui il Movimento dei Focolari partecipa. Ne parliamo con Tomas Insua, direttore Esecutivo del Movimento Laudato Si’, una rete mondiale di associazioni e movimenti che lavorano insieme per l’ecologia e l’ambiente. Qual è il percorso sinodale che il Movimento Laudato Si’ vuole condurre verso la conversione ecologica? Prima vi chiamavate “Movimento cattolico globale per il clima”, come mai questo cambiamento di nome? Il Movimento Laudato Si’ è una realtà nuova nella vita della Chiesa. È stato fondato solo sei anni fa, nel 2015, poco prima dell’uscita dell’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco. Il nome “Movimento cattolico mondiale per il clima” era troppo lungo, non tutti lo ricordavano. Inoltre la crisi climatica, che continuerà ad essere una grandissima priorità per il Movimento, non è l’unica nostra via. Negli ultimi anni, ad esempio, abbiamo iniziato a lavorare anche sulla crisi delle biodiversità e anche su altro. È quindi iniziato un percorso sinodale, di discernimento e dialogo tra le diverse realtà che compongono il Movimento – fra le quali c’è il Movimento dei Focolari – e, dopo due anni di lavoro, è venuto fuori il nuovo nome, Movimento Laudato Si’, perché l’Enciclica di Papa Francesco ed i suoi contenuti sono al cuore di tutto quello che facciamo. Che cosa avete in programma per il futuro? Fra i vari progetti c’è quello più a breve termine che è la petizione “Pianeta sano, persone sane”. È importante firmarla, perché dal 1 al 12 novembre 2021 ci sarà il grande vertice sul clima dell’Onu (COP26) che si terrà a Glasgow (Regno Unito). I leader mondiali possono fissare obiettivi significativi per proteggere il creato. È nostra responsabilità far sentire la voce dei più vulnerabili e mobilitarci in loro nome. In questo “Tempo del Creato” poi è stato meraviglioso vedere quante attività sono state svolte e sono tuttora in corso a livello locale, in giro per il mondo, grazie ai circoli Laudato Si’. È un segno di speranza, che si muove dal basso e cresce con la consapevolezza della crisi della nostra casa comune, ma anche con il desiderio di fare qualcosa. Il 26 agosto 2021 hai incontrato la Presidente dei Focolari Margaret Karram. Cos’è stato per te questo incontro e come i Focolari possono interagire nel vostro Movimento? L’incontro con Margaret è stato bellissimo. Ero insieme alla nostra presidente, Lorna Gold. Per me è stato stupendo conoscere la realtà dei Focolari. Ciò che mi è piaciuto tanto è il parallelismo tra i due movimenti. Il Movimento dei Focolari è ovviamente molto più grande e ha più anni di vita. Noi siamo una giovanissima realtà, ma, per alcuni aspetti, siamo simili ai Focolari, come ad esempio l’impegno per il dialogo tra diverse Chiese e dialogo tra grandi religioni. Fra di noi nel Movimento Laudato Si’ infatti c’è chi vive la fede cattolica, ma allo stesso tempo abbiamo animatori appartenenti a varie Chiese e a diverse religioni. Imparare dall’esperienza di dialogo dei Focolari è un dono meraviglioso.

Lorenzo Russo

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Il tempo del Creato

Intervista a Stefania Papa, nuova responsabile di EcoOne, l’iniziativa culturale ambientale del Movimento dei Focolari, sull’adesione dei Focolari al “Tempo del Creato” e sulle varie iniziative in ambito ambientale. Dal 1 settembre al 4 ottobre di ogni anno si svolge in tutto il mondo il “Tempo del Creato, iniziativa di preghiera e di azioni concrete per salvaguardare e proteggere la nostra casa comune. Stefania Papa è la nuova responsabile di EcoOne, l’iniziativa culturale del Movimento dei Focolari che promuove una rete di docenti, accademici, ricercatori e professionisti che operano nelle scienze ambientali. L’abbiamo intervistata sull’adesione dei Focolari al “Tempo del Creato” e sulle varie iniziative in ambito ambientale. Cos’è “Tempo del Creato”? È un periodo specifico che va dal 1 settembre, Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, al 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi il santo patrono dell’ecologia. Un periodo nel quale le diverse Chiese in tutto il mondo si riuniscono per pregare e per promuovere azioni concrete per salvaguardare e proteggere la nostra casa comune. Quest’anno il tema è: “Una casa per tutti? Rinnovare l’Oikos di Dio” e Oikos in greco significa casa. Perché è importante che diventi sempre più un evento delle diverse Chiese? Per rispondere a questa domanda mi torna in mente un antico proverbio africano che recita così “Se vuoi andare veloce, corri da solo. Se vuoi andare lontano, fallo insieme agli altri”. Lo stesso Papa Francesco nell’Enciclica “Laudato sì” dice “Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e toccano tutti”. Abbiamo bisogno di “unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale”[1]. Questo lo possiamo attuare solo mettendoci insieme, ricercando una sempre più stretta collaborazione e comunione anche tra le varie Chiese cristiane che abitano nel mondo. Siamo nel sesto anno dalla “Laudato si’” del Papa. Eppure c’è ancora tanta strada da fare… Tante altre sono le iniziative nate e portate avanti, ma molto resta ancora da fare. Il compito da svolgere può apparire arduo, ma possiamo ancora invertire alcune tendenze negative, adattarci per ridurre al minimo i danni, ripristinare ecosistemi cruciali e meglio proteggere ciò che abbiamo, a partire dal ripensamento delle soluzioni abitative e della mobilità sociale, dalla raccolta differenziata dei rifiuti e in tanti altri campi. Ma la strada imboccata è quella giusta. E l’Enciclica di papa Francesco segna il punto di non ritorno. C’è anche una petizione da firmare: in cosa consiste? È un’importante occasione che ci viene offerta per chiedere con forza ai leader mondiali di impegnarsi con urgenza per la crisi climatica e la crisi della biodiversità. Prossimamente infatti, si terranno due eventi importantissimi: dall’11 al 24 ottobre 2021 la Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità (COP15) dove i leader mondiali potranno fissare obiettivi significativi per proteggere il creato e dal 31 ottobre al 12 novembre 2021 la 26esima Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP26), dove i paesi annunceranno i loro piani per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Il Movimento dei Focolari è partner del Movimento Laudato si. Come i Focolari si impegnano per il “Tempo del creato”? Il Movimento dei Focolari è da sempre impegnato per l’ambiente. Per il “Tempo del creato”, in particolare ha partecipato e sta partecipando alle iniziative della Chiesa Cattolica, come la Laudato si’ action platform del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale (attraverso Famiglie Nuove) e agli eventi promossi dal Movimento Laudato si’, già Global Catholic Climate Movement, a cui aderisce. Nell’ultima Assemblea Generale dei Focolari conclusasi a febbraio 2021 inoltre è stata rilanciata la conversione ecologica di membri e strutture, con attività piccole, medie e grandi (come i progetti internazionali finanziati, anche nella cooperazione allo sviluppo: Azione per Famiglie Nuove, Azione Mondo Unito, etc). Nello stesso tempo, vi è un impegno costante da parte di tutti i membri dei Focolari per il disinvestimento dai combustibili fossili. Proprio quest’anno, inoltre, i giovani del movimento si sono impegnati nel Pathways intitolato DareToCare. Una campagna che significa “osare prendersi cura”, cioè farsi carico, interessarsi, occuparsi attivamente, dare importanza ai più fragili, al pianeta, alle Istituzioni, alla nostra città, ai nostri vicini, ai problemi della nostra società. È dello scorso maggio, inoltre, l’accreditamento della ONG New Humanity come osservatore presso l’organo di governo dell’ambiente delle Nazioni Unite, l’UNEP, ovvero il United Nations Environmental Programme, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di tutte le questioni ambientali globali. New Humanity esercita le sue attività di tutela dell’ambiente in particolare attraverso l’iniziativa culturale EcoOne. Inoltre, vorrei ricordare la partnership nata tra il Movimento dei Focolari e FaithInvest, un’organizzazione internazionale che si occupa di aiutare le religioni a sviluppare dei piani strategici per l’ambiente a lungo termine. In campo culturale/educativo diversi sono i convegni in programma promossi da EcoOne, la partecipazione di EcoOne a ECEN (European Christian Environmental Network) e i progetti nelle scuole come quello riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione italiano “Dare per salvaguardare l’ambiente”.

Lorenzo Russo

[1] Papa Francesco, Lettera enciclica Laudato si’, 13-14.   (altro…)

La città di Cortona rende omaggio a Spartaco Lucarini

La città di Cortona rende omaggio a Spartaco Lucarini

Politico, scrittore e  giornalista, fu tra i primi focolarini sposati. Il 3 luglio 2021 la sua città natale gli intitolerà una scala mobile in centro e ricorderà il suo impegno civile e politico in un incontro presso il teatro cittadino.  Un’anima spalancata sul mondo e profondamente legata alla sua terra di origine per la quale si è impegnato costantemente e coraggiosamente promuovendone lo sviluppo sociale e culturale. Spartaco Lucarini è stato un giornalista e scrittore, politico e uomo di cultura. Tra i primi focolarini sposati, ha diretto per vari anni la rivista Città Nuova dei Focolari collaborando con il centro internazionale del Movimento vicino a Roma. Qui si era trasferito con la famiglia dalla sua città di origine, Cortona in Toscana dove era nato il 6 maggio del 1924. In questa località, gioiello d’arte, ancora oggi tanti lo ricordano, soprattutto per il suo impegno in campo sociale, politico e civile. Spartaco aveva dato vita, tra l’altro, all’Azienda di Soggiorno e Turismo facendo conoscere la sua città non solo in Italia – attraverso un premio giornalistico e vari eventi – ma anche all’estero. Fin da giovane si era occupato dei problemi del territorio, tra i quali principalmente la disoccupazione e le precarie condizioni di lavoro. “Nonostante i suoi impegni di lavoro professionale ha sempre seguito con grande partecipazione e affetto le vicende di Cortona – conferma Walter Checcarelli, presidente dell’Associazione Cortona Cristiana al giornale locale “L’Etruria.it” – All’inizio degli anni sessanta ha intuito le grandi potenzialità dell’antiquariato e ha fondato la Mostra del mobile antico che, nel corso del tempo, è diventata una delle più importanti a livello nazionale. Ha dato il suo contributo come Consigliere Comunale, diventando capogruppo della Democrazia cristiana con uno stile di apertura e di dialogo, inconsueti per quegli anni di forte contrapposizione ideologica. Personalmente ricordo le sue vacanze insieme alla numerosa famiglia durante il periodo pasquale, la sua presenza e la sua preghiera il venerdì santo sono rimasti impressi in maniera indelebile nella mia mente e nel mio cuore”. E proprio in segno di riconoscenza per il suo impegno politico come Consigliere Comunale, ma anche quale riconoscimento del suo contributo come costruttore della cultura sociale del territorio, il 2 marzo 2021 il Consiglio Comunale d Cortona, all’unanimità, ha deciso di intitolargli le scale mobili che dal parcheggio dello Spirito Santo conducono in piazza Garibaldi. La cerimonia di intitolazione si terrà il 3 luglio 2021 durante il Festival di Musica Sacra alle ore 10.30 (ora italiana). A seguire un incontro presso il Teatro Signorelli di Cortona ricorderà questa figura poliedrica ed il suo contributo nel panorama politico e culturale del ‘900. L’idea di omaggiare Spartaco era nata già lo scorso anno e doveva essere inserita negli eventi in occasione del Centenario della nascita di Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari (1920-2020). Poi la situazione sanitaria mondiale ha costretto a posticipare l’evento dedicato a Lucarini. Fu proprio la Lubich a chiedere a Spartaco, alla moglie Iolanda (per tutti Lalla) Castellani e ai 5 figli della coppia, di trasferirsi da Cortona a Roma per lavorare presso la sede internazionale dei Focolari. Lucarini ha contribuito anche allo sviluppo dei Movimenti “Famiglie Nuove” e Umanità Nuova” dei Focolari. Rimasto sempre legato alla Toscana, oltre che aver contribuito alla nascita della locale comunità del Movimento, offrì un importante apporto anche per lo sviluppo della cittadella di Loppiano (Incisa e Figline in Valdarno-Italia), in particolare per la nascita cooperativa agricola e della scuola internazionale per famiglie che ancora oggi hanno sede nella cittadella. Nell’aprile del 1974 gli venne diagnosticata una gravissima malattia che ne causerà la morte a soli 51 anni. Anche negli ultimi tempi, Spartaco, pur malato, tornò a Cortona. “Appariva sempre sereno – ricordava la moglie Lalla –, ma non era più quello di prima”[1]. “Mi sono trovato completamente cambiato – scriveva Spartaco – io sono un tipo molto attivo, ho un temperamento molto dinamico per cui ho sempre cercato di dare tutto me stesso; ho capito ora che non conta tanto quello che fai, conta anche non far niente. Ho scoperto il valore di “vivere dentro” più che fuori, perché vivendo dentro in stretto rapporto con Dio tu puoi arrivare alle persone più lontane, a tutti, mentre vivendo proiettato fuori puoi arrivare solo ai più vicini, a quelli che ti circondano. Credo di aver proprio visto l’essenziale. In questo secolo Maria crea un’Opera per aiutare la Chiesa, e vuole davvero far presto, vuole realizzare l’unità non solo fra noi cattolici, non solo delle Chiese, ma anche fra tutti gli uomini. Un programma al di là di qualsiasi programma umano”[2].

Lorenzo Russo

[1]  Alfredo Zirondoli, Coraggio! Inchiesta su Spartaco Lucarini, Citta Nuova, 2000, p. 102. [2]  Alfredo Zirondoli, Coraggio! Inchiesta su Spartaco Lucarini, Citta Nuova, 2000, p. 96-97.   (altro…)

Il futuro dell’EdC: conoscenza per irrobustire l’azione

Il futuro dell’EdC: conoscenza per irrobustire l’azione

Stefano Zamagni, economista, Presidente del Pontificio Ateneo per le Scienze Sociali è recentemente intervenuto a Loppiano (Italia) all’evento per i “30 anni dell’Economia di Comunione”. Riportiamo uno stralcio del suo intervento nel quale ha sottolineato il contributo dell’Economia di Comunione all’evoluzione del pensiero economico. “(…) Devo confessarvi che quando, esattamente 30 anni fa, ascoltai il discorso di Chiara Lubich in Brasile quando lanciò il progetto dell’Economia di Comunione, rimasi molto colpito, quasi scioccato. Perché l’economia come scienza ha tante parole: ricchezza, reddito, efficienza, produttività, equità, ma non ha la parola comunione. E mi chiesi: “Come è possibile che una persona come Chiara, la cui matrice culturale non includeva una formazione di tipo economico, abbia potuto lanciare una sfida intellettuale di quel tipo?”. Doveva esserci un carisma speciale, oggi sappiamo che è così. Questo mi turbò positivamente. Cominciai a riflettere e mi chiesi: “Ma com’è possibile che nella lunga storia del pensiero economico mai, nei secoli passati, un concetto come questo sia stato affrontato?”. Alcuni anni dopo mi imbattei nel lavoro di Antonio Genovesi, il fondatore dell’economia civile e capii tutta una serie di connessioni tra Economia di Comunione ed economia civile. Ovviamente all’inizio per l’Economia di Comunione le difficoltà sono state tante. Ricordo che nel 1994 ad Ostuni (Puglia-Italia), il Meic (Movimento Ecclesiale di impegno culturale) organizzava durante l’estate dei seminari di cultura. In una presentazione presieduta da un economista italiano famoso, due focolarine neo-laureate ebbero l’ardire di presentare il progetto dell’Economia di Comunione. Questo professore cominciò a dire: “Queste sono sciocchezze, perché non soddisfano il criterio di razionalità”. Io che ero presente gli chiesi: “Ma secondo te, il gesto del buon samaritano soddisfa il criterio di razionalità?”. Lui che era intelligente capì. “Vedi – continuai – tu sei schiavo di un paradigma, di un modo di pensare che hai succhiato dai tuoi studi senza porti il problema, perché la razionalità cui tu pensi è la razionalità strumentale, ma c’è anche la razionalità espressiva. Chi l’ha detto che la razionalità strumentale sia superiore a quella espressiva? Non sai che l’Economia di Comunione si inscrive nel modello di razionalità espressiva? Dove espressiva vuol dire che si esprime un carisma, perché i carismi vanno espressi e vanno tradotti nella realtà storica”. L’Economia di Comunione ha consentito di recuperare quella tradizione di pensiero dell’economia civile che nasce a Napoli nel 1753. Pensiamo oggi l’economia e la scuola di economia civile che è preceduta da Luigino Bruni. Ma pensiamo all’ultimo grosso evento che è “l’Economia di Francesco” che non è altro che una miscela tra l’economia civile – che è un paradigma, che significa uno sguardo sulla realtà che poi va incarnato in modelli, in progetti, in teorie diverse – e l’economia di comunione. Ovviamente l’evento è ancora recente, ma sono certo che conoscerà prossimamente una nuova stagione. Per chiudere voglio usare una parola che purtroppo è scomparsa dall’uso almeno da un secolo: conazione. È una parola coniata da Aristotele 2400 anni fa. Essa risulta dalla crasi tra conoscenza e azione e significa che la conoscenza deve essere messa al servizio dell’azione e l’azione non può essere esercitata e portare frutti se non su una base di conoscenza. Dico questo perché la sfida dei prossimi 30 anni e ancora di più dell’Economia di Comunione è di irrobustire la componente conoscitiva. Fino adesso giustamente è stata data la precedenza all’azione, alle realizzazioni. Però bisogna essere consapevoli che l’azione se non viene continuamente alimentata dalla conoscenza rischia di implodere. Chiara Lubich aveva una capacità di intuito, di comprensione e quindi di ante -vedere anche su argomenti di cui lei non era specialista. Effettivamente l’apporto dell’Economia di Comunione all’evoluzione del pensiero economico come scienza è stato notevole. E oggi se ne può parlare nelle nostre università: il prof. Luigino Bruni dirige un programma di dottorato di ricerca alla Lumsa (Libera Università Maria Assunta) di Roma (Italia) di economia civile e di economia di comunione; c’è qui a Loppiano l’Istituto Universitario Sophia e anche in altre sedi universitarie non è più vietato parlare di Economia di Comunione. Dal mio punto di vista questo è un grosso, un grandissimo risultato. (…)” Per rivedere la diretta da Loppiano per i 30 anni dell’Economia di Comunione clicca qui

Lorenzo Russo

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“Chi piange per te?” Il nuovo videoclip del Gen Verde

Nel 2013 dopo l’ennesimo tragico naufragio di una barca di migranti nel mar Mediterraneo, il Gen Verde compose un brano ispirato alla storia vera di una bambina che fu tra le vittime. Oggi, a distanza di anni, le problematiche legate alle migrazioni rimangono di drammatica attualità. Per questo il Gen Verde ripropone il brano con un videoclip inedito. “Quando qualcuno soffre, è affare nostro. Non permettere mai all’indifferenza di prendere il sopravvento ma avere il coraggio di piangere di fronte al dolore e la capacità di prenderci cura degli altri”. Questo il messaggio del Gen Verde, complesso musicale internazionale che vuole dare attraverso il nuovo inedito videoclip uscito il 9 maggio 2021, sulle note della canzone “Chi piange per te?”. Questo brano è tratto da una storia vera di una bambina migrante deceduta in uno dei tanti naufragi nel Mar Mediterraneo. Il suo corpo era adagiato in un hangar dell’isola di Lampedusa (Italia). Insieme a lei persero la vita 368 migranti. Era il 3 ottobre del 2013. Una delle tante tragedie nel Mar Mediterraneo che si verificano ormai da troppi anni. Come quella fra il 21 e il 22 aprile 2021, dove 130 migranti su un gommone malandato, tra onde alte più di sei metri, fuggivano dall’orrore vissuto in Libia. E proprio lì al largo della Libia, gridando soccorso attraverso l’alarm phone per due giorni non hanno trovato aiuto. Queste 130 persone sono state lasciate annegare. Ennesima tragedia in questo cimitero in fondo al Mar Mediterraneo. “Siamo caduti nella globalizzazione dell’indifferenza. Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro!”, diceva papa Francesco dopo il naufragio dell’ottobre 2013. “Dopo aver composto il brano ‘Chi piange per te?’, – raccontano dalla band internazionale Gen Verde – ci siamo accorte che per tanti è stata un aiuto a cambiare prospettiva e a risvegliare quella fiammella di tenerezza e solidarietà che tutti portiamo dentro”. “Per questo, a grande richiesta – spiegano – la riproponiamo con un inedito videoclip che speriamo aiuti ad entrare nella pelle di chi soffre. Perché se risvegliamo la coscienza che quelli che sono in balia delle onde sono veramente nostri fratelli e sorelle di cui prenderci cura, anche il nostro modo di pensare e di agire cambierà. Così che “non ci siano più ‘gli altri’, ma solo un ‘noi’ sempre più grande, che arrivi a includere tutti”.

Lorenzo Russo

https://youtu.be/8iaemHN4r1c (altro…)