Movimento dei Focolari
’La spiritualità dell’unità’ al centro della visita di Chiara Lubich a Ginevra

’La spiritualità dell’unità’ al centro della visita di Chiara Lubich a Ginevra

Dal comunicato del Consiglio Mondiale delle Chiese (nostra traduzione) Il tema della “spiritualità dell’unità”, che abbraccia tutti gli ambiti della vita, è centrale nel messaggio di Chiara Lubich ed è di grande interesse per gli organismi che le hanno rivolto l’invito a Ginevra: il Consiglio Mondiale delle Chiese, la Chiesa Protestante di Ginevra e l’Istituto Ecumenico di Bossey. Il rev. Dott. Konrad Raiser, segretario generale del Consiglio Mondiale delle Chiese, rivolgendo l’invito a Chiara Lubich, sottolineava il suo “vitale contributo al movimento ecumenico”. Affermava che “le sue numerose iniziative non solo in campo spirituale e religioso, ma anche nell’ambito politico, economico e sociale, dimostrano la potenzialità della testimonianza comune e la necessità dell’impegno per ricomporre la comunione”. “Tutto ciò – aggiungeva – evidenzia l’importanza della spiritualità nel contesto attuale e il suo contributo estremamente prezioso e decisivo non solo per l’unità delle Chiese, ma dell’intera famiglia umana”. Il programma della visita di Chiara Lubich comprende: un seminario per studenti e corpo insegnante dell’Istituto Ecumenico di Bossey; la celebrazione ecumenica nella Cattedrale riformata di San Pietro. Lunedì 28 ottobre, al Consiglio mondiale delle Chiese, si terrà un incontro pubblico sul tema: “Spiritualità e comunione” e uno scambio di vedute sulla spiritualità e i processi socio-economici e politici. Questa visita coincide con l’annuale incontro ecumenico internazionale dei vescovi amici del Movimento, promosso dal cardinale Miloslav Vlk, arcivescovo di Praga. I vescovi saranno presenti ai vari avvenimenti previsti per la visita di Chiara Lubich a Ginevra. Questa è la terza visita di Chiara Lubich al Consiglio Mondiale delle Chiese. Le visite precedenti ebbero luogo nel 1967 e nel 1982. Per maggiori informazioni o per interviste, rivolgersi all’Ufficio Media del WCC, 0041.22.791.6421 Dal comunicato della Chiesa protestante di Ginevra (nostra traduzione) La Chiesa protestante di Ginevra riceve Chiara Lubich – Sarà ospite della città di Calvino nell’ottobre prossimo. Uno dei momenti forti di questo soggiorno sarà il culto che si svolgerà alla Cattedrale Saint-Pierre di Ginevra, il 27 ottobre alle ore 10, con la partecipazione di rappresentanti di altre comunità cristiane. Dopo il Grossmuenster (Chiesa storica di Zurigo, culla della Chiesa riformata n.d.r.), lo scorso anno, è la cattedrale di Saint-Pierre a Ginevra che accoglierà Chiara Lubich. La fondatrice del Movimento dei Focolari darà la sua testimonianza di unità. Nel novembre 2001 avevano avuto luogo in Svizzera numerosi incontri ecumenici in presenza di Chiara Lubich e di vescovi e responsabili di varie Chiese di tutti i continenti. In seguito a questi avvenimenti, il pastore Konrad Raiser, segretario generale del Consiglio Mondiale delle Chiese, a nome del WCC, il pastore Joel Stroudinski, presidente della Chiesa protestante di Ginevra e il prof. Ioan Sauca, direttore dell’Istituto ecumenico di Bossey, hanno invitato Chiara Lubich a Ginevra per una nuova tappa ecumenica.

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Chiara Lubich a Ginevra

 

Programma

   

Venerdì 25 ottobre: ore 11 – Conferenza stampa all’auditorio Calvino a Ginevra Sabato 26 ottobre: all’Istituto ecumenico di Bossey – Intervento di Chiara Lubich: “Verso una spiritualità dell’unità” Domenica 27 ottobre: ore 10 – Celebrazione ecumenica alla Cattedrale St. Pierre (Chiesa riformata) – Intervento su: “Il rinnovamento che opera il carisma dell’unità nelle Chiese e nella società” Lunedì 28 ottobre: Al Consiglio Mondiale delle Chiese – Interverrà sul tema: “L’unità e Gesù crocefisso e abbandonato fondamenti di una spiritualità di comunione” Pomeriggio, gruppo di lavoro su spiritualità e processi socio-economici e politici”. Chiara farà una: “Introduzione all’influsso della spiritualità nel sociale” Martedì 29 ottobre: Giornata aperta per responsabili di Chiese (a Morges) – Intervento su: “La Parola”.

Primo incontro dei responsabili di 15 movimenti evangelici

Un momento di festa, il primo incontro dei responsabili di 15 movimenti evangelici tedeschi con Chiara Lubich e Andrea Riccardi alla cittadella ecumenica di Ottmaring.

Mi sembrava di intravvedere uno squarcio della visione della Chiesa futura: mi trovavo in un giardino meraviglioso pieno di fiori preziosi” l'impressione a caldo di una giovane evangelica.
Gioia comune, perché l'avvenimento di Pentecoste '98 con il grande incontro dei Movimenti e nuove comunità con il Papa in piazza San Pietro che aveva segnato l'inizio di un cammino e testimonianza comune, si allarga ora al mondo evangelico, aprendo nuove prospettive di unità e di evangelizzazione.

Previsto per il 2000 a Monaco un grande incontro di Movimenti e Nuove Comunità evangelici e cattolici

Significativo che questo incontro abbia avuto luogo nel pomeriggio dello stesso 31 ottobre, quando il Presidente della Federazione Luterana mondiale, il vescovo dott. Christian Krause, durante la solenne cerimonia per la storica firma, aveva detto che “la Dichiarazione congiunta sulla Giustificazione vuole spalancare la via perché tutti gli uomini possano avvalersi dei doni di Dio”. Gioia comune per l'accordo tra la Chiesa cattolica e la Chiesa luterana dopo oltre 450 anni di controversie, e per lo scoprirsi animati dallo stesso spirito di amore e di unità.

(02-03-2002)

’La spiritualità dell’unità’ al centro della visita di Chiara Lubich a Ginevra

"Come, se non insieme?"

Incontro di movimenti  cattolici e evangelici nel duomo di Monaco di Baviera

Monaco – Chiara Lubich, presidente e fondatrice del Movimento internazionale dei Focolari, ha invitato i 5000 partecipanti all’incontro – primo nella storia – nel duomo di Monaco, ad una nuova passione per portare il messaggio cristiano.
Questa nuova passione può crescere solo da un nuovo amore a Dio e agli uomini. L’amore cristiano è molto esigente e va oltre i confini di un amore puramente naturale che si ferma alla cerchia dei propri amici. L’amore cristiano deve rivolgersi a tutti, ai simpatici e agli antipatici, ai belli e a brutti, a quelli della mia patria e agli stranieri, a quelli che appartengono alla mia religione e a quelli di altre religioni – diceva la Lubich. E proprio per questo è importante per i cristiani il dialogo interreligioso, senza tacere il messaggio dell’amore cristiano dell’amore di Dio in Gesù Cristo.

A diffondere il Vangelo, non sono chiamati solo i ministri nelle Chiese. E’ compito di tutto il popolo di Dio – diceva Chiara Lubich. Qui c’entra la grande forza dei Movimenti che si sono formati nelle varie Chiese.

L’arcivescovo di Monaco, card. Friedrich Wetter, e il vescovo evangelico-luterano della Baviera, Johannes Friedrich sottolineavano il legame dei Movimenti con le Chiese. “La Chiesa e i Movimenti non sono alternative – diceva Friedrich – Le Chiese hanno bisogno di voi e voi avete bisogno della Chiesa per non chiudervi in voi stessi”.
Il card. Wetter diceva che solo insieme possiamo costruire la civiltà dell’amore.

Il vescovo Friedrich ricordava anche la firma sulla Dichiarazione congiunta sulla Giustificazione tra le Chiese evangelico-luterana e cattolica; l’incontro dei Movimenti in duomo è un segno visibile che la Dichiarazione comune non è rimasta senza seguito.
La pluralità e la vivacità dei nuovi movimenti spirituali sono inoltre una dimostrazione che lo spirito di pentecoste è ancora molto forte.

Il pastore Friedrich Aschoff, presidente del Rinnovamento nello Spirito della Chiesa evangelica in Germania diceva: “Già il fatto che sono nati questi movimenti è un segno dell’agire dello Spirito Santo. Il secolo passato non è stato solo un secolo di guerre mondiali terribili e di crolli diversi, ma anche un secolo di risveglio spirituale.

In questo contesto, Aschoff nominava anche la nascita del movimento pentecostale, la fondazione di nuove comunità, come Taizè e anche il Concilio Vaticano II, a cui erano invitati anche osservatori evangelici. Adesso si tratta di cercare di più l’unità tra queste nuove forme associative, e diceva: “Il nostro mondo così frammentato, così in ricerca, ha bisogno di una Chiesa che diventi unita e che comprenda la molteplicità. Una tale Chiesa è il segno più certo in cui il mondo secolarizzato può riconoscere Gesù quale salvatore mandato da Dio”.

Per questo incontro dei Movimenti nel duomo di Monaco erano stati invitati circa 50 gruppi del mondo evangelico, di quello cattolico e delle chiese libere. Alcuni movimenti presentavano anche alcune loro realizzazioni, come la comunità di Sant’Egidio che si impegna nella lotta contro la povertà e l’Aids, il CVJM (= YMCA), che si impegna per il rinnovamento spirituale nelle capitali, il movimento Cursillos che offre corsi di approfondimento della fede e la Équipe Nôtre Dame che si impegna per il sostegno delle famiglie. E’ stato il primo incontro a livello tedesco di questo tipo, che è stato organizzato in modo ecumenico. Il titolo era: “Come, se non insieme?”.

’La spiritualità dell’unità’ al centro della visita di Chiara Lubich a Ginevra

Solo una Cristianità riconciliata è credibile

Sullo sfondo dell’attuale situazione mondiale, un avvenimento ecumenico inedito, attorno al fonte battesimale del Grossmünster, l’antica chiesa nel centro di Zurigo, dove Huldrych Zwingli iniziò la Riforma in Svizzera: il 17 novembre, il pastore Ruedi Reich, presidente del Consiglio della Chiesa evangelico-riformata del cantone di Zurigo, ha accolto Chiara Lubich, invitata a prendere la parola sulla spiritualità dell'unità.
Altri ospiti d'eccezione: 24 vescovi di 9 Chiese, tra cui il vescovo Makarios, delegato del Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, e il card. Miloslav Vlk, arcivescovo di Praga. Nel segno della riconciliazione, hanno pregato per l’unità dei cristiani.

Una celebrazione alla quale sono intervenute oltre 1.300 persone da tutta la Svizzera. Due giorni dopo, nel Centro “Unità” a Baar, l’incontro con altre 32 personalità ecumeniche, provenienti da varie Chiese e Comunità ecclesiali.

’La spiritualità dell’unità’ al centro della visita di Chiara Lubich a Ginevra

Nel luogo in cui è iniziata la Riforma della Chiesa svizzera tedesca, pressante appello alla piena comunione fra i cristiani

A cinque secoli dalla rottura con la Chiesa di Roma, il Grossmünster, l’antica chiesa che domina la città di Zurigo dove Huldrych Zwingli iniziò la sua Riforma, il 17 novembre scorso ha accolto ospiti d’eccezione.

Assieme al pastore Ruedi Reich ed a Chiara Lubich, vi sono convenuti il cardinale Miloslav Vlk di Praga, il Vescovo ausiliare cattolico per Zurigo Peter Henrici e altri 22 vescovi di 9 Chiese di vari Paesi del mondo: ortodossi, siro-ortodossi, anglicani, evangelico-luterani, cattolico-romani.

Con oltre 1300 persone da tutta la Svizzera, riformati e cattolici, membri di Movimenti di diverse Chiese, religiosi e religiose, ma anche persone distanti dalla vita di fede, nel segno della riconciliazione e della fratellanza, hanno invocato da Dio il dono della piena unità visibile della Chiesa.

“Non immaginavo certo che un avvenimento di questa portata potesse aver luogo qui, al Grossmünster”, ha commentato il vescovo ausiliare per Zurigo Henrici. “Ero scossa e sfiduciata dopo i tragici eventi dei mesi scorsi, – commenta una donna – ma ora ho ritrovato la speranza”. Mentre una ragazza afferma: “Ho difficoltà con tutto ciò che riguarda la Chiesa. Ma qui ho avvertito qualcosa di carismatico che irradiava al di sopra di tutto”. E qualcun altro ancora: “Oggi ho sentito una chiamata speciale a vivere la solidarietà e la fraternità”.

“Da oltre 1000 anni il Grossmünster è un luogo di annuncio del Vangelo”. Con queste parole il pastore Ruedi Reich, presidente del consiglio della Chiesa evangelico-riformata nel cantone di Zurigo, in apertura della grande celebrazione ecumenica aveva sottolineato non la rottura ma ciò che unisce. Ed aveva ricordato l’antica tradizione di questa chiesa edificata da Carlo Magno sulle tombe dei martiri Felix e Regula della Legione tebana. Fu qui e nel vicino Fraumünster che Huldrych Zwingli, assieme ai suoi collaboratori, tradusse la Bibbia in tedesco.

Dopo una preghiera d’apertura formulata dal parroco del posto, Hans Stickelberger, e la lettura della Preghiera di Gesù per l’unità (Gv 17), Chiara Lubich era stata invitata a prendere la parola. In seguito agli eventi dell’11 settembre scorso – afferma – la riconciliazione fra i cristiani non è più soltanto un desiderio ma un’assoluta necessità. E ribadisce: “Non è tutto solo colpa del terrorismo, se stiamo vivendo un momento di tanta emergenza”. E non è neppure da attribuire semplicemente al fatto pur grave “che nazioni più ricche non hanno aiutato altre nazioni in grande ed estrema povertà”. C’è anche, secondo la Fondatrice dei Focolari, una seria responsabilità dei cristiani che spinge ad agire con urgenza: “Se oggi alcuni arrivano, tragicamente, a qualificare noi cristiani addirittura come ‘atei’ e ‘infedeli’, una ragione c’è…”.
Bisogna riconoscere, infatti, che, pur essendo oltre un miliardo nel mondo, siamo ancora divisi. Mentre solo nell’amore reciproco, nell’unità, secondo le parole di Gesù, c’è il distintivo vero dei cristiani. “Lavoriamo. Non diamoci pace”, esorta quindi la Lubich: “Quando ci sarà fra noi la piena comunione visibile, un fremito di nuova vita invaderà la terra per il bene dell’umanità”. Parole che hanno avuto un forte impatto sui presenti e sono state accolte con un lungo applauso.

Mentre la cerimonia prosegue, fra preghiere e canti eseguiti da una nutrita corale giovanile, l’assemblea si fa sempre più compatta. E non manca una certa commozione nel momento in cui cinque vescovi di diverse Chiese e il Pastore Reich formulano davanti a tutti le loro intenzioni di preghiera; quando tutti insieme recitano il Padre nostro; quando i vescovi presenti si dirigono fino ai posti più remoti della chiesa per dare un segno di pace e unità ai fedeli e quando Chiara Lubich con una preghiera appassionata chiede a Dio di suggellare la volontà della ricerca dell’unità dei cristiani “in modo tale, da essere e apparire a tutti una sola comunità cristiana, preludio e testimonianza della piena comunione visibile della Chiesa”.

“Lasciamoci incoraggiare dalla gioia della cerimonia che abbiamo vissuto stasera”. Così il pastore Reich al ricevimento coi vescovi subito dopo la cerimonia, e aggiunge: “L’ecumenismo non deve essere l’eccezione ma la regola, la normalità. È importante che sottolineiamo quello che già ci lega, rispettando ciò che ancora ci distingue”.