Nov 7, 2018 | Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
In questi giorni, in India, si celebra la festa più importante dell’anno: Diwali o la festa della Luce. Si ricorda il ritorno vittorioso di Rama, manifestazione della divinità Vishnu, nella sua capitale Ayodhya, dopo 14 anni di esilio e peregrinazioni. Simbolicamente, quindi, si festeggia il ritorno della Luce nella sua casa di origine: la vittoria del bene sul male. Durante la festa si usa accendere delle luci, candele o lampade, tradizionali chiamate diya. In molte regioni dell’India i festeggiamenti prevedono spettacoli pirotecnici. Dal “Progetto Udisha” a Mumbai, ci arriva l’invito ad «accendere una luce sul davanzale per ricordare la vittoria dell’Amore che è nel nostro cuore e che vogliamo far crescere ogni giorno verso tutti, a cominciare dalla propria famiglia». Vedi la pagina Facebook UDISHA PROGETTO MUMBAI INDIA (altro…)
Nov 7, 2018 | Focolari nel Mondo, Spiritualità
Una comunità educativa Sono la direttrice di una scuola in un paese povero e isolato, con un’altissima percentuale di disoccupazione e diserzione scolastica. Costruendo rapporti profondi con gli allievi, le loro famiglie, i colleghi e gli operatori scolastici, ho avuto la gioia di vedere nascere una “comunità educativa” caratterizzata dalla promozione della dignità della persona e dall’apertura agli altri. Per aiutare i ragazzi a non abbandonare la scuola, oltre all’“adozione” di allievi e delle loro famiglie, abbiamo avviato un centro per la produzione artigianale. Questo progetto ha ricevuto anche un riconoscimento presidenziale. Da qualche tempo devo limitare la mia attività per una malattia, ma finché avrò vita lotterò perché l’educazione aiuti a scoprire il valore di se stessi e l’amore di Dio. (I. – Argentina) Accogliere il dolore altrui Dopo il suicidio di mio fratello, il contraccolpo in famiglia è stato grande. La vita non era più la stessa. Ho cominciato ad avere dubbi di fede. Le mie giornate diventavano sempre più vuote. Un giorno mi sono resa conto che con il mio atteggiamento non aiutavo i miei genitori. Allora ho raccolto tutte le mie forze per accogliere il loro dolore e fare in modo che sentissero meno il peso della tragedia. In questo modo, lentamente, ho sentito che le mie ferite si sanavano. È stata una conquista, che mi aiuta ora che sono diventata a mia volta mamma. (O.M. – Germania) Ho fatto spazio agli altri A 24 anni ho sposato Marcello, cui mi univa una profonda intesa e il progetto di formare una bella famiglia, in un cammino di fede. 15 anni dopo, a causa di un incidente. Marcello mi ha lasciata. Per sei anni sono rimasta chiusa nel mio “perché?”, fino a quando ho accettato l’invito ad un convegno. Sentir parlare di Dio Amore mi ha sconcertata. Poco a poco, qualcosa ha cominciato a cambiare dentro di me. Quando poi ho ascoltato che, per amore nostro, Gesù sulla croce ha sofferto la prova di sentirsi abbandonato dal Padre, anche il mio grido ha cominciato a prendere senso. La mia situazione non era cambiata, rimanevo una vedova, ma dentro di me ho ricominciato ad amare. Guardandomi attorno, ho incontrato tante persone che sperimentavano anch’esse un grande vuoto. Quanto più facevo loro spazio, tanto più Dio mi riempiva di pace. (A. – Italia) Per chi entra dopo di me Sono un’insegnante. Al termine della lezione, cerco di fare in modo che l’aula sia accogliente per chi entra dopo: lascio la cattedra in ordine, la lavagna pulita, le finestre spalancate per permettere un ricambio d’aria. Abbiamo in dotazione due cestini, uno per la carte e uno per tutto il resto. Talvolta, se li trovo in disordine, provvedo a smistare i rifiuti e a spostarli nel cestino giusto. Se per fare questo perdo alcuni minuti di pausa, che mi sarebbero utili per recuperare energie, credo però che sia un tempo “perso” bene. (A. – Svizzera) Anzitutto il colloquio Durante il periodo dell’adolescenza dei nostri figli, sono cominciate le prime incomprensioni con loro. Anche tra me e mio marito c’erano tensioni, avevamo modi diversi di affrontare le situazioni. Quando ci siamo accorti che stavamo perdendo il rapporto con i figli, in particolare con uno di loro, abbiamo capito che più di tutto valeva saper andare oltre le proprie idee, e mettersi ad amare per primi, cercando un colloquio costruttivo tra di noi e con loro. Ora sono tutti adulti, ma siamo coscienti che il nostro compito educativo non è finito, anzi. (Mariolina – Italia) (altro…)
Nov 6, 2018 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
Con una delle economie in più rapida crescita, l’India è un Paese in corsa verso un miglioramento costante delle aspettative di vita, dei tassi di alfabetizzazione e delle condizioni di salute. Ma, tra gli 1.2 miliardi di abitanti del paese, le condizioni di coloro che vivono nelle regioni più povere sono ancora difficili. Malgrado il suo status di potenza economica, la malnutrizione mortale persiste. Ogni sera, in India, 200 milioni di persone cercano di addormentarsi nonostante i morsi della fame. E di fame, ogni giorno, muoiono 3.000 bambini. A Mumbai, da dove scrive Sunny, della comunità dei Focolari, arrivano ogni anno migliaia di persone malate di cancro. «Le loro famiglie, durante il trattamento, rimangano all’addiaccio, nei pressi dell’ospedale, prive di tutto». Si tratta di situazioni allarmanti di povertà, specie se confrontate con i dati relativi allo spreco crescente di generi alimentari perfettamente integri, letteralmente buttati al termine di feste nuziali, banchetti, funzioni, feste di famiglia. Il Paese è tra i maggiori produttori mondiali di beni alimentari, ma al contempo è quello in cui una buona parte di tali beni va sprecata. Tra le cause, anche le carenze nel sistema di trasporto e immagazzinaggio e nella “catena del freddo”: secondo stime 2017 del Ministero dell’Agricoltura indiano, il valore delle perdite connesse allo spreco alimentare (non solo in termini di beni agricoli e alimentari, ma anche di utilizzo di acqua ed energia) possono essere comprese tra gli 8 e i 15 miliardi di dollari all’anno.
Dal 2017 la Ong RotiBank lavora per raccogliere il cibo scartato o appena preparato da aziende alimentari, come hotel o caffetterie, e convogliarlo in modo sicuro nelle baraccopoli o verso le persone che vivono in mezzo alla strada. “Roti” è un tipico pane indiano, di forma circolare, un impasto di farina integrale e acqua, cotto anche su pietra. Dopo aver ricevuto in dono un furgone, la RotiBank sta ora lavorando per aumentare il numero dei mezzi e delle persone coinvolte. Molte delle persone che raggiunge sono bambini o lavoratori che non raggiungono un salario minimo per riuscire a sopravvivere. L’iniziativa non-profit si avvale di una rete di volontari che, dopo il normale orario di lavoro, prendono parte alla raccolta e alla distribuzione del cibo avanzato. «È essenziale – si legge nella presentazione dell’iniziativa – reindirizzare il cibo in eccedenza perfettamente commestibile e destinato alla discarica verso le persone che ne hanno realmente bisogno».
Spiega Sunny: «Abbiamo deciso di scendere in campo con un pomeriggio di sensibilizzazione a sostegno di questa Ong. Circa 45 persone della comunità del Focolare di Mumbai si sono messe a disposizione per servire i pasti. È stata anche un’occasione per verificare il proprio modo di fare acquisti, e per comprendere che ogni giorno potremmo mettere da parte qualcosa per consentire a queste famiglie di pranzare. Era commovente vedere quante persone erano in attesa di ricevere un po’ di cibo. Uno dei partecipanti ha detto: “Sono felice di essere venuto a fare questa esperienza. Non scorderò mai l’espressione di quelle persone in fila”». Forse dovremmo vederla tutti. Chiara Favotti (altro…)
Nov 5, 2018 | Centro internazionale, Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Hanno scelto la Svezia, per il suo profondo significato nel cammino ecumenico, i 40 vescovi di diverse Chiese cristiane, amici dei Focolari che si riuniranno dal 6 al 9 novembre. L’incontro si svolgerà a due anni dall’evento di Lund che ha dato nuovo impulso al dialogo ecumenico: nella dichiarazione comune firmata da Papa Francesco e dal vescovo Munib Younan, allora Presidente della Federazione Luterana Mondiale, si legge tra l’altro: “Ci impegniamo a testimoniare insieme la grazia misericordiosa di Dio, reso visibile in Cristo crocifisso e risorto. (…) ci impegniamo a un’ulteriore crescita nella comunione radicata nel battesimo, mentre cerchiamo di rimuovere i rimanenti ostacoli che ci impediscono di raggiungere la piena unità conforme al volere di Cristo che desidera che siamo una cosa sola, perché il mondo creda (cfr. Gv 17,22)”. Intessere una comunione che diventi testimonianza è il significato di questi periodici convegni dei vescovi amici dei Focolari che desiderano anche approfondire la spiritualità dell’unità nata dal carisma di Chiara Lubich.
Dopo le tappe di Gerusalemme, Costantinopoli (Istanbul), Londra, Augsburg, Katowice e altre città significative per il cammino ecumenico, i partecipanti di 12 Chiese cristiane e provenienti da 18 Paesi si riuniranno per riflettere sul tema: “Il soffio dello Spirito, la Chiesa e il mondo di oggi”. Sarà presente Maria Voce, Presidente dei Focolari che svolgerà il tema: “Lo Spirito Santo anima della Chiesa, nell’esperienza e nel pensiero di Chiara Lubich”. Diverse le tematiche in campo: dalla sfida ecumenica oggi in diverse regioni geografiche, al senso della riconciliazione nella cultura contemporanea, al rinnovamento della Chiesa, alla sinodalità. Uno spazio sarà anche dedicato alla commemorazione congiunta della Riforma (2017) e al suo significato per le Chiese oggi. Stefania Tanesini (altro…)
Ott 30, 2018 | Chiesa, Focolari nel Mondo
“Spesso è proprio al più giovane che il Signore rivela la soluzione migliore”. Sono parole di San Benedetto, contenute nella “Regola”. Le stesse riprese da Papa Francesco, in occasione dell’annuncio della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi dal 3 al 28 ottobre, che si è appena conclusa. Preceduto dall’elaborazione di un Documento preparatorio (gennaio 2017), di un Questionario in diverse lingue e da una Riunione presinodale (marzo 2018) con la partecipazione di circa trecento giovani, e diverse migliaia attraverso i social, il Sinodo è stato il momento finale di un cammino lungo e articolato. Un cammino di ascolto reciproco, attenzione, dialogo aperto e schietto “con” e “sulle” nuove generazioni. Un dato: solo dall’Uganda sono arrivate 16 mila risposte ai quesiti. In linea con le precedenti Assemblee, Il Sinodo ha avuto un filo conduttore: il rinnovamento della Chiesa e della società a partire – come ha spiegato il cardinale Lorenzo Baldisseri, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, nella conferenza stampa inaugurale – dalle sue fondamenta: “la famiglia e i giovani che garantiscono le generazioni future”. «La giovinezza non dura tutta la vita – ha affermato mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione – la giovinezza anagrafica ad un certo punto termina. Però quello che rimane è l’averla vissuta intensamente. La cosa più importante è dare senso al grande dono della vita che è stata posta nelle nostre mani».
Una solenne celebrazione e la pubblicazione di un Documento finale hanno concluso, domenica scorsa, l’Assemblea. Oltre 250 i Padri sinodali che vi hanno preso parte, due dei quali provenienti per la prima volta dalla Cina continentale. Una quarantina i giovani sotto i 30 anni, in veste di uditori. Una presenza significativa, esuberante e a tratti rumorosa, sempre attiva nei canali digitali con la pubblicazione di post e selfie con il Papa o con i Padri, incontrati in modo informale lungo i corridoi, nei momenti distensivi o nei luoghi ufficiali come i circoli minori. Sempre disponibili ad uno scambio alla pari e all’offerta di un contributo, fatto di critiche costruttive e di proposte concrete. Senza alcun timore dei titoli altisonanti o dei capelli bianchi, facendo proprio l’invito del Papa ad «aggrapparsi alla barca della Chiesa che, pur attraverso le tempeste impietose del mondo, continua ad offrire a tutti rifugio e ospitalità». Vale la pena, aveva detto, «metterci in ascolto gli uni degli altri». «Un Sinodo dal significato molto particolare – ha affermato il Cardinale Reinhard Marx, Arcivescovo di München und Freising, presidente della Conferenza Episcopale tedesca, in uno dei tanti briefing con i giornalisti – un luogo di apprendimento riguardo la gioventù», che i padri sinodali hanno voluto scandagliare in tutte le sue sfaccettature, grazie al contributo dei diretti interessati. Rapporto tra mondo virtuale e reale, migrazione, ruolo della scuola e dell’università, vita nelle parrocchie e formazione dei catechisti, relazioni e amicizie sono solo alcuni dei temi trattati. «Si è parlato anche della pastorale digitale, di come la Chiesa possa trovarsi nel mondo social», ha detto Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la Comunicazione. «Abbiamo gli stessi problemi – ha sottolineato Monsignor Andrew Nkea Fuanya, Vescovo di Mamfe in Camerun – ma li affrontiamo da punti di vista diversi. Le Chiese in Camerun sono stracolme, ma i giovani non sono contenti a causa dei tanti problemi che attraversano l’Africa. Come aiutarli? Stiamo cercando tutti la stessa soluzione». «Un Sinodo sui giovani con i giovani – ha affermato ai microfoni di Vatican News mons. Tadeusz Kondrusiewicz, arcivescovo di Minsk-Mohilev e presidente della Conferenza Episcopale di Bielorussia – che lo rende particolarmente dinamico, perché i giovani sono sempre in cammino». «Vivo la sorpresa della vicinanza nei temi che si affrontano, nelle sfide della Chiesa di oggi pur nella diversità delle situazioni» ha affermato il Pastore Marco Fornerone, della Chiesa Evangelica di Roma, presente in qualità di delegato fraterno presente (otto in tutto). Nel corso dell’Assemblea, il 6 ottobre, si è svolto un incontro particolare tra i giovani, il Papa e i Padri sinodali, nella cornice dell’Aula Paolo VI, dal titolo “Noi per. Unici, solidali, creativi”. Come filo conduttore tre temi: la ricerca della propria identità, le relazioni e la vita come servizio e donazione. Molte le testimonianze di vita, studio, lavoro e sulla difficoltà di operare delle scelte per il futuro, inframmezzate da momenti musicali e artistici. Infine, al termine del Sinodo, un ultimo dono del Papa ai giovani uditori, il volumetto “Docat” (Edizioni San Paolo), con un compendio della dottrina sociale della Chiesa, dalla “Rerum Novarum” di Leone XIII (1891) fino agli ultimi testi di Francesco. Un manuale, strutturato in domande e risposte intorno al tema del ruolo dell’uomo nella Chiesa e nella società, che sarà di certo una guida per il cammino che ora si apre. Chiara Favotti (altro…)
Ott 29, 2018 | Chiara Lubich, Cultura, Focolari nel Mondo
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Anstöße von Chiara Lubich für eine lebendige, dynamische Kirche die aus der Kraft des Gottesgeistes lebt. »Kirche«, ein Wort, das unterschiedlichste Empfindungen hervorruft… In einer Zeit des Umbruchs lenken die Gedanken und Erfahrungen von Chiara Lubich (1920-2008) den Blick auf die Frage: Wie kann »Kirche« mehr zu dem werden, was sie eigentlich ist: viegestaltige, lebendige Gemeinschaft, beseelt vom Geist Gottes, dynamisches Unterwegssein mit Jesus unter uns – im Dienst an der Welt, an den Menschen? Aus dem Inhalt: 1. Was die Kirche ist und wie sie sein könnte: – Kirche ist Gemeinschaft – Kirche: Volk Gottes – Kirche: Gemeinschaft nach dem Bild des dreifaltigen Gottes – Kirche: ein Leib aus vielen Gliedern – Kirche: ein blühender Garten – Kirche: Ort der Gottesbegegnung – Der Heilige Geist, das Band der Einheit – Kirche: Unterwegs-Sein mit Jesus unter uns. 2. Kirche ist “Kirche für…” oder sie ist nicht – Die Kirche hat alle Menschen im Blick – Jesu Vorliebe für die Armen Herausgeber: Liesenfeld, Stefan, Jahrgang 1962, Dipl.-Theol., verheiratet, zwei Kinder. Herausgeber und Übersetzer vieler spiritueller und theologischer Werke. Seit 1999 verantwortlich für das Buchprogramm des Verlags Neue Stadt.
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