Giu 19, 2005 | Ecumenismo
La spiritualità. E’ uno dei tre punti “di capitale importanza” che il Segretario Generale del CEC (Consiglio Ecumenico delle Chiese), il pastore metodista Samuel Kobia, nell’indirizzo di saluto rivolto al Papa, la mattina del 16 giugno, ha indicato come “ambito di collaborazione che potrebbe recare beneficio a tutte le Chiese e al movimento ecumenico nel suo insieme”. L’ha indicato come “base sulla quale i cristiani possono essere ‘innestati’ e far leva su un mondo che ha bisogno di trasformarsi e di sperare”.
Piena consonanza con le parole di Papa Benedetto XVI che, richiamando il suo predecessore, ha riaffermato che “l’ecumenismo spirituale è al cuore della ricerca della piena unità dei Cristiani”, proprio perché “la conversione interiore è il prerequisito per ogni progresso ecumenico”.
Ed è per approfondire la spiritualità dell’unità dei Focolari e il suo influsso sui dialoghi, che il Segretario Generale Kobia ha voluto concludere la sua visita a Roma, recandosi con una Delegazione speciale al Centro Internazionale del Movimento a Rocca di Papa. Vari membri del Consiglio generale del Movimento e i responsabili del Centro “Uno” per l’ ecumenismo, lo hanno accolto con un messaggio di benvenuto di Chiara Lubich, che ha evidenziato ’’l’emergere del dialogo della vita, del dialogo del popolo, un popolo di varie Chiese, deciso a vivere l’ecumenismo, a vivere nel quotidiano il Vangelo per contribuire alla piena e visibile comunione’’.
Il pastore Kobia ha poi ricordato il suo primo incontro con Chiara Lubich al Consiglio Ecumenico delle Chiese a Ginevra, nell’ottobre del 2002, quando era stata invitata per presentare il cuore della spiritualità dell’unità, il mistero di Gesù che sulla croce grida l’abbandono del Padre, assumendo dolori i traumi delle divisioni per ricomporli. Riferendosi anche ai rapporti con i Focolari in Svizzera e all’incontro odierno, il pastore Kobia ha ribadito il desiderio di ’approfondire la conoscenza di questa spiritualità ecumenica dei Focolari: ’’Vorremmo essere ispirati, – ha detto – dalla vostra esperienza spirituale’’.
Il vescovo evangelico-luterano Eberhardt Renz, uno degli otto presidenti del Consiglio Ecumenico, ha espresso la sua soddisfazione per aver conosciuto più in profondità i Focolari, un volto laico della Chiesa cattolica.
Il metropolita ortodosso Makarios, del Kenya, ha apprezzato l’ampiezza dei dialoghi ecumenico, interreligioso e con persone senza riferimenti religiosi, portati avanti dai Focolari.
La visita al Papa e alla Curia romana del Segretario Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese, accompagnato da una delegazione ad alto livello, cade nel 40° dell’inizio della collaborazione tra questo organismo ecumenico – che raggruppa 347 Chiese di tutto il mondo – e la Chiesa Cattolica.
I rapporti tra il Consiglio Ecumenico delle Chiese e il Movimento dei Focolari risalgono al 1967 quando vi fu la prima visita di Chiara Lubich a Ginevra su invito del segretario generale, Visser’t Hooft. Sono seguite altre visite nel 1982 e 2002.
Apr 13, 2005 | Ecumenismo
Dopo la “partenza” del Papa, continuano ad arrivarci echi commossi da cristiani di varie Chiese, in contatto in vario modo
con i Focolari. Il dialogo ecumenico era infatti una delle priorità del suo pontificato.
Ortodossi
ITALIA «Era una persona carismatica, una figura inestimabile, amata da tutti. Lo Spirito Santo illuminava lui e anche noi per seguire nella stessa linea la volontà di Dio: “che tutti siano una cosa sola”» (Metropolita Gennadios Zervos, Arcivescovo ortodosso d’Italia, Patriarcato ecumenico di Costantinopoli). SLOVENIA «Era una persona straordinaria. Anche la Chiesa serba è in lutto» (Protoierei Boskovic). ARGENTINA «Faro di luce viva, viaggiatore infaticabile nella sua missione di cercare l’unità visibile dei cristiani… Come ortodosso-greco l’ho conosciuto e amato: un uomo santo, Papa, “fratello maggiore” di Sua Santità il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I – secondo quanto dice il Patriarca» (Lic. Elias Crisostomo Abramides, Buenos Aires, Patriarcato ecumenico di Costantinopoli).
Armeni
STATI UNITI «Tutti i cristiani possono essere fieri di lui» (Fr. Khatchadourian, parroco a Los Angeles).
Luterano-Evangelici
GERMANIA «Giovanni Paolo II nei suoi discorsi e Lettere apostoliche partiva sempre dalla Sacra Scrittura, ciò lo rendeva vicino a noi. E’ da ammirare inoltre l’apertura del Papa verso i Movimenti e nuove comunità ecclesiali» (Pastore Gottlob Hess, Fraternità di vita comune). «In misura crescente si è avvertito che Giovanni Paolo II voleva accelerare il processo ecumenico. Per lui l’ecumenismo non era marginale: ne ha dato una testimonianza avvincente» (Walter Pollmer, Fraternità della Croce). «Sono riconoscente a Giovanni Paolo II per la sua antropologia – profondamente biblica – che fa giustizia all’uomo» (Günter Rattey, Fraternità della Croce). «Dopo l’incontro storico del Papa con i Movimenti ecclesiali nel 1998, l’affermazione di Giovanni Paolo II che la dimensione carismatica – di cui i Movimenti sono un’espressione significativa – e la dimensione istituzionale siano coessenziali alla costituzione della Chiesa, ha dato un impulso all’ecumenismo spirituale. Quando alcuni responsabili di movimenti evangelici in Germania sono stati informati di questo evento hanno esclamato: “Allora il Papa ci ha capito!”» (Konrad Herdegen, YMCA Norimberga). «Con immensa gratitudine volgiamo il nostro sguardo agli anni passati apprezzando le iniziative del Santo Padre che hanno condotto alla testimonianza meravigliosa dell’evento di Stoccarda “Insieme per l’Europa, 8 maggio 2005”» (Helmut Nicklas e Gerhard Pross). GUATEMALA “Questo uomo è veramente un santo”. (Edna Cardona de Morales)
Luterani-Svedesi
SVEZIA «La sua testimonianza più significativa forse è stata quella di questi ultimi anni e queste ultime settimane, quando ha portato la sua debolezza fisica con un amore continuo per il suo popolo e la sua Chiesa. Così ci ha dato un esempio ed un modello… Con grande gratitudine tutta la cristianità potrà testimoniare che il Papa veramente ha vissuto per la gloria di Dio con la sua fede, la sua convinzione e la sua pietà» (Arcivescovo emerito Gunnar Weman).
Riformati
SVIZZERA «Nella sua vocazione unica è stato anche per noi fratello e padre, un modello con il suo coraggio nell’agire e parlare solo secondo il pensiero di Dio. Incarnava per questo nella società in modo cristallino la nostra coscienza cristiana» (avv. Kathrin Reusser, Zurigo). ROMANIA “Ho avuto la fortuna di incontrarlo alcune volte di persona, seppur brevemente. Indimenticabile un’udienza in piazza s. Pietro almeno 20 anni fa, dove eravamo con un gruppo di partecipanti ad un incontro ecumenico del Centro “Uno” del Movimento dei Focolari. Eravamo in prima fila; il Papa passò e riconobbe il nostro gruppo. Gli dico: “Noi crediamo che l’unità della Chiesa verrà”. Il Papa risponde “Magari!” e va avanti. Io, con voce più forte: “Siamo convinti!”; lui si ferma, si volta ancora, ci guarda e dice: “Dovete farla voi!” Dovete farla voi. L’unità della Chiesa era certamente una delle sue passioni più grandi. La strada dell’unità ha bisogno di un soffio forte dello Spirito Santo alla base, nel popolo. E’ questo che ho sentito dietro le sue parole. E’ una sua consegna che ha dato a tanti in molti modi. (prof. Stefan Tobler, Sibiu)
Anglicani
USA «E’ stato veramente un leader affascinante. Ha affrontato argomenti che nessun altro voleva affrontare. Non sempre sono stato d’accordo su tutto, ma non ho mai messo in dubbio la sua fede vera, il suo desiderio di andare verso gli altri e di cercare il bene andando al di là di differenze dottrinali. Ci lascia un’enorme eredità» (Rev. Chuck Kramer, Presidente dell’Associazione Ecumenica del Clero, Hyde Park, New York). «Mi ha incoraggiato a vivere una vita migliore» (Dott. Shirley Jones, Albany, New York). URUGUAY “Viviamo con voi questi momenti con la preghiera ed il cuore, per questo grande Papa che ha lavorato tanto per l’unità” (vescovo Miguel Tamayo). GRAN BRETAGNA “Il Papa: ha avuto un ruolo molto importante anche a livello ecumenico. Ha fatto un grande cambiamento, ha vissuto il papato con un’autorità mondiale. Quando ha raccolto i leaders delle varie religioni, si e’ visto in lui un Pastore universale. Quindi questa sua figura e’ molto più accettabile che non la figura del papato nel passato”. (Rev. Callan Slipper, delegato ecumenico della diocesi anglicana nel nord ovest di Londra)
Metodisti
SUDAFRICA «Personalmente io sento una grande gratitudine per il Papa…per quanto ha fatto per l’ ecumenismo. Qualche anno fa ho avuto l’occasione di salutarlo a Roma e da allora ho sentito che Papa Giovanni Paolo II non apparteneva solo alla Chiesa Cattolica, ma è di tutti noi. Penso che ha compiuto pienamente il disegno di Dio su di lui» (Em Beardal, volontaria).
«Dopo essere stato l’anno scorso all’Angelus in Piazza San Pietro, con mia moglie abbiamo scoperto profondamente, in una “luce nuova” la figura del Papa. Da allora abbiamo sempre pregato per lui. Negli ultimi giorni lo abbiamo accompagnato recitando il Padre nostro, la preghiera dell’unità» (dr. Welile Shasha – direttore dell’OMS per il Sud Africa). USA «Non trovo parole… ma certamente è nei nostri pensieri. Una delle sue eredità degne di ricordo, e che apprezzo particolarmente, è il costante impegno a costruire ponti per il dialogo con altri cristiani e con membri di altre religioni» (pastore Jim Moore, Hyde Park, New York.)
Presbiteriani
BRASILE «Un grande essere umano! Lo ammiro per il suo lavoro per la pace» (Pastore Marcio Moreira – San Paolo).
Mennoniti
GUATEMALA «Ringraziamo il Signore per la vita di Giovanni Paolo II, e le sue vedute per rinforzare il dialogo ecumenico, per uscire dallo scandalo della divisione e insistere sull’urgente bisogno dell’unità dei cristiani» (prof. Mario Higueros). (altro…)
Gen 23, 2005 | Ecumenismo
La manifestazione “Insieme per l’Europa” del maggio scorso a Stoccarda, ha segnato non solo un momento culmine del cammino di comunione avviato tra oltre 150 movimenti comunità e gruppi cattolici, evangelico-luterani, anglicani e ortodossi, ma anche ha reso visibile la ricchezza della fede cristiana nelle diverse Chiese.
In questi mesi non sono mancate le occasioni per ritrovarsi e lavorare insieme, mentre già si prepara a livello mondiale un nuovo appuntamento. Questa settimana è un’occasione per aprire una finestra sul mondo ortodosso, anglicano ed evangelico-luterano, partendo da tre realtà – diffuse in tutto il mondo – presenti l’8 maggio a Stoccarda: la fraternità ortodossa Syndesmos, i Corsi Alpha, nati all’interno di una parrocchia anglicana, e l’YMCA, associazione giovanile di origine europea, molto diffusa in Germania. – Syndesmos (“legame di unità”) fraternità iniziata nel 1953, raggruppa 121 scuole teologiche e movimenti giovanili ortodossi, in 43 nazioni. Suo fine specifico è sviluppare la collaborazione e la comunicazione fra i movimenti ortodossi di giovani e le facoltà teologiche sparse nel mondo, e di promuovere fra loro una più profonda comprensione e l’impegno a testimoniare il Vangelo nel XXI secolo. – Corso-Alpha, nato negli anni ’70, tenuto in 152 paesi e tradotto in 47 lingue, è rivolto a tutti gli strati sociali ed interessa soprattutto i giovani e chi non si definisce cristiano; è basato sul Vangelo e dura 10 settimane. Offre a chiunque lo desideri un primo approccio alla fede cristiana. – YMCA, Associazione cristiana dei giovani, è nata a Londra nel 1844 ed è oggi sparsa in tutto il mondo; il suo scopo è lavorare per il cambiamento sociale formando i giovani come cristiani anche attraverso lo sport e altre attività educative, insieme a servizi per i rifugiati ed emigrati. (altro…)
Gen 23, 2005 | Ecumenismo
La Chiesa ortodossa ha mille anni di storia nella provincia orientale della Finlandia, la Carelia.
Come conseguenza della Seconda guerra mondiale, la Finlandia ha perso nella regione quasi tutte le terre tradizionalmente ortodosse. La maggior parte degli 80 mila ortodossi si trovarono ad essere dei rifugiati.
Molti movimenti della gioventù ortodossa hanno avuto inizio in modo spontaneo e miracoloso durante la guerra e nell’immediato dopoguerra. Il contributo del Movimento della gioventù ortodossa della Finlandia è stato determinante per la sopravvivenza di questa chiesa, con un ruolo chiave nell’aiutare a raccogliere le persone per la divina liturgia, per i gruppi di studio e i campeggi, e nella formazione di comunità eucaristiche che – in alcuni casi – divennero le nuove parrocchie in tutto il paese. La chiesa divenne il centro focale della vita e del servizio del Movimento della gioventù. Il rinnovamento evangelico della vita della chiesa venne iniziato in vari modi dal Movimento della gioventù ortodossa. Gioia e entusiasmo per la liturgia si espressero in ciò che viene definito: “santificare il tempo”. Questo rinnovamento liturgico è stato accompagnato da un interesse per gli scritti ascetici dei Padri e delle Madri del deserto. È stato un invito ad una spiritualità di amore per il bene e per la bellezza. È stato anche una scoperta dell’universalità della fede cristiana ortodossa. La piccola minoranza ortodossa della Finlandia non era sola al mondo. Attraverso i contatti all’interno di Syndesmos, che è la Fraternità mondiale dei 126 Movimenti della gioventù ortodossa, abbiamo riscoperto la nostra fraternità in Cristo. Una identità così rafforzata ha reso possibile, a noi che eravamo una minoranza, di coinvolgerci ecumenicamente: e abbiamo capito che ciò che è una sfida per una chiesa lo è anche per le altre, e ciò che è una benedizione per una chiesa lo è anche per le altre. (Heikki Huttunen – Outi Vasko) Tratto da Insieme per l’Europa – Il grande appuntamento di Stoccarda tra movimenti e comunità di varie chiese cristiane – supplemento a Città Nuova N. 10/2004 (altro…)
Gen 23, 2005 | Ecumenismo
Non ho ricevuto un’educazione cristiana. Mio padre era un ebreo tedesco. Mia madre non andava in chiesa.
Ho conosciuto la fede in Gesù quando avevo 18 anni, e da allora ho desiderato parlare di Gesù a persone come me. Questo è tutto ciò che si propone Alpha. È indirizzato principalmente alle persone che non frequentano la Chiesa, a coloro i quali non si definiscono cristiani.
Il Corso-Alpha é fondato sul Vangelo. Si svolge in un arco di tempo di 10 settimane e comprende un pasto comune, un discorso e la costituzione di piccoli gruppi. Siamo positivamente toccati da ciò che é accaduto negli ultimi undici anni. Il Corso-Alpha si tiene in 152 paesi e in 30.000 parrocchie. E’ stato tradotto in 47 lingue ed è rivolto a tutti gli strati sociali. 124 delle 160 prigioni presenti nel Regno Unito (l’80%) ospitano circa 70.000 detenuti, dei quali – secondo le nostre statistiche – più di 30.000 hanno partecipato ad un Corso-Alpha. Esso ha suscitato in particolare grande interesse fra i giovani. Viene utilizzato da tante Chiese, riunendo i Cristiani nella loro comune missione di evangelizzazione ed è sostenuto dai leader delle maggiori Chiese cristiane. Durante il Corso, incentrato sulla figura di Cristo, insegniamo ciò che ci unisce come cristiani. Abbiamo capito che ciò che ci unisce é infinitamente più grande di ciò che ci divide. (Nicky Gumbel – Londra) Tratto da Insieme per l’Europa – Il grande appuntamento di Stoccarda tra movimenti e comunità di varie chiese cristiane – supplemento a Città Nuova N. 10/2004 (altro…)
Gen 23, 2005 | Ecumenismo
Ivan è cresciuto a Zagabria. Durante la guerra nei Balcani è riuscito a fuggire con la sua famiglia in Germania, ma i bombardamenti e tutto ciò che aveva sperimentato durante la guerra avevano inciso sul suo stato di salute e provocato aggressività, droga e alcol. Alcuni pensavano già che fosse impossibile riabilitarlo e, proprio in quel momento, fu invitato al centro giovanile del Cvjm (l’YMCA tedesca). Per la prima volta sentì parlare dell’amore di Dio per ciascuno di noi. Apprese dai collaboratori del centro che Gesù sa perdonare e riappacificare gli uomini tra loro. Ben presto Ivan affidò la sua vita a Dio, e trovò la forza di aver fiducia negli altri. Ora va avanti per la sua strada in unità con Dio. Storie di questo genere ci incoraggiano a proseguire nel compito affidatoci dall’YMCA: formare bambini e giovani forti e una società solida.Nei nostri gruppi, assai vari, si intrecciano spesso delle amicizie profonde: bambini hanno la possibilità di misurarsi con sé stessi e scoprire dei talenti finora sconosciuti, per esempio nello sport, durante il gioco, in lavori creativi o nel far della musica. E periodi di vacanza o viaggi durante le ferie sono un’occasione ideale per sperimentare la fede, la fiducia e la gioia di vivere insieme. Nei nostri incontri vogliamo dedicarci in modo particolare ai giovani che provengono da difficili situazioni sociali o che si sentono tagliati fuori, sapendoli ascoltare e accogliere. Nei nostri gruppi si promuove nei giovani una competenza nel campo sociale, la capacità di instaurare rapporti e di risolvere conflitti, di sapersi prendere la propria responsabilità. Il Movimento dell’YMCA è nato nel 1844 a Londra, come movimento ecumenico, e si è poi esteso in tutto il mondo come il più grande movimento cristiano-ecumenico per la gioventù. Solo in Germania vi fanno parte 30 mila collaboratori e collaboratrici senza retribuzione e 700 referenti per la gioventù che lavorano a tempo pieno. (Mathias Ritter – Katja Muessig) Tratto da Insieme per l’Europa – Il grande appuntamento di Stoccarda tra movimenti e comunità di varie chiese cristiane – supplemento a Città Nuova N. 10/2004 foto: Helmut Nicklas (YMCA Monaco) (altro…)