Movimento dei Focolari
Veglia di preghiera: le famiglie illuminano il Sinodo

Veglia di preghiera: le famiglie illuminano il Sinodo

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Dalle ore 17.00 alle 18.00 testimonianze dei rappresentanti di movimenti ecclesiali, tra cui Maria Voce del Movimento dei Focolari

Un momento di preghiera e testimonianza di fede attorno a Papa Francesco e ai Padri Sinodali, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana. «Sono convinto che nelle vostre associazioni, movimenti e nuove comunità si vedono tante belle luci familiari e vorrei che come fiaccola illuminassero Piazza San Pietro la sera della veglia con Papa Francesco, il prossimo 3 ottobre», aveva dichiarato Mons. Galantino, Segretario Generale della CEI, invitando rappresentanti di associazioni e movimenti ecclesiali al grande appuntamento di preghiera alla vigilia dell’apertura della XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (4-25 ottobre), che avrà per tema “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”. L’iniziativa vuole essere una risposta di popolo ai molteplici appelli del Santo Padre alla preghiera per la famiglia e per il lavoro dei Padri sinodali. Tra le testimonianze previste, dalle ore 17,00 alle ore 18,00 anche quella di rappresentanti di movimenti ecclesiali, fra cui Maria Voce presidente del Movimento dei Focolari, Kiko Argüello iniziatore del Cammino Neocatecumenale, Julián Carrón presidente di Comunione e Liberazione, Salvatore Martinez presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo, Matteo Truffelli presidente dell’Azione Cattolica Italiana. Libretto della veglia di preghiera Informazioni generali (altro…)

Crisi di coppia: irreversibile?

Crisi di coppia: irreversibile?

coppia_tramonto (350 x 233)Poca comunicazione, incapacità ad accogliere l’altro, a vedere il positivo della sua diversità, a stabilire la giusta distanza con le famiglie d’origine, spesso sono causa di crisi coniugali, in una società individualista che non crede nel matrimonio e nell’impegno di una relazione per sempre. L’esperienza del corso di Loppiano organizzato da Famiglie Nuove, volto a rafforzare l’unità di coppia (20-27 Giugno), quest’anno alla settima edizione, dimostra che la volontà di rimettersi in discussione, unita alla condivisione profonda con gli animatori e con le altre famiglie, e all’aiuto di esperti, possono far ripartire un rapporto che si è inceppato. Se c’è questo, anche le difficoltà più grandi si possono superare, come dimostra una coppia che si è ricongiunta dopo nove anni di separazione, offrendo una commovente testimonianza sul perdono incondizionato. Il cammino per “ritrovarsi” è però faticoso. «All’arrivo, i volti tesi e l’espressione triste delle coppie, più di ogni parola, descrivevano una profonda sofferenza», raccontano Marina e Gianni Vegliach, animatori di Famiglie Nuove. «Chi parlava di bisogno di ricerca di senso, chi di un coniuge sconosciuto, chi del dubbio se continuare il futuro insieme, altri dell’impossibilità di dialogo e chi confidava: ‘non riuscirò mai a perdonarmi’». «Man mano che ci addentravamo nel programma del corso dal titolo (Per)corso di luce nella coppia – continuano i Vegliach – la spiritualità dell’unità dei Focolari, unita al percorso psicologico, alle esperienze, alle esercitazioni pratiche, ai colloqui e ai momenti di relax, ha favorito la trasformazione dei cuori e delle anime. E questo traspariva dal cambiamento dei volti e degli sguardi, adesso più sereni». «Siamo arrivati vuoti, ossessionati dalla parola fine, torniamo con la parola inizio», diceva una coppia. Tra le famiglie animatrici, due coppie che, avendo fatto il percorso negli anni passati, ora desiderano mettersi al servizio e con impegno, serietà e competenza hanno saputo entrare nel tunnel con chi era nel buio, incoraggiare e sostenere le coppie con la propria testimonianza. Durante il corso si affrontano i temi della conoscenza di sé, della diversità, del conflitto, dell’accoglienza. Si cerca di individuare proprio quella ferita particolare che richiede di essere affrontata, anche con un eventuale adeguato supporto psicologico. La condivisione con altre coppie aiuta a guardare la situazione personale da diversi punti di vista e trovare la forza e il coraggio necessari a ricostruire una relazione di qualità, uscendo da quella solitudine che fa apparire la crisi irreversibile. L’appuntamento quotidiano al Santuario della “Theotokos” e il clima speciale che si respira a Loppiano, la cittadella internazionale dei Focolari, a Incisa Valdarno (FI) – dove si apprende spontaneamente a mettersi nei panni dell’altro vivendo nella fratellanza – hanno contribuito positivamente alla riuscita del percorso, che ha aperto nuove possibilità per “vedere il domani insieme, condividendo alti e bassi”, “riscoprire il dialogo, la speranza e per ricominciare ad occuparsi l’uno dell’altro.” Come diceva qualcuno: «Ora abbiamo i mezzi per uscire dal riccio chiuso che eravamo e speriamo di continuare a usarli al momento giusto». Per consolidare i risultati, è previsto un week-end di verifica e valutazione invernale. Inoltre dal 24 al 27 settembre 2015 è in programma un incontro internazionale a Castelgandolfo aperto a non più di 60 tra animatori ed esperti, per avviare la possibilità di moltiplicare i (per)corsi di luce anche localmente. (altro…)

Giordani e la famiglia

Giordani e la famiglia

giordani_famiglia_int«Funzione precipua della famiglia è il crescere e moltiplicare: aumentare la vita; cooperare all’opera creativa del Creatore. La sua unità non s’interrompe, ma si aumenta e prolunga nella prole. Nella prole l’amore dei due sposi s’incarna; l’unità si fa persona: padre, madre, figlio formano una vita a immagine e somiglianza, in qualche modo, della divinità, da cui furono creati e sono vivificati. Tre punti per cui passa il circuito dell’unico amore, che parte e s’alimenta dall’amor di Dio». (Giordani, 1942) Qui Giordani, nel tracciare il profilo divino della famiglia, in certo modo anticipa quanto verrà poi dichiarato nei testi del Vaticano II sia nel sottolineare il privilegio degli sposi di «cooperare all’opera creativa del Creatore», sia nel vedere la famiglia come specchio della vita trinitaria, da cui ne trae il disegno. Una dottrina questa tanto cara a S. Giovanni Paolo II, che metterà a tema delle sue storiche catechesi sull’amore umano degli anni ‘80. Il 23 giugno scorso la Commissione preparatoria del Sinodo ha divulgato l’Instrumentum Laboris, sul quale il prossimo ottobre i padri sinodali saranno chiamati a riflettere, per poi proporre al Santo Padre possibili soluzioni da mettere in atto a favore delle famiglie. Il documento, incentrato sulla vocazione e la missione della famiglia, inizia con uno sguardo sulle molteplici problematiche che investono la famiglia oggi e le gravi sfide culturali e sociali che la minano. Ma non è solo di questi tempi l’avvertire di tali gravi criticità. Nel ’75 ci fu una lettera dell’episcopato del Quebec che conteneva un’analisi preoccupante in questo senso. Giordani ne fu molto colpito, al punto che in un suo scritto ne riportò alcuni passaggi, per poi offrire alle famiglie – alto e luminoso – il suo messaggio: «Le difficoltà della vita non schiacciano una famiglia ancorata a Dio; mentre in troppi casi la spazzano via perché ancorata solo al denaro. L’unione dei coniugi fa la loro forza: ma l’unione è frutto dell’amore. È perciò nel loro interesse terreno e celeste di amarsi, sfruttando le prove, i dolori, i disinganni per santificarsi. Il matrimonio non unisce soltanto gli sposi l’uno all’altro, in quanto sposi, padre e madre: li unisce a Dio. Questa unità in Dio, dell’uomo e della donna, dei genitori e dei figli, è il senso più profondo del matrimonio e della famiglia». (Giordani, 1975) A cura del Centro Igino Giordani Brani tratti da: Igino Giordani, Famiglia comunità d’amore, Città Nuova, Roma 2001 e Igino Giordani, La società cristiana, Città Nuova, Roma, 2010 (altro…)

EXPO: Cucine solari per Haiti

EXPO: Cucine solari per Haiti

haiti_poor_int«Haiti, che è stata una delle più floride colonie francesi, la perla delle Antille, oggi è tra i Paesi più poveri del pianeta, devastata da una grave catastrofe ecologica», afferma Ronald La Rêche, ex deputato, candidato al senato di Mont Organizé. Infatti, sono migliaia le persone che non hanno accesso alle fonti tradizionali per l’energia quali elettricità o gas. Il continuo ricorso alla legna da ardere ha come conseguenza un disboscamento selvaggio che incide negativamente sui cambiamenti climatici, causando la desertificazione e la progressiva diminuzione dell’acqua a disposizione. Inoltre lo scarseggiare della legna secca, costringe la popolazione ad utilizzare legna verde che, una volta bruciata, produce fumi tossici altamente nocivi per la salute in particolare delle donne e dei bambini. Di qui l’idea di sostenere la popolazione di Haiti facendo ricorso alle energie rinnovabili e in particolare all’energia solare. Il progetto “Cucine solari per Mont-Organizé” è ideato e realizzato da AFNonlus – associazione ispirata ai valori dei Focolari – in collaborazione con PACNE (Action Contre la Pauvreté du Nord Est), Ente Nazionale per il Microcredito, Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e Tesla I.A. srl. e patrocinato dalla SIOI (Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale). Intende introdurre le cucine solari nei centri sostenuti da AFN ad Haiti, nel territorio di Mont-Organisé. La cucina solare è dotata di una tecnologia molto semplice, di facile manutenzione e montaggio, è possibile imparare a costruirle in loco favorendone la facile diffusione presso la comunità. È costituita da  un dispositivo basato su un sistema a concentrazione solare: attraverso una lente, l’energia solare si tramuta in energia termica che viene immagazzinata in una batteria. Come materiale termoconvettore, sono utilizzati dei “Sali Fusi”, una miscela di Nitrato di Potassio e Nitrato di Sodio, facilmente reperibili e a basso costo. Questa miscela, non infiammabile e non  tossica, si comporta come accumulatore e conservatore di energia termica, in grado di mantenere il calore per circa 20 ore, successive all’interruzione dell’irradiamento. La presentazione del progetto si è svolta Sabato 4 luglio, in occasione del convegno “Cucine Solari, una risposta alle problematiche dei Paesi in via di sviluppo”, all’EXPO di Milano 2015 presso la Cascina Triulza, il padiglione della società civile. Tra i relatori, Andrea Turatti (Presidente AFNonlus), l’on. Franco Mirabelli (Membro della Commissione Territorio Ambiente e Beni ambientali del Senato), Ronald Laréche (Candidato al Senato della Repubblica di Haiti), il prof. Paolo Masi (Direttore del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II), Joachim Joseph (Coordinatore PACNE), Davide Cantini (Responsabile Automazione Industriale TESLA I.A. srl) e Tommaso Martelli (Centro studi e progettazione ENM), con la moderazione di Elisabetta Kustermann. Sono stati illustrati i dettagli del progetto ed è stato esposto al pubblico il prototipo della cucina solare. «Il percorso che ipotizziamo prevede come primo passo la sperimentazione della cucina solare all’interno delle scuole aiutate da AFN a Mont- Organizé, una realtà rurale nell’arrondissement di Ouanaminthe haiti_expo_intnel dipartimento Nord-Est di Haiti», spiega Andrea Turatti, presidente di AFNonlus. «I passi seguenti saranno quelli di formare gli insegnanti che a loro volta formeranno le famiglie, per coinvolgere la popolazione con programmi di microcredito ad hoc». «L’idea più intelligente che sta dietro questo progetto è legata al fatto che questi sali utilizzati per accumulare energia la rilasciano nel tempo, quindi la sorgente di energia non dura solo il quarto d’ora serve che per riscaldare un determinato prodotto», sostiene il professor Paolo Masi, Direttore Dipartimento Agraria Università degli Studi di Napoli, «il progetto offre delle opportunità per risolvere una serie dei problemi e con alcune semplici tecnologie creare attività intorno alla produzione e conservazione degli alimenti». Sulla stessa linea anche l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini, presidente della SIOI (Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale) e sponsor del progetto “Cucine solari per Mont-Organisé”. «La SIOI ha appoggiato con interesse il progetto ritenendolo un’iniziativa utile a sviluppare le condizioni socioeconomiche di Haiti. Un modello che dopo un’attenta sperimentazione potrà essere applicabile anche ad altri Paesi in via di sviluppo offrendo opportunità di inclusione sociale delle fasce svantaggiate attraverso occasioni di lavoro in loco. Ritengo il progetto interessante anche nell’ottica della cooperazione internazionale, ambito del quale si occupa la SIOI». “Il progetto è un incentivo allo sviluppo e alla crescita del Paese ospitante da un punto di vista dell’incremento del welfare e  della sicurezza alimentare”. Sostiene L’on. Mario Baccini, ex ministro e attuale presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito.  “In prospettiva lo strumento microfinanziario può essere un volano da utilizzare per lo sviluppo delle attività di impresa per una vera e propria ripresa della crescita economica di Haiti e eventualmente di altre zone con criticità simili.” Attenzione alle tecnologie verdi e alla sostenibilità globale del progetto, sono tra gli elementi di innovazione rilevati da Luigino  Bruni, professore ordinario di Scienze economiche all’Università di Roma LUMSA, e coordinatore dell’Economia di Comunione. A questi si aggiungono «la valorizzazione delle risorse locali (e tra queste il sole), dei materiali del posto, e il coinvolgimento della popolazione». «Qui si gioca il successo vero del progetto – afferma l’economista – che funzionerà nella misura in cui verrà sentito come una vera opportunità da parte della popolazione locale». «Il progetto “Cucine solari” – scrive infine Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari – «è in piena sintonia con l’insegnamento di papa Francesco che ha posto l’attenzione sulla questione ambientale mettendo al centro dell’enciclica “Laudato sì” il concetto di ecologia integrale, cioè la relazione tra la natura e le persone che la abitano». «Il progetto, avendo alla base l’attenzione all’ambiente e allo sviluppo sostenibile che nasca dall’interno delle comunità beneficiarie, può offrire risposte valide alle problematiche urgenti dei Paesi in via di sviluppo. Infatti il progetto cerca una risoluzione a emergenze ambientali, alimentari, sanitarie e di approvvigionamento energetico, guardando ai bisogni essenziali delle persone più deboli. Utilizzando in modo nuovo l’energia solare, oltre ad essere rispettoso della cultura locale, offre opportunità di sviluppo e di inclusione sociale delle categorie più svantaggiate, come i bambini, che nelle scuole dove opera il Movimento ricevono formazione e sostegno». (altro…)