Dic 25, 2003 | Ecumenismo
Un’esperienza di unità “Bombe e missili continuano a seminare dolore e odio. Ho voluto, insieme ai miei confratelli vescovi, sentire altre voci, bombe e missili spirituali, più forti, che seminano l’amore, la concordia, la comprensione, l’unità”. Sono parole del vescovo iracheno Shlemon Warduni, ausiliare patriarcale di Baghdad. Erano in 34 i vescovi ortodossi, siro-ortodossi, anglicani, evangelici-luterani e cattolici di vari riti, giunti da diversi Paesi d’Europa, Medio Oriente e Americhe che hanno concluso il 1� dicembre il loro incontro annuale svolto al Centro internazionale del Movimento dei Focolari a Rocca di Papa (Roma).
Il Convegno trasferito da Istanbul a Roma a causa dei tragici attentati Originariamente il Convegno doveva tenersi a Istanbul ed erano in programma importanti incontri con il Patriarca ecumenico Bartolomeo I, il Patriarca armeno apostolico Mesrob II ed altre personalità religiose. Ma a causa degli attentati, il secondo tre giorni prima dell’inizio, si è dovuto spostare l’incontro a Roma. “Ci eravamo preparati da tempo ad andare a Costantinopoli – dice il vescovo evangelico-luterano emerito di Stoccolma, Henrik Svenungsson – e le chiese ortodosse del posto ci avevano preparato una grande accoglienza. Poi tutto è cambiato. Ma già è deciso: sarà Istanbul la meta del prossimo incontro”. “L’odio distrugge i programmi e chiude le strade, ma l’amore crea nuovi programmi e apre nuove strade”, ha commentato il promotore del Convegno, il Card. Miloslav Vlk. L’incontro, nato da un profondo dolore, ha portato molti frutti”. Il Messaggio del Patriarca ecumenico di Costantinopoli Dal Patriarca Bartolomeo I è giunto, atteso, un accorato messaggio nel quale, citando il Papa, ribadisce che “l’umanità ha bisogno di ponti, non di muri” e continua: “Avremmo voluto stare in mezzo a voi e “parlarvi faccia a faccia, perché la nostra gioia sia piena”. “Purtroppo questa opportunità ci è stata tolta improvvisamente e violentemente”. Ed ha sottolineato il particolare contesto del Convegno: “In questi tempi che si contraddistinguono per una mancanza di stabilità e di sicurezza (…), è molto promettente e motivo di gioia il fatto che ci siano individui, organizzazioni o movimenti, come l’amato Movimento dei Focolari, che si sono resi conto che l‘unità tra loro e del mondo in Cristo è l’elemento fondamentale della verità e della vita. Ma è ancor più promettente che abbiano fatto della realizzazione di quest’unità il motivo principale delle loro attività”.
Chiara Lubich sul tema “La presenza di Gesù in mezzo ai suoi e il ’dialogo della vita’ “, centro del Convegno Giorno dopo giorno, i vescovi hanno vissuto il “dialogo della vita” e sperimentato come possa potenziare le varie dimensioni dell’ecumenismo. Innanzitutto, “la preghiera in comune”, durante le celebrazioni liturgiche delle varie Chiese che hanno schiuso i tesori spirituali delle diverse tradizioni. E il dialogo della carità, della “reciproca accoglienza”. Il tema del Convegno era per i Vescovi l’incontro con “Gesù presente spiritualmente nella comunità, dove due o più sono uniti nel suo nome, cioè nel suo amore”. Ad approfondire questa realtà è stata Chiara Lubich con un tema programmatico su «La presenza di Cristo in mezzo ai suoi e il “dialogo della vita”». Rifacendosi ai 60 anni di storia del Movimento, la fondatrice dei Focolari ha messo in luce come le persone coinvolte in quest’avventura, sin dall’inizio, erano protese a dar vita ovunque a cellule vive del Corpo mistico. “Si formarono e si formano così – ha detto – nella Chiesa cattolica, nelle altre Chiese e fra membri di diverse Chiese, brani di cristianità unite nel nome di Gesù in attesa dell’ulteriore vincolo d’unità, l’Eucaristia, quando Dio vorrà”. E’ l’esperienza del “dialogo della vita”, del “dialogo del popolo”, “perché sentiamo di comporre fra noi ‘un unico popolo cristiano’ che interessa i laici, ma anche monaci, religiosi, diaconi, sacerdoti, pastori, vescovi”. Gesù in mezzo ai suoi è stato, in effetti, la grande esperienza di questo convegno. La promessa di Matteo 18,20, Gesù in mezzo ai suoi, è apparsa anche come la via per guardare con speranza al nostro tempo, la chiave per portare lo spirito del Vangelo all’umanità di oggi: alle famiglie e ai giovani, alla politica, ai media, all’economia, al mondo della cultura, come hanno mostrato numerose testimonianze. Il vescovo evangelico-luterano Helge Klassohn ha commentato: “Qui per la prima volta ho incontrato il Movimento dei Focolari. Penso che questa comunità ecumenica è molto importante: non ci conferma solo nel nostro servizio, ma è anche un segno per il cammino della Chiesa. (altro…)
Dic 25, 2003 | Chiesa, Ecumenismo
Avendo rimandato ad un altro anno l’appuntamento di Istanbul, per il rischio di nuovi attacchi terroristici, i vescovi hanno voluto
dare comunque un segno chiaro di solidarietà alla comunità cristiana di Costantinopoli, inviando una piccola delegazione. Così, in data 28 novembre, sono partiti da Roma, per partecipare, a nome di tutti, alla festa di S. Andrea apostolo, considerato fondatore e patrono del Patriarcato ecumenico, il Card. Miloslav e il Vescovo luterano Henrik Svenungsson.
Sono stati ricevuti in udienza dal Patriarca ecumenico Bartolomeo ed hanno avuto incontri anche con il Patriarca armeno Mesrob II, il Vicario patriarcale siro-ortodosso Çetin e il Nunzio apostolico, Mons. Edmund Farhat. Ore di intensa comunione ecumenica, sullo sfondo di una città purtroppo profondamente segnata dai recenti avvenimenti. La delegazione è giunta in coincidenza con quella ufficiale del Vaticano, guidata dal Card. Kasper, e con quella del Consiglio ecumenico delle Chiese di Ginevra con il dott. Konrad Raiser. (altro…)
Dic 25, 2003 | Ecumenismo
L’apertura del Convegno all’abbazia greco bizantina di San Nilo
Per Istanbul erano prenotati più di 60 Vescovi; 34 di loro sono riusciti a cambiare, all’ultimo momento, i loro programmi e a venire a Roma. Ma, anche ai Castelli Romani, c’è stata un’accoglienza speciale, con una solenne e gioiosa celebrazione d’apertura nella storica abbazia di S. Nilo, cattolica di rito bizantino, a Grottaferrata, fondata mille anni fa, nel 1004.
Il messaggio del Papa e il dialogo col card. Kasper Il card. Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, ha accolto i Vescovi nella sua sede in Vaticano, e ha subito letto il messaggio che il Papa aveva inviato al Convegno: “… con grande affetto vi accoglie (…) la Chiesa di Pietro e Paolo a Roma e vi offre l’ospitalità riservata ai fratelli in Cristo”. Riferendosi al motto del Convegno “Voi siete tutti uno in Cristo Gesù” (Gal 3,24), il Papa ne sottolinea il tema: “Si tratta di un tema attuale più che mai: esso può fornire una risposta valida alle gravi lacerazioni che affliggono il mondo di oggi”. Il card. Kasper ha poi intavolato con i Vescovi un dialogo intenso e aperto a tutto campo, tracciando un interessante quadro degli attuali rapporti ecumenici della Chiesa cattolica; rapporti improntati non solo al dialogo teologico, ma anche ad un forte spirito di partecipazione alle gioie ed ai dolori delle altre Chiese. E qui ha focalizzato l’attenzione sulla speranza che, nonostante le difficoltà, pervade gli innumerevoli sforzi ecumenici, e sul contributo che il Movimento dei Focolari dà ad essi. Il Card. Walter Kasper ha incoraggiato poi i Vescovi a portare avanti il “dialogo della vita” caratteristico del Movimento dei Focolari e della sua spiritualità. Il “dialogo teologico” – ha detto – deve sempre camminare di pari passo con un’intensa spiritualità ecumenica: “questo dialogo della vita per noi è essenziale – ha affermato – perché non siamo divisi soltanto da dottrine, ma non ci conosciamo; dobbiamo vivere insieme per conoscerci e diventare amici. Sono molto grato ai focolarini che offrono un modello di questo ecumenismo della vita e dell’amicizia.” Messaggio dell’arcivescovo di Canterbury e visita al Centro Anglicano di Roma Altro appuntamento significativo la visita al Centro Anglicano, nel Palazzo Doria Pamphili a Roma, dove il nuovo direttore, il Vescovo John Flack, partecipante al Convegno, ha accolto il gruppo dei vescovi affermando che il legame col Focolare, in questo nuovo compito, è essenziale per lui. Ha consegnato ai vescovi un messaggio dell’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams che, tra l’altro sottolinea: “A nessuno occorre ricordare che l’amore di Dio, espresso tangibilmente, è mai stato così necessario come ora, in questo mondo turbato e diviso”. Ed ha assicurato le sue preghiere “per la vostra riflessione comune sulla continua rilevanza degli ideali ispiratori di Chiara Lubich”. Vespri di Sant’Andrea alla chiesa greco-ortodossa di Roma e visita alla sede della comunità luterana svedese. Ulteriori occasioni per una maggiore conoscenza reciproca sono state la partecipazione ai Vespri per la festa di S. Andrea, fondatore e patrono del Patriarcato ecumenico, nella chiesa greco-ortodossa di Sant’Andrea di Roma e la successiva visita alla Casa di S. Brigida, ove visse la Santa nel 12 (altro…)
Dic 25, 2003 | Ecumenismo
Venerati Fratelli! 1. Con gioia invio il mio cordiale saluto a ciascuno di voi, Vescovi amici del Movimento dei Focolari, partecipanti al 22� Convegno ecumenico che, a causa dei tragici avvenimenti degli ultimi giorni, avete dovuto trasferire da Istanbul a Rocca di Papa. Se non avete potuto rendere visita alla veneranda Chiesa di sant’Andrea a Costantinopoli, con grande affetto vi accoglie però la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Roma e vi offre l’ospitalità riservata ai fratelli in Cristo. 2. Il programma di questo vostro annuale incontro è centrato sulla frase della Sacra Scrittura: “Voi siete tutti uno in Cristo Gesù” (Gal 3,28). Si tratta di un tema attuale più che mai: esso può fornire una risposta valida alle gravi lacerazioni che affliggono il mondo di oggi. Possa il vostro Congresso rafforzarvi nell’impegno ecumenico ed accelerare il cammino verso quella piena unità per la quale Gesù ha pregato il Padre e per la quale ha offerto la sua vita! Voi ben sapete quanto l’unità dei Cristiani mi stia a cuore e come ad essa, sin dall’inizio del mio Pontificato, abbia dedicato costante attenzione. 3. Ripeto a voi, carissimi Fratelli nell’Episcopato, quanto ho scritto recentemente all’Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani: “La forza dell’amore ci spinge gli uni verso gli altri e ci aiuta a predisporci all’ascolto, al dialogo, alla conversione, al rinnovamento (cfr Unitatis redintegratio, 1)”. E ancora: “Soltanto un’intensa spiritualità ecumenica, vissuta nella docilità a Cristo e nella piena disponibilità ai suggerimenti dello Spirito, ci aiuterà a vivere con il necessario slancio questo periodo intermedio durante il quale dobbiamo fare i conti con i nostri progressi e con le nostre sconfitte, con le luci e con le ombre del nostro cammino di riconciliazione” (Messaggio del 3.11.03). 4. Con affetto fraterno vi incoraggio a perseverare nell’itinerario apostolico intrapreso e, mentre assicuro la mia preghiera per le vostre attività pastorali, imparto una speciale Benedizione Apostolica a tutti voi, estendendola volentieri alla Sig.na Chiara Lubich, che vi ha accolto, e a quanti vivono nel Centro del Movimento dei Focolari. Dal Vaticano, 25 Novembre 2003 GIOVANNI PAOLO II (altro…)
Dic 25, 2003 | Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Messaggio del Patriarca Ecumenico Bartolomeo I Eminenze, Eccellenze, Amati Fratelli nel Signore, cara Chiara, Vi abbracciamo caldamente e vi salutiamo con il saluto apostolico: Grazia e pace da Dio Padre e dal Signore nostro Gesù Cristo. E’ con diversi sentimenti che ci rivolgiamo al vostro benedetto incontro. Avremmo desiderato poter essere in mezzo a voi e “parlarvi a viva voice, perché la nostra gioia fosse piena” (2 Gv 1:12). Purtroppo questa opportunità ci è stata tolta improvvisamente e con violenza, a causa dei recenti attacchi terroristici, che hanno diffuso morte, dolore e caos in tutta la nostra Città. Questi orribili attacchi sfortunatamente vi hanno impedito di venire qui e avete deciso di avere l’incontro a Roma invece che a Costantinopoli, la Nuova Roma, come era stato programmato in origine. Preghiamo che la pace e l’ordine regnino di nuovo in questa Città e attraverso tutto il globo terrestre e che potremo avere il piacere della vostra presenza qui l’anno prossimo nel 2004. In questi tempi, in cui mancano stabilità e sicurezza, e nel nostro mondo, che non ha ancora visto “pace in terra agli uomini di buona volontà” (Lc 2:14), è fonte di speranza e di gioia che ci siano individui, organizzazioni o movimenti, come l’amato Movimento dei Focolari, che si sono resi conto che l’unità tra loro e del mondo in Cristo è l’elemento fondamentale di verità e di vita. Da’ ancor più speranza il fatto che essi abbiano fatto di questa unità lo scopo principale delle loro attività e della loro vita. E’ di questa unità, l’unità in Cristo, che il nostro amato fratello, Sua Santità il Papa Giovanni Paolo II ha parlato quando, rattristato dall’incomprensibile persistenza di gente nel voler separare i cuori, ha detto, “ciò di cui l’umanità ha bisogno sono ponti e non muri.” Ha detto queste parole come un vero Pontifex. E’ questa unità che è anche il tema delle vostro discussioni per l’incontro di quest’anno; “perché siamo tutti uno in Cristo Gesù” (Gal 3:28). La promessa di Dio ad Abramo che nel suo seme tutte le nazioni della terra sarebbero state benedette si è realizzata con l’incarnazione di nostro Signore. Questa benedizione è reale perché nella vita spirituale non c’è alcuna differenza tra ebreo e greco, schiavo e libero, uomo e donna. Sono tutti uno, tutti uguali agli occhi di Dio, egualmente invitati al sacro banchetto del Suo Regno e hanno tutti uguali opportunità di salvezza. Questa nuova realtà, che in quel tempo era di scandalo a tutti, abolisce il razzismo e la discriminazione sociale e dei sessi. Ci unisce (tutti) nello stesso scopo: il prevalere della pace e della giustizia di Dio sulla terra e la salvezza del genere umano. Tuttavia, l’unità tra individui e tra società non è sufficiente. Le coppie divorziano facilmente, le amicizie cambiano e finiscono e le condizioni stabilite sono facilmente ritrattate. Non possiamo cercare soltanto di essere uniti tra noi umanamente, ma dobbiamo anche essere uniti in Cristo. Questo è il vero significato della frase “in Cristo Gesù”. Ciò vuol dire insieme con Lui, essere uno con Lui. Questa è l’unità dello Spirito che è anche umanamente il legame più forte, e mette insieme persone anche se non si conoscono. Ciò avviene perché tutte le differenze si risolvono in Cristo. La via per raggiungere quest’unità spirituale ci è data dai Vangeli. “E da questo sappiamo di averlo conosciuto: se osserviamo i Suoi comandamenti” (1Gv 2:3). Quindi non abbiamo la conoscenza di Dio solo studiandoLo, ma osservando i Suoi comandamenti. Se qualcuno conosce tutto di Cristo ma non osserva i Suoi comandamenti e non vive secondo la Sua santa volontà, questi è lontano dallo Spirito di Dio, e perciò lontano dai suoi fratelli. Ciò che questo tipo di unità richiede è l’amore. “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti” (Gv 14:15) . Perciò è con l’amore che noi osserviamo i comandamenti di nostro Signore. Questo è il messaggio che Cristo ha portato al mondo e che gli apostoli hanno diffuso in tutte le nazioni. Noi riteniamo che il Movimento dei Focolari sia nato per proclamare al mondo questo messaggio. Solo se amiamo veramente il nostro Dio e Signore osserviamo i Suoi comandamenti e saremo uniti a Lui a tra di noi. Solo allora potremo ripetere le parole di San Paolo, che era unito a (tutto) il mondo, “non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”(Gal 2:20). Di nuovo ci spiace che non siamo potuti essere insieme per questo incontro, ma preghiamo che nostro Signore benedica tutti voi e tutti i vostri dialoghi. E sebbene non siamo insieme, siamo uniti nell’amore per il nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. Messaggio del Primate d’Inghilterra, l’arcivescovo Rowan Williams a Sua Eminenza il card. Miloslav Vlk 25 Novembre 2003 Sua Eminenza, invio con molto piacere i miei saluti per il Convegno ecumenico 2003 dei Vescovi amici del Movimento dei Focolari. Ho saputo che l’incontro è stato spostato da Istanbul a Roma, a seguito degli ultimi atroci attacchi terroristici che hanno avuto luogo nella stessa settimana della mia visita lì. Sono sicuro che le vostre preghiere sono con coloro che in quella città sono stati così colpiti da questa violenza. In tali circostanze, a nessuno di noi occorre ricordare che l’amore di Dio, espresso tangibilmente, è più che mai necessario nel nostro mondo travagliato e diviso. Siate certi della mia preghiera, mentre riflettete insieme sulla perenne attualità degli ispirati ideali di Chiara Lubich e mentre considerate come meglio incoraggiare l’opera del Movimento dei Focolari . Sinceramente in Cristo, vostro Rowan, Arcivescovo di Canterbury (nostre traduzioni dall’inglese originale)
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Mag 30, 2003 | Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Presso il monumento simbolo di Berlino, la porta di Brandeburgo, si è aperto, giovedì 28 maggio, il primo Kirchentag
ecumenico nazionale, con una liturgia principale presieduta dall’arcivescovo cattolico, cardinale Georg Sterzinsky, e dal vescovo luterano della città e del Land Brandeburgo, Wolfgang Huber. L’evento è storico. Per il luogo, per le dimensioni, per la spinta ecumenica dal basso che i quasi 200mila partecipanti vogliono dare. Presenti le massime autorità: dal presidente federale Johannes Rau al cancelliere Gerhard Schroeder, al sindaco Klaus Wowereit. Molto significativo quel che accade già un’ ora prima della liturgia. Aprendo il programma il presentatore dice: “Finalmente, finalmente, il momento tanto desiderato …”. Non può continuare, perché dalla folla si alza un grido di giubilo quasi una esplosione dei desideri di tutti, delle attese, delle speranze, dei dolori passati … “Il tempo era maturo”, è il pensiero che passa per la mente, vedendo la gente attorno ed ascoltando questo grido di gioia. Quando poi inizia la liturgia si alternano momenti di gioia, di entusiasmo, con un profondissimo raccoglimento. È ben presente la consapevolezza che il centro di tutto è Cristo stesso.
Johannes Rau, Presidente della Germania sottolinea l’importanza di un tale evento nella terra da dove è partita la riforma: “Ciò che accade qui in questi giorni è importante per tutta la società, molto oltre le Chiese cristiane.” Interrotto da tanti applausi il messaggio del Papa, tenuto in un linguaggio proprio “evangelico”: “Il Kirchentag deve diventare un grande segno ecumenico per il fatto che la comunione nella fede è più forte e più importante di quanto ci divide ancora.” Incoraggia poi ad alzare insieme la voce in difesa dei valori della famiglia e della vita. Poi passa alle sofferenze che ci sono ancora per la mancante unità tra i cristiani. “È necessario ripensare alla base della nostra fede. Sono contento che l’ Ökumenischer Kirchentag riprende ‘l’anno della Bibbia’ (iniziativa ecumenica di quest’anno in Germania). Vi incoraggio a pregare con la Bibbia, a leggere e meditare la parola di Dio ed a interpretare la nostra vita dal messaggio che Dio ci ha rivelato ed che è stato tramandato dalla comunità dei fedeli attraverso i secoli.” Sottolinea la necessità di conversione come condizione all’ecumenismo:“Dio vuole che siamo uno, affinché il mondo creda!”, e incoraggia a continuare tutti gli sforzi sul cammino ecumenico “con sensibilità e rispetto, con pazienza e coraggio, rispettando la verità e con autentico amore.” E conclude: “Se vi mettete insieme sotto la benedizione di Dio, allora potrete diventare ancora di più benedizione: gli uni per gli altri e per il mondo, soprattutto dove esso soffre ed è straziato.” Prende poi la parola Gerhard Schröder, cancelliere della Germania: “Nonostante la secolarizzazione, partirà un segnale da Berlino in questi giorni: la Chiesa è viva, è vitale. Ed è attraente soprattutto per giovani.” La folla passa per il Brandenburger Tor. Tanti esprimono la speranza che questo sia un atto simbolico per far crollare anche quel muro invisibile che divide ancora le nostre Chiese. La sera segue una grandissima festa per le strade del centro di Berlino organizzato dalle parrocchie ed altri gruppi, movimenti ed associazioni.. I cristiani sembra prendano possesso di questa città. E si mostrano in una veste moderna, giovanile, attraente, gioiosa, aperta … Proprio un cristianesimo che può ritornare di moda! Il motto e i 4 campi di interesse Il motto scelto per questi giorni, “Siate una benedizione”, viene approfondito anche nei quattro “campi di interesse” della Giornata Ecumenica delle Chiese: 1. Mostrare la fede – vivere in dialogo 2. Cercare l’unità – incontrarsi nella diversità 3. Rispettare la dignità umana – custodire la libertà 4. Vivere nel mondo – agire con responsabilità Ciascuno di questi “campi di interesse” comprende un grande numero di incontri, preghiere, tavole rotonde, conferenze principali e iniziative varie. Un libretto di 720 pagine illustra il vasto programma di quei giorni. (altro…)