Mag 26, 2011 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo

Luigino Bruni parla della storia dell'EdC
È proprio qui, nell’auditorium della Mariapoli Ginetta Calliari, a cinquanta chilometri da San Paolo, che vent’anni fa Chiara Lubich, sotto il pressante impulso dello Spirito, comunicò un’intuizione: il carisma dell’unità aveva qualcosa da dire per contribuire ad innovare l’apparentemente inscalfibile sistema economico e produttivo internazionale. Sono arrivati qui in Brasile in 650 (cospicua la presenza di giovani) da 37 Paesi del mondo in rappresentanza delle 800 aziende impegnate nell’EdC, degli otto poli imprenditoriali presenti nel mondo, degli studiosi e degli studenti delle discipline economiche coinvolti nella riflessione scientifica e nell’elaborazione culturale. Già in apertura dell’assemblea, iniziata ieri, 25 maggio, c’era gioia e gratitudine per questi due decenni di cammino, ma anche commozione quando si è tornati alle parole della fondatrice dei Focolari che ebbero, come allora fu detto, l’«effetto di una “bomba” in campo economico». A queste origini è tornata Maria Voce, presidente dei Focolari, in un messaggio video che non indugia comunque sui registri della commemorazione e della celebrazione. «Occorre riconoscere che il progetto dell’EdC deve ancora affermarsi», ha fatto presente, complimentandosi con gli organizzatori per la scelta di un dettaglio, rivelatore però dell’approccio di fondo: «Mi sembra molto significativo che nel logo delle celebrazioni abbiate voluto far apparire la data del 2031 ad indicare un futuro che oggi possiamo solo intuire e che si definirà grazie ai contributi che continuerete a dare». Senza fare sconti, la presidente Voce ha indicato le sfide che attendono l’EdC che ha «la potenzialità di trasformare dall’interno il vissuto economico, non solo delle imprese, ma anche delle famiglie, delle istituzioni finanziarie, delle politiche economiche». Ma occorre tener presente una condizione di fondo: «L’EdC avrà nuovo slancio se avrà come orizzonte il mondo unito e sarà capace di muovere i cuori, le azioni, gli entusiasmi di chi ha esigenze di grandi ideali per cui giocare la propria vita». Auspica allora che «ne verrà una nuova stagione di creatività e di protagonismo di tutti voi e risponderemo a un grande appuntamento con la storia». Di storia aveva parlato anche Luigino Bruni, coordinatore della commissione internazionale dell’EdC, aprendo i lavori dell’assemblea, per sottolineare il cammino compiuto dalla profezia di Chiara in ambito economico. Quattro le parole su cui è stato imperniato il suo intervento: festa, per i venti anni; responsabilità, per il compito da svolgere in questo periodo di crisi; memoria, per non dimenticare le domande fondative di Chiara pronunciate in questa sala nel 1991; speranza, nella forza del progetto loro affidato e nelle nuove generazioni di imprenditori e studiosi impegnate nell’EdC.

Alberto Ferrucci
Inevitabili i rimandi storici anche per l’imprenditore Alberto Ferrucci, nell’Edc sin dalla prima ora. Ha ricordato il modo organizzato con cui agli inizi Chiara e le compagne di Trento sovvenivano alle necessità dei poveri della città, giungendo così a indicare una «vocazione laica di santità» in quanti avrebbero sostenuto l’EdC, da chi vendette modeste proprietà, offrì i pochi risparmi per consentire di acquistare i terreni per i poli produttivi a chi lasciò ottimi posti di lavoro e le proprie città per dar vita all’intuizione di Chiara. Un eroismo che ha poi permesso a Benedetto XVI di citare l’EdC nella sua prima enciclica sociale. Un’esigenza ha consegnato Ferrucci all’assemblea: «Occorre elaborare teoricamente i paradigmi di questa nuova economia, potendo mostrare poli produttivi ed aziende che mettono in pratica questi principi e scuole ed università che formano ad essi». È il futuro che l’assemblea è chiamata a declinare con il futuro. Dall’inviato Paolo Lòriga (altro…)
Mag 25, 2011 | Cultura, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Il 22 Maggio il Gen Rosso ha presentato a Kingston, capitale della Giamaica, lo spettacolo “Streetlight” nell’ambito della seconda Convocazione Ecumenica Internazionale che si è tenuta nel Paese caraibico, promossa dal Consiglio Ecumenico delle Chiese. L’assemblea ha rappresentato una nuova importante tappa del cammino di comunione e di reciproco impegno delle Chiese sul tema “Pace – Giustizia – Salvaguardia del Creato” nato a metà degli anni ‘80. In particolare, l’evento del 2011 si è posto come conclusione del “Decennio per superare la violenza”, che ha visto le Chiese di tutto il mondo approfondire sempre più il proprio impegno per la pace e la non violenza. Proprio su questo stesso fronte, il Gen Rosso è attivo oramai da anni con il progetto “Forti senza violenza” che coinvolge le scuole medie e superiori di alcuni paesi.
Tomek Mikusinski, a nome del gruppo, scrive così alla redazione: «Siamo tornati da un grande teatro tenda, chiamato popolarmente “Tent” con il cuore colmo di gioia per quanto è accaduto stasera a Kingston: 700 persone di ogni ceto sociale hanno partecipato al nostro musical Streetlight. Il Re. Dr. Olaf Tveit, Segretario Generale del Consiglio ecumenico delle Chiese, coordinatore di tutto l’evento, ci ha accolti con calorose parole di benvenuto e di stima per quanto abbiamo operato insieme ai giovani della Trench Town, un quartiere impregnato di violenza nella famosa Downtown di Kingston». Infatti proprio con i ragazzi di questo quartiere il gruppo musicale ha lavorato nei giorni precedenti lo spettacolo; tramite vari workshop, laboratori, ma soprattutto con un rapporto basato sulla fraternità instaurato tra i membri del gruppo e i ragazzi, il Gen Rosso ha potuto trasmettere, con diverse forme artistiche, quei valori che aiutano i teeenagers a combattere la violenza, l’emarginazione, il bullismo e le varie forme di disagio che molti di loro vivono nei grandi agglomerati urbani: «Ogni “pasto”, ogni “Buon giorno” e ogni saluto, è stata un’occasione per stabilire un rapporto e per dire che ci siamo anche noi in questo importante dialogo tra le Chiese Cristiane. Lavorare poi con i ragazzi del ghetto è stato bellissimo. “Forti senza violenza” in Jamaica è ormai un dato di fatto!»- conclude Mikusinski.
Se, dunque, lo spettacolo al “Tent” ha rappresentato l’evento clou del tour in Giamaica, non sono mancati altri importanti momenti durante i quali il Gen Rosso ha potuto dare un contributo fattivo alla risoluzione del problema della violenza tra le giovani generazioni del Paese, che rimane il terzo al mondo per l’elevato tasso di criminalità. Così è stato lunedì 23 Maggio, quando il gruppo, insieme all’associazione Starchmaker, ha potuto presentare “Forti senza violenza” nell’ambito di una sessione ufficiale del convegno, a persone scelte e interessate alle diverse declinazioni artistiche del progetto, e agli ambiti sociali in cui esso prende forma. (altro…)
Mag 23, 2011 | Centro internazionale, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
La storia del
Movimento dei focolari in terra ceca ha, molto spesso, i tratti dell’eroismo. L’Ideale dell’unità arriva nell’allora Cecoslovacchia intorno agli anni ’60 quando è al potere il comunismo sovietico. Dal 1968, anno della Primavera di Praga soffocata dall’occupazione armata, dopo la quale il comunismo diventa di nuovo più oppressivo, al novembre 1989, quando viene messa fine al regime, la storia del popolo ceco è segnata da grandi sofferenze. Ma tra clandestinità e persecuzioni tanti vengono a far parte del Movimento e oggi, in più di 700, venuti da tutto il Paese per incontrare la presidente dei Focolari, si ritrovano nel Palazzo della cultura di Praga 5, uno dei 10 municipi in cui è suddivisa la città. C’è emozione, gioia, attesa: è la festa della “famiglia” che si racconta e guarda avanti. Le domande per Maria Voce e Giancarlo Faletti sono numerose.
Una gen 4 chiede: “Quali erano i tuoi sogni quando eri piccola?”; e alcuni gen 3: “Come hai conosciuto Dio? Cosa faresti se incontrassi una famiglia povera? Perché Dio non è intervenuto quando Hitler ha ucciso tante persone?”. Quindi gli adulti sul significato dei viaggi della presidente, su come portare avanti l’impegno di alcuni di loro nella “ricostruzione” del Paese, sulla vita delle comunità del Movimento, sul rischio dell’attivismo. “Viaggiare è andare a trovare la mia famiglia ed è per me una grande gioia. Vado per sostenere, incoraggiare, capire le cose che fanno”, racconta Maria Voce. E non importa che siano cose grandi o piccole. “Durante il recente viaggio in nord America – continua la presidente – , dove tutto è enorme e la nostra comunità a confronto sembra così piccola, ho sentito che Gesù presente fra le persone che si amano è una superpotenza”. L’invito è quindi, anche in terra ceca, a credere in questa potenza per “andare in tutta la Nazione. Con questo Ideale non solo possiamo, ma dobbiamo portare nel mondo l’annuncio della risurrezione, portare Gesù con noi a scuola, nelle fabbriche, in parlamento. È la cosa più grande che possiamo fare”.
Nel pomeriggio dello stesso 21 maggio l’incontro si apre anche a chi vuole conoscere meglio la “rivoluzione” focolarina. Testimonianze di vita, iniziative dicono di una vita che coinvolge persone di tutte le età. Si fa il punto sull’operazione “Praga d’oro” lanciata da Chiara Lubich nella sua visita alla città nel 2001. L’impegno per rievangelizzarla e rianimarla non è mancato, i frutti neanche. Maria Voce propone un nuovo passo: “Arrivando qui si respira la storia e la spiritualità che anche negli anni duri non è stata distrutta, ma coperta e forse protetta. Qui non si riparte da zero, si riparte dalla radice profonda di chi ha costruito questa civiltà, questa cultura. Adesso il passo che dobbiamo fare è la nuova evangelizzazione, il nuovo annuncio fatto da persone rinnovate dall’amore scambievole. Annunciare agli altri che Gesù è risorto, che tutti i dolori sono stati riscattati deve essere il nostro impegno: oggi è tempo di gioia”. Pagine di una nuova storia attendono di essere scritte.
Lo conferma mons. Frantisek Radkovský, delegato della conferenza episcopale ceca per i laici: “La Chiesa ha grandi aspettative sui movimenti – afferma nel suo intervento – perché sono la sua parte più dinamica, un dono dello Spirito Santo per questo tempo. La nostra società è secolarizzata, ma adesso c’è apertura per le cose spirituali ed è importante mostrare con la vita che il cristianesimo può portare il vero umanesimo. I movimenti hanno la capacità di raggiungere tutti e a loro sono aperti i più diversi campi d’azione, dalla famiglia alla scuola, dalla politica all’economia, dai media allo sport”. Mentre l’incontro si avvia a conclusione il quartetto che nel corso della giornata esegue brani musicali di qualità suona “Mission impossible”. Viene da pensare che ciò che non è possibile agli uomini sia possibile a Dio. Dall’inviata Aurora Nicosia [nggallery id=42] (altro…)
Mag 21, 2011 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Nella prestigiosa cornice della Sala del Maggior Consiglio del Palazzo Ducale di Genova, il 14 maggio scorso si è svolto il convegno “Unità, Federalismo, Fraternità: un percorso possibile”, organizzato dal Comune di Genova, Associazione Città per la Fraternità e Movimento Politico per l’Unità (Mppu) sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica ed inserito nelle celebrazioni ufficiali del 150° dell’Unità d’Italia. Clou della giornata: la presentazione della Carta di Genova. Documento che propone la Fraternità come paradigma politico che informi intenzioni, atti e decisioni, con l’auspicio che «anche con l’apporto della “Carta di Genova”, possa scaturire nelle città e tra le città un Patto nuovo e solidale che consenta di dare compiute risposte alle crescenti domande che i cittadini rivolgono a chi li rappresenta e che, a tutti i livelli, la categoria della fraternità si configuri come un nuovo diritto-dovere volto alla costruzione di una nuova umanità».
Firmata dalle tre realtà organizzatrici del Convegno, ora sarà posta all’attenzione delle Istituzioni nazionali e locali, della società civile, dell’associazionismo, per un confronto e un dialogo proficuo e fattivo. Oltre al sindaco della città, Marta Vincenzi, erano presenti l’Assessore alla Cultura Andrea Ranieri e i capigruppo consiliari, Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria, il Cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della C.E.I., il presidente internazionale del Mppu Marco Fatuzzo, il vice presidente dell’Associazione Città per la Fraternità Stefano Cardinali, numerosi sindaci provenienti da Liguria, Piemonte, Umbria, Marche, Toscana, Sicilia e una delegazione proveniente dal Libano. Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, nel suo messaggio ha sottolineato il valore della coesione e dell’unità nazionale, unitamente alla «consapevolezza che le caratteristiche dell’Italia nascono proprio dalla pluralità di identità e di tradizione che la compongono». Si è compreso, fin dai saluti dell’Assessore Ranieri, l’importanza dell’evento che salutava anche l’ingresso della Città di Genova nell’Associazione delle Città per la Fraternità.
Il Cardinale Bagnasco, dopo aver tracciato le molte note importanti che accompagnavano il convegno, ha voluto sottolineare «che l’unità include il rischio che diventi chiusura ed esclusione, come pure il federalismo, un grande valore che può diventare dispersione. Ci vuole l’anima che dia prospettiva, visione, crei un progetto e non solo per superare ostacoli immediati. Con essa occorre guardare alla persona, fine del progetto e non il mezzo. E voi – rivolto ai partecipanti – siete come quell’acqua buona, che scende delicata e costante, che penetra nel terreno, vitalizzando tutto». Nel convegno anche il ricordo dei 10 anni dalla cittadinanza onoraria conferita dal Comune di Genova a Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei focolari ed ispiratrice di tante istanze e prospettive declinatesi in questa assise. E, a dare inizio ai lavori, una video sintesi di suoi pensieri sulla Fraternità ai politici in varie occasioni.
Tra gli ospiti del convegno, protagonisti di una tavola rotonda sui temi dell’Unità del Paese, della svolta federalista e del presidio della fraternità: Daniela Ropelato, docente di Scienza Politica dell’Istituto Universitario “Sophia”, Matteo Luigi Napolitano, storico dell’Università “Marconi” di Roma, Giovanni Caso, Presidente onorario della Corte di Cassazione, e il sindaco di Montefalco (Pg), Donatella Tesei. Il pomeriggio. Dapprima il saluto di Mons. Marino Poggi Vicario Episcopale per la Carità, poi esperienze e realizzazioni sia della città di Genova, come quella del “Patto per la Maddalena” e di altre realtà locali che lavorano per accrescere la pratica della fraternità sul territorio, sia di città e di territori come Ascoli Piceno e Montecosaro, dell’ Umbria e della Sicilia (specie in questo momento del grande sforzo di accoglienza e di vera fraternità espressa da tanta gente) e del Libano. Terra, quest’ultima, definita da Giovanni Paolo II “un messaggio”, dove si contano ben 19 diverse identità religiose, una convivenza non solo non facile, ma a volte anche cruenta. Eppure, con fermezza, si è ribadito che la fraternità è una bussola per la Terra dei Cedri.
All’esterno, ragazzi con uno stand artistico che ha coinvolto i passanti proponendo di aderire simbolicamente, apponendo la propria impronta su una grande sfera trasparente che poi è stata posta nell’atrio del Comune di Genova. Sempre i giovani hanno portato un’ondata di vitalità nel programma con una vivace e coinvolgente performance musicale e coreografica dal titolo Living the Dream, ispirata alla vita di Carlo Grisolia e Alberto Michelotti.
Mag 21, 2011 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Una giornata di caldo insolito accoglie a Praga l’arrivo di Maria Voce, presidente del Movimento dei focolari, e del co-presidente Giancarlo Faletti il 19 maggio 2011. L’aereo, proveniente da Mosca, arriva con mezz’ora di anticipo rispetto al previsto e rende meno lunga l’attesa della trentina di persone che al terminal 1 accolgono gli ospiti con un applauso: è festa! Il programma del viaggio è intenso. Sono in calendario incontri con rappresentanti della Chiesa locale, con l’arcivescovo di Praga, mons. Dominik Duka, ma anche con sacerdoti che vivono la spiritualità di comunione. Grande attesa da parte dei giovani che hanno organizzato una giornata presso il Centro Mariapoli di Vinoř e di tutta la comunità dei Focolari che converrà numerosa a Praga dall’intero Paese. Previsto un incontro aperto per ricordare i 10 anni dalla visita di Chiara Lubich nella Repubblica Ceca e il lancio dell’operazione “Praga d´Oro”, promossa da lei stessa in quell’occasione per attuare la “nuova evangelizzazione”.
Ad ospitare Maria Voce e il piccolo gruppo venuto da Roma, il moderno Centro Mariapoli nato nel giro di due anni, cuore della cittadella in costruzione. “Quando Chiara Lubich nel 2001 venne a Praga – raccontano i “pionieri” – ci espresse un duplice desiderio: dare una casa alla famiglia del Movimento e avere un posto dove le persone da lei incontrate, esponenti del mondo politico, civile ed ecclesiale, potessero ritrovarsi”. Detto, fatto. Con tanto entusiasmo e tante iniziative, non ultima l’“azione primi sabati”, che continua tuttora, il Centro Mariapoli ha preso forma, la cittadella anche, pur se è ancora nel pieno della costruzione. In pratica ogni primo sabato del mese chi può viene a lavorare, mattone dopo mattone, per edificare quello che sta diventando un centro di irradiazione della spiritualità dell’unità. Già dieci famiglie si sono trasferite qui e vi hanno costruito la propria casa, altri del Movimento progettano di farlo.

L’arcivescovo di Praga, mons. Dominik Duka
Chiara stessa, prima di ripartire nel 2001, aveva posto le prime medagliette delle costruzioni che sarebbero sorte nei tre terreni costituenti la cittadella, dislocati all’interno di un quartiere periferico di Praga. “Alcuni vicini non capivano – raccontano quanti erano presenti -, pensavano che stessimo sotterrando dei soldi. Col passare del tempo, però, hanno compreso il senso di quello che stava nascendo. Anche persone lontane da Dio si sono avvicinate e adesso fanno parte in vario modo della “famiglia” del Movimento”. Eh sì, perché qui, spiega qualcuno, non è tanto l’ateismo che è diffuso, quanto una certa non credenza dovuta a non conoscenza, ma la sete di incontrare Dio non è spenta. Il primo appuntamento “ufficiale” è con l’arcivescovo del posto, mons. Dominik Duka, nel palazzo sede arcivescovile dal 1344, nel quartiere storico di Praga. Adiacente al Castello che è in parte museo, in parte sede del Presidente della Repubblica, domina la città ed è a poca distanza dalla sontuosa cattedrale gotica di san Vito, centro della cristianità, ma anche dell’intero Paese, come spiega il parroco che guida la visita del gruppo romano. Un’accoglienza molto cordiale, quella dell’arcivescovo, il quale ha messo in comune il bisogno che lui avverte, di far risvegliare nella diocesi la religiositá popolare, ed anche la speranza che l´anniversario nel 2013 dell´arrivo dei santi Cirillo e Metodio, che qui portarono il cristianesimo 1150 anni fa, sia una grande occasione di evangelizzazione. Dall’inviata Aurora Nicosia [nggallery id=41] (altro…)
Mag 19, 2011 | Cultura
La famiglia, luogo che può rendere fantastico l’ordinario.
Il primo dentino, la festicciola con gli amichetti nel parco, le vacanze al mare, le nottate insonni a coccolare Giovanni: momenti della vita familiare che i due Autori, sposati da sei anni, ricordano e propongono al lettore come un ideale album fotografico da sfogliare insieme tra amici. Non una testimonianza esemplare, ma una raccolta di istantanee che raccontano le gioie e le fatiche, le difficoltà e i fallimenti della vita di famiglia nei quali ciascuno può ritrovarsi. E attraverso i quali si coglie lo straordinario amore e la sorprendente fantasia di Dio, capace di dare sapore e senso alla vita.
Caleidoscopio familiare. Segui l’intervista all’autore,
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