Argentina, prima “Summer School” Economia di Comunione
Argentina, prima “Summer School” Economia di Comunione
« En construisant notre rêve » est la devise qui accompagne le logo de la première « Escuela de Verano EdC » destinée aux jeunes entrepreneurs ou qui aspirent à le devenir, une formation organisée à la cité-pilote Lia (Buenos Aires, Argentine). La devise choisie exprime l’idée de cette école, qui a germé en juillet dernier lors du congrès sur l’économie de communion (ÉdeC) à Santa Cruz, en Bolivie. À cette occasion, la participation de nombreux jeunes qui demandaient des pistes pour construire des entreprises « de communion », a fait naître le désir d’organiser une école d’été pour les jeunes d’Amérique latine. Un rêve qui est en train de se réaliser.
En Argentine, l’école a été conçue pour un maximum de 40 participants, des jeunes de 20 à 35 ans, afin qu’un rapport personnel et profond puisse s’instaurer avec chacun. Des jeunes du Costa Rica, du Mexique, d’Équateur, de Colombie, du Pérou, de Bolivie, du Chili, du Paraguay, d’Uruguay et d’Argentine ont confirmé leur participation.
Chaque jour, on choisira un thème que l’on envisagera sous différents angles. Parmi les sujets retenus, citons « le sens des charismes en économie », « la réciprocité » et « la gratuité ». Pour chaque thème, on tentera de comprendre comment le mettre en pratique dans la vie de l’entreprise.
« Il n’est pas facile de rendre compte de l’expérience que nous sommes en train de faire, nous confie un des organisateurs de l’école. Cette expérience se construit avec un groupe réparti sur toute l’Amérique du Sud et aussi en Europe. À travers un échange intense, chacun a apporté des idées, a proposé des sujets pour le programme et des méthodologies pour le développer. Une préparation « de communion » qui, nous le croyons, laisse augurer le meilleur pour la réussite de l’école. »
Le corps enseignant est formé par des économistes venus d’Argentine, d’Équateur, de Suisse et d’Italie. Les entrepreneurs qui adhèrent au projet de l’économie de communion ne manqueront pas à l’appel et raconteront de quelle façon ils appliquent les valeurs de l’ÉdeC à la gestion de leur propre entreprise.
La première école d’été se propose d’être un nouveau pivot pour construire le rêve d’une économie de communion qui privilégie la dignité de chaque personne.
Argentina, prima “Summer School” Economia di Comunione
Cittadella “Marilen” – Oceania
Breve storia Fino al 1982, ogni continente fuorché l’Australia aveva la sua cittadella, il suo “centro d’unità”. Allora in quell’anno ci siamo dati alla ricerca per trovare il posto migliore per una cittadella per l’Oceania. Abbiamo limitato la ricerca ad una distanza non più di un ora e mezzo da Melbourne, e tutti, anche i nostri amici, cercavano dappertutto un terreno che fosse: bello, poco costoso, vicino alla città e l’aeroporto, facilmente raggiungibile da quelli che vengono dagli altri stati, e dove il comune permetteva lo sviluppo… un posto dove l’anima australiana, nuova zelandese (e delle persone delle isole) possa cantare. Abbiamo guardato tantissimi posti ma nessuna proprietà aveva tutti questi requisiti. Poi nel marzo 1986, una delle pionieri del Focolare, Marilen Holzhauser, è andata in Paradiso. Durante una messa celebrata per lei in focolare, abbiamo chiesto a Marilen di aiutarci a trovare il posto giusto. Quello che è successo era del tutto inaspettato. Un notiziario del 1986 descrive la storia: ‘Un weekend nel marzo 1986, si svolgeva una scuola di Umanità Nuova, insieme a Margaret Linard e Giuseppe Arsì, in un posto chiamato Healesville. C’era tantissima unità fra tutti. Dopo la messa, siamo andati a salutare Padre Gerald Loughnan, il parroco di Healesville, un vecchio amico. Lui aveva un pezzo di terreno di 40 ettari a Greendale, un paesino in campagna, la quale lui una volta aveva pensato di suddividere e vendere un pezzo. Sentivamo che Marilen dal cielo ci aveva ascoltato e che ci indicava la strada. Margaret si ricorda vivamente di come si sono svolte le cose: “Dicevo a padre Loughnan, ‘Ce l’hai ancora quel terreno? Non è che vuoi vendercela?’ Lui ha risposto: ‘Sì, ce l’ho ancora il terreno ma voglio tenerlo per andarci a vivere quando vado in pensione.’ Però il giorno dopo, appena finita la messa, padre Loughnan, ci è corso dietro. Aveva ancora addosso i suoi paramenti che volavano nel vento. Ci ha detto: ‘C’ho ripensato a quello che mi avete chiesto riguarda alla mia terra. V’interessa comprarlo ancora?’ Padre Loughnan ha deciso di tenere per se un lotto di 6 ettari e di vendere a noi il resto. Quale somma voleva per il terreno? Esattamente quello che avevamo in banca attraverso la generosità quelli che condividevano questo stesso sogno! Tutti i nostri che erano coinvolti nel progetto di ricerca durante gli anni precedenti sono stati consultati e invitati a vedere il terreno. Anche quelli che avevano delle riserve per il fatto che non c’era né elettricità, né acqua di città, né telefono, sono stati conquistati a prima vista. L’incanto della Cittadella Marilen cominciava a tessere il suo disegno.
Comunicati stampa 2010
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