Movimento dei Focolari
Loppiano compie 50 anni

Loppiano compie 50 anni

20141004-02È per le 19.00 ora italiana l’apertura ufficiale del 50° di Loppiano (FI), primo centro internazionale dei Focolari e luogo di sperimentazione permanente di uno stile di vita fondato sul dialogo e l’accoglienza interculturale. In video messaggio l’augurio di Papa Francesco ai cittadini di Loppiano e a quanti seguiranno l’evento. Ha confermato la sua partecipazione il presidente del Consiglio Matteo Renzi per l’amicizia che lo lega da anni alla cittadella, sin dai tempi del suo impegno politico in Toscana. L’evento, trasmesso in diretta streaming su loppiano.it e da TV2000 alle 22.30, segna l’inizio di un anno d’iniziative culturali, un percorso di conoscenza e diffusione dei valori che animano la vita di Loppiano e che hanno attirato fino ad oggi oltre un milione e duecentomila persone da tutto il mondo. Con i suoi attuali 800 abitanti di oltre 60 Paesi, Loppiano assume la fisionomia di un laboratorio interculturale permanente, al servizio della pace e dell’armonia tra i popoli. I primi 50 anni del Centro internazionale verranno ripercorsi attraverso interviste con i protagonisti della prima ora, contributi artistici internazionali, testimoni di tradizioni culturali e religiose non cristiane che, tornando nei propri Paesi, hanno tradotto quanto vissuto a Loppiano in azioni politiche, lavoro, modelli educativi nei diversi ambiti sociali e culturali. Le sinergie con il territorio e le istituzioni sono raccontate attraverso il contributo delle diverse componenti culturali ed economiche della cittadella e delle comunità locali. Conduce la serata l’attrice Barbara Lo Gaglio insieme agli attori Paolo Bonacelli e Fabrizio Bucci. L’intero evento è una co-produzione Centro Internazionale Loppiano – TV 2000. L’appuntamento s’inserisce nella cornice di LoppianoLab, laboratorio nazionale di economia, cultura, cittadinanza, comunicazione e formazione con il metodo e l’orizzonte della cultura dell’unità. È promosso dal Polo industriale Lionello Bonfanti, l’Istituto Universitario Sophia, il Gruppo Editoriale Città Nuova e la cittadella di Loppiano. Alle precedenti edizioni hanno partecipato complessivamente oltre 10.000 visitatori da tutt’Italia; oltre 200 le attività economiche che vi hanno preso parte; 32 i patrocini di Comuni, Province e Regioni Italiane nella sola edizione 2013. Tra gli ospiti già presenti quest’anno ci saranno anche i registi Pupi Avati e Fernando Muraca, il filosofo Umberto Galimberti, l’On. Anna Ascani, il direttore del quotidiano Avvenire Marco Tarquinio, il teologo Piero Coda, gli economisti Luigino Bruni e Benedetto Gui, il giornalista RAI Gianni Bianco oltre a rappresentanze politiche e istituzionali del territorio. Dirette streaming e Twitter 4 ottobre 2014 ore 9.30 – Convention Economia di Comunione (Polo Lionello Bonfanti) ore 10.00 – Laboratorio “Governanti e governati” (Auditorium Loppiano) ore 15.30 – Convegno centrale di LoppianoLab 2014 “Una mappa per l’Italia. Tra relazioni, lavoro, cultura” (Auditorium Loppiano) 5 ottobre 2014 ore 9.30 – Laboratorio “Ero straniero e tu…?” (Auditorium Loppiano) Cooperativa Loppiano Prima. Semi di un percorso di comunione (Sede Fattoria Loppiano – dal sito della cooperativa Loppiano Prima)


Logo_Loppiano_50esimoLink all’evento su focolare.org e Sito ufficiale di Loppiano: www.loppiano.it Per seguire LoppianoLab sui Social: Blog Facebook Twitter  @LoppianoLab Twitter: #50Loppiano L’evento verrà trasmesso in diretta streaming su loppiano.it e da TV2000 alle 22.30 (altro…)

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Vangelo vissuto: in famiglia

1517778_ArticoloRiconciliazione Anni fa mia madre e i suoi fratelli vendettero una proprietà. Uno degli zii, insoddisfatto della parte ricevuta, s’era opposto alla vendita di un rudere rimasto, rompendo ogni rapporto con gli altri. Considerando assurdo questo litigio per quattro pietre, sono andata a trovarlo con la mamma, portando in dono un libro sulla famiglia con delle esperienze positive. Con lo zio litigioso si è trattato soprattutto di ascoltare le sue ragioni, capire i motivi del suo rancore. Solo poco prima di andare via, ho potuto dirgli qualcosa sul valore della pace in famiglia. Con mia sorpresa si è offerto di accompagnarmi in auto al pullman e, nel salutarmi, ha abbracciato anche sua sorella che prima non aveva neanche salutata. M. F. L. – Italia Non sarebbe nata I genitori e le amiche la spingevano ad abortire. Ma lei, ragazza madre, sicura di poter contare su di noi, ha tenuto duro e ha dato alla luce Maria, una bambina bella ma gracile. Per cinque mesi ce l’ha affidata per completare i suoi studi all’estero. A volte ci chiedevamo se avevamo fatto bene: con nessuno dei nostri figli ci siamo dovuti svegliare tante volte di notte, nessuno è stato così ammalato come Maria! Ma poi un pensiero: senza la nostra disponibilità Maria non sarebbe neanche nata e sua madre chissà dove sarebbe finita. Quando è ritornata, i suoi l’hanno accolta. Un anno dopo si è sposata ed ora ha tre figli. F. Z.- Repubblica Ceca Solidarietà Da circa dieci anni sto vivendo con il babbo l’evolversi della sua malattia: al posto del negoziante del corso pronto alla battuta con tutti e del nonno orgoglioso dei suoi nipoti, c’è ora una persona dipendente in tutto dagli altri. Dopo l’iniziale ribellione da parte mia, che vedevo tutto il negativo della situazione, mi sono accorta che questa malattia ha messo in moto tanta solidarietà. Ci sono infatti persone che vengono a far compagnia alla mamma, i parenti si sono fatti più attenti e disponibili… E poi c’è la badante filippina che ha un ottimo rapporto con noi tanto da essere considerata una di famiglia: abbandonata dal marito, venire ad assistere il babbo le ha permesso di mantenere i suoi tre figli. N. B.- Italia Un filo d’oro I nostri figli avevano appena terminato gli studi superiori quando mio marito si è ammalato gravemente, lui che era forte come una roccia. È cominciato il suo calvario di degenze e debilitanti interventi chirurgici. Avendo come nostro unico sostegno Dio, Michele ed io ci siamo preparati al distacco ormai vicino. In un momento di confidenza tra noi, mentre il male lo tormentava, mi incoraggiava: «Se una donna meravigliosa. Sono fortunati i nostri figli ad averti per madre». E restituendomi l’anello nuziale, ha aggiunto: «Ti voglio bene, ti voglio bene per sempre. Ti aiuterò di più quando non apparterrò più alla terra». Quando Michele è morto è come se ci avesse portati con sé; nello stesso tempo lo sentiamo accanto a noi vivo come non mai. Un filo d’oro unisce il cielo la terra. L. S.- Italia (altro…)

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Campus di cittadinanza planetaria

Loppiano_2 Che i giovani siano «cittadini del mondo», o che quantomeno lo dovrebbero essere dato che oggi nessun popolo vive più da solo, è diventato ormai quasi un luogo comune; ma appunto per questo è importante che i ragazzi siano formati in tal senso, così da essere «capaci di uno sguardo, di un sentire e di un operare che abbracci chi ci passa accanto e chi ci è sconosciuto perché lontano, ma mai anonimo. Perciò, cittadini della propria città, del proprio paese e allo stesso tempo cittadini del mondo, capaci di “Amare la patria altrui come la propria”». Così definisce l’essere «cittadini del mondo» l’AMU-Azione Mondo Unito, che anche quest’anno e per la sesta volta propone alle scuole secondarie italiane di 1° e 2° grado il Campus di cittadinanza planetaria, in primavera 2015. LoppianoL’iniziativa si svolgerà nella cittadella internazionale di Loppiano di Incisa Valdarno (Firenze) nel corso di una giornata tra aprile e maggio 2015, ed è rivolta a tutti gli studenti accompagnati dai loro insegnanti. L’obiettivo è quello di far acquisire ai giovani la consapevolezza dei significati e dell’importanza della cittadinanza attiva, dell’essere costruttori di una società civile, e di contribuire ad un’educazione multietnica ed interculturale, grazie anche al contesto in cui il campus si svolge: Loppiano ospita infatti gente di ogni età e di ogni continente, giunta per vivere nella vita di ogni giorno quell’ideale di fraternità universale proposto dal Movimento dei Focolari. Si tratta infatti di una città come tutte le altre, con scuole, uffici, aziende e quant’altro. Un luogo, dunque, in cui sperimentare la diversità come ricchezza, e l’incontro con il «diverso» non come minaccia ma come momento di scambio e condivisione. Filo conduttore della giornata sarà il tema della globalizzazione: attraverso giochi di simulazione, laboratori e momenti di dialogo i ragazzi conosceranno luci ed ombre di questo processo, le dinamiche dei rapporti tra i vari Paesi del mondo, buone pratiche per uno stile di vita sostenibile e solidale, ed esperienze portate direttamente da chi le ha vissute. Da lì si partirà per elaborare e proporre azioni concrete da portare avanti nel quotidiano nelle proprie città. Le scuole interessate sono pregate di contattare contattare l’ufficio Educazione allo Sviluppo (EaS) dell’AMU entro il 31 dicembre per concordare il percorso didattico conoscitivo e il programma, così da renderlo il più possibile coerente con il percorso realizzato durante l’anno scolastico. Segreteria Organizzativa:  Via Frascati, 342 – Rocca di Papa (RM) Tel. 06 94792170 Email: eas@amu-it.eu (altro…)

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Anche da ammalati si può amare

«L’anno scorso sono stata di nuovo in trattamento oncologico per un cancro: la seconda volta è andata addirittura peggio della prima. È stato duro accettare di nuovo la malattia dopo quasi cinque anni. Le otto sessioni di chemioterapia sono durate sei mesi, poi c’è stato un periodo di riposo necessario per poter continuare con le 25 sessioni di radioterapia in un ospedale che dista circa 30 km da casa mia. Qualche volta mi hanno accompagnato delle amiche, ma spesso ci sono andata da sola, portando qualcosa da leggere o qualsiasi altra cosa che potesse distrarmi. La seconda settimana mi sono accorta di una donna musulmana che sedeva da sola nella sala d’aspetto ed aveva un’espressione di tristezza infinita. Quel giorno sono stata lì molto a lungo e ho potuto vedere mentre portavano, in barella, una bambina di cinque anni che hanno sistemata vicino a lei. Avevo sentito le infermiere parlare di quella bambina: era stata operata di un tumore celebrale e adesso le stavano applicando una radioterapia speciale che la obbligava a stare ferma e per questo la dovevano sedare. Il giorno dopo la scena si è ripetuta. Osservavo e mi dicevo che dovevo fare qualcosa. Mi vergognavo ad avvicinare la madre perché parlava male la mia lingua e non volevo metterla a disagio, così ho detto all’infermiera di chiederle se aveva bisogno di qualcosa. Sono venuta a sapere che la bambina avrebbe avuto bisogno di un cappottino e che anche un passeggino sarebbe risultato molto utile. Avevo un passeggino quasi nuovo che avevo messo da parte per mia sorella e diversi cappottini di mia figlia che sicuramente le sarebbero andati bene! Ma arrivata a casa, ho preparato tutto ed ho preso anche dei giocattoli. Sapevo che stavo facendo tutto questo a Gesù perché Lui stesso aveva detto: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25, 40).  Ho portato tutto all’infermiera. Il giorno seguente è arrivata la bambina contentissima con la sua borsetta e una bambola: era una gioia vederla sfoggiare le sue cose “nuove”! La mamma voleva conoscermi, nonostante io volessi mantenere l’anonimato: “Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra” (Mt 6,3), ma, poichè insisteva molto, sono andata  a salutarla. È stato emozionante. Mi ha abbracciato e ringraziato con gli occhi pieni di lacrime. Nei cinque giorni che mi rimanevano di radioterapia mi sono seduta con lei e abbiamo parlato tanto. Avevo iniziato la radioterapia con paura e angoscia perché dopo un mese e mezzo mia figlia avrebbe fatto la prima comunione ed io sarei stata impresentabile. La mia preoccupazione maggiore riguardava i miei capelli. Oggi ringrazio Dio per aver imparato ad uscire da me stessa e a vedere il fratello che mi sta vicino, che anche soffre, mettendo in secondo piano il mio io e le mie preoccupazioni». S.G. (Murcia – Spagna) (altro…)