27 Ago 2011 | Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
“…Abbiamo dovuto aspettare che comparissero tre stelle in cielo, il segno che il Sabato era terminato. Soltanto allora siamo potuti partire. L’appuntamento era davanti ad un grande albergo del centro di Buenos Aires dove erano alloggiati alcuni degli amici ebrei venuti dagli Stati Uniti, Europa e Israele. Dopo tre ore di viaggio siamo arrivati alla Mariapoli Lia, in piena notte. “…prima giornata del IV Simposio Ebraico-Cristiano. Una ottantina i partecipanti provenienti da varie parti del mondo. Il clima è molto alto, con ascolto reciproco, rapporti di amicizia. Con tanti ci siamo incontrati nei precedenti simposi, soprattutto in quello di Gerusalemme. Il tema scelto è quello della identità e del dialogo, due realtà che si compenetrano: l’identità è frutto del rapporto. Ci sono interventi molto profondi con lettura dal punto di vista filosofico, antropologico, psicologico, con nomi che ritornano: Martin Buber, Emmanuel Lévinas, Viktor Frankl, Paul Ricoeur…” “…Mi rendo sempre più conto che non si può improvvisare il dialogo interreligioso; occorrono preparazione e finezza d’anima. È partecipare a quell’opera di mediazione operata da Gesù tra Cielo e terra, e tra le divisioni degli esseri umani. Per colmare ogni divario e portare l’unità si è fatto quel “nulla” d’amore che ha consentito il ricongiungimento senza che vi sia più alcun diaframma.” “…Se la notte nella Pampa argentina è silenziosa, con le stelle che brillano mute, il giorno è un canto di mille uccelli. La natura sembra partecipare alla festa che c’è tra noi in questo simposio. Si avverte un crescendo rispetto agli altri tre precedenti: una più profonda conoscenza, più fiducia, un amore più sincero. Sembra un sogno. Oggi, accanto alle abituali conferenze, gli incontri di dialogo per differenti ambiti: il mondo della giustizia, della comunicazione, dell’educazione…” “…L’affermazione forte della propria identità può generare lo scontro. Soltanto il reciproco ‘non essere’ davanti all’altro, come espressione dell’amore, fa ‘essere’ l’altro e fa ritrovare pienamente se stessi nella più profonda identità religiosa: essere amore. Un’altra giornata intensa. Sembra quasi superfluo parlare di dialogo tra di noi, tanto profonda è l’unità raggiunta. Quando i rabbini parlano si sente tutta la sapienza di secoli.” “…Il mio intervento: Il Crocifisso icona dell’amore estremo. L’amore più grande, ha detto Gesù, è quello che arriva a dare la vita per gli amici (Gv 15, 13). Grazie a questo amore estremo ogni persona gli diventa amica. Dà la vita anche per coloro che gli sono nemici. È lo sguardo nuovo richiesto per costruire la fratellanza universale: vedere in tutti dei fratelli e delle sorelle per i quali essere pronto a dare la vita: ogni persona con la quale si entra in contatto un amico, un’amica. Chiara Lubich ha tradotto questo amore estremo di Gesù con un’espressione semplice ed esigente: ‘farsi uno’ con l’altro, ossia capirlo fino in fondo, entrare nel suo mondo, condividere i suoi sentimenti. È la premessa per ogni dialogo. Chiara ha applicato questo suo insegnamento nel campo del dialogo interreligioso, ponendosi in atteggiamento di ascolto dei membri delle differenti religioni, così da comprenderli dal di dentro della loro cultura.” “…Il simposio si è concluso nella sede del Ministero degli Affari Religiosi, a Buenos Aires. Presenti personalità ebraiche e cristiane, civili e religiose. Un momento di alta rappresentatività. Partiamo sentendoci chiamati in prima persona a compiere opera di mediazione tra tendenze, posizioni ed esperienze a volte contrastanti tra di loro. La via – l’abbiamo capito in questi giorni – è quella di essere soltanto una presenza d’amore, senza pretese né giudizi, in servizio, fino a diventare quel ‘nulla d’amore’ che permetterà l’incontro.” Dal diario di viaggio di P. Fabio Ciardi (OMI) (altro…)
24 Ago 2011 | Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Senza categoria
“Conocí gente que quiere un Mundo Unido… vení a conocerla vos también”. Con este título se convocaron 180 adolescentes y jóvenes de toda la República Argentina y algunos representantes de Latinoamérica, Europa y Jerusalén. La jornada se desarrolló en el marco de la XV Jornada de la Paz. Esta propuesta nace como un fruto de la misma, siendo organizada en conjunto por Chicos por un mundo unido del Movimiento de los focolares y el Centro Ana Frank de Argentina. El Centro Ana Frank desarrolla actividades de sensibilización, manteniendo vivo el testimonio de Ana Frank, contribuyendo a la construcción de una sociedad más libre y pluralista, donde se garantice la igualdad y el respeto por los derechos humanos, y en el que la discriminación y la intolerancia no sean aceptadas. Esta organización eligió la Mariápolis Lía
para plantar un retoño, del árbol de castaño de la casa original de Ana Frank en Holanda, como reconocimiento a la ciudadela por ser un espacio de encuentro y de formación en una nueva cultura del diálogo. Alegría, confianza, respeto, libertad, sueños de un mundo unido; estas son algunas de las palabras que pueden describir lo vivido. Los chicos decían “No siempre puedo hablar con la libertad y la confianza que pude hacerlo acá”. “Me gustó mucho, porque aunque teníamos opiniones distintas, todos nos respetamos“. “Me sentí escuchada, a veces los adultos no saben escuchar, es muy bueno aprender a dialogar”.
Los adolescentes y jóvenes de ambas instituciones participaron activamente en la construcción de esta jornada: una experiencia real, una maqueta de la riqueza de la multiculturalidad de la Argentina. Con juegos, talleres, paneles de intercambio; se fueron trabajando tres ejes: la integración en la diversidad (cultural, social, política y religiosa), el respeto por el otro (y todo lo que implique) y el abordaje de problemáticas juveniles que hacen a todo tipo de violencia, discriminación y/o exclusión. Estos ejes se trabajaron en actividades como un Juicio a Facebook, una muestra sobre la vida de Ana Frank y diálogos sobre temas relevantes para los chicos de hoy. Todos volvieron a sus casas convencidos de que es posible construir otro tipo de sociedad, basada en valores sustentados en la fraternidad y en la solidaridad.
23 Ago 2011 | Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Circa un centinaio di persone appartenenti a varie comunità ebraiche dell’Argentina e al Movimento dei focolari si sono incontrate, il 21 agosto, per celebrare la XV Giornata della Pace, come ogni anno in questo mese, presso la cittadella argentina dei Focolari, sita a 250 km da Buenos Aires, immersa nella Pampa. L’iniziativa ha l’obiettivo di rinforzare l’impegno reciproco nel campo del dialogo ebraico-cristiano in questo Paese. Ogni anno si condividono riflessioni e, sopratutto, esperienze, oltre a ritrovarsi – un momento atteso da tutti – attorno all’ulivo piantato nella cittadella 15 anni or sono, proveniente da Israele. Quest’albero è diventato il simbolo del rapporto di amicizia e di impegno nella costruzione della pace, insieme, ebrei e cristiani. È stato altresì ricordata, durante un breve riassunto del cammino percorso in questi anni, la spinta che rappresentò per tutti l’intervento di Chiara Lubich nel 1998, presso la sede di Buenos Aires dell’Istituzione internazionale ebraica B’nai B’rith, in occasione della quale Chiara sottolineò i punti in comune esistenti tra la spiritualità dei Focolari e la tradizione ebraica.
In contemporanea, circa 180 giovani hanno partecipato a tre tavole rotonde sulla tolleranza, la pace e la libertà, comunicando successivamente a tutti i partecipanti le conclusioni e gli impegni presi. Sono arrivati tanti messaggi di adesione per l’occasione, tra questi quello di incoraggiamento e di plauso per l’iniziativa dell’arcivescovo di Buenos Aires, cardinale Jorge Mario Bergoglio, il quale ha messo in risalto il lavoro dei Focolari nel dialogo interreligioso in tutto il mondo. Questa edizione della Giornata della Pace é stata caratterizzata dall’internazionalità, per la presenza dei partecipanti al IV simposio ebreo-cristiano, in programma dal 22 al 25 agosto, sempre presso la cittadella dei Focolari. Erano, infatti, presenti partecipanti provenienti da Israele, Svizzera, Italia, Stati Uniti, Messico, Perù, Uruguay, oltre a quelli arrivati da diverse città argentine. A cura della redazione di Ciudad Nueva argentina (altro…)
11 Ago 2011 | Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
“E ‘un onore per noi – dicono i promotori del Simposio – che l’Argentina ed in particolare la cittadella Lia Brunet (250 km da Buenos Aires), punto di incontro annuale per ebrei e cristiani, siano state scelte per organizzare il simposio”. Quest’anno il simposio sarà preceduto da una serie di attività che inizieranno con la “Giornata per la Pace” che si terrà il 21 agosto, sempre nella cittadella del Movimento dei Focolari. Queste giornate si realizzano dal 1997 con crescente partecipazione da parte dei membri delle comunità ebraiche e cristiane dell’Argentina e dell’Uruguay. Ogni anno si presenta un tema che viene sviluppato da ebrei e cristiani, con spazi di riflessione, testimonianze, dialogo e ricreazione. Queste giornate sono un’espressione dei legami stabiliti dal Movimento dei Focolari con i membri della comunità ebraica in Argentina.
La seconda attività, rivolta ai ragazzi, si svolgerà parallelamente alla “Giornata per la Pace” con il titolo “Ho conosciuto persone che vogliono un mondo unito … viene a conoscerle anche tu.” La proposta è organizzata dai movimenti Ragazzi e Giovani per un Mondo Unito, del Movimento dei Focolari, e dal Centro Anna Frank dell’Argentina. Adolescenti e giovani di entrambe le istituzioni negli ultimi mesi sono stati attivamente coinvolti nella costruzione di questa giornata. Sarà un programma molto dinamico, caratterizzato da laboratori, giochi, dibattiti, momenti di interscambio e mostre. Obiettivo: Promuovere l’integrazione nel rispetto culturale, sociale, politico e religioso dell’altro, con tutto ciò che questo implica, ed affrontare varie problematiche giovanili, come violenza, discriminazione ed esclusione. Questa attività si rivolge ad adolescenti e giovani provenienti dall’Argentina e da altri paesi, tra cui Cile, Uruguay, Messico, Stati Uniti, Italia e da Gerusalemme. Questa serie di eventi culminerà nel IV Simposio Internazionale del Dialogo Ebraico-Cristiano, dal 22 al 25 agosto,patrocinato dal Ministero per il Culto dell’Argentina. Sono previsti interventi di studiosi ebrei e cristiani di tutto il mondo che approfondiranno l’argomento scelto per questa edizione: “Identità e Dialogo: un’esperienza che continua”. La chiusura è prevista nel Ministero degli Esteri argentino. (altro…)
13 Lug 2011 | Centro internazionale, Dialogo Interreligioso, Spiritualità
Verso il nuovo incontro tra le religioni ad Assisi. Appuntamento con le sorprese dello Spirito.

Simposio interreligioso in Thailandia – 2010
Innanzitutto vorrei esprimere la mia, la nostra gioia e gratitudine a Papa Benedetto XVI per aver indetto il nuovo grande incontro nella città di san Francesco. È la gioia che nasce davanti a un’ispirazione che imprimerà di certo una nuova accelerazione e profondità nel vivere le proprie convinzioni religiose a servizio della pace. Urgente proprio oggi, quando, per assurdo, si diffonde la paura della religione, per sua natura fonte vitale di pace, imputandole la causa prima di molti conflitti, tensioni, fobie, intolleranze e persecuzioni a sfondo religioso che pullulano nel mondo. In questo tempo di grandi rivolgimenti, «le mura entro cui vivevano le varie civiltà con le loro culture si stanno sgretolando», come osserva il filosofo Giuseppe Zanghì. Ma nello stesso tempo «una città-mondo senza mura si profila di fatto all’orizzonte, carica di speranza». È la visione prospettata da Chiara Lubich a Londra nel 2004, davanti a una folta platea dove erano presenti rappresentanti di numerose religioni. In risposta all’interrogativo di quale futuro attende la società multiculturale, multietnica e multireligiosa del nostro tempo, di fronte ai rischi di scontro di civiltà. (…) Già negli anni Settanta, Chiara (…), parlando ai giovani a un congresso internazionale, aveva chiesto di «non chiudere gli occhi di fronte a questo travaglio dell’umanità ma di entrare coscientemente nella gestazione del mondo nuovo». «Siete qui — aveva aggiunto — per formarvi con una “mentalità mondo”, per divenire “uomo-mondo”». 
Chiara Lubich con un gruppo di monaci buddisti
(…) In questi venticinque anni la via aperta dal beato Giovanni Paolo II, in attuazione dell’insegnamento conciliare, ha fatto senza dubbio un grande cammino grazie all’azione dello Spirito Santo che intreccia mirabilmente parole d’insegnamento e gesti profetici dei Papi con la vita di molti testimoni, antichi e nuovi carismi, ordini monastici e nuovi movimenti ecclesiali, da Lui suscitati nella Chiesa cattolica e in altre Chiese e comunità ecclesiali. È Lui che guida la storia nello snodarsi di questo grande disegno di unità, nonostante le molte ombre che gravano sul nostro pianeta. Ne siamo testimoni. Anche per il nostro Movimento, quasi a sorpresa, si è aperta la pagina inesplorata del dialogo interreligioso. Chiara Lubich ha colto un segno dello Spirito Santo nell’interesse manifestato per la sua esperienza spirituale da parte di rappresentanti di diverse religioni presenti alla Guildhall di Londra nel 1979, quando le è stato conferito il premio Templeton per il progresso della religione. Da quel momento innumerevoli sviluppi sono avvenuti in più di 30 anni. (…) Quando Chiara nel 1972 aveva invitato i giovani a entrare da protagonisti nella gestazione del mondo nuovo, aveva consegnato loro quella che definiva «una potentissima arma d’amore», «il modello capace di ricomporre l’unità del mondo»: Gesù crocefisso che giunge a gridare l’abbandono del Padre. «A voi riviverlo per dare un avvio indispensabile e decisivo alla svolta che l’umanità sta affrontando».
È Lui, il Signore crocifisso e risorto, la chiave che apre il dialogo anche nelle situazioni più difficili. (…) Inaspettata è stata la richiesta a Chiara di parlarne di fronte a grandi assemblee di buddisti a Tokyo, di monaci e monache buddiste in Thailandia, di musulmani ad Harlem, alle popolazioni animiste in Camerun. Oggi il dialogo tra le religioni non può limitarsi ai leader, a studiosi e specialisti. Deve diventare un dialogo di popolo, un dialogo della vita, che si rivela sempre più indispensabile per la pacifica convivenza nelle nostre città e Paesi (…). È la testimonianza quotidiana che apre le strade: (…) dovunque conosciamo cristiani e musulmani che testimoniano che si può passare dalla paura dell’altro alla scoperta dell’altro, e si può incidere sulla fraterna convivenza nelle città. (…) Seguiamo e preghiamo fin d’ora per il grande appuntamento ad Assisi nel prossimo ottobre. In attesa delle nuove sorprese che ci riserverà lo Spirito Santo. Maria Voce, Presidente del Movimento dei focolari Leggi l’articolo completo
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25 Giu 2011 | Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria
Sei giorni, in una bellissima località a Tlemcen, capitale della cultura islamica 2011, hanno aiutato a scoprire che è possibile vivere in armonia tra credenti di diverse religioni. In un clima di unità vissuta circa quaranta persone provenienti dall’Europa e dal Medio Oriente si sono incontrate dal 2 al 7 giugno 2011, con la comunità musulmana dei Focolari in Algeria che da più di 45 anni vive lo spirito dell’unità. Gli interventi video registrati di Chiara Lubich e quelli in diretta dei diversi esperti musulmani presenti, hanno chiarito e dato risposte a molte domande su come vivere secondo il carisma di Chiara Lubich. Le varie testimonianze che si sono succedute, hanno arricchito gli scambi nei gruppi dove i partecipanti si sono espressi con grande libertà e apertura sugli argomenti trattati, sperimentando ancor di più di essere parte della grande famiglia dei Focolari. Il programma ha previsto anche la visita alle città di Tlemcen e Orano, offrendo in questo modo la possibilità di scoprire il ricchissimo patrimonio culturale e religioso che esse custodiscono, e che le rendono uniche nel loro genere. A conclusione dell’incontro un’impressione fra tutte: “E’ solo l’inizio di una nuova tappa della nostra vita verso una unità sempre più profonda.” (altro…)