Lug 26, 2014 | Chiara Lubich, Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
«Se cerchi un sismografo che possa registrare le scosse del nostro tempo, conoscere gli sviluppi positivi e negativi della coscienza della nostra epoca, le minacce incombenti e le nuove speranze, prendi la figura del sacerdote. Egli è in un certo modo il Cuore del Signore, posto da Lui stesso nella storia dell’umanità proprio con questa speciale vocazione: avere sensibilità nei confronti del Signore e degli uomini con i quali vuole farsi uno e ai quali vuole essere vicino; ma a questa sensibilità è congiunta anche una grande vulnerabilità. Chi affronta il tema «Il sacerdote oggi», problema essenziale per la vita della Chiesa, si trova di fronte ad una quantità difficilmente calcolabile di teorie, esperimenti e progetti. I documenti del Concilio Vaticano II e del Sinodo dei Vescovi del ‘71, i discorsi e le lettere degli ultimi Papi, offrono un sostegno e indicano la strada. Ma non ci dispensano dalla fatica di tradurli in vita che sia comprensibile e pertanto in luminosa testimonianza per gli uomini, sia dentro che fuori della Chiesa. Con in cuore le direttive della Chiesa, puntando lo sguardo sulle esperienze e i problemi degli uomini, ho cercato un’immagine, una risposta, una figura viva che possa, forse, mettercelo in luce, il sacerdote oggi. Chi è? Quale volto ci mostra? In questa ricerca mi sono imbattuto in un testo che può dare la risposta alla domanda sul sacerdote oggi, pur non parlando per niente del sacerdote: “Ecco la grande attrattiva del tempo moderno: penetrare nella più alta contemplazione e rimanere mescolati fra tutti, uomo accanto a uomo. Vorrei dire di più: perdersi nella folla, per informarla del divino, come s’inzuppa un frusto di pane nel vino. Vorrei dire di più: fatti partecipi dei disegni di Dio sull’umanità, segnare sulla folla ricami di luce e, nel contempo, dividere col prossimo l’onta, la fame, le percosse, le brevi gioie. Perché l’attrattiva del nostro, come di tutti i tempi, è ciò che di più umano e di più divino si possa pensare, Gesù e Maria: il Verbo di Dio, figlio d’un falegname; la Sede della Sapienza, madre di casa”. Questo testo di Chiara Lubich mi parla dell’oggi, fa risplendere il sacerdote come risposta di Dio al nostro “oggi” e mi fa capire il sacerdote partendo da Cristo. Questo testo mi parla dell’esser cristiano e mi dischiude l’esistenza del sacerdote partendo dall’esistenza del cristiano in genere. Questo testo mi parla della Chiesa e mi mostra il posto e il significato del sacerdote nella Chiesa». (Continua) Prossimo evento per il mondo sacerdotale: Loppiano – “Networking “ 19 agosto 2014 – 22 agosto 2014 Appuntamento con giovani sacerdoti e diaconi, seminaristi e giovani orientati al sacerdozio, promosso dal Movimento dei Focolari. (altro…)
Lug 25, 2014 | Chiara Lubich, Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
Tra la gente di Gaza prevale lo sconforto. Unico aiuto sono le parole del Papa e il sostegno delle tante preghiere nel mondo, come racconta una giovane donna del Movimento dei Focolari che vive nella Striscia e che per ragioni di sicurezza mantiene l’anonimato: «R. – Non esiste tregua al conflitto, vediamo solo morte, distruzione e rifugiati per le strade. È una cosa che non si può concepire, non si può credere. Vicino a noi c’è una scuola del servizio Onu per i Rifugiati, ci sono una settantina di persone che vivono in 50 metri quadrati, rifugiati sotto gli alberi. Come si fa a trovare pace in questa situazione? D. – Come è cambiata la vostra vita da quando è iniziato il conflitto? R. – Sinceramente, siamo un popolo già morto. Prima e dopo questa guerra nulla è cambiato. Siamo senza elettricità, senz’acqua, senza lavoro. I giovani stanno morendo psicologicamente: parli con loro e sembra di parlare con una persona di 70 anni senza aspettative nella vita e speranze. L’unica ambizione è avere almeno l’elettricità per due ore durante il giorno e trovare un po’ di carburante D. – Sia Hamas che le autorità di Israele finora hanno detto che non ci si può fermare, bisogna finire quanto iniziato. Lo pensa anche lei? R. – Noi non abbiamo nessuna aspettativa. Tutto quello che abbiamo è la preghiera. Rivolgerci a Dio e affidarci a Lui, perché non c’è nessun governo che ci possa aiutare né arabo né straniero, neanche l’Onu può fare niente. D. – E come può cambiare questa situazione? R. – Se le cose dovessero cambiare sarebbe solo perché chi ha responsabilità e potere si ferma al cospetto di Dio. Solo Dio può fare la differenza, può cambiare i cuori pieni di odio, può cambiare questa realtà di morte e sofferenza D. – Vi giunge notizia delle preghiere e degli appelli del Papa per voi? Servono a sostenervi? R. – Abbiamo ricevuto tutti i messaggi e gli appelli del Papa. Sappiamo che lui ci è vicino e chiede a Dio la nostra protezione con l’intercessione di Maria. E poi tutte le comunità cristiane intorno a noi ci chiamano ogni giorno per non farci sentire soli e ci sostengono con la preghiera. Tutto questo ci aiuta. D. – Lei appartiene al Movimento dei Focolari e quindi alla spiritualità dell’unità che si costruisce con l’amore scambievole, come dice il Vangelo. Come fa a metterla in pratica ora ? R. – Cerco ogni giorno al mattino e alla sera di tenere i contatti con famigliari e amici, sapere come stanno. Molti non hanno più una casa perché distrutta dalle bombe e noi stiamo accogliendo due famiglie rifugiate. Proprio ieri, parlando con loro dicevo: non pensate alla casa, alle cose materiali, l’importante è che siamo vivi e che stiamo insieme. L’importante è che ci siamo l’uno per l’altro. Poi, ogni giorno rendo lode a Dio per la grazia di un nuovo giorno di vita. Questo è già tanto: ancora esistiamo e ancora possiamo darci da fare. D. – Se potesse lanciare un appello cosa direbbe? R. – Vorrei rivolgermi a tutto il mondo, a nome del mio popolo, affinché torni a Dio, e si ricordi che a Gaza cristiani e musulmani siamo una sola famiglia, un unico popolo e un’unica vita, e stiamo subendo tutti la stessa sofferenza. Grazie». Fonte: Radio vaticana online
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Lug 24, 2014 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria
“Non dimenticateci”, non possiamo farlo. Come cristiani e come uomini e donne di questo pianeta, non possiamo restare passivi di fronte alle difficili situazioni di conflitto che si vivono in tanti punti del mondo. Per questo ci uniamo all’accorata preghiera di Papa Francesco chiedendo la pace in tutta la regione, specie nella terra di Gesù. E perché si percorrano tutte le strade possibili che escludano l’uso delle armi e si evitino così tante morti innocenti. Vogliamo assicurare ai nostri fratelli cristiani, ma anche a quelli di altre fedi, che non li dimentichiamo. Che ci assumiamo l’impegno quotidiano di offrire e di pregare l’Onnipotente perché si fermi la violenza contro i più deboli, perché si apra il dialogo tra le parti coinvolte e perché si abbia il “coraggio della pace”. Per chi volesse aiutare: c/c bancario n. 120434 intestato a: Associazione “Azione per un Mondo Unito – Onlus” Via Frascati, 342 – 00040 Rocca di Papa (Roma, Italy) Banca Popolare Etica – Filiale di Roma codice IBAN: IT16 G050 1803 2000 0000 0120 434 codice SWIFT/BIC: CCRTIT2184D Causale: Emergenza Medio Oriente Per i donatori europei vi è la possibilità della detraibilità/deducibilità fiscale. Per i cristiani in Iraq: IBAN JO09 ARAB 1110 0000 0011 1210 9985 98 Account: 0111 210998 0 598 Swiftcode: ARABJOAX100 Causale: Aiuto cristiani in Iraq ARAB Bank – Amman branch Amman – Jordan
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Lug 23, 2014 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale, Spiritualità
I Ragazzi per l’Unità della Sicilia e Calabria hanno realizzato dal 1 al 6 luglio 2014 il loro meeting annuale dal titolo Big Bang nei comuni di Ispica e Rosolini, estreme periferie delle province di Ragusa e Siracusa. Questo è il quinto appuntamento e anche quest’anno è stato ricco di contenuti, pieno di emozioni, prodigo di impegni. La preparazione è stata realizzata dai ragazzi stessi che hanno deciso non solo i contenuti, ma definito il taglio e le dinamiche da realizzare. Si è ripercorsa la storia di questi cinque anni e nello stesso tempo si è guardato all’oggi. Sono stati i giovani redattori del giornale dei Ragazzi per l’Unità della Calabria e Sicilia “GRAFOTEENS” ad aprire le tematiche scottanti dell’adolescenza e tra questi il rapporto problematico con il proprio corpo, che fa registrare un incremento dei casi di anoressia e bulimia. I ragazzi hanno voluto cambiare l’approccio al problema: lo hanno curato con articoli sul giornale e poi hanno inscenato uno “psicodramma” in stile pirallendiano con finale aperto e lasciato all’elaborazione dei diversi gruppi di lavoro. Altro tema scottante è stato il rapporto tra ragazzi e genitori, raccontato con lo psichiatra e saggista Ezio Aceti che ha puntato alla comunicazione e ai sentimenti più forti di questo tempo acerbo che si declinano in amicizia, amore e faticosamente in educazione. La tragedia di 45 migranti morti nella stiva di una nave irrompe nel cantiere in tutta la sua tragicità. Il peschereccio con i cadaveri approda a Pozzallo, a pochi chilometri dal cantiere e i Ragazzi per l’Unità dei Focolari decidono di annullare la loro festa finale prevista per il sabato e a partecipare ad una Veglia di preghiera per ricordare i defunti e incoraggiare i vivi. Da questa scelta è partito un percorso di approfondimento che li ha portati nel vivo della tragedia dell’immigrazione confrontandosi con operatori della Caritas di Siracusa sul percorso degli immigrati e quali sono i movimenti in atto nel Mediterraneo che costringono migliaia di persone a fuggire dai propri Paesi in cerca di pace e lavoro. La Diocesi di Noto inoltre aveva chiesto ai Ragazzi per l’Unità di portare un contributo all’interno della Veglia. I ragazzi hanno deciso di portare “le loro radici e le loro ali”, raccontando del loro percorso all’interno del Movimento dei Focolari, scegliendo di leggere anche un brano di Igino Giordani del 1926 “Vieni fratello esule, abbracciamoci” che ha spiegato le radici di un impegno verso gli altri e gli ultimi. Le ali, sono state rappresentante invece dalla lettera ai 45 migranti morti, scritta da una ragazza di 14 anni, Enrica, che ha chiesto perdono per l’insensibilità dimostrata. Al termine della veglia, ad accogliere i Ragazzi per l’Unità e a ringraziarli per quanto detto, oltre al vicario del vescovo, c’erano proprio gli immigrati scampati alla morte alcuni giorni prima, insieme ad un gruppo di minori. Subito è nato un dialogo, sulla base di un inglese balbettato e un italiano stentato, dove i Ragazzi dei Focolari hanno concordato con gli immigrati alcuni appuntamenti per aiutarli ad inserirsi nel territorio. Il vero Big Bang finisce così, anzi comincia da questo sbarco e da un riconoscimento: il premio Chiara Luce Badano consegnato alle Comunità di Ispica e Rosolini per l’accoglienza tributata ai giovani e ora anche a questi ultimi in attesa di futuro. fonte: Città Nuova online (altro…)
Lug 22, 2014 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
Azione per un mondo unito (AMU) dei Focolari e il suo partner in Burundi Cadre Associatif des Solidaires (CASOBU), una coppia vincente! Grazie anche al cofinanziamento di alcuni enti statali italiani, infatti, sono riusciti a portare a termine diversi progetti di microcredito nella periferia di Bujumbura e nella Provincia di Ruyigi (Burundi). Nel complesso, si sono costituiti 80 gruppi di microcredito. I risparmi raccolti all’interno di ciascun gruppo hanno permesso ai 406 partecipanti al primo progetto e ai 722 del secondo di avviare un’attività produttiva propria con la quale sostenere le proprie famiglie. “All’inizio non è stato facile svolgere il lavoro di sensibilizzazione – racconta Sandrine, tra gli animatori del progetto di Bujumbura –, perché la gente non rispettava i programmi… e questo spesso mi esigeva di andare oltre alla semplice esecuzione degli incarichi affidatimi”. Jérôme lavora a CASOBU nel settore progetti a Ruyigi. Si sente motivato dal desiderio di sovvenire ai bisogni quotidiani della sua gente: “Ogni volta cerco di lavorare insieme a loro, di rispettare le loro personalità e dignità, di aiutare tutti a mettere l’accento sulla persona umana e a rafforzare la coesione sociale. In uno dei gruppi una persona non era riuscita a restituire il credito entro la scadenza stabilita. Un altro membro del gruppo, visto l’agire del primo, ha fatto perdere le proprie tracce. Sapendo che ero a Ruyigi, il primo debitore mi ha cercato per confidarmi la sua situazione: ho colto l’occasione per ribadire come la fraternità nei gruppi e nelle comunità sono i valori più grandi che abbiamo, che vengono prima di tutto il resto. Intanto, abbiamo anche rintracciato il secondo che in realtà era partito per cercare di trovare i soldi per rimborsare il suo debito. In conclusione, ho appreso quanto sia importante che i beneficiari trovino le capacità di risolvere loro stessi i problemi, mantenendo fede alle regole dei vari gruppi, ma illuminati dallo spirito di fraternità che cerchiamo di testimoniare e trasmettere loro. Questa fiducia in sé stessi li rende consapevoli delle loro capacità”. “In effetti, noi di CASOBU – continua Sandrine – vorremmo che questo amore evangelico che guida il nostro operare come animatori, ispiri anche le relazioni all’interno del gruppo, le loro decisioni, e permetta alle loro attività personali di diventare più forti e stabili”. Una tra le tante esperienze vissute: “Una donna, madre di due bambini ed in attesa di un terzo, aveva assunto un debito per avviare un’attività economica, ma non si è più presentata alle riunioni del gruppo. Sembrava che avesse traslocato altrove. L’hanno cercato fino a trovarla. Ascoltando la sua storia, si sono resi conto che aveva enormi difficoltà: abbandonata dal marito, con i figli piccoli, l’impossibilità di pagare l’affitto con la minaccia di essere messa sul marciapiede, ecc. I membri del gruppo, allora, hanno trovato una famiglia che ha accolto i figli, e all’unanimità le hanno accordato un secondo credito affinché potesse riprendere il suo piccolo commercio. Così questa donna ha potuto rimborsare entrambi i debiti entro i tempi stabiliti. I membri del gruppo hanno esperimentato l’orgoglio per aver portato a buon fine questa storia”. (altro…)
Lug 19, 2014 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
http://live.focolare.org/rpu/ Leggi anche: Cantiere “Uomo Mondo”, il mondiale della fraternità Argentina: Cantiere “Uomo Mondo” Ragazzi per l’Unità: progetto Uomo-Mondo (altro…)